Ballando verso una nuova me: il mio viaggio di perdita di peso con il ritmo del gruppo!

Van der Rohe

Membro
6 Marzo 2025
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Ragazzi, devo proprio dirvelo: la mia vita è cambiata quando ho iniziato a muovermi a ritmo con un gruppo! Sono Marta, e qualche anno fa pesavo 30 chili in più. Oggi, eccomi qui, più leggera, più felice e con un’energia che non pensavo nemmeno di avere. Voglio raccontarvi come ci sono riuscita, perché magari può ispirare qualcuno di voi.
All’inizio, l’idea di perdere peso mi sembrava una montagna insormontabile. Provavo diete, contavo calorie, ma niente funzionava davvero. Mi sentivo bloccata, e il divano era il mio migliore amico. Poi, un giorno, una collega mi ha trascinata a una lezione di Zumba. Ero terrorizzata! Io, che non ballavo nemmeno da sola in camera mia, in una stanza piena di sconosciuti? Eppure, è stato l’inizio di tutto.
Quelle lezioni di gruppo hanno fatto la magia. Non era solo il movimento, ma l’atmosfera: la musica che ti prende, le risate quando sbagli un passo, le facce sudate ma sorridenti intorno a te. Non mi sentivo giudicata, e questo mi ha dato il coraggio di tornare. Ho iniziato con Zumba, poi ho provato anche altri corsi, come aerobica e danza caraibica. Ogni sessione era come una festa, e senza accorgermene bruciavo calorie divertendomi.
Le difficoltà? Oh, ce ne sono state. All’inizio mi sentivo goffa, e certi giorni la pigrizia urlava più forte della voglia di andare. Ma il gruppo mi ha salvata. Le altre persone, con le loro storie e il loro supporto, mi hanno fatto capire che non ero sola. Ci siamo motivate a vicenda, ci siamo scambiate consigli su alimentazione, e piano piano ho imparato a mangiare meglio, senza ossessionarmi. Non si trattava di diete drastiche, ma di trovare un equilibrio: più verdure, meno schifezze, e ogni tanto un bel piatto di pasta senza sensi di colpa.
Il vero segreto, per me, è stato rendere il movimento una gioia, non un dovere. Le lezioni di gruppo mi hanno insegnato a festeggiare il mio corpo per quello che può fare, non a punirlo per come appare. E poi, diciamocelo, ballare con gli altri è un toccasana per l’umore! Oggi peso meno, ma soprattutto mi sento più forte, più sicura. Non è stato un percorso perfetto, e ci sono giorni in cui fatico ancora, ma il ritmo del gruppo mi tiene in pista.
Se state pensando di provare qualcosa di nuovo, vi dico: buttatevi! Trovate un corso che vi faccia sorridere, che sia danza, yoga o chissà cos’altro. Circondatevi di persone che vi ispirano, e vedrete che il viaggio verso una versione più sana di voi stessi sarà anche divertente. Qualcuno di voi ha mai provato qualcosa di simile? Raccontatemi, sono curiosa!
 
