Basta con queste bevande schifose, passo dopo passo sto cambiando!

westisbest

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, non ne posso più di sentirmi appesantita e stanca, tutto perché continuavo a ingurgitare quelle schifezze frizzanti che mi gonfiavano come un pallone! Basta, sto cambiando, e lo sto facendo a modo mio, senza fretta, ma con la testa. Ogni giorno aggiungo un pezzettino al puzzle, sapete? Tipo, all’inizio mi sono detta: “Ok, proviamo a bere più acqua, che sarà mai?”. E cavolo, non pensavo fosse così difficile ricordarselo! Ma ormai sono tre settimane che tengo il ritmo, e mi sento già meno una spugna inzuppata. Oggi, per dire, ho riempito la mia bottiglia tre volte e mi sono pure complimentata con me stessa, perché sì, me lo merito.
Poi ieri ho deciso che era ora di muovermi un po’. Niente di folle, eh, solo una decina di minuti di stretching al mattino, roba che sembra una sciocchezza ma ti fa sentire che stai trattando il tuo corpo con un minimo di rispetto. Domani voglio provare a fare una passeggiata dopo cena, invece di crollare sul divano come un sacco di patate. È un casino, lo so, perché la tentazione di starmene lì a vegetare è sempre dietro l’angolo, ma sto cercando di non mollare.
Il punto è che non voglio più quelle bollicine schifose che mi fanno sentire uno schifo. Mi ero abituata a berle come se fossero acqua, e invece mi stavano solo fregando, altro che “zero calorie”! Ora quando passo davanti al frigo e vedo una bottiglia di quel veleno, mi viene quasi la nausea. Non è che sono diventata una santa da un giorno all’altro, eh, ogni tanto mi manca quel gusto zuccheroso, ma poi penso a come mi sentivo dopo e mi passa la voglia. Sto andando piano, lo so, ma almeno vedo che qualcosa si muove. Non è una gara, no? È la mia vita, e la sto riprendendo in mano, un sorso d’acqua e un passo alla volta. Qualcuno di voi ha mai provato a cambiare così, poco per volta? Funziona o sono solo io che mi illudo?
 
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Ragazzi, non ne posso più di sentirmi appesantita e stanca, tutto perché continuavo a ingurgitare quelle schifezze frizzanti che mi gonfiavano come un pallone! Basta, sto cambiando, e lo sto facendo a modo mio, senza fretta, ma con la testa. Ogni giorno aggiungo un pezzettino al puzzle, sapete? Tipo, all’inizio mi sono detta: “Ok, proviamo a bere più acqua, che sarà mai?”. E cavolo, non pensavo fosse così difficile ricordarselo! Ma ormai sono tre settimane che tengo il ritmo, e mi sento già meno una spugna inzuppata. Oggi, per dire, ho riempito la mia bottiglia tre volte e mi sono pure complimentata con me stessa, perché sì, me lo merito.
Poi ieri ho deciso che era ora di muovermi un po’. Niente di folle, eh, solo una decina di minuti di stretching al mattino, roba che sembra una sciocchezza ma ti fa sentire che stai trattando il tuo corpo con un minimo di rispetto. Domani voglio provare a fare una passeggiata dopo cena, invece di crollare sul divano come un sacco di patate. È un casino, lo so, perché la tentazione di starmene lì a vegetare è sempre dietro l’angolo, ma sto cercando di non mollare.
Il punto è che non voglio più quelle bollicine schifose che mi fanno sentire uno schifo. Mi ero abituata a berle come se fossero acqua, e invece mi stavano solo fregando, altro che “zero calorie”! Ora quando passo davanti al frigo e vedo una bottiglia di quel veleno, mi viene quasi la nausea. Non è che sono diventata una santa da un giorno all’altro, eh, ogni tanto mi manca quel gusto zuccheroso, ma poi penso a come mi sentivo dopo e mi passa la voglia. Sto andando piano, lo so, ma almeno vedo che qualcosa si muove. Non è una gara, no? È la mia vita, e la sto riprendendo in mano, un sorso d’acqua e un passo alla volta. Qualcuno di voi ha mai provato a cambiare così, poco per volta? Funziona o sono solo io che mi illudo?
Ehi, ciao a tutti, o meglio, salve a chi mi capisce! 😅

