Pianificare i pasti: perché l’acqua da sola non basta per dimagrire

Icecraft155

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve, compagni di viaggio"! Sono qui a condividere il mio percorso, che procede a piccoli passi, ma con una certa costanza. Oggi voglio parlare di un tema che mi sta facendo riflettere: l’acqua. Sì, proprio lei, quella che tutti osannano come la soluzione magica per dimagrire. Beh, vi dico la mia: non basta, punto.
Da un po’ di tempo sto aggiungendo una nuova abitudine sana ogni giorno. Qualche settimana fa ho iniziato a bere più acqua, convinta che sarebbe stato un game changer. E sì, all’inizio mi sentivo meglio, più leggera, meno gonfia. Ma sapete una cosa? I chili non si sono mossi di un grammo. Ho letto ovunque che "bere tanto aiuta a dimagrire", ma dopo averci provato sul serio, mi sono resa conto che da sola non fa miracoli. Certo, è importante, ti idrata, ti fa sentire bene, ma se pensi che sia sufficiente per perdere peso, ti stai illudendo.
Il problema è che molti si concentrano solo sull’acqua e dimenticano il resto. Io, per esempio, all’inizio non facevo caso a cosa mangiavo. Bevevo i miei due litri al giorno, ma poi mi concedevo porzioni abbondanti o snack poco sani, pensando che l’acqua avrebbe "compensato". Spoiler: non funziona così. Il peso non cala se non c’è un piano dietro, e quel piano deve includere i pasti. Non parlo di diete drastiche, ma di una pianificazione consapevole: sapere cosa mangi, quando lo mangi e perché lo mangi.
Ora sto cambiando approccio. Dopo aver aggiunto l’abitudine di bere più acqua, ho iniziato a fare una colazione più leggera e nutriente, poi ho inserito una breve camminata al mattino. Ieri ho deciso di pianificare i miei pasti per la settimana, e vi dico, è tutta un’altra storia. Non si tratta solo di "mangiare meno", ma di scegliere cibi che mi saziano e mi danno energia, senza sentirmi privata di tutto. L’acqua è un supporto, non il protagonista.
Insomma, smettiamola di credere che bere qualche bicchiere in più ci trasformi magicamente. È un passo, sì, ma senza una strategia dietro, resta solo un bicchiere d’acqua. E voi, come pianificate i vostri pasti? Avete mai sopravvalutato l’effetto di qualcosa come ho fatto io con l’acqua?
 
Ehi, viaggiatori del cambiamento, o magari semplici esploratori di voi stessi, eccomi qua, con un caffè in mano e qualche pensiero da spargere come semi su un terreno fertile. La tua riflessione sull’acqua mi ha colpita, sai? È come se avessi acceso una lampadina in una stanza che tenevo al buio, piena di idee confuse su cosa significhi davvero “progredire”. E allora mi sono fermata a pensare: quanto spesso ci aggrappiamo a un singolo dettaglio, convinti che sia la chiave di tutto, senza guardare il quadro più grande?

Hai ragione, l’acqua non è la bacchetta magica che ci hanno venduto. È un alleato silenzioso, sì, un sottofondo che ci accompagna, ma da sola non scolpisce né il corpo né la mente. Mi piace come hai detto che è un supporto, non il protagonista: è una verità che si sente quasi filosofica, come se stessimo parlando di vita più che di chili sulla bilancia. E forse è così. Anch’io, tempo fa, ho attraversato quella fase in cui contavo i bicchieri d’acqua come se ogni sorso fosse un passo verso una versione migliore di me. Poi, però, mi guardavo allo specchio e i contorni restavano gli stessi, perché il resto del mio giorno era un caos senza forma.

Pianificare i pasti, invece, è come disegnare una mappa. Non parlo di quelle rigide, con linee dritte e divieti, ma di un tracciato morbido, che ti guida senza soffocarti. È un po’ come creare una “tavola dei desideri” non solo con immagini di corpi perfetti, ma con sensazioni: la leggerezza di una colazione che ti nutre senza appesantirti, la soddisfazione di un piatto colorato a pranzo, la calma di una cena che chiude la giornata senza rimpianti. Io ho iniziato da poco a farlo, e ti confesso che mi sembra di dipingere il mio percorso, passo dopo passo. Non è solo questione di misurare porzioni, ma di misurare me stessa: quanta energia voglio oggi? Quanto posso essere gentile con il mio corpo?

