Come gestire la dieta con l'ipotiroidismo: i miei consigli su calorie e porzioni

postbewoner

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, oggi voglio condividere un po’ di quello che ho imparato gestendo la mia dieta con l’ipotiroidismo. Non è sempre facile, lo so, ma con qualche accorgimento si può trovare un equilibrio. La chiave per me è stata imparare a bilanciare le calorie senza sentirmi privata di tutto e, soprattutto, tenere d’occhio le porzioni senza impazzire.
Prima di tutto, ho capito che con l’ipotiroidismo il metabolismo è un po’ più lento, quindi non serve esagerare con il taglio delle calorie. Io punto a un deficit leggero, intorno alle 300-400 calorie in meno rispetto al mio fabbisogno giornaliero. Per calcolarlo, ho usato una calcolatrice online (ce ne sono tante gratuite) inserendo peso, altezza, età e livello di attività. Questo mi ha dato un’idea di quante calorie mi servono per mantenere il peso e da lì ho tolto un po’. Di solito sto tra le 1500 e le 1700 calorie al giorno, ma ognuno è diverso, quindi vi consiglio di fare i vostri calcoli.
Per quanto riguarda i cibi, cerco di scegliere quelli che mi saziano a lungo e che non fanno sballare troppo la glicemia, perché con l’ipotiroidismo a volte mi sento stanca se mangio troppi zuccheri semplici. Per esempio, a colazione spesso faccio una ciotola con yogurt greco magro (circa 150 g), 30 g di fiocchi d’avena e una manciata di frutti di bosco. Totale: circa 250 calorie, ma mi tiene su fino a pranzo. A pranzo punto su verdure (ne metto sempre almeno metà piatto), una fonte di proteine magre come pollo o pesce (100-120 g) e un po’ di carboidrati complessi, tipo 50 g di riso integrale o quinoa. La cena è simile, ma magari con meno carboidrati, tipo una zuppa di verdure con 80 g di legumi.
Il controllo delle porzioni è stato un gioco changer. Non peso tutto ogni giorno, ma all’inizio usavo una bilancia da cucina per capire quanto fosse davvero una porzione. Sapete che 100 g di pasta cruda sembrano pochissimi una volta cotta? Io mi sono segnata qualche misura standard: un cucchiaio di olio extravergine è circa 90 calorie, una fettina di pane integrale da 30 g è intorno alle 80 calorie. Questo mi aiuta a non esagerare senza dover calcolare ogni boccone.
Un altro trucco che mi ha salvato è pianificare i pasti. Non dico di preparare tutto in anticipo, ma avere un’idea di cosa mangerò mi evita di cedere a schifezze quando sono stanca o di fretta. Per esempio, tengo sempre in frigo delle verdure già lavate e tagliate, così è più facile buttarle in padella o in forno. E se ho voglia di qualcosa di dolce, mi concedo un quadratino di cioccolato fondente (10 g sono circa 50 calorie) invece di buttarmi su un’intera tavoletta.
Un’ultima cosa: non sottovalutate l’acqua. Con l’ipotiroidismo a volte mi sento gonfia, e bere almeno 1,5-2 litri al giorno mi aiuta tantissimo. Non è una magia, ma fa la differenza.
Se vi va, condividete i vostri trucchi o chiedetemi pure qualcosa. Io sono qui, sempre con la mia bilancia mentale per le calorie, pronta a dare una mano!
 
Ciao a tutti,

leggo il tuo post e mi ritrovo in tante cose che dici, soprattutto sulla fatica di trovare un equilibrio con l’ipotiroidismo. Anche io ho avuto i miei momenti di lotta con il metabolismo lento, ma devo dire che la mia salvezza è stata integrare la yoga e la meditazione nella gestione della dieta. Non solo per il corpo, ma anche per la testa, che a volte è il vero ostacolo.

Per me, oltre a controllare le calorie come fai tu (anch’io sto sulle 1500-1600 al giorno), è stato fondamentale ascoltare il corpo e dargli cibi che lo sostengano senza appesantirlo. Adoro le proteine magre, come il tacchino o il petto di pollo, che mi saziano senza farmi sentire gonfia. Di solito li abbino a verdure cotte al vapore o grigliate, magari con un filo d’olio e spezie per dare sapore senza aggiungere troppe calorie. Una pratica che mi ha aiutato tanto è stata mangiare lentamente, prendendomi il tempo di masticare e gustare ogni boccone. Sembra banale, ma mi ha fatto rendere conto di quanto cibo mi serve davvero per sentirmi soddisfatta.

La yoga mi ha insegnato a essere più consapevole di quello che metto nel piatto e di come mi sento dopo. Faccio una sessione leggera al mattino, magari 15-20 minuti di flow o stretching, e questo mi aiuta a partire con la giusta energia senza buttarmi su colazioni pesanti. La meditazione, invece, è il mio trucco per gestire la voglia di “sgarrare”. Quando mi viene il craving di qualcosa di dolce, faccio 5 minuti di respirazione profonda e mi chiedo: “Ne ho davvero bisogno?”. Spesso scopro che è più stress che fame.

Un altro consiglio che mi sento di condividere è di non demonizzare i carboidrati. Io, per esempio, amo la quinoa o il riso basmati, ma li misuro (50-60 g a pasto) e li mangio a pranzo, quando so che il mio corpo li usa meglio. La sera preferisco zuppe o insalatone con proteine leggere. E, come te, l’acqua è la mia alleata: cerco di bere un bicchiere ogni ora, così arrivo a 2 litri senza nemmeno accorgermene.

Grazie per aver condiviso i tuoi consigli, mi hai fatto venire voglia di provare la tua colazione con yogurt greco e avena! Se qualcuno vuole, posso raccontare qualche asana yoga semplice che aiuta a stimolare il metabolismo o a ridurre il gonfiore. Continuiamo a sostenerci!