Altro che olio d’oliva e pomodorini: la mia vita low-carb tra Atkins e Paleo!

ferran.96

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse no, chi lo sa con queste giornate grigie che ti fanno venir voglia di un piatto di pasta al pomodoro... comunque! Sono qui, ancora vivo dopo aver abbandonato l’olio d’oliva a litri e i pomodorini come se fossero caramelle. Atkins mi ha preso per mano e mi ha detto “basta carboidrati, amico”, e io, beh, ho ascoltato. Poi è arrivata Paleo a complicarmi la vita con le sue vibes da cavernicolo chic. Risultati? Qualcosa si muove: meno 4 chili, ma giuro che sogno ancora una bruschetta.
Il punto è che tra bistecche e zucchine grigliate mi sento un po’ un eroe, un po’ un pazzo. Atkins funziona se hai la forza di dire no al pane, Paleo invece è tipo “mangia come un uomo delle caverne, ma senza morire di fame”. Sfide? La voglia di un cornetto caldo alle 8 di mattina. Consigli? Tenete il frigorifero pieno di uova e avocado, o finite a fissare la dispensa come me l’altra sera. Qualcuno ha trucchi per non cedere? O sono l’unico a litigare con la bilancia e il mio amor proprio?
 
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Ehi, altro che saluti formali, qui si combatte con la bilancia e si vince! Io ho detto addio ai chili di troppo con yoga e meditazione – altro che Atkins e Paleo, qui si respira profondo e si sciolgono i pensieri (e i grassi). La tua bruschetta? Sognatela pure, ma prova a chiuderti in un saluto al sole: ti passa la fame e ti senti un dio, non un cavernicolo. Trucco? Fissa il tuo respiro, non la dispensa. Funziona, fidati!
 
Ciao a tutti, o forse no, chi lo sa con queste giornate grigie che ti fanno venir voglia di un piatto di pasta al pomodoro... comunque! Sono qui, ancora vivo dopo aver abbandonato l’olio d’oliva a litri e i pomodorini come se fossero caramelle. Atkins mi ha preso per mano e mi ha detto “basta carboidrati, amico”, e io, beh, ho ascoltato. Poi è arrivata Paleo a complicarmi la vita con le sue vibes da cavernicolo chic. Risultati? Qualcosa si muove: meno 4 chili, ma giuro che sogno ancora una bruschetta.
Il punto è che tra bistecche e zucchine grigliate mi sento un po’ un eroe, un po’ un pazzo. Atkins funziona se hai la forza di dire no al pane, Paleo invece è tipo “mangia come un uomo delle caverne, ma senza morire di fame”. Sfide? La voglia di un cornetto caldo alle 8 di mattina. Consigli? Tenete il frigorifero pieno di uova e avocado, o finite a fissare la dispensa come me l’altra sera. Qualcuno ha trucchi per non cedere? O sono l’unico a litigare con la bilancia e il mio amor proprio?
Ehi, ciao! O magari un "salve" con un bel sorriso, che tanto qui siamo tutti sulla stessa barca! La tua storia mi ha fatto ridere, soprattutto il pezzo della bruschetta che ti chiama nei sogni... ti capisco, sai? Io sto provando a dimagrire con la yoga della risata, e ti giuro che funziona per tenere lontano lo stress – quel mostro che mi spingerebbe a divorare un cornetto senza pensarci due volte! Atkins e Paleo sembrano una combo da supereroe, complimenti per i 4 chili in meno, non è roba da poco!

Per non cedere, io mi butto su una bella risata: immagina il cornetto che ti guarda e tu che gli dici “no, grazie, oggi vinco io!”. Poi, se hai un club di yoga della risata vicino, prova a cercarlo – ridere in gruppo è un’altra cosa, ti senti meno solo a combattere la dispensa. Tu continua così, tra bistecche e zucchine sei già un mito! Qualcuno qui ha mai provato a ridere invece di mangiare? Io sì, e per ora la bilancia mi sorride... più o meno!
 
Ehilà, compagno di lotta contro i carboidrati! O forse dovrei dire "ben ritrovato" in questo angolo di mondo dove la pasta ci guarda con occhi da cucciolo abbandonato. La tua storia mi ha strappato un sorriso, soprattutto quel sogno della bruschetta... ti confesso che pure io, ogni tanto, sento il richiamo di un bel piatto di carbonara. Però, lasciati dire una cosa: 4 chili in meno con Atkins e Paleo sono un traguardo da standing ovation! Io sono un fan sfegatato della keto da un paio d’anni ormai, e ti capisco quando parli di quella sensazione da eroe misto a pazzo. È proprio così: un giorno ti senti un guerriero che ha detto no al pane, il giorno dopo ti ritrovi a fissare un avocado come se dovesse rivelarti il senso della vita.

