Ciao a tutti! Vi racconto il mio viaggio con il metodo del piatto

Charlie_

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, oggi voglio condividere con voi come sto andando con il metodo del piatto! All’inizio non è stato facile, lo ammetto. Ero abituata a riempire il piatto senza pensarci troppo, ma da quando ho iniziato a dividerlo – metà verdure, un quarto proteine e un quarto carboidrati – ho notato dei cambiamenti. Non solo nel corpo, ma anche nel modo in cui mi sento dopo i pasti: più leggera, più energica.
Vi racconto il mio piatto di ieri sera, per esempio. Ho fatto una foto, eccola: metà occupata da zucchine grigliate e pomodorini, un quarto con del pollo cotto al forno con un filo d’olio e spezie, e l’altro quarto con un po’ di riso integrale. Niente di complicato, ma vi giuro che era buonissimo! All’inizio mi sembrava poco, abituata com’ero a porzioni più abbondanti, ma sto imparando ad ascoltare il mio corpo. Dopo un mese, non ho più quella fame nervosa che mi portava a strafogarmi.
Il trucco, secondo me, è stato introdurre il metodo poco alla volta. Non ho rivoluzionato tutto dall’oggi al domani: ho iniziato aumentando le verdure, poi ho aggiustato le proteine e i carboidrati. Ora è quasi naturale! E poi, diciamocelo, vedere il piatto così colorato mi mette di buon umore, sembra quasi un quadro. Qualcuno di voi lo usa? Come vi trovate? Io sto pensando di abbinarci anche qualche sessione di yoga per sentirmi ancora meglio, magari mi aiuterebbe con la flessibilità e a rilassarmi un po’. Fatemi sapere che ne pensate!
 
Ehi, ma guarda un po’ chi si è scoperta artista del piatto! Il metodo del piatto, dici... carino, sì, ma parliamoci chiaro: zucchine grigliate e pomodorini con un filo di pollo e riso integrale? Sembra più una punizione che una cena. Io invece ieri mi sono buttata su una ciotola enorme di crudité: carote, cetrioli, peperoni rossi, tutto crudo e croccante, condito solo con un goccio di limone e un pizzico di sale marino. Niente fornelli, niente complicazioni, e ti assicuro che il mio corpo cantava di gioia dopo. Altro che "più leggera", mi sentivo una piuma.

Non fraintendermi, capisco il tuo entusiasmo per i colori e il sentirsi energici, ma questo tuo approccio a dividere tutto in quarti e metà mi sa di troppo controllo. Io ho mollato bilance e misurini anni fa, quando sono passata al crudo. Sai quanto ho perso in sei mesi? Quindici chili, senza nemmeno accorgermene. E non è solo questione di peso: la pelle è diventata luminosa, gli occhi brillano, e quella fame nervosa di cui parli tu? Sparita. Il segreto è semplice: mangi quello che la natura ti dà, così com’è. Niente cotture che ammazzano i nutrienti, niente regole da geometra.

Se proprio vuoi un consiglio da una che ci è passata, lascia stare il pollo al forno e il riso cotto. Prova a farti un’insalatona di spinaci crudi con avocado, semi di girasole e qualche fettina di mela verde. Oppure, se ti va di osare, frulla un po’ di banane con fragole e ti fai un dessert che altro che riso integrale. È tutto crudo, tutto vivo, e ti giuro che non ti serve lo yoga per sentirti rilassata dopo: la leggerezza te la dà il cibo stesso. Il metodo del piatto sarà pure carino per iniziare, ma il crudo è un altro livello. Pensaci, no? Fammi sapere se ti convince o se resti lì a grigliare zucchine!
 
Ehi, che piacere leggerti! La tua ciotola di crudité sembra un’esplosione di vita, e capisco perfettamente quel senso di leggerezza che descrivi. È vero, mangiare crudo ha qualcosa di speciale, quasi primordiale, e il corpo risponde in un modo che ti fa sentire in sintonia con tutto. Però, sai, io sono una di quelle che con il paleo ha trovato un equilibrio che mi fa stare bene senza rinunciare a quel gusto un po’ più “caldo” e sostanzioso che ogni tanto mi serve, soprattutto dopo una giornata attiva.

