Ehi, sopravvissuti al kefir e alle zucchine, ci siete? Io sì, più o meno. Da un po’ ho questa fissa dei giorni di scarico, uno o due a settimana, dove mi trasformo in una specie di monaco ascetico che vive di kefir, cetrioli e qualche mela qua e là. Non vi mentirò, all’inizio sembrava una punizione divina: il primo giorno lo passi a fissare il frigo come se fosse un ex che ti ha tradito, ma poi, sorpresa, il corpo si abitua. O forse è solo rassegnazione, chi lo sa.
Il mio rituale è semplice: lunedì e giovedì, via di kefir a colazione – che sembra latte andato a male ma giuro che fa miracoli – e poi verdure crude o al vapore fino a sera. Le mele le tengo come premio di consolazione, tipo "brava, non hai ceduto alla pizza". La fame? C’è, ma è come un ospite maleducato: all’inizio urla, poi si stanca e si mette in un angolo. Il trucco è bere acqua come se fossi un cammello in partenza per il deserto, così lo stomaco si illude di essere pieno.
Risultati? Qualcosa si muove, eh. La bilancia scende, anche se a volte penso che sia solo perché mi peso dopo aver sudato l’anima a sognare carbonara. Però i jeans ringraziano, e pure lo specchio non mi odia più come prima. Certo, non è una passeggiata: il giorno dopo lo scarico mi sento leggera ma con una voglia di pane che potrei rapinare una panetteria. Però reggo, e questo mi dà una soddisfazione che nessuna lasagna può battere. Qualcuno di voi ci ha provato? Come vi organizzate per non crollare? Dai, raccontate, che qui si fa gruppo di sostegno!
Il mio rituale è semplice: lunedì e giovedì, via di kefir a colazione – che sembra latte andato a male ma giuro che fa miracoli – e poi verdure crude o al vapore fino a sera. Le mele le tengo come premio di consolazione, tipo "brava, non hai ceduto alla pizza". La fame? C’è, ma è come un ospite maleducato: all’inizio urla, poi si stanca e si mette in un angolo. Il trucco è bere acqua come se fossi un cammello in partenza per il deserto, così lo stomaco si illude di essere pieno.
Risultati? Qualcosa si muove, eh. La bilancia scende, anche se a volte penso che sia solo perché mi peso dopo aver sudato l’anima a sognare carbonara. Però i jeans ringraziano, e pure lo specchio non mi odia più come prima. Certo, non è una passeggiata: il giorno dopo lo scarico mi sento leggera ma con una voglia di pane che potrei rapinare una panetteria. Però reggo, e questo mi dà una soddisfazione che nessuna lasagna può battere. Qualcuno di voi ci ha provato? Come vi organizzate per non crollare? Dai, raccontate, che qui si fa gruppo di sostegno!