Ciao a tutti,
che bel post, mi ha davvero colpito la tua serenità nel raccontare il tuo percorso! Anch’io voglio condividere un po’ della mia esperienza, perché il tema colazione e digiuno intermittente è qualcosa che sto cercando di far funzionare, nonostante le sfide che il mio corpo mi mette davanti. Vivo con l’ipotiroidismo, e chi ci è passato sa quanto può essere complicato perdere peso quando gli ormoni fanno i capricci.
All’inizio, quando ho provato il digiuno intermittente, è stato un disastro. Pensavo fosse solo una questione di “resistere” alla fame, ma mi sentivo stanca, irritabile, e il peso tornava appena smettevo. Poi, lavorando con il mio endocrinologo, ho capito che per me la chiave era costruire un ritmo sostenibile, senza sbalzi che mandano in tilt il metabolismo. Ho scelto il 16:8 come te, ma con una finestra che si adatta ai miei orari: mangio tra mezzogiorno e le 20. La colazione, o meglio, il mio primo pasto, è verso le 12, dopo una sessione leggera di yoga a casa o una camminata veloce.
La cosa che mi ha aiutato di più è stata pianificare i pasti con attenzione, soprattutto quello che rompe il digiuno. Di solito opto per qualcosa di nutriente ma non pesante: una ciotola con fiocchi d’avena, latte vegetale, mirtilli e un po’ di semi di chia. Se so che mi allenerò più intensamente (faccio qualche circuito con pesi leggeri a casa), aggiungo una fettina di pane di segale con avocado. Questo mi dà energia e mi evita quei crolli che in passato mi portavano a mangiare schifezze.
Per gli allenamenti, cerco di non esagerare. Con l’ipotiroidismo, il mio corpo si affatica facilmente, quindi punto su costanza piuttosto che intensità. Faccio 3-4 sessioni a settimana, mescolando yoga, pilates e un po’ di pesi. La gradualità è tutto: ho imparato che strafare mi porta solo a fermarmi per giorni, e questo non aiuta né il corpo né la testa.
Sul digiuno, concordo con te: non è una punizione, ma un modo per dare al corpo una pausa. Però ci vuole pazienza per trovare il proprio equilibrio. Io controllo spesso i segnali del mio corpo: se mi sento troppo debole, magari accorcio il digiuno o aggiungo uno spuntino proteico. Il mio endocrinologo mi ha anche consigliato di tenere d’occhio le analisi per assicurarmi che la tiroide non ne risenta.
Una cosa che mi sta aiutando a evitare gli alti e bassi è non vedere il digiuno o la dieta come qualcosa di temporaneo. È un cambiamento di stile di vita, come dici tu. Non punto a perdere 10 chili in un mese, ma a sentirmi bene e stabile nel tempo. Questo approccio mi ha tolto tanta pressione e mi fa vivere il percorso con più serenità.
Mi piacerebbe sapere come gestisci i momenti in cui magari hai meno energia o sei tentato di sgarrare. E per chi è nella mia situazione, con problemi ormonali, avete trovato qualche trucco per rendere il digiuno più semplice? Grazie per aver aperto questo confronto, è sempre bello imparare dagli altri!
