Ehi, anime in movimento!
Voglio condividere un pensiero che mi frulla in testa da un po’ mentre leggo i vostri post su quanto vi stiate spingendo con il cardio per “bruciare calorie”. Non fraintendetemi, il cardio è fantastico, fa pompare il cuore e ci dà energia, ma sono sempre più convinta che il modo in cui lo affrontiamo possa fare una differenza enorme, non solo per il nostro corpo, ma per la nostra testa.
Spesso ci buttiamo in allenamenti intensi con l’idea che dobbiamo “guadagnarci” il cibo o punirci per uno sgarro. Ma se vi dicessi che possiamo allenarci ascoltando davvero il nostro corpo, senza bisogno di regole ferree o sensi di colpa? Io credo che il vero potere del cardio non stia nel contare quante calorie bruciamo, ma nel come ci fa sentire mentre lo facciamo.
Per esempio, ho smesso di ossessionarmi con i numeri – calorie, minuti, frequenza cardiaca – e ho iniziato a chiedermi: “Cosa mi serve oggi?”. A volte è una camminata veloce sotto il sole che mi ricarica, altre volte una corsa che mi fa scaricare la tensione. Mangiare in modo intuitivo mi ha aiutato tantissimo in questo: non seguo diete che mi dicono cosa e quando mangiare, ma cerco di capire di cosa ho bisogno per sentirmi bene. E sapete una cosa? Quando mangio ascoltando il mio corpo, scopro che ho più energia per muovermi, che il mio umore è migliore e che il cardio diventa un regalo che faccio a me stessa, non una penitenza.
Pensateci: il nostro corpo è una macchina incredibile, sa dirci di cosa ha bisogno, anche quando si tratta di minerali o nutrienti per sostenerci. Non serve una tabella rigida per sapere che dopo una bella sessione di cardio magari ci vuole qualcosa che ci idrati o ci dia un po’ di carica, come un frutto o un sorso d’acqua fresca. Ma la chiave è smettere di vedere il cibo o l’allenamento come un sistema di premi e punizioni.
Lavorare sulle nostre abitudini mentali è fondamentale. Io per esempio ho passato anni a sentirmi in colpa se non facevo “abbastanza” cardio o se mangiavo qualcosa di “sbagliato”. Ma più mi concentro su ciò che mi fa stare bene, più scopro che il mio peso si stabilizza naturalmente, senza bisogno di diete estreme. Il cardio, per me, è diventato un modo per celebrare il mio corpo, non per cambiarlo a forza.
Vi invito a provare, anche solo per un giorno: prima di salire sul tapis roulant o uscire per una corsa, chiedetevi “Come mi sento? Cosa voglio da questo momento?”. Magari scoprirete che una passeggiata tranquilla vi nutre di più di un’ora di allenamento massacrante. E se il corpo vi chiede una pausa, dategliela senza rimorsi. Ascoltarlo è il primo passo per costruire un rapporto sano con il movimento e con noi stessi.
Chi è con me in questo viaggio verso un cardio che nutre, dentro e fuori?
Voglio condividere un pensiero che mi frulla in testa da un po’ mentre leggo i vostri post su quanto vi stiate spingendo con il cardio per “bruciare calorie”. Non fraintendetemi, il cardio è fantastico, fa pompare il cuore e ci dà energia, ma sono sempre più convinta che il modo in cui lo affrontiamo possa fare una differenza enorme, non solo per il nostro corpo, ma per la nostra testa.
Spesso ci buttiamo in allenamenti intensi con l’idea che dobbiamo “guadagnarci” il cibo o punirci per uno sgarro. Ma se vi dicessi che possiamo allenarci ascoltando davvero il nostro corpo, senza bisogno di regole ferree o sensi di colpa? Io credo che il vero potere del cardio non stia nel contare quante calorie bruciamo, ma nel come ci fa sentire mentre lo facciamo.
Per esempio, ho smesso di ossessionarmi con i numeri – calorie, minuti, frequenza cardiaca – e ho iniziato a chiedermi: “Cosa mi serve oggi?”. A volte è una camminata veloce sotto il sole che mi ricarica, altre volte una corsa che mi fa scaricare la tensione. Mangiare in modo intuitivo mi ha aiutato tantissimo in questo: non seguo diete che mi dicono cosa e quando mangiare, ma cerco di capire di cosa ho bisogno per sentirmi bene. E sapete una cosa? Quando mangio ascoltando il mio corpo, scopro che ho più energia per muovermi, che il mio umore è migliore e che il cardio diventa un regalo che faccio a me stessa, non una penitenza.
Pensateci: il nostro corpo è una macchina incredibile, sa dirci di cosa ha bisogno, anche quando si tratta di minerali o nutrienti per sostenerci. Non serve una tabella rigida per sapere che dopo una bella sessione di cardio magari ci vuole qualcosa che ci idrati o ci dia un po’ di carica, come un frutto o un sorso d’acqua fresca. Ma la chiave è smettere di vedere il cibo o l’allenamento come un sistema di premi e punizioni.
Lavorare sulle nostre abitudini mentali è fondamentale. Io per esempio ho passato anni a sentirmi in colpa se non facevo “abbastanza” cardio o se mangiavo qualcosa di “sbagliato”. Ma più mi concentro su ciò che mi fa stare bene, più scopro che il mio peso si stabilizza naturalmente, senza bisogno di diete estreme. Il cardio, per me, è diventato un modo per celebrare il mio corpo, non per cambiarlo a forza.
Vi invito a provare, anche solo per un giorno: prima di salire sul tapis roulant o uscire per una corsa, chiedetevi “Come mi sento? Cosa voglio da questo momento?”. Magari scoprirete che una passeggiata tranquilla vi nutre di più di un’ora di allenamento massacrante. E se il corpo vi chiede una pausa, dategliela senza rimorsi. Ascoltarlo è il primo passo per costruire un rapporto sano con il movimento e con noi stessi.
Chi è con me in questo viaggio verso un cardio che nutre, dentro e fuori?