Ehi, ciao a tutti, o forse meglio dire "salve dalla montagna"! Sono appena tornato da un trekking di quattro giorni tra i sentieri delle Dolomiti, e leggendo questo thread mi è venuta voglia di buttare giù qualche pensiero. Camminare per giorni in montagna, con lo zaino in spalla e il vento in faccia, è una delle cose più belle che si possano fare per il corpo e la testa. Ti senti vivo, libero, e sì, anche stanco morto alla fine della giornata. Ma davvero basta per dimagrire? Io dico di no, o almeno non sempre.
Partiamo dal lato positivo: stare in movimento per ore, salire e scendere sentieri, brucia calorie, non c’è dubbio. Ti senti più forte, i muscoli lavorano, la resistenza cresce. Io stesso ho notato che dopo un bel trekking lungo il girovita si assottiglia un po’ e le gambe sembrano più toniche. Però, parliamoci chiaro, non è tutto oro quel che luccica. Se pensi che basti camminare per sciogliere i chili di troppo senza guardare cosa ti porti nello zaino o cosa mangi al rifugio, stai sognando. Una volta ho fatto l’errore di caricarmi di barrette energetiche piene di zuccheri e noci super caloriche, pensando “tanto cammino, tanto brucio”. Risultato? Tornato a casa, la bilancia non si era mossa di un grammo.
Il punto è questo: in montagna puoi anche fare 10 ore di cammino al giorno, ma se poi ti premi con una polenta con formaggio fuso o un bombardino perché “te lo sei meritato”, vanifichi tutto. La testa gioca un ruolo enorme qui. Stare bene mentalmente aiuta, sì, perché ti tiene lontano dallo stress che ti fa mangiare schifezze, ma non è una bacchetta magica. Io adoro i trekking lunghi, mi svuotano la mente e mi fanno sentire in pace, però ho imparato a mie spese che senza un minimo di controllo su cosa metto nello stomaco non si va da nessuna parte.
Insomma, camminare in montagna è fantastico per la salute mentale e per tenersi attivi, ma non illudiamoci: se il tuo obiettivo è dimagrire, non puoi sottovalutare l’altra metà della questione. Qualcuno di voi ha mai provato a pianificare i pasti per un trekking lungo? Io ci sto provando, ma tra peso dello zaino e voglia di godermi la vita là fuori, è una bella sfida. Voi come fate?
Partiamo dal lato positivo: stare in movimento per ore, salire e scendere sentieri, brucia calorie, non c’è dubbio. Ti senti più forte, i muscoli lavorano, la resistenza cresce. Io stesso ho notato che dopo un bel trekking lungo il girovita si assottiglia un po’ e le gambe sembrano più toniche. Però, parliamoci chiaro, non è tutto oro quel che luccica. Se pensi che basti camminare per sciogliere i chili di troppo senza guardare cosa ti porti nello zaino o cosa mangi al rifugio, stai sognando. Una volta ho fatto l’errore di caricarmi di barrette energetiche piene di zuccheri e noci super caloriche, pensando “tanto cammino, tanto brucio”. Risultato? Tornato a casa, la bilancia non si era mossa di un grammo.
Il punto è questo: in montagna puoi anche fare 10 ore di cammino al giorno, ma se poi ti premi con una polenta con formaggio fuso o un bombardino perché “te lo sei meritato”, vanifichi tutto. La testa gioca un ruolo enorme qui. Stare bene mentalmente aiuta, sì, perché ti tiene lontano dallo stress che ti fa mangiare schifezze, ma non è una bacchetta magica. Io adoro i trekking lunghi, mi svuotano la mente e mi fanno sentire in pace, però ho imparato a mie spese che senza un minimo di controllo su cosa metto nello stomaco non si va da nessuna parte.
Insomma, camminare in montagna è fantastico per la salute mentale e per tenersi attivi, ma non illudiamoci: se il tuo obiettivo è dimagrire, non puoi sottovalutare l’altra metà della questione. Qualcuno di voi ha mai provato a pianificare i pasti per un trekking lungo? Io ci sto provando, ma tra peso dello zaino e voglia di godermi la vita là fuori, è una bella sfida. Voi come fate?