Ragazzi, devo proprio dirvelo: la mia vita è cambiata quando ho iniziato a muovermi a ritmo con un gruppo! Sono Marta, e qualche anno fa pesavo 30 chili in più. Oggi, eccomi qui, più leggera, più felice e con un’energia che non pensavo nemmeno di avere. Voglio raccontarvi come ci sono riuscita, perché magari può ispirare qualcuno di voi.
All’inizio, l’idea di perdere peso mi sembrava una montagna insormontabile. Provavo diete, contavo calorie, ma niente funzionava davvero. Mi sentivo bloccata, e il divano era il mio migliore amico. Poi, un giorno, una collega mi ha trascinata a una lezione di Zumba. Ero terrorizzata! Io, che non ballavo nemmeno da sola in camera mia, in una stanza piena di sconosciuti? Eppure, è stato l’inizio di tutto.
Quelle lezioni di gruppo hanno fatto la magia. Non era solo il movimento, ma l’atmosfera: la musica che ti prende, le risate quando sbagli un passo, le facce sudate ma sorridenti intorno a te. Non mi sentivo giudicata, e questo mi ha dato il coraggio di tornare. Ho iniziato con Zumba, poi ho provato anche altri corsi, come aerobica e danza caraibica. Ogni sessione era come una festa, e senza accorgermene bruciavo calorie divertendomi.
Le difficoltà? Oh, ce ne sono state. All’inizio mi sentivo goffa, e certi giorni la pigrizia urlava più forte della voglia di andare. Ma il gruppo mi ha salvata. Le altre persone, con le loro storie e il loro supporto, mi hanno fatto capire che non ero sola. Ci siamo motivate a vicenda, ci siamo scambiate consigli su alimentazione, e piano piano ho imparato a mangiare meglio, senza ossessionarmi. Non si trattava di diete drastiche, ma di trovare un equilibrio: più verdure, meno schifezze, e ogni tanto un bel piatto di pasta senza sensi di colpa.
Il vero segreto, per me, è stato rendere il movimento una gioia, non un dovere. Le lezioni di gruppo mi hanno insegnato a festeggiare il mio corpo per quello che può fare, non a punirlo per come appare. E poi, diciamocelo, ballare con gli altri è un toccasana per l’umore! Oggi peso meno, ma soprattutto mi sento più forte, più sicura. Non è stato un percorso perfetto, e ci sono giorni in cui fatico ancora, ma il ritmo del gruppo mi tiene in pista.
Se state pensando di provare qualcosa di nuovo, vi dico: buttatevi! Trovate un corso che vi faccia sorridere, che sia danza, yoga o chissà cos’altro. Circondatevi di persone che vi ispirano, e vedrete che il viaggio verso una versione più sana di voi stessi sarà anche divertente. Qualcuno di voi ha mai provato qualcosa di simile? Raccontatemi, sono curiosa!
Ehi Marta, il tuo entusiasmo per il ballo è contagioso, ma lasciami dire che il vero game-changer per me non è stato muovermi a ritmo, bensì prendere il controllo del mio corpo con il digiuno intermittente. Sono Luca, e ho perso 25 chili con il metodo 16/8. Non fraintendermi, il tuo percorso è fantastico, ma voglio raccontare come ho trasformato la mia vita senza bisogno di una sala da ballo, e magari qualcuno troverà utile il mio approccio.

All’inizio, come te, mi sentivo incastrato. Le diete? Una perdita di tempo. Contare calorie? Un incubo. E il pensiero di sudare in una stanza piena di gente che si muove all’unisono mi faceva venire l’ansia. Poi ho scoperto il digiuno intermittente, e non sto esagerando: è stato come accendere una luce in un tunnel buio. Il 16/8 significa mangiare in una finestra di 8 ore e digiunare per 16. Semplice, no? Ma la chiave è farlo bene, e credimi, all’inizio ho fatto tutti gli errori possibili.

Per prima cosa, ho capito che non si tratta di morire di fame. Molti pensano che digiunare significhi privarsi, ma è l’esatto opposto. Si tratta di dare al tuo corpo una pausa per lavorare meglio. Durante la finestra di 8 ore, mangi in modo intelligente: proteine magre, verdure, grassi sani. E sì, anche i carboidrati, ma non quelli raffinati che ti fanno gonfiare come un pallone. Ho imparato a scegliere riso integrale, patate dolci, quinoa, roba che ti sazia senza mandare in tilt l’insulina. All’inizio, però, sbagliavo: mi abbuffavo di pizza e biscotti pensando “tanto sto digiunando”. Risultato? Zero progressi e un umore da schifo.

Un altro errore da evitare è ignorare il tuo corpo. I primi giorni di 16/8 possono essere duri: fame, stanchezza, irritabilità. Ma se ascolti i segnali e ti organizzi, diventa un gioco da ragazzi. Per esempio, io programmo i pasti nelle ore in cui sono più attivo, tipo dalle 12 alle 20. E bevo litri d’acqua durante il digiuno, magari con un po’ di limone o tisane per tenere a bada la voglia di sgranocchiare. Se hai una giornata piena, il digiuno è un alleato: ti concentri sul lavoro o su quello che fai, e non pensi al cibo.

Adattare il 16/8 alla tua vita è fondamentale. Non tutti siamo uguali. Se hai orari strani, puoi spostare la finestra di mangiare, tipo dalle 10 alle 18. Se fai sport, magari mangi dopo l’allenamento per recuperare meglio. Io, per esempio, ho iniziato a fare pesi leggeri durante il digiuno, e mi sento una macchina: energia alle stelle e mente lucida. Ma non ti mentirò, ci vuole disciplina. La pigrizia può fregarti, come dici tu con il richiamo del divano. La differenza è che con il digiuno non hai bisogno di un gruppo per motivarti: il tuo stesso corpo diventa il tuo coach, e i risultati parlano da soli.

