Ciao a tutti, o forse meglio dire "pronti a chiacchierare di chili e sacrifici"? Sono qui per raccontarvi la mia esperienza con due approcci che ho sperimentato negli ultimi mesi: la dieta chetogenica e il digiuno intermittente. Vi dico subito come è andata, cosa ho notato e quali sono stati i pro e i contro di entrambi, così magari qualcuno ci trova uno spunto utile.
Partiamo dalla dieta chetogenica. L’ho provata per circa sei settimane. L’idea di base è tagliare quasi del tutto i carboidrati e puntare sui grassi e proteine. All’inizio è stato un po’ uno shock: niente pasta, niente pane, niente frutta zuccherina. Mi sentivo come se avessi dichiarato guerra alla mia dispensa! Però dopo i primi giorni di stanchezza – che chiamano "keto flu" – ho iniziato a vedere dei cambiamenti. In un mese ho perso 4 chili, e la cosa bella è che non avevo quella fame nervosa che mi assale di solito. Mi sono buttata su avocado, uova, salmone e un sacco di verdure verdi. Energia? Non male, soprattutto dopo la prima settimana. Il lato negativo? Preparare i pasti era un impegno serio, e se non stai attento a bilanciare bene i nutrienti, ti senti un po’ fiacco. Inoltre, uscire con amici e dire no a una pizza è stata una prova di forza mentale non da poco.
Poi sono passata al digiuno intermittente, nello specifico il metodo 16:8 – 16 ore senza mangiare e 8 ore in cui puoi farlo. Questo l’ho seguito per un paio di mesi. Qui non ci sono grosse restrizioni su cosa mangi, ma solo su quando. Io di solito saltavo la colazione e mangiavo dalle 12 alle 20. Risultati? Ho perso circa 3 chili in totale, ma la perdita è stata più lenta rispetto alla chetogenica. Il bello è che mi sentivo libera di godermi un piatto di spaghetti ogni tanto, senza sensi di colpa. Inoltre, mi è sembrato più facile da incastrare nella vita di tutti i giorni: niente liste infinite di ingredienti da comprare o ricette complicate. Però, diciamolo, le prime volte che saltavo la colazione lo stomaco brontolava come un leone! Col tempo mi sono abituata, ma ci vuole pazienza.
Confrontandoli, direi che la chetogenica mi ha dato una spinta iniziale più forte, soprattutto per perdere peso velocemente, ma è più rigida e richiede disciplina ferrea. Il digiuno intermittente invece è più sostenibile sul lungo termine, almeno per me, perché non mi fa sentire "in prigione" con il cibo. Dipende molto da cosa cercate: un cambiamento drastico o qualcosa di più graduale che si adatti alla vostra routine.
Ora sto pensando di combinare un po’ i due, magari alternandoli. Qualcuno di voi li ha provati insieme? O avete altri metodi da consigliarmi? Sono curiosa di sapere cosa ne pensate e se avete avuto esperienze simili!
Partiamo dalla dieta chetogenica. L’ho provata per circa sei settimane. L’idea di base è tagliare quasi del tutto i carboidrati e puntare sui grassi e proteine. All’inizio è stato un po’ uno shock: niente pasta, niente pane, niente frutta zuccherina. Mi sentivo come se avessi dichiarato guerra alla mia dispensa! Però dopo i primi giorni di stanchezza – che chiamano "keto flu" – ho iniziato a vedere dei cambiamenti. In un mese ho perso 4 chili, e la cosa bella è che non avevo quella fame nervosa che mi assale di solito. Mi sono buttata su avocado, uova, salmone e un sacco di verdure verdi. Energia? Non male, soprattutto dopo la prima settimana. Il lato negativo? Preparare i pasti era un impegno serio, e se non stai attento a bilanciare bene i nutrienti, ti senti un po’ fiacco. Inoltre, uscire con amici e dire no a una pizza è stata una prova di forza mentale non da poco.
Poi sono passata al digiuno intermittente, nello specifico il metodo 16:8 – 16 ore senza mangiare e 8 ore in cui puoi farlo. Questo l’ho seguito per un paio di mesi. Qui non ci sono grosse restrizioni su cosa mangi, ma solo su quando. Io di solito saltavo la colazione e mangiavo dalle 12 alle 20. Risultati? Ho perso circa 3 chili in totale, ma la perdita è stata più lenta rispetto alla chetogenica. Il bello è che mi sentivo libera di godermi un piatto di spaghetti ogni tanto, senza sensi di colpa. Inoltre, mi è sembrato più facile da incastrare nella vita di tutti i giorni: niente liste infinite di ingredienti da comprare o ricette complicate. Però, diciamolo, le prime volte che saltavo la colazione lo stomaco brontolava come un leone! Col tempo mi sono abituata, ma ci vuole pazienza.
Confrontandoli, direi che la chetogenica mi ha dato una spinta iniziale più forte, soprattutto per perdere peso velocemente, ma è più rigida e richiede disciplina ferrea. Il digiuno intermittente invece è più sostenibile sul lungo termine, almeno per me, perché non mi fa sentire "in prigione" con il cibo. Dipende molto da cosa cercate: un cambiamento drastico o qualcosa di più graduale che si adatti alla vostra routine.
Ora sto pensando di combinare un po’ i due, magari alternandoli. Qualcuno di voi li ha provati insieme? O avete altri metodi da consigliarmi? Sono curiosa di sapere cosa ne pensate e se avete avuto esperienze simili!