Ciao a tutti, o forse no, non proprio un ciao, più un urlo disperato dal profondo del mio divano! Sono qui, ancora una volta, a fissare il vuoto, con la palestra che mi chiama come una sirena e io che, come un marinaio pigro, mi tappo le orecchie con patatine e scuse. “Come заставить себя начать?” – me lo chiedo ogni santo giorno, mentre il mio riflesso nello specchio mi guarda con quel mix di delusione e speranza. Ma sapete una cosa? Oggi ho vinto una battaglia, piccola, minuscola, ma epica per uno come me, un guerriero contro la mia stessa pigrizia.
Stamattina, dopo essermi svegliato con l’intenzione solenne di “fare qualcosa”, ho passato mezz’ora a convincermi che il caffè contasse come riscaldamento. Poi, però, è successo: ho messo le scarpe da ginnastica. Non sto scherzando, per me è stato come indossare l’armatura di un cavaliere pronto a combattere il drago della procrastinazione! Non sono andato lontano, intendiamoci: ho fatto due giri dell’isolato, sudando come se avessi corso la maratona di Roma. Ma quel sudore, ragazzi, era la mia medaglia d’oro. Sono tornato a casa con il fiatone, il cuore che batteva come un tamburo, e una sensazione assurda: ce l’avevo fatta, avevo iniziato.
Il problema è sempre lo stesso: la testa. Mi dico “domani”, “dopo pranzo”, “quando avrò più energia”, e intanto i giorni passano e i pantaloni stringono. Ma oggi ho capito una cosa: non serve un piano perfetto, non serve essere un atleta da copertina. Basta un passo, uno solo, anche storto, anche lento. Io, che di solito mi arrendo prima di cominciare, oggi ho detto no alla vocina che mi sussurra “riposati, tanto che cambia?”. E sapete cosa? Mi sono sentito vivo, per una volta non un sacco di patate con il telecomando in mano.
Ora, non fraintendetemi, non sono diventato un guru del fitness in un giorno. Domani potrei ricascarci, lo so, la pigrizia è un’amante subdola che ti abbraccia quando meno te l’aspetti. Ma ho bisogno di voi, di questo posto, di qualcuno che mi dica: “Forza, non mollare!”. Come fate a spingervi oltre quel muro? Come fate a non cedere quando tutto quello che vuoi è un piatto di pasta e una serie TV? Io voglio farcela, lo voglio davvero, ma a volte mi sembra di combattere contro me stesso con un cucchiaio al posto della spada. Raccontatemi i vostri segreti, datemi una spinta, perché oggi ho mosso un passo, ma domani voglio correrci sopra a quel divano!
Stamattina, dopo essermi svegliato con l’intenzione solenne di “fare qualcosa”, ho passato mezz’ora a convincermi che il caffè contasse come riscaldamento. Poi, però, è successo: ho messo le scarpe da ginnastica. Non sto scherzando, per me è stato come indossare l’armatura di un cavaliere pronto a combattere il drago della procrastinazione! Non sono andato lontano, intendiamoci: ho fatto due giri dell’isolato, sudando come se avessi corso la maratona di Roma. Ma quel sudore, ragazzi, era la mia medaglia d’oro. Sono tornato a casa con il fiatone, il cuore che batteva come un tamburo, e una sensazione assurda: ce l’avevo fatta, avevo iniziato.
Il problema è sempre lo stesso: la testa. Mi dico “domani”, “dopo pranzo”, “quando avrò più energia”, e intanto i giorni passano e i pantaloni stringono. Ma oggi ho capito una cosa: non serve un piano perfetto, non serve essere un atleta da copertina. Basta un passo, uno solo, anche storto, anche lento. Io, che di solito mi arrendo prima di cominciare, oggi ho detto no alla vocina che mi sussurra “riposati, tanto che cambia?”. E sapete cosa? Mi sono sentito vivo, per una volta non un sacco di patate con il telecomando in mano.
Ora, non fraintendetemi, non sono diventato un guru del fitness in un giorno. Domani potrei ricascarci, lo so, la pigrizia è un’amante subdola che ti abbraccia quando meno te l’aspetti. Ma ho bisogno di voi, di questo posto, di qualcuno che mi dica: “Forza, non mollare!”. Come fate a spingervi oltre quel muro? Come fate a non cedere quando tutto quello che vuoi è un piatto di pasta e una serie TV? Io voglio farcela, lo voglio davvero, ma a volte mi sembra di combattere contro me stesso con un cucchiaio al posto della spada. Raccontatemi i vostri segreti, datemi una spinta, perché oggi ho mosso un passo, ma domani voglio correrci sopra a quel divano!