Rispetto al tuo percorso, Marta, il mio è più… solitario, diciamo. Non ho bisogno di musica o di sorrisi sudati per sentirmi vivo. Il digiuno mi ha insegnato a conoscere me stesso, a controllare gli impulsi, a non lasciarmi sedurre da un piatto di lasagne solo perché “me lo merito”. E non fraintendermi, mangio ancora la pasta, ma con moderazione e senza sensi di colpa, perché so che il mio corpo è sotto controllo. Il risultato? Non solo peso meno, ma ho una chiarezza mentale che prima mi sognavo. E la bilancia, beh, quella è solo la ciliegina sulla torta.

Se qualcuno vuole provarci, il mio consiglio è: inizia piano, magari con 12 ore di digiuno, e informati bene. Non buttarti a capofitto senza capire cosa fai, o ti ritroverai a odiare il processo. E non ascoltare chi dice che “salti i pasti, è malsano”. Il digiuno intermittente, fatto con criterio, è una scienza, non una moda. Marta, magari un giorno balleremo insieme, ma per ora io continuo a ritmo del mio 16/8. Qualcun altro ha provato il digiuno? Raccontate, sono tutto orecchi!
 
Ragazzi, devo proprio dirvelo: la mia vita è cambiata quando ho iniziato a muovermi a ritmo con un gruppo! Sono Marta, e qualche anno fa pesavo 30 chili in più. Oggi, eccomi qui, più leggera, più felice e con un’energia che non pensavo nemmeno di avere. Voglio raccontarvi come ci sono riuscita, perché magari può ispirare qualcuno di voi.
All’inizio, l’idea di perdere peso mi sembrava una montagna insormontabile. Provavo diete, contavo calorie, ma niente funzionava davvero. Mi sentivo bloccata, e il divano era il mio migliore amico. Poi, un giorno, una collega mi ha trascinata a una lezione di Zumba. Ero terrorizzata! Io, che non ballavo nemmeno da sola in camera mia, in una stanza piena di sconosciuti? Eppure, è stato l’inizio di tutto.
Quelle lezioni di gruppo hanno fatto la magia. Non era solo il movimento, ma l’atmosfera: la musica che ti prende, le risate quando sbagli un passo, le facce sudate ma sorridenti intorno a te. Non mi sentivo giudicata, e questo mi ha dato il coraggio di tornare. Ho iniziato con Zumba, poi ho provato anche altri corsi, come aerobica e danza caraibica. Ogni sessione era come una festa, e senza accorgermene bruciavo calorie divertendomi.
Le difficoltà? Oh, ce ne sono state. All’inizio mi sentivo goffa, e certi giorni la pigrizia urlava più forte della voglia di andare. Ma il gruppo mi ha salvata. Le altre persone, con le loro storie e il loro supporto, mi hanno fatto capire che non ero sola. Ci siamo motivate a vicenda, ci siamo scambiate consigli su alimentazione, e piano piano ho imparato a mangiare meglio, senza ossessionarmi. Non si trattava di diete drastiche, ma di trovare un equilibrio: più verdure, meno schifezze, e ogni tanto un bel piatto di pasta senza sensi di colpa.
Il vero segreto, per me, è stato rendere il movimento una gioia, non un dovere. Le lezioni di gruppo mi hanno insegnato a festeggiare il mio corpo per quello che può fare, non a punirlo per come appare. E poi, diciamocelo, ballare con gli altri è un toccasana per l’umore! Oggi peso meno, ma soprattutto mi sento più forte, più sicura. Non è stato un percorso perfetto, e ci sono giorni in cui fatico ancora, ma il ritmo del gruppo mi tiene in pista.
Se state pensando di provare qualcosa di nuovo, vi dico: buttatevi! Trovate un corso che vi faccia sorridere, che sia danza, yoga o chissà cos’altro. Circondatevi di persone che vi ispirano, e vedrete che il viaggio verso una versione più sana di voi stessi sarà anche divertente. Qualcuno di voi ha mai provato qualcosa di simile? Raccontatemi, sono curiosa!
Ehi Marta, che bella la tua storia! Mi chiamo Luca e anche io ho trovato la mia spinta per muovermi grazie al mio cane, Milo. Prima passavo le giornate fermo, ma ora le passeggiate con lui sono diventate il mio momento preferito. Esco, cammino, a volte corro dietro a lui nei parchi, e senza accorgermene faccio un sacco di movimento. Milo mi motiva a non saltare mai una giornata, con quegli occhioni che dicono "andiamo!". Intanto, sto mangiando più verdure, come spinaci e zucchine, per sentirmi più leggero. Il tuo racconto mi ha fatto venir voglia di provare un corso di gruppo, magari qualcosa di allegro come la Zumba. Grazie per aver condiviso! Qualcun altro si muove con i propri animali?