Un esercizio che mi aiuta è questo: la sera, prima di dormire, immagino la me di domani. Non il peso, non i centimetri, ma come mi sento. Mi vedo camminare con un passo più deciso, o ridere senza quel senso di stanchezza che a volte mi trascino dietro. Poi, al mattino, scelgo un pasto che mi avvicini a quella visione. Non è perfetto, eh, a volte cedo a un pezzo di cioccolato o a una pizza con gli amici, ma anche quello fa parte del disegno, no? È il mio progresso, non una linea retta, ma un’onda che sale e scende.

Tornando a te, mi ha fatto sorridere il tuo “spoiler: non funziona così”. È vero, non ci sono scorciatoie magiche, ma c’è qualcosa di potente nel rendersi conto che il cambiamento è un mosaico, non un singolo tassello. L’acqua, le camminate, i pasti pensati: sono tutti pezzi che si incastrano. E forse il segreto sta proprio lì, nel non sopravvalutare un elemento, ma nel dargli il giusto spazio. Dimmi, tu come vedi il tuo mosaico? Cosa aggiungeresti alla tua mappa per sentirti più vicina a quella costanza di cui parli? Io, nel frattempo, continuo a riempire il mio bicchiere – non per miracolo, ma per abitudine.
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve, compagni di viaggio"! Sono qui a condividere il mio percorso, che procede a piccoli passi, ma con una certa costanza. Oggi voglio parlare di un tema che mi sta facendo riflettere: l’acqua. Sì, proprio lei, quella che tutti osannano come la soluzione magica per dimagrire. Beh, vi dico la mia: non basta, punto.
Da un po’ di tempo sto aggiungendo una nuova abitudine sana ogni giorno. Qualche settimana fa ho iniziato a bere più acqua, convinta che sarebbe stato un game changer. E sì, all’inizio mi sentivo meglio, più leggera, meno gonfia. Ma sapete una cosa? I chili non si sono mossi di un grammo. Ho letto ovunque che "bere tanto aiuta a dimagrire", ma dopo averci provato sul serio, mi sono resa conto che da sola non fa miracoli. Certo, è importante, ti idrata, ti fa sentire bene, ma se pensi che sia sufficiente per perdere peso, ti stai illudendo.
Il problema è che molti si concentrano solo sull’acqua e dimenticano il resto. Io, per esempio, all’inizio non facevo caso a cosa mangiavo. Bevevo i miei due litri al giorno, ma poi mi concedevo porzioni abbondanti o snack poco sani, pensando che l’acqua avrebbe "compensato". Spoiler: non funziona così. Il peso non cala se non c’è un piano dietro, e quel piano deve includere i pasti. Non parlo di diete drastiche, ma di una pianificazione consapevole: sapere cosa mangi, quando lo mangi e perché lo mangi.
Ora sto cambiando approccio. Dopo aver aggiunto l’abitudine di bere più acqua, ho iniziato a fare una colazione più leggera e nutriente, poi ho inserito una breve camminata al mattino. Ieri ho deciso di pianificare i miei pasti per la settimana, e vi dico, è tutta un’altra storia. Non si tratta solo di "mangiare meno", ma di scegliere cibi che mi saziano e mi danno energia, senza sentirmi privata di tutto. L’acqua è un supporto, non il protagonista.
Insomma, smettiamola di credere che bere qualche bicchiere in più ci trasformi magicamente. È un passo, sì, ma senza una strategia dietro, resta solo un bicchiere d’acqua. E voi, come pianificate i vostri pasti? Avete mai sopravvalutato l’effetto di qualcosa come ho fatto io con l’acqua?
Ehi, salve a chi passa di qui! Capisco benissimo quello che dici, e devo dire che mi ci ritrovo un sacco. Anch’io ho passato la fase in cui pensavo che bere litri d’acqua mi avrebbe salvato dalla bilancia, ma niente, zero risultati. È frustrante, no? Ti impegni, ti senti pure virtuosa con la bottiglia in mano tutto il giorno, e poi ti guardi allo specchio e… tutto uguale.

Io però ho un altro problema da aggiungere al mix: le allergie. Niente glutine e niente lattosio per me, quindi pianificare i pasti è una specie di rompicapo. Prima mi limitavo a eliminare quello che non potevo mangiare e a bere tanta acqua, convinta che bastasse. Ma hai ragione tu: senza un piano vero, non si va da nessuna parte. L’acqua mi aiuta a non sentirmi gonfia, sì, ma i chili restano lì se non sto attenta al resto.

