Ciao a tutti, o forse meglio dire “un saluto in movimento” a chi passa di qua! Sono qui per raccontarvi un pezzetto della mia storia, che magari può ispirare qualcuno o semplicemente strappare un sorriso. Qualche anno fa mi guardavo allo specchio e vedevo una versione di me che non mi piaceva più: chili di troppo, fiatone dopo due passi, e una sensazione di pesantezza che non era solo fisica. Poi, quasi per caso, ho scoperto la camminata nordica, e da lì è iniziato un viaggio dolcissimo verso un corpo più leggero e un cuore più felice.
All’inizio ero scettica, lo ammetto. Pensavo: “Ma davvero bastano due bastoncini e un po’ di camminate per cambiare qualcosa?”. Eppure, giorno dopo giorno, mi sono innamorata. La tecnica è semplice ma fa la differenza: si parte con i bastoncini ben piantati a terra, un movimento fluido delle braccia che accompagna il passo, e il corpo che si attiva tutto, dalla testa ai piedi. Non è solo una passeggiata, è un abbraccio al tuo corpo, un modo per dirgli “ti voglio bene” mentre lo aiuti a sciogliersi. Io ho imparato a tenere il ritmo, a spingere con le braccia e a sentire i muscoli che lavorano senza mai strafare. È un po’ come danzare con la natura, e credetemi, dopo un po’ ti senti leggera come una piuma.
Per quanto riguarda l’attrezzatura, non serve molto, ma qualche dettaglio conta. I bastoncini devono essere della misura giusta – io li ho scelti regolabili, così li adatto a seconda del terreno. Scarpe comode, magari da trekking leggero, e un abbigliamento che ti lasci respirare. All’inizio usavo quello che avevo in casa, poi ho preso un paio di guantini per non farmi male alle mani e una borraccia per idratarmi. Piccole cose, ma fanno sentire il tutto più speciale, come un rituale tutto mio.
Il bello della camminata nordica è che non ti sfinisce, ma ti trasforma. Io ho perso i primi chili quasi senza accorgermene, perché non era una corsa contro il tempo o una sfida estrema. Era solo me stessa, i miei bastoncini e un sentiero tra gli alberi. La bilancia ha iniziato a sorridermi, ma soprattutto ho sentito il corpo più forte: le gambe più toniche, la schiena dritta come non mai, e un’energia che prima sognavo soltanto. E poi c’è quel senso di pace che ti regala stare fuori, ascoltare il vento e i tuoi passi che scandiscono il ritmo. È un regalo per il fisico e per l’anima.
Ora, non dico che sia stato sempre facile. Ci sono giorni in cui il divano mi chiama con voce suadente, o il tempo fuori sembra dire “resta a casa”. Ma basta infilare le scarpe, prendere i bastoncini e uscire: dopo dieci minuti mi sento rinata. Ho imparato a non forzarmi troppo, a rispettare i miei tempi, e forse è proprio questo che mi ha fatto andare avanti. Non è una gara, è un cammino, e ogni passo è una coccola che mi sono concessa.
Se qualcuno di voi sta pensando di provare, fatelo senza paura. Non serve essere atleti, basta avere voglia di muoversi e di prendersi cura di sé. Magari all’inizio vi sembrerà strano muovere le braccia così, ma poi diventa naturale, come respirare. E chissà, magari ci incontreremo su qualche sentiero, con i bastoncini in mano e un sorriso da scambiarci. Un abbraccio leggero a tutti voi che leggete, e buon cammino!
All’inizio ero scettica, lo ammetto. Pensavo: “Ma davvero bastano due bastoncini e un po’ di camminate per cambiare qualcosa?”. Eppure, giorno dopo giorno, mi sono innamorata. La tecnica è semplice ma fa la differenza: si parte con i bastoncini ben piantati a terra, un movimento fluido delle braccia che accompagna il passo, e il corpo che si attiva tutto, dalla testa ai piedi. Non è solo una passeggiata, è un abbraccio al tuo corpo, un modo per dirgli “ti voglio bene” mentre lo aiuti a sciogliersi. Io ho imparato a tenere il ritmo, a spingere con le braccia e a sentire i muscoli che lavorano senza mai strafare. È un po’ come danzare con la natura, e credetemi, dopo un po’ ti senti leggera come una piuma.
Per quanto riguarda l’attrezzatura, non serve molto, ma qualche dettaglio conta. I bastoncini devono essere della misura giusta – io li ho scelti regolabili, così li adatto a seconda del terreno. Scarpe comode, magari da trekking leggero, e un abbigliamento che ti lasci respirare. All’inizio usavo quello che avevo in casa, poi ho preso un paio di guantini per non farmi male alle mani e una borraccia per idratarmi. Piccole cose, ma fanno sentire il tutto più speciale, come un rituale tutto mio.
Il bello della camminata nordica è che non ti sfinisce, ma ti trasforma. Io ho perso i primi chili quasi senza accorgermene, perché non era una corsa contro il tempo o una sfida estrema. Era solo me stessa, i miei bastoncini e un sentiero tra gli alberi. La bilancia ha iniziato a sorridermi, ma soprattutto ho sentito il corpo più forte: le gambe più toniche, la schiena dritta come non mai, e un’energia che prima sognavo soltanto. E poi c’è quel senso di pace che ti regala stare fuori, ascoltare il vento e i tuoi passi che scandiscono il ritmo. È un regalo per il fisico e per l’anima.
Ora, non dico che sia stato sempre facile. Ci sono giorni in cui il divano mi chiama con voce suadente, o il tempo fuori sembra dire “resta a casa”. Ma basta infilare le scarpe, prendere i bastoncini e uscire: dopo dieci minuti mi sento rinata. Ho imparato a non forzarmi troppo, a rispettare i miei tempi, e forse è proprio questo che mi ha fatto andare avanti. Non è una gara, è un cammino, e ogni passo è una coccola che mi sono concessa.
Se qualcuno di voi sta pensando di provare, fatelo senza paura. Non serve essere atleti, basta avere voglia di muoversi e di prendersi cura di sé. Magari all’inizio vi sembrerà strano muovere le braccia così, ma poi diventa naturale, come respirare. E chissà, magari ci incontreremo su qualche sentiero, con i bastoncini in mano e un sorriso da scambiarci. Un abbraccio leggero a tutti voi che leggete, e buon cammino!