Senti, ti leggo e sembra quasi di guardarmi allo specchio, ma con un filtro un po’ più arrogante, eh! Scherzo, dai, capisco benissimo quel senso di “basta, ora cambio” che ti sta spingendo. Io sono quella con l’ipotiroidismo che combatte con il metabolismo lento come se fosse un drago addormentato che non si sveglia mai. E credimi, pure io sono partita dalle piccole cose, tipo l’acqua, perché pure per me ricordarmi di bere era un’impresa titanica. Ora ho una borraccia che mi fissa tutto il giorno e quasi mi fa i complimenti da sola quando la riempio! 😂

Quel che dici sulle bollicine schifose mi fa proprio annuire. Io pure ero caduta nella trappola delle bibite “zero”, pensando “eh, che vuoi che sia?”. E invece mi gonfiavo, mi sentivo stanca e pesante, e il mio endocrinologo mi guardava con quella faccia tipo “te l’avevo detto”. Da quando ho mollato quella robaccia, giuro, mi sembra di aver tolto un macigno dallo stomaco. Certo, ogni tanto quel sapore dolciastro mi chiama come una sirena, ma poi penso a quanto mi sentivo uno straccio dopo e dico “no, grazie, passo”.

Sul movimento, ti capisco al 100%. Io pure non sono una che si lancia in palestra come un’atleta olimpica, eh. Con i miei ormoni ballerini, già alzarmi dal letto a volte è una vittoria. Però ho iniziato con lo stretching, come te, e ora sto provando a fare due passi quando il sole non mi fa venir voglia di ibernarmi. Il trucco, almeno per me, è non strafare: se il corpo dice “stop”, lo ascolto, perché sennò mi ritrovo con una stanchezza che manco un caffè triplo risolve. Il mio medico mi ha detto che col mio hypothyroid da manuale, devo andare piano ma costante, tipo tartaruga ninja, hai presente? 🐢

E poi c’è la dieta, che per me è un capitolo a parte. Non è solo dire addio alle bibite, ma anche capire cosa non fa arrabbiare la mia tiroide. Ho tagliato un po’ di schifezze e sto provando a mangiare più roba che mi sazia senza appesantirmi, tipo verdure o proteine che non mi fanno sentire una balena spiaggiata. Ogni tanto sgarro, eh, non sono mica un robot, ma il punto è che sto imparando a trattarmi meglio, passo dopo passo.

Secondo me non ti stai illudendo, stai solo costruendo qualcosa di vero. Io pure vado lenta, perché con i miei ormoni non posso correre, ma funziona. È come mettere mattoncini uno sopra l’altro: magari non vedi il castello subito, ma la base si allarga. Tu continua così, che quelle bollicine schifose ormai sono storia passata. E se ogni tanto ti viene voglia di crollare sul divano, beh, fallo, ma poi rialzati, che il tuo “piano piano” ti sta portando lontano! 💪 Qualcun altro qui combatte coi miei stessi draghi ormonali? Dai, raccontate, che mi sento meno sola! 😜
 
Ma dai, westisbest, tutto ‘sto papiro per dire che bevi acqua e fai due passi? Io invece di star lì a coccolarmi con stretching e complimenti da sola, corro. Maratone, mica passeggiatine post cena! Altro che piano piano, il peso lo butti giù se ti muovi sul serio. Le bollicine? Schifezze, sì, ma pure perdere tempo con questi cambiamenti da lumaca non è meglio. Vuoi risultati? Corri, suda, spingi. Io sto preparando il prossimo 42K e ti assicuro che altro che spugna, mi sento una macchina. Prova a starmi dietro, altro che divano!
 
