Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve, compagni di avventure"! Sono appena tornato da un weekend lungo tra i sentieri delle Dolomiti, e non potevo non passare di qui per raccontarvi com’è andata. Quando parlo di camminare nella natura, non intendo una passeggiatina tranquilla al parco sotto casa – parlo di zaino in spalla, scarponi ai piedi e ore di salite ripide alternate a discese che mettono alla prova le ginocchia. È il mio modo di tenermi in forma, e vi giuro che funziona.
Questa volta ho fatto un percorso di tre giorni, dormendo in rifugio e portando con me solo lo stretto necessario. Non so se avete mai provato, ma c’è qualcosa di magico nel muoverti per ore, con il fiatone che ti ricorda che stai spingendo il tuo corpo al limite, e poi fermarti a guardare un panorama che ti ripaga di ogni fatica. Non è solo una questione di bruciare calorie – che comunque se ne vanno a migliaia, tra i dislivelli e il peso dello zaino – ma di sentire i muscoli che si rafforzano giorno dopo giorno. Le gambe diventano più solide, la schiena regge meglio, e persino la mente si libera da tutto lo stress.
Perdere peso per me è stato un effetto collaterale, più che un obiettivo. Quando ho iniziato a fare questi trekking lunghi, qualche anno fa, ero fissato con la bilancia. Poi ho smesso di pesarmi e ho iniziato a godermi il viaggio. I chili sono scesi piano piano, senza che me ne accorgessi quasi, perché non stavo contando calorie o ripetizioni in palestra, ma semplicemente camminando, respirando aria buona e affrontando la natura. È un allenamento completo: resistenza, fiato, equilibrio, e anche un po’ di forza mentale per non mollare quando il sentiero si fa duro.
Non fraintendetemi, capisco chi ama il sollevamento pesi o le sessioni intense in palestra – ognuno ha il suo modo. Ma per me, niente batte il silenzio dei boschi, il suono del vento tra gli alberi e quella sensazione di libertà che ti dà un bel sentiero di montagna. Se qualcuno di voi vuole provare, vi consiglio di iniziare con qualcosa di semplice, magari una giornata sola, e poi allungare. Vi accorgerete che il corpo risponde, e la testa pure. Qualcuno di voi ha mai fatto qualcosa di simile? Mi piacerebbe sapere come vi siete trovati!
Questa volta ho fatto un percorso di tre giorni, dormendo in rifugio e portando con me solo lo stretto necessario. Non so se avete mai provato, ma c’è qualcosa di magico nel muoverti per ore, con il fiatone che ti ricorda che stai spingendo il tuo corpo al limite, e poi fermarti a guardare un panorama che ti ripaga di ogni fatica. Non è solo una questione di bruciare calorie – che comunque se ne vanno a migliaia, tra i dislivelli e il peso dello zaino – ma di sentire i muscoli che si rafforzano giorno dopo giorno. Le gambe diventano più solide, la schiena regge meglio, e persino la mente si libera da tutto lo stress.
Perdere peso per me è stato un effetto collaterale, più che un obiettivo. Quando ho iniziato a fare questi trekking lunghi, qualche anno fa, ero fissato con la bilancia. Poi ho smesso di pesarmi e ho iniziato a godermi il viaggio. I chili sono scesi piano piano, senza che me ne accorgessi quasi, perché non stavo contando calorie o ripetizioni in palestra, ma semplicemente camminando, respirando aria buona e affrontando la natura. È un allenamento completo: resistenza, fiato, equilibrio, e anche un po’ di forza mentale per non mollare quando il sentiero si fa duro.
Non fraintendetemi, capisco chi ama il sollevamento pesi o le sessioni intense in palestra – ognuno ha il suo modo. Ma per me, niente batte il silenzio dei boschi, il suono del vento tra gli alberi e quella sensazione di libertà che ti dà un bel sentiero di montagna. Se qualcuno di voi vuole provare, vi consiglio di iniziare con qualcosa di semplice, magari una giornata sola, e poi allungare. Vi accorgerete che il corpo risponde, e la testa pure. Qualcuno di voi ha mai fatto qualcosa di simile? Mi piacerebbe sapere come vi siete trovati!