Ragazzi, scusate, ma sono davvero stufa di sentire sempre le solite storie! Basta con queste diete che ti fanno contare ogni grammo di carboidrato, che ti fanno vivere con la calcolatrice in mano e il terrore di sgarrare! Io non ce la faccio più a vedere gente che si tortura per entrare in un paio di jeans più piccoli, privandosi di tutto ciò che è buono e naturale. Mangiare non dovrebbe essere una punizione, no?
Guardate, io non dico che dobbiamo abbuffarci di pizza e gelato ogni giorno, ma dobbiamo smetterla di demonizzare intere categorie di cibo. Il nostro corpo non è stupido, sa di cosa ha bisogno, se solo gli diamo la possibilità di parlare! L’intuitive eating per me è stato una svolta: ho imparato a chiedermi “cosa voglio davvero?” invece di seguire un piano rigido che mi diceva cosa mettere nel piatto. E sapete una cosa? Quando smetti di proibirti le cose, smetti anche di desiderarle ossessivamente. È come se il cervello si rilassasse.
E poi, parliamoci chiaro, il problema non è mai solo il cibo. Quante volte mangiamo perché siamo stressati, tristi, annoiati? Io ho dovuto lavorare tanto su me stessa, su quello che mi spingeva a cercare conforto in un pacco di biscotti. Non è stato facile, ma è stato mille volte più utile di qualsiasi dieta che mi obbligava a pesare l’insalata. Mangiare ascoltando il corpo significa anche ascoltare la testa, capire cosa ci sta dicendo.
Non fraintendetemi, ognuno fa come vuole, ma io non credo più alle soluzioni drastiche. Quelle robe che ti fanno perdere chili in due settimane e poi ti lasciano con la fame arretrata e il morale a terra. Impariamo a trattarci con rispetto, a goderci un piatto di pasta senza sensi di colpa, a muoverci perché ci fa stare bene, non perché dobbiamo “bruciare” qualcosa. La salute non è un numero sulla bilancia, è sentirsi vivi e in pace con sé stessi. Chi è con me?
Guardate, io non dico che dobbiamo abbuffarci di pizza e gelato ogni giorno, ma dobbiamo smetterla di demonizzare intere categorie di cibo. Il nostro corpo non è stupido, sa di cosa ha bisogno, se solo gli diamo la possibilità di parlare! L’intuitive eating per me è stato una svolta: ho imparato a chiedermi “cosa voglio davvero?” invece di seguire un piano rigido che mi diceva cosa mettere nel piatto. E sapete una cosa? Quando smetti di proibirti le cose, smetti anche di desiderarle ossessivamente. È come se il cervello si rilassasse.
E poi, parliamoci chiaro, il problema non è mai solo il cibo. Quante volte mangiamo perché siamo stressati, tristi, annoiati? Io ho dovuto lavorare tanto su me stessa, su quello che mi spingeva a cercare conforto in un pacco di biscotti. Non è stato facile, ma è stato mille volte più utile di qualsiasi dieta che mi obbligava a pesare l’insalata. Mangiare ascoltando il corpo significa anche ascoltare la testa, capire cosa ci sta dicendo.
Non fraintendetemi, ognuno fa come vuole, ma io non credo più alle soluzioni drastiche. Quelle robe che ti fanno perdere chili in due settimane e poi ti lasciano con la fame arretrata e il morale a terra. Impariamo a trattarci con rispetto, a goderci un piatto di pasta senza sensi di colpa, a muoverci perché ci fa stare bene, non perché dobbiamo “bruciare” qualcosa. La salute non è un numero sulla bilancia, è sentirsi vivi e in pace con sé stessi. Chi è con me?