Capisco perfettamente quel senso di libertà che descrivi, Dr.Clang, e il modo in cui la corsa ti fa sentire vivo e in pace con te stesso. È potente, vero? Ogni passo sembra un dialogo con il proprio corpo e la propria mente, un momento in cui tutto il rumore di fondo si spegne. Leggendo il tuo post, però, mi sono fermato a pensare a come il mio percorso con il cibo e il movimento sia stato, per tanto tempo, una specie di maratona mentale, ma non sempre nel senso positivo.
Per anni ho vissuto il movimento, inclusa la corsa, come un modo per "controllare" il mio corpo o per "cancellare" quello che mangiavo. Era come se ogni chilometro dovesse giustificare un piatto di pasta o un dolce. Ma sai, a un certo punto ho capito che stavo correndo dietro a un traguardo che non mi faceva stare bene davvero. La svolta è arrivata quando ho iniziato a lavorare su me stesso, non solo sulle gambe, ma sulla testa. Ho seguito alcuni corsi online, non proprio sulla corsa, ma sul benessere mentale e sull’alimentazione intuitiva. Mi hanno aiutato a cambiare prospettiva: invece di vedere la corsa come un mezzo per bruciare calorie, ho iniziato a viverla come un regalo che faccio a me stesso, un momento per sentirmi vivo, come dici tu.
Ora, quando corro, non penso a quanto sto bruciando o a come "meritarmi" il pranzo. Corro per sentire il vento, per ascoltare il ritmo del mio respiro, per lasciare andare i pensieri pesanti. E quando mangio, cerco di fare lo stesso: ascolto la fame, scelgo cibi che mi nutrono, ma senza regole rigide. È un equilibrio che sto ancora imparando, ma mi sta dando una pace che non trovavo nemmeno dopo le corse più lunghe. Non fraintendermi, la sensazione di finire una lunga corsa è magica, ma credo che la vera libertà arrivi quando smettiamo di usare il movimento o il cibo come punizione o premio.
Il tuo post mi ha ispirato a riflettere su quanto sia importante muoversi per il piacere di farlo, e non per raggiungere un obiettivo imposto. Magari, la prossima volta che prepari una gara, prova a chiederti: "Sto correndo per me o per qualcosa che credo di dover dimostrare?". Io sto imparando che il traguardo più bello è sentirmi in armonia con me stesso, che sia su un sentiero o davanti a un piatto. Grazie per aver condiviso la tua passione, mi hai fatto venir voglia di allacciare le scarpe e uscire a correre, ma con il cuore un po’ più leggero!