Colazione e digiuno intermittente: come organizzarsi allenandosi a casa o in palestra

Buongiorno a tutti,

mi permetto di condividere la mia esperienza, perché questo argomento mi sta molto a cuore. Ho 68 anni e da qualche anno sto cercando di perdere peso per sentirmi meglio e tenere sotto controllo la salute. Non è facile, ve lo dico, soprattutto quando il corpo non risponde più come a vent’anni! Però, parlando di colazione e digiuno intermittente, ho trovato un equilibrio che magari può ispirare qualcuno.

All’inizio ero scettico sul digiuno intermittente. Pensavo: “Come faccio a saltare la colazione? È il pasto più importante!” Ma poi ho letto che non è obbligatorio saltarla, si può adattare il digiuno al proprio ritmo. Io faccio il 16:8, cioè mangio in una finestra di 8 ore e digiuno per 16. Di solito la mia prima colazione è verso le 11, dopo una passeggiata leggera o qualche esercizio a casa. Non vado in palestra, ma uso dei pesetti leggeri e faccio stretching per mantenere la mobilità.

La chiave per me è stata cambiare il modo di pensare. Non mi dico “sto a dieta” o “devo soffrire”. Cerco di vedere il digiuno come un momento in cui il mio corpo si riposa, si rigenera. La colazione la preparo con cura: yogurt greco, un po’ di frutta fresca, qualche noce e un cucchiaino di miele. Mi dà energia senza appesantirmi. Se mi alleno, aggiungo una fetta di pane integrale con un velo di burro di mandorle.

Per chi si allena a casa come me, il mio consiglio è: non strafate. A volte vogliamo fare troppo, ma il corpo ha bisogno di gradualità, specialmente con l’età. E poi, il digiuno non è una punizione, è uno stile di vita. Non abbiate paura di provare, ma ascoltate sempre il vostro corpo. Se vi sentite stanchi o nervosi, forse state esagerando. Io ci ho messo mesi a trovare il ritmo giusto, ma ora mi sento più leggero e pieno di energia.

Qualcuno di voi ha provato il digiuno intermittente a una certa età? Come vi organizzate con la colazione e gli allenamenti? Mi piacerebbe confrontarmi, perché ogni storia è una lezione!
 
Ciao a tutti, 😊

che bel post, mi ha davvero colpito la tua serenità nel raccontare il tuo percorso! Anch’io voglio condividere un po’ della mia esperienza, perché il tema colazione e digiuno intermittente è qualcosa che sto cercando di far funzionare, nonostante le sfide che il mio corpo mi mette davanti. Vivo con l’ipotiroidismo, e chi ci è passato sa quanto può essere complicato perdere peso quando gli ormoni fanno i capricci. 🙈

All’inizio, quando ho provato il digiuno intermittente, è stato un disastro. Pensavo fosse solo una questione di “resistere” alla fame, ma mi sentivo stanca, irritabile, e il peso tornava appena smettevo. Poi, lavorando con il mio endocrinologo, ho capito che per me la chiave era costruire un ritmo sostenibile, senza sbalzi che mandano in tilt il metabolismo. Ho scelto il 16:8 come te, ma con una finestra che si adatta ai miei orari: mangio tra mezzogiorno e le 20. La colazione, o meglio, il mio primo pasto, è verso le 12, dopo una sessione leggera di yoga a casa o una camminata veloce. 🏃‍♀️

La cosa che mi ha aiutato di più è stata pianificare i pasti con attenzione, soprattutto quello che rompe il digiuno. Di solito opto per qualcosa di nutriente ma non pesante: una ciotola con fiocchi d’avena, latte vegetale, mirtilli e un po’ di semi di chia. Se so che mi allenerò più intensamente (faccio qualche circuito con pesi leggeri a casa), aggiungo una fettina di pane di segale con avocado. Questo mi dà energia e mi evita quei crolli che in passato mi portavano a mangiare schifezze. 😅

Per gli allenamenti, cerco di non esagerare. Con l’ipotiroidismo, il mio corpo si affatica facilmente, quindi punto su costanza piuttosto che intensità. Faccio 3-4 sessioni a settimana, mescolando yoga, pilates e un po’ di pesi. La gradualità è tutto: ho imparato che strafare mi porta solo a fermarmi per giorni, e questo non aiuta né il corpo né la testa.

Sul digiuno, concordo con te: non è una punizione, ma un modo per dare al corpo una pausa. Però ci vuole pazienza per trovare il proprio equilibrio. Io controllo spesso i segnali del mio corpo: se mi sento troppo debole, magari accorcio il digiuno o aggiungo uno spuntino proteico. Il mio endocrinologo mi ha anche consigliato di tenere d’occhio le analisi per assicurarmi che la tiroide non ne risenta.

Una cosa che mi sta aiutando a evitare gli alti e bassi è non vedere il digiuno o la dieta come qualcosa di temporaneo. È un cambiamento di stile di vita, come dici tu. Non punto a perdere 10 chili in un mese, ma a sentirmi bene e stabile nel tempo. Questo approccio mi ha tolto tanta pressione e mi fa vivere il percorso con più serenità. 🌿

Mi piacerebbe sapere come gestisci i momenti in cui magari hai meno energia o sei tentato di sgarrare. E per chi è nella mia situazione, con problemi ormonali, avete trovato qualche trucco per rendere il digiuno più semplice? Grazie per aver aperto questo confronto, è sempre bello imparare dagli altri! 😊