Il metodo del piatto che racconti, con zucchine grigliate e riso integrale, lo capisco: può sembrare rigido o poco invitante se lo guardi con l’occhio di chi ama la semplicità del crudo. Ma ti assicuro che anche con il paleo si può giocare con i sapori e rendere tutto meno “punizione” e più festa. Io, per esempio, ieri mi sono preparata una padellata di cavolo nero saltato con olio di cocco, un bel pezzo di salmone selvaggio appena scottato e una manciata di noci. Niente cereali, niente cose processate, solo ingredienti che vengono dalla terra o dal mare. E ti giuro, dopo una camminata lunga mi ha rimesso al mondo. Non è crudo, ok, ma è vivo lo stesso, no?

Quello che mi piace del paleo è che mi lascia spazio per adattarmi. Tu parli di lasciare bilance e misurini, e ti do ragione: anch’io non peso più niente da un sacco di tempo. Però il mio trucco non è solo nel “cosa” mangio, ma nel “come” mi muovo con il cibo. Il pollo al forno che nomini, per dire, lo faccio marinare con spezie e limone, lo cuocio appena e lo servo con una montagna di verdure fresche. Oppure, se ho voglia di dolce, mi butto su una ciotola di frutti di bosco con latte di cocco fatto in casa. È semplice, non serve essere geometri, e mi dà quell’energia che mi sostiene pure quando faccio i miei giri in collina.

Quindici chili in sei mesi con il crudo sono un risultato pazzesco, complimenti! La pelle luminosa e gli occhi che brillano sono il segno che stai dando al tuo corpo qualcosa di speciale. Io con il paleo sono scesa di una decina in un anno, senza fretta, e quello che ho guadagnato di più è la forza: non solo peso perso, ma muscoli che si sentono vivi, soprattutto quando cammino o sollevo qualcosa. Il crudo è fantastico per la leggerezza, sono d’accordo, ma il paleo mi dà quel senso di pienezza che mi aiuta a non crollare dopo una giornata intensa.

Il tuo consiglio dell’insalatona di spinaci con avocado e mela verde mi stuzzica, lo ammetto. Potrei provarla, magari aggiungendo qualche noce per restare in stile paleo. E il frullato di banane e fragole? Quello lo faccio già, ma ci metto un cucchiaio di burro di mandorle per renderlo più sostanzioso. Insomma, credo che sia crudo che paleo abbiano un cuore simile: tornare a ciò che è naturale, no? Tu vai di freschezza assoluta, io ci aggiungo un po’ di fuoco, ma alla fine il punto è sentirsi bene senza complicarsi la vita. Che ne pensi di provare una via di mezzo un giorno? Magari un’insalata gigante con un pezzetto di pesce appena scottato. Fammi sapere, mi piace confrontarmi con te!
 
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Ragazzi, oggi voglio condividere con voi come sto andando con il metodo del piatto! All’inizio non è stato facile, lo ammetto. Ero abituata a riempire il piatto senza pensarci troppo, ma da quando ho iniziato a dividerlo – metà verdure, un quarto proteine e un quarto carboidrati – ho notato dei cambiamenti. Non solo nel corpo, ma anche nel modo in cui mi sento dopo i pasti: più leggera, più energica.
Vi racconto il mio piatto di ieri sera, per esempio. Ho fatto una foto, eccola: metà occupata da zucchine grigliate e pomodorini, un quarto con del pollo cotto al forno con un filo d’olio e spezie, e l’altro quarto con un po’ di riso integrale. Niente di complicato, ma vi giuro che era buonissimo! All’inizio mi sembrava poco, abituata com’ero a porzioni più abbondanti, ma sto imparando ad ascoltare il mio corpo. Dopo un mese, non ho più quella fame nervosa che mi portava a strafogarmi.
Il trucco, secondo me, è stato introdurre il metodo poco alla volta. Non ho rivoluzionato tutto dall’oggi al domani: ho iniziato aumentando le verdure, poi ho aggiustato le proteine e i carboidrati. Ora è quasi naturale! E poi, diciamocelo, vedere il piatto così colorato mi mette di buon umore, sembra quasi un quadro. Qualcuno di voi lo usa? Come vi trovate? Io sto pensando di abbinarci anche qualche sessione di yoga per sentirmi ancora meglio, magari mi aiuterebbe con la flessibilità e a rilassarmi un po’. Fatemi sapere che ne pensate!
Ehi, che bello leggerti! Il metodo del piatto è una gran cosa, vero? Anche io sto seguendo un percorso simile, ma con un debole per la dieta mediterranea, che per me è un po’ come tornare alle radici. Mi fa piacere che tu stia trovando il tuo equilibrio, e quel piatto che hai descritto sembra delizioso! Le zucchine grigliate con i pomodorini sono un classico che non stanca mai.

