Ragazzi, non vi saluto con un "ciao" perché ormai mi sento a casa qui. Scrivo questo post con il cuore in mano, perché sto vivendo un cambiamento che non mi aspettavo. Da quando ho iniziato a muovermi di più e a mangiare meglio, non è solo il corpo che si sta trasformando, ma soprattutto la testa. Vi racconto com’è andata.
Non sono mai stato uno da palestra, lo ammetto. Il massimo del mio allenamento era portare la spesa su per le scale. Però qualche mese fa ho deciso di provarci, più che altro perché ero stanco di sentirmi sempre agitato, con quella sensazione di peso sul petto che non se ne andava. Ho iniziato piano: camminate veloci vicino casa, una mezz’ora al giorno, niente di complicato. Poi ho aggiunto qualche esercizio a corpo libero, tipo squat o plank, seguendo video su YouTube. Non vi dico che ora sono un atleta, ma il punto è che mi sento diverso.
La vera sorpresa, però, è stata il cibo. Ho sempre amato mangiare, e qui in Italia non è difficile esagerare con pasta e pizza. Ma ho iniziato a guardare quello che metto nel piatto in modo diverso. Non è una dieta da fame, sia chiaro: prendo verdure fresche, un filo d’olio d’oliva, del pesce quando posso, magari un po’ di legumi. Cose semplici, che mia nonna avrebbe approvato. Non peso tutto al grammo, ma cerco di ascoltare il mio corpo. E sapete una cosa? Dopo un piatto di zucchine grigliate o una ciotola di minestrone, mi sento leggero, non solo nello stomaco, ma anche nei pensieri.
Il legame con la testa è quello che mi ha spiazzato. Prima, quando ero nervoso, mi buttavo sul divano o aprivo il frigo senza pensare. Ora, se sento l’ansia che sale, esco a camminare o faccio qualche esercizio. È come se il movimento mi aiutasse a scaricare quella tensione che mi teneva incastrato. E il mangiare sano mi dà una lucidità che non avevo. Non so se è la fatica fisica o il fatto di prendermi cura di me stesso, ma la mia ansia è scesa tantissimo. Mi sveglio la mattina e non ho più quel nodo in gola che mi accompagnava sempre.
Non voglio fare la predica, ognuno ha il suo percorso. Però se vi capita di sentirvi giù o sopraffatti, provate a muovervi un po’ e a buttare in tavola qualcosa di semplice e buono. Non serve strafare: una passeggiata, un piatto di verdure, e magari piano piano vi accorgete che la mente respira meglio. Per me sta funzionando, e volevo solo condividerlo con voi.
Non sono mai stato uno da palestra, lo ammetto. Il massimo del mio allenamento era portare la spesa su per le scale. Però qualche mese fa ho deciso di provarci, più che altro perché ero stanco di sentirmi sempre agitato, con quella sensazione di peso sul petto che non se ne andava. Ho iniziato piano: camminate veloci vicino casa, una mezz’ora al giorno, niente di complicato. Poi ho aggiunto qualche esercizio a corpo libero, tipo squat o plank, seguendo video su YouTube. Non vi dico che ora sono un atleta, ma il punto è che mi sento diverso.
La vera sorpresa, però, è stata il cibo. Ho sempre amato mangiare, e qui in Italia non è difficile esagerare con pasta e pizza. Ma ho iniziato a guardare quello che metto nel piatto in modo diverso. Non è una dieta da fame, sia chiaro: prendo verdure fresche, un filo d’olio d’oliva, del pesce quando posso, magari un po’ di legumi. Cose semplici, che mia nonna avrebbe approvato. Non peso tutto al grammo, ma cerco di ascoltare il mio corpo. E sapete una cosa? Dopo un piatto di zucchine grigliate o una ciotola di minestrone, mi sento leggero, non solo nello stomaco, ma anche nei pensieri.
Il legame con la testa è quello che mi ha spiazzato. Prima, quando ero nervoso, mi buttavo sul divano o aprivo il frigo senza pensare. Ora, se sento l’ansia che sale, esco a camminare o faccio qualche esercizio. È come se il movimento mi aiutasse a scaricare quella tensione che mi teneva incastrato. E il mangiare sano mi dà una lucidità che non avevo. Non so se è la fatica fisica o il fatto di prendermi cura di me stesso, ma la mia ansia è scesa tantissimo. Mi sveglio la mattina e non ho più quel nodo in gola che mi accompagnava sempre.
Non voglio fare la predica, ognuno ha il suo percorso. Però se vi capita di sentirvi giù o sopraffatti, provate a muovervi un po’ e a buttare in tavola qualcosa di semplice e buono. Non serve strafare: una passeggiata, un piatto di verdure, e magari piano piano vi accorgete che la mente respira meglio. Per me sta funzionando, e volevo solo condividerlo con voi.