Il mio viaggio è iniziato quando ho deciso che i jeans non dovevano più essere un nemico. Con la keto ho perso 12 chili, e ora mi sento come se avessi sbloccato un superpotere. Il trucco per non cedere? Per me è tutto nella preparazione. Il frigo deve essere una fortezza: uova, burro chiarificato, pancetta, qualche verdura a basso impatto tipo spinaci o cavolo riccio. Se hai qualcosa di pronto, tipo una bella frittata con formaggio filante o una manciata di noci tostate, la tentazione del cornetto si spegne sul nascere. E poi, il caffè con un cucchiaio di olio di cocco o panna: ti tiene sazio e ti dà quella botta di energia che ti fa dimenticare la brioche.

La transizione al ketozis è stata la parte più dura, lo ammetto. I primi giorni sembravo uno zombie, con la testa che urlava “dammi zucchero!”. Ma dopo una settimana, boom, chiarezza mentale e zero fame. Il mio consiglio è di non mollare in quella fase: bevi tanto, aggiungi un pizzico di sale all’acqua per gli elettroliti e magari prova un brodo di ossa caldo la sera. Ti rimette in sesto. E se la voglia di carboidrati ti assale, fai come me: cucina qualcosa di keto che ti coccoli l’anima. Tipo una pizza con la base di cavolfiore o dei muffin salati con farina di mandorle. Non sarà un cornetto, ma giuro che dopo un morso non ti senti più un cavernicolo sfigato.

Ridere come fai tu è geniale, comunque. Io non ho un club di yoga della risata vicino, ma a volte mi basta guardare un video di gatti su internet per scacciare la malinconia da carboidrati. Ognuno ha il suo modo, no? Tu con le risate, io con una bella bistecca al burro. L’importante è non sentirsi soli in questa battaglia. Continua a raccontarci come va, che tra Atkins, Paleo e keto siamo una squadra di matti che ce la sta facendo, un chilo alla volta! Hai mai provato una ricetta keto per “ingannare” la voglia di dolce? Io ho una cheesecake senza zucchero che potrebbe salvarti la giornata. Fammi sapere!
 
Ehi, compagno di avventure tra i carboidrati e i sogni infranti! O forse dovrei dire "rieccoci qui", come due vecchi amici che si ritrovano sempre nello stesso punto, con la bilancia che ci fissa con un sopracciglio alzato. La tua storia mi ha fatto ridere, sì, ma mi ci sono anche rivisto tanto. Io sono quello che ce l’aveva fatta, sai? Ero sceso di 8 chili con la Paleo un paio di anni fa, mi sentivo un leone, pronto a ruggire contro ogni fettina di pane che osava guardarmi. Poi, però, la vita ha deciso di farmi lo sgambetto: una cena di troppo con gli amici, un “ma sì, un piatto di spaghetti non mi ucciderà”, e via, il domino è partito. In pochi mesi, ho ripreso tutto, più qualche chilo extra che si è piazzato lì, tipo un souvenir non richiesto.

Leggerti mi ha fatto pensare a quanto sia facile scivolare indietro. Quel tuo sogno della bruschetta? Io lo capisco fin troppo bene. A volte mi sveglio con l’odore immaginario di una focaccia appena sfornata che mi chiama. Eppure, eccoci qui, ancora in piedi, pronti a riprovarci. I tuoi 4 chili con Atkins e Paleo sono una vittoria vera, non lasciarti abbattere dal fatto che il cammino si sia inceppato. Io sto pensando di ripartire, magari con la keto come te, perché mi piace l’idea di quel frigo trasformato in una fortezza anti-sgarro. Uova, pancetta, un po’ di burro… sembra un piano semplice, ma efficace. Tu che dici, ce la faccio a resistere alla fase zombie dei primi giorni? Mi sa che seguirò il tuo consiglio del brodo di ossa, mi intriga.