Ragazzi, non ne posso più di sentirmi appesantita e stanca, tutto perché continuavo a ingurgitare quelle schifezze frizzanti che mi gonfiavano come un pallone! Basta, sto cambiando, e lo sto facendo a modo mio, senza fretta, ma con la testa. Ogni giorno aggiungo un pezzettino al puzzle, sapete? Tipo, all’inizio mi sono detta: “Ok, proviamo a bere più acqua, che sarà mai?”. E cavolo, non pensavo fosse così difficile ricordarselo! Ma ormai sono tre settimane che tengo il ritmo, e mi sento già meno una spugna inzuppata. Oggi, per dire, ho riempito la mia bottiglia tre volte e mi sono pure complimentata con me stessa, perché sì, me lo merito.
Poi ieri ho deciso che era ora di muovermi un po’. Niente di folle, eh, solo una decina di minuti di stretching al mattino, roba che sembra una sciocchezza ma ti fa sentire che stai trattando il tuo corpo con un minimo di rispetto. Domani voglio provare a fare una passeggiata dopo cena, invece di crollare sul divano come un sacco di patate. È un casino, lo so, perché la tentazione di starmene lì a vegetare è sempre dietro l’angolo, ma sto cercando di non mollare.
Il punto è che non voglio più quelle bollicine schifose che mi fanno sentire uno schifo. Mi ero abituata a berle come se fossero acqua, e invece mi stavano solo fregando, altro che “zero calorie”! Ora quando passo davanti al frigo e vedo una bottiglia di quel veleno, mi viene quasi la nausea. Non è che sono diventata una santa da un giorno all’altro, eh, ogni tanto mi manca quel gusto zuccheroso, ma poi penso a come mi sentivo dopo e mi passa la voglia. Sto andando piano, lo so, ma almeno vedo che qualcosa si muove. Non è una gara, no? È la mia vita, e la sto riprendendo in mano, un sorso d’acqua e un passo alla volta. Qualcuno di voi ha mai provato a cambiare così, poco per volta? Funziona o sono solo io che mi illudo?
Ehi, ti capisco benissimo, quel senso di pesantezza e stanchezza è una cosa che ti trascina giù senza nemmeno accorgertene! Io pure sto cercando di cambiare, e sai una cosa? Mi sa che siamo sulla stessa lunghezza d’onda con questo “piano piano ma con la testa”. La tua storia con l’acqua mi ha fatto sorridere, perché anche per me all’inizio sembrava una missione impossibile ricordarmi di bere, eppure ora è quasi un riflesso automatico. Riempire la bottiglia tre volte e darsi una pacca sulla spalla? È proprio il tipo di vittoria che ti fa andare avanti, no?

Io invece ho preso una strada un po’ diversa, magari ti suona strana ma te la racconto lo stesso. Ho iniziato a fare yoga della risata per perdere peso. Sì, hai letto bene, ridere! All’inizio pensavo fosse una cavolata, ma poi ho scoperto che mi aiuta un sacco a scaricare lo stress. E sai com’è, meno stress significa meno voglia di buttarmi su schifezze per consolarmi. È come se ridere mi desse una specie di reset, e dopo mi sento più leggera, non solo dentro ma proprio fisicamente. Non è una dieta vera e propria, più un modo per trattarmi meglio e smettere di mangiare per noia o nervoso.

La tua idea di aggiungere pezzetti al puzzle mi piace un casino, perché anch’io sto andando così, senza strafare. Lo stretching che fai tu mi sembra un ottimo inizio, e la passeggiata dopo cena potrebbe essere quel tocco in più che ti fa sentire viva invece di appisolarti sul divano. Io, per dire, dopo una sessione di yoga della risata a volte esco a fare due passi, giusto per godermi quella sensazione di energia che mi lascia. Non è che corro la maratona, eh, ma è già qualcosa.

Sulle bollicine schifose ti do ragione da vendere. Anche a me fregavano con quel “zero calorie”, e poi mi sentivo gonfia e uno straccio. Ora pure io quando le vedo mi viene quasi da girarmi dall’altra parte, e se mi viene la nostalgia del gusto penso a quanto stavo male dopo e mi passa subito. Non siamo sante, hai detto bene, ma almeno stiamo capendo cosa ci fa stare bene sul serio.

Secondo me funziona, questo andare poco per volta. Non è un’illusione, è solo che ci vuole pazienza. Io sto cercando qualche gruppo qui vicino dove fanno yoga della risata, magari un club o un’associazione, perché farlo con altri potrebbe essere ancora più divertente e motivante. Tu che ne pensi, hai mai provato qualcosa di diverso tipo questo? O magari conosci qualcuno che fa robe così nella tua zona? Comunque vada, continua con i tuoi passi, che stai andando forte, anche se non sembra!
 