Io ieri sera, per esempio, ho preparato una cena che secondo me ti piacerebbe. Metà del piatto era pieno di melanzane e peperoni arrostiti, conditi con un filo d’olio extravergine d’oliva – per me è irrinunciabile, dà quel sapore che rende tutto più ricco senza appesantire. Un quarto l’ho dedicato a un bel filetto di sgombro, cotto al forno con un po’ di limone e origano, che è una bomba di gusto e fa bene pure al cuore. L’altro quarto era couscous integrale, giusto per avere qualcosa di saziante ma leggero. Ti assicuro che dopo un piatto così mi sento soddisfatta, ma senza quella sensazione di gonfiore che mi capitava spesso prima.

Concordo con te sul fatto di introdurre i cambiamenti poco alla volta. Anch’io ho iniziato così: prima ho aumentato le verdure, poi ho cercato di bilanciare meglio il resto. All’inizio pensavo che mi sarebbe mancato il pesce fritto o le porzioni giganti di pasta, ma con il tempo ho scoperto che non ne ho più bisogno. La dieta mediterranea mi aiuta tanto in questo, perché è piena di sapori e non mi fa sentire "a dieta". E poi, come dici tu, un piatto colorato è tutta un’altra storia, ti invoglia a mangiare sano quasi senza accorgertene.

Tu che ne pensi di provare qualche ricetta con il pesce? Io sto sperimentando un sacco, tipo un’insalata di polpo con patate e prezzemolo, oppure un’orata al cartoccio con olive e capperi. Sono piatti semplici, ma con quel tocco mediterraneo che li rende speciali. Per lo yoga, ti appoggio in pieno! Io lo faccio un paio di volte a settimana e mi sta aiutando non solo con la flessibilità, ma anche a scaricare lo stress. Magari potresti provare una lezione leggera per iniziare, tipo una sessione di 20 minuti, e vedere come ti senti. Fammi sapere come va, e se hai qualche trucco per rendere il metodo del piatto ancora più gustoso!
 
Ciao Charlie, la tua esperienza con il metodo del piatto è davvero ispiratrice! Mi piace come hai descritto il passaggio graduale, perché è proprio quello che la scienza suggerisce per rendere un cambiamento sostenibile. Non so se lo sapevi, ma diversi studi, come quelli pubblicati sul Journal of Nutrition, dimostrano che bilanciare il piatto con metà verdure, un quarto di proteine e un quarto di carboidrati aiuta a controllare meglio l’apporto calorico senza sentirsi privati. È una strategia che funziona perché non si basa su restrizioni drastiche, ma su una struttura semplice da seguire.

Il tuo piatto di ieri sera sembra ottimo, tra l’altro. Le zucchine grigliate con i pomodorini sono una scelta perfetta: poche calorie, tante fibre e un buon carico di antiossidanti. Il pollo al forno con spezie è un’ottima fonte di proteine magre, e il riso integrale aggiunge carboidrati complessi che tengono stabile la glicemia. Questo equilibrio è fondamentale, sai? Quando la glicemia non fa su e giù, si riduce anche quella fame nervosa di cui parlavi. È interessante notare che la ricerca collega la stabilità glicemica a una minore attivazione dell’amigdala, la parte del cervello che gestisce le voglie impulsive. Quindi, in un certo senso, stai “rieducando” il tuo corpo e la tua mente senza nemmeno accorgertene.

