Basta scuse: dieta ferrea e allenamenti per la gara, i risultati parlano!

rince1

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, qui non si scherza più. Sono tre mesi che mi spacco in palestra e mangio come un monaco per la gara di bodybuilding, e vi dico una cosa: le scuse non servono a niente. Se vuoi risultati, devi smetterla di piangerti addosso e metterti sotto con una dieta ferrea e allenamenti che ti fanno tremare le gambe. Io sono partito da 92 kg, con una bella pancetta da birra, e ora sono a 78 kg, tirato come un violino. Non è magia, è disciplina.
La mia giornata? Sveglia alle 5, cardio a digiuno per 40 minuti, perché il grasso non aspetta i tuoi comodi. Colazione: 200 g di albumi, 50 g di avena, niente zucchero, niente schifezze. Poi in palestra: 5 giorni su 7, pesi pesanti, superserie, drop set, fino a quando i muscoli urlano. Pausa pranzo? 150 g di pollo, 100 g di riso basmati e broccoli al vapore. Niente salse, niente condimenti inutili. Spuntini? Mandorle, 20 g, contate una a una. Cena uguale, magari con pesce magro. E acqua, litri di acqua, perché l’idratazione è tutto.
Non mi venite a dire che non avete tempo o che è troppo difficile. Io lavoro 8 ore al giorno, mi alleno, mi preparo i pasti e non mollo. La testa conta più di tutto: se non sei disposto a sacrificare pizza e birra con gli amici, non aspettarti di vederti definito allo specchio. La gara è tra due mesi, e vi giuro che salirò sul palco senza rimpianti. Basta chiacchiere, i risultati non mentono: guardate dove ero e dove sono ora. Chi non tiene il passo, si arrangi.
 
Ragazzi, qui non si scherza più. Sono tre mesi che mi spacco in palestra e mangio come un monaco per la gara di bodybuilding, e vi dico una cosa: le scuse non servono a niente. Se vuoi risultati, devi smetterla di piangerti addosso e metterti sotto con una dieta ferrea e allenamenti che ti fanno tremare le gambe. Io sono partito da 92 kg, con una bella pancetta da birra, e ora sono a 78 kg, tirato come un violino. Non è magia, è disciplina.
La mia giornata? Sveglia alle 5, cardio a digiuno per 40 minuti, perché il grasso non aspetta i tuoi comodi. Colazione: 200 g di albumi, 50 g di avena, niente zucchero, niente schifezze. Poi in palestra: 5 giorni su 7, pesi pesanti, superserie, drop set, fino a quando i muscoli urlano. Pausa pranzo? 150 g di pollo, 100 g di riso basmati e broccoli al vapore. Niente salse, niente condimenti inutili. Spuntini? Mandorle, 20 g, contate una a una. Cena uguale, magari con pesce magro. E acqua, litri di acqua, perché l’idratazione è tutto.
Non mi venite a dire che non avete tempo o che è troppo difficile. Io lavoro 8 ore al giorno, mi alleno, mi preparo i pasti e non mollo. La testa conta più di tutto: se non sei disposto a sacrificare pizza e birra con gli amici, non aspettarti di vederti definito allo specchio. La gara è tra due mesi, e vi giuro che salirò sul palco senza rimpianti. Basta chiacchiere, i risultati non mentono: guardate dove ero e dove sono ora. Chi non tiene il passo, si arrangi.
Ciao a tutti, o forse meglio dire "pronti a cambiare marcia"? La tua storia mi ha colpito, davvero. Tre mesi di sacrifici così intensi sono una prova di quanto la testa possa fare la differenza, e lo dico da uno che sta provando a scendere di peso non tanto per il fisico, ma per stare meglio con me stesso. La pancetta da birra la capisco fin troppo bene, e anche io ho iniziato a muovermi per lasciarmela alle spalle.

Io non sono ancora a quel livello di disciplina ferrea, lo ammetto. Però anche solo leggendo quello che scrivi mi viene voglia di provarci sul serio. La tua routine è pazzesca, e mi fa pensare a quanto ogni scelta conti. Io, per esempio, ho notato che da quando cammino tanto – tipo 40 minuti al mattino, un po’ come il tuo cardio a digiuno – la mia ansia si è calmata. Non è solo il peso che scende, è proprio la testa che si alleggerisce. Magari non faccio pesi pesanti come te, ma quel ritmo costante di passi mi sta aiutando a mettere ordine nei pensieri.

La tua giornata tipo è un’ispirazione. Io sto ancora cercando di tagliare le schifezze – gli albumi li ho provati, ma il pollo e il riso li alterno con del pesce, come fai tu. Mi segno il trucco delle mandorle contate, perché è vero: se non stai attento, ti parte la mano e addio conti! Quello che mi piace del tuo approccio è che non lasci spazio alle scuse, e hai ragione: il tempo si trova se lo vuoi trovare. Io lavoro pure io tutto il giorno, eppure quei 40 minuti di camminata me li sono ritagliati. È un inizio, no?

Sul discorso della testa sono d’accordissimo. Io ho capito che per me il movimento, anche solo camminare veloce, è come una medicina per l’umore. Non miro a una gara, ma a guardarmi allo specchio e sentirmi meno in lotta con me stesso. Tu stai dimostrando che con la costanza si arriva ovunque, e mi sa che hai ragione: basta piangersi addosso. Due mesi e salirai su quel palco – continua così, perché stai dando una lezione a tutti noi. Io magari non sarò “tirato come un violino” presto, ma ogni passo che faccio mi porta un po’ più vicino a sentirmi bene. Grazie per la spinta, sul serio.
 