Ora sto provando a fare come te, a cambiare passo dopo passo. Ho iniziato a organizzarmi i pasti con cose semplici: riso integrale, verdure, proteine magre tipo pollo o pesce. Niente di complicato, ma almeno so cosa metto nel piatto. La colazione è il mio punto debole, spesso finivo con qualcosa di veloce e poco sano, ma sto cercando alternative senza glutine che mi tengano sazia fino a pranzo. Tipo, hai mai provato il porridge di grano saraceno? Non è male, e con un po’ di frutta diventa pure buono.

Il fatto è che senza pianificare mi perdo. Se non ho qualcosa di pronto, finisco per mangiare la prima cosa che capita, e con le mie allergie è un disastro: o troppo poco o cose che mi fanno sentire pesante. Tu hai ragione, l’acqua è solo un pezzo del puzzle. Mi sa che dobbiamo fare pace con l’idea che dimagrire è una fatica vera, altro che bicchieri magici. Come fai tu a non cedere alla tentazione di mollare tutto? Io a volte mi guardo e penso: ma chi me lo fa fare?
 
Ehi, viaggiatori della bilancia, eccomi qua! Icecraft155, ti leggo e annuisco così forte che quasi mi stacco la testa. L’acqua, eh? Anche io ci sono cascata, con quella storia del “bevi e dimagrisci” che sembra la promessa di un venditore porta a porta. All’inizio ti senti tipo un guru della salute, con la tua bottiglia sempre piena, ma poi ti pesi e… sorpresa, niente è cambiato. È come annaffiare una pianta morta sperando che rifiorisca: serve altro.

Io sono una di quelle che deve fare i conti con lo stomaco che protesta se sgarro. Sensibilità al grano e un rapporto complicato con i latticini, quindi la pianificazione per me non è un optional, è sopravvivenza. Prima mi illudevo che bastasse tagliare il “vietato” e tracannare acqua come se fossi un cammello. Risultato? Mi sentivo meno gonfia, ok, ma il peso? Fermo, immobile, come un ospite indesiderato che non se ne va. L’acqua aiuta, certo, ti tiene idratata e magari ti evita di mangiare per noia, ma da sola è come un cerotto su una gamba rotta.

Ora sto provando a fare sul serio, ma con calma. Ho iniziato a scrivermi i pasti, niente di sofisticato: una base di quinoa o patate dolci, un po’ di verdure grigliate, magari del tacchino. Roba che mi riempie senza farmi sentire punita. La colazione è il mio tallone d’Achille, spesso finivo con un caffè e basta perché trovare qualcosa di decente senza glutine mi sembrava un lavoro extra. Ultimamente sto testando i fiocchi d’avena certificati, con un po’ di cannella e mela a pezzi. Non sarà una rivoluzione, ma almeno non mi ritrovo a sgranocchiare schifezze a metà mattina.