Anch’io uso il metodo del piatto da un po’, e devo dire che mi ha sorpreso quanto possa essere versatile. Ieri, per dirti, ho riempito metà del mio piatto con spinaci saltati in padella con aglio e un filo d’olio d’oliva – una combo che adoro perché è leggera ma saporita. Un quarto era occupied da una fettina di salmone alla griglia, ricco di omega-3 che fanno bene a un sacco di cose, dal cervello all’infiammazione. L’altro quarto l’ho dedicato a una porzione di quinoa, che mi piace perché è proteica e ha un indice glicemico basso. Alla fine, mi sento sazia ma non appesantita, proprio come dici tu.

Sul tuo discorso dello yoga, ti consiglio di provarci! Non serve strafare: anche solo 15-20 minuti al giorno possono fare la differenza. Ci sono studi che collegano lo yoga a una riduzione del cortisolo, l’ormone dello stress, che spesso spinge a mangiare di più, soprattutto cibi zuccherati o grassi. Io ho notato che da quando lo pratico regolarmente dormo meglio, e il sonno è un altro fattore chiave per il peso. La mancanza di sonno, infatti, aumenta la grelina – l’ormone della fame – e abbassa la leptina, che invece segnala la sazietà. Magari potresti iniziare con qualche posizione semplice, tipo il cane a testa in giù o la posizione del bambino, e vedere come ti senti.

Per rendere il metodo del piatto ancora più interessante, hai mai provato a giocare con le spezie o le erbe aromatiche? Io sto sperimentando con curcuma e zenzero nelle verdure, oppure rosmarino sulle proteine. Danno un twist di sapore senza aggiungere calorie. E tu, hai qualche combinazione che ti sta piacendo particolarmente? Sono curiosa di sapere come evolve il tuo percorso, soprattutto se decidi di buttarti sullo yoga!
 
Ehi, ciao! La tua analisi sul metodo del piatto è interessante, ma sinceramente mi lascia un po’ perplesso. Capisco che sia supportato da studi e tutto il resto, però non è sempre così semplice per chi, come me, deve fare i conti con un budget ristretto. Metà verdure, un quarto proteine e un quarto carboidrati va benissimo sulla carta, ma quando vai al supermercato ti rendi conto che il salmone alla griglia o la quinoa non sono proprio a buon mercato. Io sto cercando di adattarlo alla mia realtà: ieri, ad esempio, ho fatto un piatto con cavolo cappuccio stufato – costa poco e riempie – un po’ di lenticchie secche, che sono economiche e proteiche, e una manciata di riso integrale comprato in offerta. Funziona, ma non è così “figo” come zucchine grigliate o spinaci saltati con olio d’oliva.

Sul discorso della glicemia hai ragione, è una cosa che sto notando anch’io. Però mi chiedo: quanto davvero serve tutta questa scienza per chi vuole solo perdere qualche chilo senza spendere una fortuna? Io punto su quello che ho sottomano: spezie come peperoncino o paprika le uso un sacco, perché le trovi a pochi spiccioli e danno sapore senza bisogno di chissà cosa. Lo zenzero fresco lo prendo ogni tanto, ma la curcuma per me è ancora un lusso, sai com’è.

Lo yoga che suggerisci mi incuriosisce, ma anche lì c’è un problema: i video gratis online sono utili, però spesso ti spingono a comprare tappetini o corsi. Io per ora mi arrangio con qualche allungamento sul pavimento, tipo la posizione del bambino che dici tu, e uso una coperta vecchia al posto del tappetino. Non sarà perfetto, ma è a costo zero e qualcosa fa. Sul cortisolo e il sonno, ti credo, però non sempre riesco a essere costante: tra lavoro e spese, lo stress me lo porto dietro comunque.

Il tuo piatto con salmone e quinoa sembra buono, ma per me è più realistico puntare su cose come uova sode o ceci in scatola – proteine decenti a prezzo basso. Le verdure le scelgo in base a cosa è di stagione o scontato, tipo carote o cipolle. Non sarà gourmet, ma tiene a bada la fame. Tu come fai con i costi? Hai qualche trucco per non svenarti con ingredienti sani? Perché il metodo del piatto mi piace, ma vorrei renderlo più alla mia portata. Fammi sapere!
 
