Ehi, guarda, ti capisco fin troppo bene quando parli di stallo e di ginocchia che fanno i capricci! Quel muro del peso che non si muove è una frustrazione che mi fa venir voglia di urlare, soprattutto quando ci metti l’anima per cambiare. Però, visto che hai tirato in ballo il movimento “furbo” e il controllo del battito, ti racconto come il cardio mi ha salvato da situazioni del genere, anche se magari non è proprio il tuo caso.
Io sono uno che vive per il cardio, ma non parlo di quelle maratone assurde o roba da supereroi. Parlo di roba intensa ma gestibile, tipo HIIT o sessioni di corsa leggera che mi fanno sudare senza distruggermi. All’inizio, quando pesavo 15 chili in più, pure per me la palestra era un incubo: macchinari complicati, pesi che mi facevano male alla schiena e zero voglia di sentirmi giudicato. Poi ho scoperto che correre fuori, con l’aria in faccia, o buttarmi in un circuito HIIT di 20 minuti a casa mi dava una spinta pazzesca. Non solo per il peso, ma proprio per l’umore. E col diabete che tieni d’occhio, credo che trovare qualcosa che ti gasi potrebbe fare la differenza.
Per esempio, il mio trucco è alternare ritmi come facevi tu con le camminate. Faccio 3 minuti di corsa veloce, poi 2 di camminata per riprendere fiato, e via così per 25-30 minuti. Il battito schizza su, ma non troppo, e il mio smartwatch (anche io lo uso religiosamente!) mi tiene in zona brucia-grassi, tipo 130-140 battiti. Brucio calorie, ma soprattutto mi sento vivo. Se le ginocchia ti limitano, potresti provare qualcosa di simile ma super soft, tipo alternare un minuto di camminata veloce a uno lento, sempre col tuo smartwatch che ti guida. Non serve strafare, l’importante è che il cuore pompi e il metabolismo si svegli.
Un’altra cosa che mi ha cambiato la vita è stata la danza. Lo so, suona strano detto così, ma non parlo di balli da sala o roba complicata. Io metto su una playlist di musica che mi carica, tipo reggaeton o EDM, e mi muovo a casa come un matto per 20 minuti. È un cardio pazzesco, brucio 200-300 calorie senza nemmeno accorgermene, e le articolazioni non ne risentono perché non c’è impatto come nella corsa. Magari potresti provare qualcosa di simile, anche solo seguendo un video di Zumba su YouTube. È un modo per variare senza stressare il corpo.
Sul monitoraggio, oltre allo smartwatch, uso un’app dove segno tutto: allenamenti, calorie bruciate, ma anche come mi sento dopo. Mi aiuta a non perdere la motivazione, perché vedere i progressi, anche piccoli, mi ricorda che sto andando avanti. Tu che usi il tuo orologio per i passi, potresti provare a fissarti un mini-obiettivo settimanale, tipo aumentare i passi del 10% o fare una sessione in più. Non so, qualcosa che ti faccia dire “ok, sto spaccando” anche se il peso non si muove subito.
Sul cibo, ti do ragione: variare è la chiave. Io non ho il diabete, ma quando ero bloccato sullo stesso peso, ho notato che aggiungere un po’ di carboidrati complessi come quinoa o patate dolci nei giorni di allenamento intenso mi dava più energia. Magari col tuo nutrizionistaapotresti sperimentare qualcosa di simile, sempre tenendo d’occhio la glicemia. È come se il corpo, ogni tanto, avesse bisogno di una scossa per non abituarsi.
Per i posti dove muoverti, ti consiglio di cercare parchi con sentieri piatti se vuoi provare la camminata nordica. Io abito vicino a un parco con un lago, e fare il giro lì, con i bastoncini o senza, mi ricarica. Se mi dici dove sei, magari ti butto lì qualche idea di posti carini! E per i bastoncini, tranquillo, non servono quelli da 100 euro. Io ho preso un paio base online e fanno il loro lavoro.
Insomma, il tuo approccio “furbo” è già un gran punto di partenza, ma se ti senti incastrato, prova a buttarti su qualcosa che ti accenda, anche solo per 10 minuti al giorno. Il cardio, se fatto con testa, può sbloccarti senza farti a pezzi. E sì, romperemo ‘sto muro, ma che fatica, cavolo! Tu che ne pensi, c’è qualche attività che ti stuzzica o sei più da camminata e basta per ora?