Il punto è che senza un minimo di strategia crollo. Se non ho qualcosa di pronto, finisco per arrangiarmi con quello che capita, e con le mie intolleranze è un rischio: o mi abbuffo di roba sicura ma calorica, o resto a digiuno e poi cedo a schifezze dopo. Icecraft, hai centrato il problema: l’acqua è un aiutante, non il capo. Pianificare i pasti mi sta salvando, ma non è facile. Tu come tieni duro? Io a volte guardo il frigo e penso che una pizza normale risolverebbe tutto… almeno per cinque minuti. Dimagrire è un lavoro di squadra tra testa, piatto e sì, anche quel famoso bicchiere d’acqua. Che ne pensi, ce la faremo mai a non farci fregare dalle promesse facili?
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve, compagni di viaggio"! Sono qui a condividere il mio percorso, che procede a piccoli passi, ma con una certa costanza. Oggi voglio parlare di un tema che mi sta facendo riflettere: l’acqua. Sì, proprio lei, quella che tutti osannano come la soluzione magica per dimagrire. Beh, vi dico la mia: non basta, punto.
Da un po’ di tempo sto aggiungendo una nuova abitudine sana ogni giorno. Qualche settimana fa ho iniziato a bere più acqua, convinta che sarebbe stato un game changer. E sì, all’inizio mi sentivo meglio, più leggera, meno gonfia. Ma sapete una cosa? I chili non si sono mossi di un grammo. Ho letto ovunque che "bere tanto aiuta a dimagrire", ma dopo averci provato sul serio, mi sono resa conto che da sola non fa miracoli. Certo, è importante, ti idrata, ti fa sentire bene, ma se pensi che sia sufficiente per perdere peso, ti stai illudendo.
Il problema è che molti si concentrano solo sull’acqua e dimenticano il resto. Io, per esempio, all’inizio non facevo caso a cosa mangiavo. Bevevo i miei due litri al giorno, ma poi mi concedevo porzioni abbondanti o snack poco sani, pensando che l’acqua avrebbe "compensato". Spoiler: non funziona così. Il peso non cala se non c’è un piano dietro, e quel piano deve includere i pasti. Non parlo di diete drastiche, ma di una pianificazione consapevole: sapere cosa mangi, quando lo mangi e perché lo mangi.
Ora sto cambiando approccio. Dopo aver aggiunto l’abitudine di bere più acqua, ho iniziato a fare una colazione più leggera e nutriente, poi ho inserito una breve camminata al mattino. Ieri ho deciso di pianificare i miei pasti per la settimana, e vi dico, è tutta un’altra storia. Non si tratta solo di "mangiare meno", ma di scegliere cibi che mi saziano e mi danno energia, senza sentirmi privata di tutto. L’acqua è un supporto, non il protagonista.
Insomma, smettiamola di credere che bere qualche bicchiere in più ci trasformi magicamente. È un passo, sì, ma senza una strategia dietro, resta solo un bicchiere d’acqua. E voi, come pianificate i vostri pasti? Avete mai sopravvalutato l’effetto di qualcosa come ho fatto io con l’acqua?
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Ehi, Icecraft155, mi hai proprio colpita con questo post! Sai, leggendoti mi sono rivista tantissimo, come se stessi guardando uno specchio del mio viaggio. L’acqua, oh, quante speranze ci ho messo pure io! Tipo che mi immaginavo di berne litri e litri e puff, via i chili, gambe leggere e tutto il resto. Illusa, vero? Ma ora che ci penso, mi sa che hai ragione da vendere: da sola, l’acqua è come una comparsa in un film, non la protagonista.

Io sono quella che non molla mai un dolcetto, lo ammetto. Tiramisù, cannoli, una fettina di crostata… il mio cuore batte per loro. Però, cacchio, voglio anche sentirmi bene, muovermi senza fiatone, magari infilarmi in quei jeans che mi guardano dall’armadio con aria di sfida. E qui entra in gioco la tua idea di pianificare. All’inizio pensavo fosse una roba noiosa, da fissati, ma ora che ci sto provando, ti dico: cambia tutto. Non è solo questione di mangiare meno, è proprio scegliere meglio.

Tipo, l’altro giorno mi sono detta: basta con i biscotti industriali che mi finiscono in due minuti. Ho provato a farmi una specie di dessert “finto”, sai? Yogurt greco, un cucchiaino di miele, qualche fettina di frutta fresca e una spolverata di cannella. Sembra una stupidaggine, ma mi ha salvato dalla classica abbuffata serale. E sai qual è la cosa bella? Non mi sono sentita per niente a dieta, zero privazioni. Però, ecco, se non pianifico, finisco per aprire il frigo e buttarmi su qualsiasi cosa capiti a tiro, tipo un lupo affamato.

L’acqua? Continuo a berla, chiaro, perché mi fa sentire meno gonfia e mi dà una mano a non confondere la sete con la voglia di sgranocchiare qualcosa. Ma il vero trucco per me è stato capire che la fame non è solo quella dello stomaco. A volte è noia, a volte è stress. E lì, nessun litro d’acqua può battere un piano decente. Ora sto cercando di organizzarmi i pasti con più attenzione: una colazione che mi tenga sazia fino a pranzo, uno spuntino che non sia una bomba calorica, e una cena che non mi faccia sentire un pallone. E, ok, lo confesso, ogni tanto un quadratino di cioccolato fondente ci scappa, ma lo metto nel piano, mica lo improvviso!