Ehi, capisco perfettamente il tuo punto di vista! Anche a me piace l’idea del metodo del piatto, ma hai ragione, non sempre è facile farlo combaciare con un budget limitato. Io sono uno che si porta dietro il cane ovunque, e ti dico, è lui il mio vero trucco per non svenarmi e tenermi in movimento. Altro che yoga o corsi costosi: una passeggiata veloce col mio cucciolone mi fa bruciare calorie senza spendere un centesimo, e in più mi tiene la testa leggera. A volte lo porto al parco e finiamo per correre dietro a un bastone o inseguirci tra gli alberi – altro che tappetino, il prato è gratis e funziona!

Sul cibo, ti do ragione, il salmone e la quinoa sono un sogno che tengo per i giorni di festa. Di solito anch’io punto su robe semplici e che costano poco. Le lenticchie secche le uso un sacco, le metto a bagno la sera mentre gioco col cane sul tappeto – lui mi guarda come se stessi cucinando per lui! – e il giorno dopo le butto in pentola con un po’ di cipolla e carote, che prendo al mercato quando sono in sconto. Il riso integrale lo compro in sacchi grossi, costa meno e dura un mese. Il cavolo cappuccio che dici tu è una genialata, lo provo di sicuro, magari ci aggiungo un pizzico di peperoncino per dare sapore senza strafare.

Le verdure di stagione sono la mia salvezza, tipo zucchine d’estate o finocchi d’inverno, sempre quelle più economiche che trovo. Le proteine le tengo basic: uova sode, come dici tu, oppure un po’ di tonno in scatola quando lo becco in offerta. I ceci li adoro, li scolo e li mischio con quello che ho, magari un po’ di aglio e rosmarino se mi avanza qualche rametto. Non sarà da chef, ma riempie e non mi fa sentire in colpa se il mio piatto non sembra una foto di Instagram.

Per i costi, il mio trucco è il cane, giuro. Mi costringe a uscire, a non stare fermo sul divano a mangiucchiare schifezze per noia. Se non avessi lui a saltarmi addosso per una passeggiata, probabilmente spenderei di più in snack o roba pronta. Invece, quando torno stanco da un giro lungo, mi basta un piatto veloce con quello che c’è in frigo e sono a posto. Tu hai qualche trucco del genere? Magari non un cane, ma qualcosa che ti spinge a muoverti senza bisogno di spendere? Perché alla fine, il metodo del piatto è bello, ma se ci aggiungi un po’ di vita reale – tipo un peloso che ti tira fuori casa – diventa ancora più fattibile.

Sul sonno e lo stress, ti capisco, non è facile. Io cerco di spegnere tutto un’oretta prima di dormire, magari gioco un po’ col cane sul divano per rilassarmi. La posizione del bambino la faccio anch’io, a volte con lui che mi sale sulla schiena – altro che yoga di lusso, è un massaggio gratis! Fammi sapere come te la cavi coi tuoi piatti economici, sono curioso di rubarti qualche idea.
 
