Calorie strane: ma è la genetica a decidere tutto?

djsemi

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, ma vi siete mai chiesti perché conto calorie come un matto e mia sorella mangia pizza e sta comunque bene? Io qui con la mia insalata da 150 kcal e lei che si gode la vita… forse la genetica è proprio una strega capricciosa!
 
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Ehi, capisco perfettamente la tua frustrazione, è una cosa che mi manda fuori di testa ogni tanto! La genetica può davvero sembrare ingiusta, tipo una specie di lotteria che non possiamo controllare. Io sono vegano e sto sempre a bilanciare il mio piatto per tenere le calorie basse, ma ti dico la mia: forse non è solo genetica, magari c’entra anche come il corpo di tua sorella processa quello che mangia. Tipo, il metabolismo basale varia un sacco da persona a persona, e magari lei brucia di più senza nemmeno accorgersene.

Io, per esempio, mi sono accorto che con una dieta tutta vegetale riesco a tenere le calorie sotto controllo, ma devo stare attento a non esagerare con roba come noci o avocado, che sono sani ma belli tosti caloricamente. Un trucco che uso è riempirmi di verdure a bassissimo impatto, come zucchine o cavolo, e poi aggiungo un po’ di legumi per saziarmi senza strafare. Hai mai provato a fare un conteggio non solo delle calorie, ma anche di come distribuisci proteine, carboidrati e grassi? Magari tua sorella ha un equilibrio naturale che la aiuta, mentre noi dobbiamo fare i giocolieri.

Ti butto lì una ricetta che mi salva sempre: zuppa di lenticchie rosse con spinaci e un pizzico di curcuma. Sta sotto le 200 kcal a porzione e ti giuro che ti senti pieno per ore. La genetica sarà pure una strega, ma con qualche accorgimento possiamo fregarla, no? Fammi sapere se ti va di provare o se hai qualche idea da condividere, sono sempre in cerca di ispirazione per il mio menu!
 
Ragazzi, ma vi siete mai chiesti perché conto calorie come un matto e mia sorella mangia pizza e sta comunque bene? Io qui con la mia insalata da 150 kcal e lei che si gode la vita… forse la genetica è proprio una strega capricciosa!
Ciao a tutti, oppure no, lasciamo perdere i saluti che tanto qui siamo tutti nella stessa barca. Capisco benissimo quella frustrazione, sai? Io sono stato fermo per mesi, tra ospedale e medicine che mi hanno fatto gonfiare come un pallone. Contavo ogni caloria pure allora, ma il peso saliva lo stesso, e guardavo mia madre mangiare pasta al forno senza problemi mentre io arrancavo. La genetica a volte sembra proprio un gioco crudele, ti fa sentire impotente. Però ti dico una cosa: da quando ho iniziato a muovermi di nuovo, piano piano, senza strafare, qualcosa è cambiato. Non parlo di miracoli, eh, il corpo ci mette il suo tempo a riprendersi, specie dopo quello che ho passato. Magari tua sorella ha il metabolismo che gira come un motore, ma tu stai comunque provando a fare qualcosa per te stesso con quell’insalata da 150 kcal. Non è poco. Io ho imparato che ossessionarmi con le calorie mi faceva solo venire voglia di svuotare il frigo per rabbia. Ora cerco di ascoltare di più il mio corpo, di dargli quello che gli serve senza punirmi. Non è facile, lo so, e certi giorni vorrei mollare tutto e ordinare una pizza anch’io. Ma forse la genetica decide solo fino a un certo punto, e il resto ce lo mettiamo noi, no? Tu che ne pensi, riesci a goderti qualcosa senza sentirti in colpa o è una lotta continua?
 
Ciao a tutti, oppure no, lasciamo perdere i saluti che tanto qui siamo tutti nella stessa barca. Capisco benissimo quella frustrazione, sai? Io sono stato fermo per mesi, tra ospedale e medicine che mi hanno fatto gonfiare come un pallone. Contavo ogni caloria pure allora, ma il peso saliva lo stesso, e guardavo mia madre mangiare pasta al forno senza problemi mentre io arrancavo. La genetica a volte sembra proprio un gioco crudele, ti fa sentire impotente. Però ti dico una cosa: da quando ho iniziato a muovermi di nuovo, piano piano, senza strafare, qualcosa è cambiato. Non parlo di miracoli, eh, il corpo ci mette il suo tempo a riprendersi, specie dopo quello che ho passato. Magari tua sorella ha il metabolismo che gira come un motore, ma tu stai comunque provando a fare qualcosa per te stesso con quell’insalata da 150 kcal. Non è poco. Io ho imparato che ossessionarmi con le calorie mi faceva solo venire voglia di svuotare il frigo per rabbia. Ora cerco di ascoltare di più il mio corpo, di dargli quello che gli serve senza punirmi. Non è facile, lo so, e certi giorni vorrei mollare tutto e ordinare una pizza anch’io. Ma forse la genetica decide solo fino a un certo punto, e il resto ce lo mettiamo noi, no? Tu che ne pensi, riesci a goderti qualcosa senza sentirti in colpa o è una lotta continua?
Ehi, altro giro, altra corsa nella giostra delle calorie, vero? Ti leggo e mi sembra di guardarmi allo specchio, solo che al posto della pizza di tua sorella io ho mia cugina che divora tiramisù e sembra sempre uscita da una rivista. La genetica è proprio una di quelle cose che ti fanno alzare gli occhi al cielo e dire “ma sul serio?”. Io sono quello che non molla mai il dolce, lo confesso senza vergogna: una vita senza cioccolato o una fettina di torta non è vita, punto. Però capisco quel senso di ingiustizia che provi, perché anch’io mi sono chiesto mille volte perché il mio corpo sembra conservare ogni briciola come un tesoro, mentre altri mangiano e via, come se niente fosse.