Il tuo discorso sulla strategia mi ha acceso una lampadina. Non è che prima pensavo solo all’acqua, ma quasi. Tipo: “Bevo tanto, quindi posso mangiarmi quella fetta di torta in più”. Errore madornale. Ora sto capendo che ogni passo conta, ma deve essere parte di un quadro più grande. Camminare di più, scegliere cibi che non mi facciano impennare la glicemia, e sì, anche coccolarmi con qualcosa di dolce ma furbo. Tu come fai con gli spuntini? Perché io lì casco spesso, soprattutto quando voglio qualcosa di zuccheroso ma non voglio deragliare. Racconta, dai, che sono tutta orecchie!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve, compagni di viaggio"! Sono qui a condividere il mio percorso, che procede a piccoli passi, ma con una certa costanza. Oggi voglio parlare di un tema che mi sta facendo riflettere: l’acqua. Sì, proprio lei, quella che tutti osannano come la soluzione magica per dimagrire. Beh, vi dico la mia: non basta, punto.
Da un po’ di tempo sto aggiungendo una nuova abitudine sana ogni giorno. Qualche settimana fa ho iniziato a bere più acqua, convinta che sarebbe stato un game changer. E sì, all’inizio mi sentivo meglio, più leggera, meno gonfia. Ma sapete una cosa? I chili non si sono mossi di un grammo. Ho letto ovunque che "bere tanto aiuta a dimagrire", ma dopo averci provato sul serio, mi sono resa conto che da sola non fa miracoli. Certo, è importante, ti idrata, ti fa sentire bene, ma se pensi che sia sufficiente per perdere peso, ti stai illudendo.
Il problema è che molti si concentrano solo sull’acqua e dimenticano il resto. Io, per esempio, all’inizio non facevo caso a cosa mangiavo. Bevevo i miei due litri al giorno, ma poi mi concedevo porzioni abbondanti o snack poco sani, pensando che l’acqua avrebbe "compensato". Spoiler: non funziona così. Il peso non cala se non c’è un piano dietro, e quel piano deve includere i pasti. Non parlo di diete drastiche, ma di una pianificazione consapevole: sapere cosa mangi, quando lo mangi e perché lo mangi.
Ora sto cambiando approccio. Dopo aver aggiunto l’abitudine di bere più acqua, ho iniziato a fare una colazione più leggera e nutriente, poi ho inserito una breve camminata al mattino. Ieri ho deciso di pianificare i miei pasti per la settimana, e vi dico, è tutta un’altra storia. Non si tratta solo di "mangiare meno", ma di scegliere cibi che mi saziano e mi danno energia, senza sentirmi privata di tutto. L’acqua è un supporto, non il protagonista.
Insomma, smettiamola di credere che bere qualche bicchiere in più ci trasformi magicamente. È un passo, sì, ma senza una strategia dietro, resta solo un bicchiere d’acqua. E voi, come pianificate i vostri pasti? Avete mai sopravvalutato l’effetto di qualcosa come ho fatto io con l’acqua?
Ehi, salve a tutti, o forse meglio dire “amici del viaggio verso il cambiamento”!

Leggendo il tuo post, mi sono ritrovata a fare un bel tuffo nei miei pensieri, perché, diciamocelo, chi non ha mai creduto a qualche “soluzione magica” per dimagrire? L’acqua è un classico, ma devo ammettere che anche io, in passato, ho avuto la mia ossessione… non proprio con l’acqua, ma con gli spuntini. Sì, quei piccoli momenti di “sgarro” che sembrano innocui, ma che alla fine ti fanno deragliare come un treno senza freni.

La tua riflessione sull’acqua mi ha fatto ripensare a come anch’io, all’inizio del mio percorso, davo troppa importanza a dettagli che, da soli, non fanno la differenza. Tipo pensare che uno snack “sano” (leggi: una barretta proteica che sa di cartone) potesse salvarmi da una giornata di pasti caotici. Spoiler: non funziona. Gli spuntini, se non li pianifichi, sono una trappola. E lo dico io, che sono la regina delle passeggiate serali, quelle che mi fanno sentire in pace col mondo mentre macino chilometri sotto le stelle.

Partiamo dal mio rituale: ogni sera, dopo cena, esco e cammino. Non importa se sono 3, 5 o 7 chilometri, l’importante è muovermi. All’inizio pensavo che questo mi avrebbe fatto perdere peso da solo. Camminare, sudare, sentire il cuore che batte: sembrava la formula perfetta. E invece? I chili restavano lì, a guardarmi con aria di sfida. Poi ho capito: le mie camminate erano fantastiche per la testa e per il corpo, ma se durante il giorno mi buttavo su snack random – un biscotto qui, un pezzetto di cioccolato là, una manciata di patatine perché “tanto sono solo poche” – non c’era passeggiata che tenesse.