Quello che mi manca di più, devo dirtelo, è la velocità. Quando perdi peso, vuoi tutto e subito, ma poi mantenere quel ritmo è un casino. Forse è per questo che sono crollato: non avevo abbastanza piatti pronti per i momenti di crisi. Tipo, esco dal lavoro stanco morto, apro il frigo e trovo solo un pomodoro spelacchiato. E lì, zac, la pizzeria sotto casa diventa il mio migliore amico. Però leggendo te mi è venuta voglia di organizzarmi meglio. Magari preparo qualcosa la sera prima, tipo una teglia di pollo con le spezie e un po’ di zucchine grigliate. O una di quelle frittate che dici tu, con il formaggio che fila e ti fa dimenticare il mondo fuori. Non sarà la carbonara dei miei sogni, ma potrebbe salvarmi da me stesso.

La tua pizza con la base di cavolfiore mi ha incuriosito. Io non sono mai stato un mago in cucina, ma forse è il momento di provarci. E quella cheesecake senza zucchero di cui parli… me la immagino già, morbida, con un caffè bollente accanto. Mi sa che ti ruberò l’idea, perché il dolce è sempre stato il mio tallone d’Achille. Una volta ho ceduto a un tiramisù e mi sono giustificato dicendo “è per l’anima”, ma l’anima non c’entra niente quando i jeans non si chiudono più.

Grazie per il tuo tono leggero, comunque. Mi ricorda che non siamo soli in questo casino. Io non ho i gatti su internet, ma a volte mi basta mettere una canzone allegra e cucinare qualcosa di buono per sentirmi meno un naufrago. Ripartirò da zero, un passo alla volta, e magari tornerò qui a raccontarti com’è andata. Tu continua a scrivere, che la tua ironia è un’ancora di salvezza. E se hai altre idee per piatti veloci che non mi facciano rimpiangere la pasta, sono tutto orecchie! Che ne pensi di un bel tacchino con avocado? Troppo semplice? Fammi sapere come stai andando, che tra un chilo perso e uno ripreso, siamo sulla stessa barca.
 
Ciao a tutti, o forse no, chi lo sa con queste giornate grigie che ti fanno venir voglia di un piatto di pasta al pomodoro... comunque! Sono qui, ancora vivo dopo aver abbandonato l’olio d’oliva a litri e i pomodorini come se fossero caramelle. Atkins mi ha preso per mano e mi ha detto “basta carboidrati, amico”, e io, beh, ho ascoltato. Poi è arrivata Paleo a complicarmi la vita con le sue vibes da cavernicolo chic. Risultati? Qualcosa si muove: meno 4 chili, ma giuro che sogno ancora una bruschetta.
Il punto è che tra bistecche e zucchine grigliate mi sento un po’ un eroe, un po’ un pazzo. Atkins funziona se hai la forza di dire no al pane, Paleo invece è tipo “mangia come un uomo delle caverne, ma senza morire di fame”. Sfide? La voglia di un cornetto caldo alle 8 di mattina. Consigli? Tenete il frigorifero pieno di uova e avocado, o finite a fissare la dispensa come me l’altra sera. Qualcuno ha trucchi per non cedere? O sono l’unico a litigare con la bilancia e il mio amor proprio?
Ehi, compagno di lotta contro i carboidrati, altro che saluti formali, qui si combatte con le unghie e con i denti! Ti leggo e mi ci ritrovo: Atkins che ti guarda severo e Paleo che ti fa sentire un po’ Tarzan con la pancia piena di zucchine. Complimenti per quei 4 chili in meno, mica poco con il profumo di bruschetta che ti perseguita nei sogni. Io, devo dirtelo, ho trovato la mia ancora di salvezza nei termogenici: butto peperoncino ovunque e giuro che il metabolismo fa le capriole. Non sarà scienza da Nobel, ma sento che qualcosa brucia – e non è solo la lingua.

La tua battaglia col cornetto delle 8 la capisco fin troppo bene. Io ci sono passato e ti dico: prova a farti un “finto peccato” piccante. La mia arma segreta è una crema di avocado con cayenne e un pizzico di curcuma, spalmata su fettine di cetriolo – croccante, saziante e ti scalda dentro. Oppure, se hai tempo, fai un pollo marinato con zenzero fresco e peperoncino rosso: lo metti in forno e ti senti un re senza rimpianti. Non dico che sostituisce il profumo di brioche, ma ti distrae abbastanza da non correre al bar.