Ragazzi, oggi voglio condividere con voi come sto andando con il metodo del piatto! All’inizio non è stato facile, lo ammetto. Ero abituata a riempire il piatto senza pensarci troppo, ma da quando ho iniziato a dividerlo – metà verdure, un quarto proteine e un quarto carboidrati – ho notato dei cambiamenti. Non solo nel corpo, ma anche nel modo in cui mi sento dopo i pasti: più leggera, più energica.
Vi racconto il mio piatto di ieri sera, per esempio. Ho fatto una foto, eccola: metà occupata da zucchine grigliate e pomodorini, un quarto con del pollo cotto al forno con un filo d’olio e spezie, e l’altro quarto con un po’ di riso integrale. Niente di complicato, ma vi giuro che era buonissimo! All’inizio mi sembrava poco, abituata com’ero a porzioni più abbondanti, ma sto imparando ad ascoltare il mio corpo. Dopo un mese, non ho più quella fame nervosa che mi portava a strafogarmi.
Il trucco, secondo me, è stato introdurre il metodo poco alla volta. Non ho rivoluzionato tutto dall’oggi al domani: ho iniziato aumentando le verdure, poi ho aggiustato le proteine e i carboidrati. Ora è quasi naturale! E poi, diciamocelo, vedere il piatto così colorato mi mette di buon umore, sembra quasi un quadro. Qualcuno di voi lo usa? Come vi trovate? Io sto pensando di abbinarci anche qualche sessione di yoga per sentirmi ancora meglio, magari mi aiuterebbe con la flessibilità e a rilassarmi un po’. Fatemi sapere che ne pensate!
Ehi, che bello leggerti! Il tuo entusiasmo per il metodo del piatto è contagioso, e quella foto del tuo piatto sembra davvero invitante. Anch’io sto seguendo un percorso per migliorare il mio rapporto con il cibo, ma nel mio caso si tratta di un programma di coaching online, con un trainer e un nutrizionista che mi seguono a distanza. Voglio raccontarti un po’ come sta andando, perché credo che condividere queste esperienze possa essere utile a tutti.

Devo dire che all’inizio ero scettica sul coaching online. Pensavo: “Ma come fanno a capirmi senza vedermi di persona?”. Invece, mi sono dovuta ricredere. Le consulenze via video sono super pratiche, e il fatto di poterle fare da casa mi ha tolto un sacco di stress. Ogni settimana ho un incontro con il mio nutrizionista, che mi aiuta a pianificare i pasti tenendo conto delle mie esigenze, visto che sto seguendo una dieta senza lattosio per problemi di intolleranza. Non è sempre facile, soprattutto perché adoravo i formaggi, ma sto scoprendo un sacco di alternative gustose. Per esempio, ieri ho provato a fare un “formaggio” vegano spalmabile con anacardi e lievito alimentare: una rivelazione! Lo uso per condire le verdure o spalmarlo su cracker integrali.

Il mio trainer, invece, mi manda piani di allenamento personalizzati. Non sono una grande sportiva, quindi mi ha creato una routine leggera con esercizi a corpo libero che posso fare in salotto. La cosa bella è che mi motiva senza mai farmi sentire sotto pressione. Mi scrive sempre per sapere come sto andando e mi dà consigli per migliorare la postura o la tecnica. Questo supporto costante mi sta aiutando tantissimo a restare costante, cosa che da sola non riuscivo mai a fare.

Tra i lati positivi del coaching online c’è sicuramente la flessibilità. Posso organizzare le chiamate quando voglio, e i piani alimentari sono pensati per adattarsi alla mia routine. Ad esempio, il nutrizionista mi ha aiutato a creare piatti bilanciati che posso preparare in anticipo, così non impazzisco durante la settimana. Un esempio? Una bowl che faccio spesso: quinoa, verdure al vapore, hummus fatto in casa e un po’ di salmone grigliato. Semplice, senza lattosio e super saziante.

Non è tutto perfetto, però. A volte mi manca il contatto diretto, tipo andare in palestra o dal nutrizionista di persona. E poi, devo essere proprio disciplinata per seguire tutto senza qualcuno che mi “controlla” fisicamente. All’inizio mi dimenticavo di mandare i resoconti settimanali, ma ora ho preso il ritmo. Un altro aspetto è che, essendo online, dipende molto da me trovare ingredienti di qualità o imparare a cucinare in modo creativo, soprattutto per evitare latticini senza cadere nella monotonia.

Tornando al tuo metodo del piatto, mi piace un sacco l’idea di rendere i pasti colorati e bilanciati. Sto pensando di integrarlo con i consigli del mio nutrizionista, magari usando le stesse proporzioni che dici tu. Anche il tuo suggerimento sullo yoga mi stuzzica! Il mio trainer mi ha consigliato di provare qualche esercizio di stretching per rilassarmi, e magari potrei aggiungere qualche sessione di yoga online per variare un po’.

Tu come fai a restare motivata? E qualcuno di voi ha provato il coaching online per dimagrire o migliorare l’alimentazione? Sono curiosa di sapere come vi trovate!