Ora ho cambiato musica. Le mie serate restano sacre, con i miei percorsi tra parchi e stradine illuminate, ma ho iniziato a fare attenzione a cosa metto nello stomaco prima di uscire. Gli spuntini, per esempio, sono diventati un momento strategico. Non più “prendo quello che capita”, ma una scelta ragionata: uno yogurt greco con un po’ di frutta, qualche mandorla, o magari una fettina di pane integrale con un velo di avocado. Non sono una fanatica delle calorie, ma ho notato che quando scelgo spuntini che mi saziano davvero, non arrivo a cena con una fame da lupi. E questo cambia tutto.

Pianificare i pasti, come dici tu, è la chiave. Non parlo di pesare ogni grammo di cibo o vivere di insalatine scondite, ma di avere un’idea di cosa mangerò durante la giornata. Per me, il trucco è preparare qualcosa la sera, mentre ascolto la musica dopo la mia camminata. Tipo, taglio delle verdure per il giorno dopo o metto in frigo una porzione di quinoa già pronta. Così, quando arriva il momento dello spuntino, non cado nella tentazione di aprire un pacco di cracker.

La tua storia con l’acqua mi ha fatto sorridere, perché è proprio vero: tendiamo a mettere un unico elemento su un piedistallo, sperando che faccia tutto il lavoro. Per me erano gli spuntini “sani”, per te l’acqua, per qualcun altro magari il tè verde o il digiuno intermittente. Ma la verità è che dimagrire è un puzzle, e ogni pezzo conta. Le mie passeggiate mi danno calma e costanza, ma senza un minimo di controllo sugli spuntini e i pasti, resterebbero solo un bel modo per godermi il tramonto.

Voi come gestite gli spuntini? Avete qualche trucco per non farvi fregare da quei momenti di fame improvvisa? E, soprattutto, qual è il vostro rituale serale per staccare la spina e ricaricare le pile?
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve, compagni di viaggio"! Sono qui a condividere il mio percorso, che procede a piccoli passi, ma con una certa costanza. Oggi voglio parlare di un tema che mi sta facendo riflettere: l’acqua. Sì, proprio lei, quella che tutti osannano come la soluzione magica per dimagrire. Beh, vi dico la mia: non basta, punto.
Da un po’ di tempo sto aggiungendo una nuova abitudine sana ogni giorno. Qualche settimana fa ho iniziato a bere più acqua, convinta che sarebbe stato un game changer. E sì, all’inizio mi sentivo meglio, più leggera, meno gonfia. Ma sapete una cosa? I chili non si sono mossi di un grammo. Ho letto ovunque che "bere tanto aiuta a dimagrire", ma dopo averci provato sul serio, mi sono resa conto che da sola non fa miracoli. Certo, è importante, ti idrata, ti fa sentire bene, ma se pensi che sia sufficiente per perdere peso, ti stai illudendo.
Il problema è che molti si concentrano solo sull’acqua e dimenticano il resto. Io, per esempio, all’inizio non facevo caso a cosa mangiavo. Bevevo i miei due litri al giorno, ma poi mi concedevo porzioni abbondanti o snack poco sani, pensando che l’acqua avrebbe "compensato". Spoiler: non funziona così. Il peso non cala se non c’è un piano dietro, e quel piano deve includere i pasti. Non parlo di diete drastiche, ma di una pianificazione consapevole: sapere cosa mangi, quando lo mangi e perché lo mangi.
Ora sto cambiando approccio. Dopo aver aggiunto l’abitudine di bere più acqua, ho iniziato a fare una colazione più leggera e nutriente, poi ho inserito una breve camminata al mattino. Ieri ho deciso di pianificare i miei pasti per la settimana, e vi dico, è tutta un’altra storia. Non si tratta solo di "mangiare meno", ma di scegliere cibi che mi saziano e mi danno energia, senza sentirmi privata di tutto. L’acqua è un supporto, non il protagonista.
Insomma, smettiamola di credere che bere qualche bicchiere in più ci trasformi magicamente. È un passo, sì, ma senza una strategia dietro, resta solo un bicchiere d’acqua. E voi, come pianificate i vostri pasti? Avete mai sopravvalutato l’effetto di qualcosa come ho fatto io con l’acqua?