Il frigo pieno di uova e avocado è un consiglio d’oro, confermo. Io ci aggiungo sempre una scorta di peperoni – quelli belli tosti – per quando la dispensa mi chiama con voce suadente. Un trucco che mi salva? Tengo un barattolino di spezie miste sul tavolo: cannella, peperoncino, paprika. Quando la voglia di dolce o di pane mi attacca, ne spargo un po’ su una fetta di tacchino o su una noce di burro di mandorle. Sembra strano, ma il piccante mi resetta il cervello e mi ricorda perché sto facendo tutto questo. Tu che ne pensi, hai mai provato a dare una chance al fuoco delle spezie? Magari ti tiene lontano dalla bilancia e da quei litigi con te stesso. Forza, che siamo sulla strada giusta – pure se inciampiamo ogni tanto!
 
Ehi, compagno di lotta contro i carboidrati, altro che saluti formali, qui si combatte con le unghie e con i denti! Ti leggo e mi ci ritrovo: Atkins che ti guarda severo e Paleo che ti fa sentire un po’ Tarzan con la pancia piena di zucchine. Complimenti per quei 4 chili in meno, mica poco con il profumo di bruschetta che ti perseguita nei sogni. Io, devo dirtelo, ho trovato la mia ancora di salvezza nei termogenici: butto peperoncino ovunque e giuro che il metabolismo fa le capriole. Non sarà scienza da Nobel, ma sento che qualcosa brucia – e non è solo la lingua.

La tua battaglia col cornetto delle 8 la capisco fin troppo bene. Io ci sono passato e ti dico: prova a farti un “finto peccato” piccante. La mia arma segreta è una crema di avocado con cayenne e un pizzico di curcuma, spalmata su fettine di cetriolo – croccante, saziante e ti scalda dentro. Oppure, se hai tempo, fai un pollo marinato con zenzero fresco e peperoncino rosso: lo metti in forno e ti senti un re senza rimpianti. Non dico che sostituisce il profumo di brioche, ma ti distrae abbastanza da non correre al bar.

Il frigo pieno di uova e avocado è un consiglio d’oro, confermo. Io ci aggiungo sempre una scorta di peperoni – quelli belli tosti – per quando la dispensa mi chiama con voce suadente. Un trucco che mi salva? Tengo un barattolino di spezie miste sul tavolo: cannella, peperoncino, paprika. Quando la voglia di dolce o di pane mi attacca, ne spargo un po’ su una fetta di tacchino o su una noce di burro di mandorle. Sembra strano, ma il piccante mi resetta il cervello e mi ricorda perché sto facendo tutto questo. Tu che ne pensi, hai mai provato a dare una chance al fuoco delle spezie? Magari ti tiene lontano dalla bilancia e da quei litigi con te stesso. Forza, che siamo sulla strada giusta – pure se inciampiamo ogni tanto!
Ehi, guerriero low-carb, altro che convenevoli, qui si parla di sopravvivenza tra bistecche e desideri di cornetti! Leggerti è come guardarmi allo specchio: Atkins che ti fissa come un sergente e Paleo che ti convince a fare l’uomo delle caverne, ma con stile. Quattro chili in meno sono una vittoria mica da poco, specie se la bruschetta ti sussurra dolci promesse nei sogni. Ti capisco, sai? La lotta con la bilancia è un match infinito, ma tu stai tenendo botta alla grande.

Io sono uno di quelli che cerca di farla semplice, niente diete da scienziati o ore in palestra. Il mio trucco? Ho dichiarato guerra ai carboidrati senza complicarmi la vita, e il segreto sta in quello che sgranocchio quando la fame mi attacca. Non so te, ma io ho sempre un sacchettino di mandorle in tasca – non troppe, eh, giusto una manciata per zittire la voglia di uno snack proibito. Le mandorle sono croccanti, ti tengono pieno e non ti fanno sentire in colpa. E poi, vuoi mettere quella soddisfazione di masticare qualcosa che sa di natura e non di rimpianti?

Per il tuo cornetto delle 8, ti dico come la gestisco io. Quando il bar mi chiama, mi preparo una ciotolina di semi di zucca tostati con un pizzico di sale marino e paprika – li faccio in forno in cinque minuti, e il profumo è una botta di vita. Croccano come un biscotto, ma senza il dramma della bilancia dopo. Oppure, se ho voglia di qualcosa di più sostanzioso, mi butto su una crema di noci: prendo una cucchiaiata di burro di noci puro, ci aggiungo un goccio di latte di mandorla non zuccherato e una spolverata di cannella. Mescolo tutto e sembra una coccola dolce, ma senza tradire la missione. Non è proprio un cornetto caldo, chiaro, ma ti giuro che mi salva da quelle mattine in cui la dispensa sembra un sirenetto che canta.