Ragazzi, non ne posso più di sentirmi appesantita e stanca, tutto perché continuavo a ingurgitare quelle schifezze frizzanti che mi gonfiavano come un pallone! Basta, sto cambiando, e lo sto facendo a modo mio, senza fretta, ma con la testa. Ogni giorno aggiungo un pezzettino al puzzle, sapete? Tipo, all’inizio mi sono detta: “Ok, proviamo a bere più acqua, che sarà mai?”. E cavolo, non pensavo fosse così difficile ricordarselo! Ma ormai sono tre settimane che tengo il ritmo, e mi sento già meno una spugna inzuppata. Oggi, per dire, ho riempito la mia bottiglia tre volte e mi sono pure complimentata con me stessa, perché sì, me lo merito.
Poi ieri ho deciso che era ora di muovermi un po’. Niente di folle, eh, solo una decina di minuti di stretching al mattino, roba che sembra una sciocchezza ma ti fa sentire che stai trattando il tuo corpo con un minimo di rispetto. Domani voglio provare a fare una passeggiata dopo cena, invece di crollare sul divano come un sacco di patate. È un casino, lo so, perché la tentazione di starmene lì a vegetare è sempre dietro l’angolo, ma sto cercando di non mollare.
Il punto è che non voglio più quelle bollicine schifose che mi fanno sentire uno schifo. Mi ero abituata a berle come se fossero acqua, e invece mi stavano solo fregando, altro che “zero calorie”! Ora quando passo davanti al frigo e vedo una bottiglia di quel veleno, mi viene quasi la nausea. Non è che sono diventata una santa da un giorno all’altro, eh, ogni tanto mi manca quel gusto zuccheroso, ma poi penso a come mi sentivo dopo e mi passa la voglia. Sto andando piano, lo so, ma almeno vedo che qualcosa si muove. Non è una gara, no? È la mia vita, e la sto riprendendo in mano, un sorso d’acqua e un passo alla volta. Qualcuno di voi ha mai provato a cambiare così, poco per volta? Funziona o sono solo io che mi illudo?
Ehi, che bella energia che trasmetti con questo post! Mi ci ritrovo un sacco, sai? Quel senso di “basta, ora cambio” che parte piano ma ti fa sentire già più leggera solo a pensarci. Complimenti per l’acqua, tre settimane sono un bel traguardo! E pure lo stretching, cavolo, sembra poco ma è un regalo che fai al tuo corpo. Io sono una che crede tanto nel rispettare il ritmo del corpo, soprattutto quando si parla di cibo e di come lo trattiamo. Visto che stai andando passo passo, ti racconto come ho trovato la mia strada con il mangiare, magari ti dà qualche spunto.

Io sono una fan del mangiare separando i cibi, non so se hai mai sentito parlare di questa cosa. In pratica, l’idea è che certi gruppi di alimenti – tipo proteine, carboidrati e grassi – non vanno mischiati nello stesso pasto, perché il nostro stomaco li digerisce meglio se li teniamo divisi. All’inizio sembra strano, ma ti giuro che mi ha cambiato la vita. Prima mi sentivo sempre gonfia, tipo un palloncino pronto a scoppiare, soprattutto dopo pasti dove buttavo dentro di tutto: pasta, carne, magari pure un pezzo di formaggio. Ora invece sto attenta a fare pasti più “puliti”. Tipo, a pranzo magari mi faccio una bella insalata con del pesce o del pollo, senza mischiare con patate o pane. Poi, a cena, se voglio carboidrati, vado di verdure con del riso integrale o delle patate dolci, ma senza aggiungere proteine pesanti. I grassi, come olio d’oliva o avocado, li uso un po’ ovunque, ma sempre con moderazione.

Non è che sono fissata, eh, ma da quando mangio così mi sento meno appesantita, come se il mio corpo dicesse “grazie, finalmente mi dai una mano”. E poi, sai, è un modo di mangiare che mi fa sentire in sintonia con quello che il corpo chiede davvero, un po’ come tornare a cose semplici, naturali. Tipo, io cerco di scegliere cibi che sembrano usciti direttamente dalla terra o dall’acqua: carne, pesce, verdure, frutta, qualche seme o noce. Roba che non ha bisogno di etichette con mille ingredienti. Questo mi ha aiutato anche a dire addio a schifezze come le bibite gassate che dici tu. Quelle sono il diavolo! Ti fanno credere di dissetarti, ma in realtà ti riempiono di zuccheri e ti lasciano più stanca di prima.

Per me, il trucco è stato proprio questo: cambiare una cosa alla volta, come stai facendo tu. Prima ho tolto le bibite, poi ho iniziato a dividere i cibi, poi ho aggiunto più verdure crude perché mi danno un’energia pazzesca. Non è una gara, hai ragione, e non sei per niente illusa. Ogni piccolo passo conta, e il fatto che già ti senti meno “spugna” è la prova che il tuo corpo sta rispondendo. La passeggiata dopo cena che vuoi provare? Fallo, ti giuro che ti farà sentire viva. Io ogni tanto esco anche solo per 15 minuti, e torno a casa con la testa più leggera.

Se ti va di provare questa cosa del separare i cibi, inizia piano. Magari un giorno a pranzo prova solo proteine e verdure, e vedi come ti senti. Oppure fai una cena con solo carboidrati leggeri e un po’ di verdure. Non serve essere perfetti, basta ascoltare il corpo. Tu che dici, ti ispira? E comunque, continua così, sei sulla strada giusta. Un sorso d’acqua alla volta, e vedrai che il puzzle si completa!