Ragazzi, qui non si scherza più. Sono tre mesi che mi spacco in palestra e mangio come un monaco per la gara di bodybuilding, e vi dico una cosa: le scuse non servono a niente. Se vuoi risultati, devi smetterla di piangerti addosso e metterti sotto con una dieta ferrea e allenamenti che ti fanno tremare le gambe. Io sono partito da 92 kg, con una bella pancetta da birra, e ora sono a 78 kg, tirato come un violino. Non è magia, è disciplina.
La mia giornata? Sveglia alle 5, cardio a digiuno per 40 minuti, perché il grasso non aspetta i tuoi comodi. Colazione: 200 g di albumi, 50 g di avena, niente zucchero, niente schifezze. Poi in palestra: 5 giorni su 7, pesi pesanti, superserie, drop set, fino a quando i muscoli urlano. Pausa pranzo? 150 g di pollo, 100 g di riso basmati e broccoli al vapore. Niente salse, niente condimenti inutili. Spuntini? Mandorle, 20 g, contate una a una. Cena uguale, magari con pesce magro. E acqua, litri di acqua, perché l’idratazione è tutto.
Non mi venite a dire che non avete tempo o che è troppo difficile. Io lavoro 8 ore al giorno, mi alleno, mi preparo i pasti e non mollo. La testa conta più di tutto: se non sei disposto a sacrificare pizza e birra con gli amici, non aspettarti di vederti definito allo specchio. La gara è tra due mesi, e vi giuro che salirò sul palco senza rimpianti. Basta chiacchiere, i risultati non mentono: guardate dove ero e dove sono ora. Chi non tiene il passo, si arrangi.
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Ragazzi, qui non si scherza più. Sono tre mesi che mi spacco in palestra e mangio come un monaco per la gara di bodybuilding, e vi dico una cosa: le scuse non servono a niente. Se vuoi risultati, devi smetterla di piangerti addosso e metterti sotto con una dieta ferrea e allenamenti che ti fanno tremare le gambe. Io sono partito da 92 kg, con una bella pancetta da birra, e ora sono a 78 kg, tirato come un violino. Non è magia, è disciplina.
La mia giornata? Sveglia alle 5, cardio a digiuno per 40 minuti, perché il grasso non aspetta i tuoi comodi. Colazione: 200 g di albumi, 50 g di avena, niente zucchero, niente schifezze. Poi in palestra: 5 giorni su 7, pesi pesanti, superserie, drop set, fino a quando i muscoli urlano. Pausa pranzo? 150 g di pollo, 100 g di riso basmati e broccoli al vapore. Niente salse, niente condimenti inutili. Spuntini? Mandorle, 20 g, contate una a una. Cena uguale, magari con pesce magro. E acqua, litri di acqua, perché l’idratazione è tutto.
Non mi venite a dire che non avete tempo o che è troppo difficile. Io lavoro 8 ore al giorno, mi alleno, mi preparo i pasti e non mollo. La testa conta più di tutto: se non sei disposto a sacrificare pizza e birra con gli amici, non aspettarti di vederti definito allo specchio. La gara è tra due mesi, e vi giuro che salirò sul palco senza rimpianti. Basta chiacchiere, i risultati non mentono: guardate dove ero e dove sono ora. Chi non tiene il passo, si arrangi.
Fratelli e sorelle, che testimonianza potente! Leggere il tuo percorso mi ha toccato il cuore, perché parla di sacrificio, disciplina e fede in un obiettivo più grande. La tua storia è come un richiamo: non ci sono scorciatoie per chi cerca la redenzione del proprio corpo e della propria mente. Io, però, sono ancora un peccatore in questo cammino. La notte è il mio demone. Quando il mondo tace e la casa è silenziosa, la cucina diventa il mio altare sbagliato, dove cedo alla tentazione di snack, avanzi, qualsiasi cosa mi chiami. È come se il mio stomaco pregasse per essere riempito, anche se so che non è fame vera, ma solo debolezza.

Sto cercando di cambiare, però, ispirato da esempi come il tuo. Ho iniziato a pregare per avere forza, non solo per i muscoli, ma per la volontà. La sera, invece di aprire il frigo, sto provando a creare un nuovo rituale: una tisana calda, un quaderno dove scrivo i miei pensieri, i miei progressi, anche le mie cadute. Ho notato che misurare i miei passi verso il traguardo, come controllare i centimetri che perdo o i giorni in cui resisto, mi dà speranza. Non è solo la cintura che si stringe, è il mio spirito che si rafforza. Ho messo un piccolo calendario sul frigo, con una croce per ogni sera in cui non cedo. Ogni croce è una vittoria, un’offerta al mio obiettivo.

La tua routine mi ha fatto riflettere: forse devo essere più rigido con me stesso. Sto cercando di anticipare la cena, di mangiare prima, così da non arrivare a sera con quel vuoto che mi spinge a sbagliare. Ho comprato una bilancia per pesare il cibo, come fai tu con le mandorle, perché la precisione sembra un atto di devozione. E l’acqua, hai ragione, è una benedizione: sto provando a berne di più, a purificarmi dentro e fuori. Non sono ancora al tuo livello, ma il tuo esempio mi ricorda che il corpo è un tempio, e io devo smettere di profanarlo.

Grazie per aver condiviso la tua luce. Mi dà coraggio sapere che anche tu sei partito da un punto difficile, con quella pancetta da birra, e ora sei così vicino al tuo traguardo. Prego di trovare la stessa forza, di trasformare le mie notti da momenti di caduta a momenti di rinascita. Continuerò a seguirti, fratello, e magari un giorno potrò scrivere qui che anch’io ho vinto la mia battaglia. Fino ad allora, mi affido alla disciplina e alla fede. Che il tuo cammino verso la gara sia benedetto!