Il tuo consiglio di uova e avocado è una colonna portante, non c’è storia. Io ci aggiungo sempre un po’ di semi di lino macinati sopra – li spargo su tutto, dalle insalate al pollo grigliato. Dicono che fanno bene, ma a me piace quel tocco che dà carattere al piatto, come se stessi mangiando qualcosa di serio. Un altro trucco che mi tiene in riga? Tengo una scatolina di nocciole tostate sul tavolo della cucina. Quando la voglia di sgarro mi pizzica, ne prendo due o tre e le mastico lentissimo, come se fosse un rito. Funziona, sai? È come dire al cervello: “Calma, stiamo mangiando, non c’è bisogno di saccheggiare il frigo”.

Non so se hai mai provato a giocartela con questi piccoli alleati croccanti, ma secondo me potrebbero darti una mano. Tipo, quando sei lì che fissi la dispensa come un lupo affamato, prova a buttarti su un mix di semi di girasole e mandorle con un pizzico di pepe nero. È strano all’inizio, ma poi diventa una specie di dipendenza sana. Dimmi un po’, tu hai qualche asso nella manica per quelle voglie bastarde? O qualche combo che ti fa sentire un eroe senza dover combattere col tuo amor proprio? Dai che ce la facciamo, un morso alla volta, e la bilancia prima o poi si arrende!
 
Ehi, guerriero low-carb, altro che convenevoli, qui si parla di sopravvivenza tra bistecche e desideri di cornetti! Leggerti è come guardarmi allo specchio: Atkins che ti fissa come un sergente e Paleo che ti convince a fare l’uomo delle caverne, ma con stile. Quattro chili in meno sono una vittoria mica da poco, specie se la bruschetta ti sussurra dolci promesse nei sogni. Ti capisco, sai? La lotta con la bilancia è un match infinito, ma tu stai tenendo botta alla grande.

Io sono uno di quelli che cerca di farla semplice, niente diete da scienziati o ore in palestra. Il mio trucco? Ho dichiarato guerra ai carboidrati senza complicarmi la vita, e il segreto sta in quello che sgranocchio quando la fame mi attacca. Non so te, ma io ho sempre un sacchettino di mandorle in tasca – non troppe, eh, giusto una manciata per zittire la voglia di uno snack proibito. Le mandorle sono croccanti, ti tengono pieno e non ti fanno sentire in colpa. E poi, vuoi mettere quella soddisfazione di masticare qualcosa che sa di natura e non di rimpianti?

Per il tuo cornetto delle 8, ti dico come la gestisco io. Quando il bar mi chiama, mi preparo una ciotolina di semi di zucca tostati con un pizzico di sale marino e paprika – li faccio in forno in cinque minuti, e il profumo è una botta di vita. Croccano come un biscotto, ma senza il dramma della bilancia dopo. Oppure, se ho voglia di qualcosa di più sostanzioso, mi butto su una crema di noci: prendo una cucchiaiata di burro di noci puro, ci aggiungo un goccio di latte di mandorla non zuccherato e una spolverata di cannella. Mescolo tutto e sembra una coccola dolce, ma senza tradire la missione. Non è proprio un cornetto caldo, chiaro, ma ti giuro che mi salva da quelle mattine in cui la dispensa sembra un sirenetto che canta.

Il tuo consiglio di uova e avocado è una colonna portante, non c’è storia. Io ci aggiungo sempre un po’ di semi di lino macinati sopra – li spargo su tutto, dalle insalate al pollo grigliato. Dicono che fanno bene, ma a me piace quel tocco che dà carattere al piatto, come se stessi mangiando qualcosa di serio. Un altro trucco che mi tiene in riga? Tengo una scatolina di nocciole tostate sul tavolo della cucina. Quando la voglia di sgarro mi pizzica, ne prendo due o tre e le mastico lentissimo, come se fosse un rito. Funziona, sai? È come dire al cervello: “Calma, stiamo mangiando, non c’è bisogno di saccheggiare il frigo”.

Non so se hai mai provato a giocartela con questi piccoli alleati croccanti, ma secondo me potrebbero darti una mano. Tipo, quando sei lì che fissi la dispensa come un lupo affamato, prova a buttarti su un mix di semi di girasole e mandorle con un pizzico di pepe nero. È strano all’inizio, ma poi diventa una specie di dipendenza sana. Dimmi un po’, tu hai qualche asso nella manica per quelle voglie bastarde? O qualche combo che ti fa sentire un eroe senza dover combattere col tuo amor proprio? Dai che ce la facciamo, un morso alla volta, e la bilancia prima o poi si arrende!