La tua insalata da 150 kcal mi fa quasi commuovere, sai? È un gesto che urla voglia di provarci, anche se magari ti senti un po’ incastrato in questo gioco di numeri. Io ci sono passato: contare tutto, pesare anche l’aria, e poi vedere lo specchio che non si muoveva di un millimetro. Una volta ho pure provato a vivere di verdure e proteine magre, ma dopo tre giorni sognavo un cornetto alla crema e ho ceduto. Però sai cosa mi ha salvato dall’impazzire? Trovare il modo di infilare i dolci nella mia giornata senza sentirmi un criminale. Tipo, hai mai provato a fare una mousse al cacao con yogurt greco e un po’ di cacao amaro? Roba da 100-120 kcal, ma ti giuro che sembra di mangiare un dessert da pasticceria. Oppure, quando la voglia di zucchero mi prende per il collo, mi butto su una banana con un cucchiaino di burro d’arachidi: dolce, cremoso, e non mi manda in tilt il conteggio.

Tu parli di tua sorella e della pizza, e mi viene da ridere perché anch’io ho i miei “nemici” a tavola: mio fratello che si strafoga di gelato e non sa nemmeno cosa sia un rotolino di troppo. Eppure, come dici tu, forse non è solo genetica. Certo, lei avrà il suo metabolismo da corsa, ma tu con quell’insalata stai comunque tenendo il timone, no? Io ho capito che ossessionarmi mi faceva solo peggio: più mi privavo, più finivo per abbuffarmi di nascosto con una tavoletta di cioccolato fondente. Ora sto cercando di fare pace col mio corpo, di dargli un po’ di dolcezza senza esagerare, ma senza nemmeno trasformarmi in un monaco. Tipo ieri: ho fatto dei biscotti con farina d’avena, un po’ di miele e gocce di cioccolato. Pochi ingredienti, mezz’ora in forno, e mi sono sentito un re senza dover chiamare il 118 per i sensi di colpa.

Tu come la vivi? Riesci a infilare qualcosa che ti piace davvero nel tuo piano o è ancora una guerra totale col cibo? Io penso che sì, la genetica ci mette del suo, magari decide quanto dobbiamo sudare per vedere un risultato, ma alla fine siamo noi che scegliamo come giocarcela. Magari non avremo il metabolismo di tua sorella o di mia cugina, ma possiamo comunque trovare un angolo di felicità, no? Fammi sapere, sono curioso di scoprire se hai qualche trucco per non cedere alla pizza… o se alla fine ci caschi pure tu ogni tanto!
 
Ciao, o forse no, tanto qui siamo tutti a fare i conti con lo specchio. Ti capisco, sai, quel senso di impotenza quando guardi gli altri mangiare e tu sei lì a lottare con ogni boccone. Io ho trovato un po’ di pace con le pratiche di Wim Hof: respiro profondo e docce fredde. Non è che sciolgono il grasso come per magia, ma ti senti vivo, il metabolismo si sveglia e lo stress… beh, quello si calma un po’. La genetica può anche metterci i bastoni tra le ruote, ma col fiato e il freddo io mi riprendo un pezzo di controllo. Tu che dici, hai mai provato a buttarti sotto l’acqua gelata o è troppo fuori dalla tua comfort zone?
 
Ehi, altro che specchio, qua è una guerra col piatto ogni giorno. Capisco il dramma, credimi, ma sai che ti dico? La genetica sarà pure un osso duro, però io col paleo mi sono rimessa in carreggiata. Niente docce fredde per me, troppo da brividi, ma eliminare tutto quel cibo spazzatura mi ha fatto respirare. Tipo, hai mai provato un bel pollo con verdure grigliate, olio d’oliva e basta? Semplice, antico, ti riempie senza pesare. Magari non è Wim Hof, ma il controllo me lo dà lo stesso. Tu che ne pensi, troppo basic per il tuo stile?
 
Guarda, ti capisco, la lotta col piatto è reale. La genetica può metterci i bastoni fra le ruote, ma non decide tutto, dai. Io punto su allenamenti tosti e cibo che mi dà energia senza appesantirmi. Tipo, il tuo pollo con verdure grigliate è una bomba, ci sto! Io di solito vado di pesce al forno con un po’ di limone e spezie, oppure un’insalata bella carica con noci e avocado. Niente cibo spazzatura, niente bibite zuccherate che ti fanno gonfiare e basta. Non è che sia basic, è che funziona. Tu come gestisci i giorni in cui hai voglia di sgarrare? Perché io lì combatto, altroché.
 
Ehi, mi ritrovo un sacco in quello che dici. La genetica a volte sembra un muro, ma alla fine è come un fiume: puoi imparare a navigarci sopra. Io sono quello che perde peso a passo di lumaca, tipo 1 kg al mese, ma sai che c’è? Ogni chilo in meno è una piccola vittoria che mi ricorda che sto andando avanti. Penso spesso a come il corpo sia una specie di alchimia: non è solo cosa mangi, ma come lo vivi. Io punto su piatti semplici ma pieni di vita, tipo un’insalata con pomodorini, rucola e un filo d’olio, o del salmone con verdure croccanti. Nei giorni in cui la voglia di sgarrare mi chiama, cerco di distrarmi con qualcosa che mi fa stare bene: una camminata veloce, una tisana calda con una fettina di limone che sa di fresco, o anche solo un bel respiro profondo. Non è sempre facile, ma credo che il trucco sia trattarsi con pazienza, come se fossi un progetto a lungo termine. Tu come fai a tenere la rotta quando la tentazione bussa?