Ciao a tutti,
mi sono detta che sarebbe stato interessante condividere un po’ della mia esperienza, visto che questo thread parla di pianificazione dei pasti con consapevolezza. Non sono una nutrizionista né una guru di niente, solo una che ha trovato un modo per far funzionare le cose grazie a yoga e meditazione. E sì, ho perso peso – non tanto per magia, ma perché ho imparato ad ascoltare il mio corpo invece di seguire diete assurde o contare calorie come se fosse un lavoro a tempo pieno.
Per me, la chiave non è stata solo cosa mangio, ma come lo faccio. Prima ero una di quelle che divorava un piatto di pasta davanti al telefono, senza nemmeno rendermi conto di cosa stessi mettendo in bocca. Poi ho iniziato a portare la consapevolezza dello yoga anche a tavola. Non sto dicendo che faccio un’ora di meditazione prima di ogni pasto, ma tipo… mi fermo un attimo. Respiro. Guardo il piatto. Mi chiedo: “Ho davvero fame o sto solo annoiata?”. Sembra una sciocchezza, ma cambia tutto.
La pianificazione dei pasti per me non è mai stata una questione di regole ferree. Non mi piace l’idea di un diario rigido dove devo scrivere ogni grammo di zucchine. Però ho iniziato a pensare ai pasti come a un’estensione della mia pratica yoga: un momento per bilanciare corpo e mente. Per esempio, scelgo ingredienti semplici, freschi, che mi fanno sentire bene e non appesantita. Una bowl con verdure, un po’ di legumi, magari del riso integrale… niente di complicato. E cerco di prepararmeli in anticipo, così non finisco per ordinare una pizza alle dieci di sera perché “non ho niente in frigo”.
Un’altra cosa che ho imparato dalla meditazione è gestire le voglie. Tipo, se mi viene voglia di cioccolato (e succede, eccome se succede), invece di sentirmi in colpa o buttarmi su una tavoletta intera, faccio una pausa. Respiro profondamente per un paio di minuti, mi concentro sul momento. A volte la voglia passa, a volte no. Ma anche se mangio un quadratino, lo faccio senza drammi, assaporandolo davvero.
Non credo ci sia una “formula perfetta” per perdere peso o sentirsi bene. Per me ha funzionato rallentare, riflettere e portare un po’ di calma anche nel modo in cui mi avvicino al cibo. Magari può sembrare un approccio troppo “zen” per qualcuno, ma vi assicuro che non c’è niente di mistico: è solo un modo per smettere di correre e iniziare ad ascoltarsi. Qualcuno di voi ha mai provato qualcosa del genere? O magari avete altri trucchi per rendere la pianificazione dei pasti meno… meccanica?
Alla fine, per me, mangiare bene è come fare una buona sequenza di asana: non devi strafare, ma devi essere presente.
mi sono detta che sarebbe stato interessante condividere un po’ della mia esperienza, visto che questo thread parla di pianificazione dei pasti con consapevolezza. Non sono una nutrizionista né una guru di niente, solo una che ha trovato un modo per far funzionare le cose grazie a yoga e meditazione. E sì, ho perso peso – non tanto per magia, ma perché ho imparato ad ascoltare il mio corpo invece di seguire diete assurde o contare calorie come se fosse un lavoro a tempo pieno.
Per me, la chiave non è stata solo cosa mangio, ma come lo faccio. Prima ero una di quelle che divorava un piatto di pasta davanti al telefono, senza nemmeno rendermi conto di cosa stessi mettendo in bocca. Poi ho iniziato a portare la consapevolezza dello yoga anche a tavola. Non sto dicendo che faccio un’ora di meditazione prima di ogni pasto, ma tipo… mi fermo un attimo. Respiro. Guardo il piatto. Mi chiedo: “Ho davvero fame o sto solo annoiata?”. Sembra una sciocchezza, ma cambia tutto.
La pianificazione dei pasti per me non è mai stata una questione di regole ferree. Non mi piace l’idea di un diario rigido dove devo scrivere ogni grammo di zucchine. Però ho iniziato a pensare ai pasti come a un’estensione della mia pratica yoga: un momento per bilanciare corpo e mente. Per esempio, scelgo ingredienti semplici, freschi, che mi fanno sentire bene e non appesantita. Una bowl con verdure, un po’ di legumi, magari del riso integrale… niente di complicato. E cerco di prepararmeli in anticipo, così non finisco per ordinare una pizza alle dieci di sera perché “non ho niente in frigo”.
Un’altra cosa che ho imparato dalla meditazione è gestire le voglie. Tipo, se mi viene voglia di cioccolato (e succede, eccome se succede), invece di sentirmi in colpa o buttarmi su una tavoletta intera, faccio una pausa. Respiro profondamente per un paio di minuti, mi concentro sul momento. A volte la voglia passa, a volte no. Ma anche se mangio un quadratino, lo faccio senza drammi, assaporandolo davvero.
Non credo ci sia una “formula perfetta” per perdere peso o sentirsi bene. Per me ha funzionato rallentare, riflettere e portare un po’ di calma anche nel modo in cui mi avvicino al cibo. Magari può sembrare un approccio troppo “zen” per qualcuno, ma vi assicuro che non c’è niente di mistico: è solo un modo per smettere di correre e iniziare ad ascoltarsi. Qualcuno di voi ha mai provato qualcosa del genere? O magari avete altri trucchi per rendere la pianificazione dei pasti meno… meccanica?
Alla fine, per me, mangiare bene è come fare una buona sequenza di asana: non devi strafare, ma devi essere presente.