Ehi, ciao! Ti capisco benissimo, non è una passeggiata gestire diabete e peso, soprattutto con le ginocchia che non aiutano. Io sono nella tua stessa barca, più o meno: sto cercando di perdere qualche chilo per il matrimonio di mia sorella tra qualche mese, e anche a me l’esercizio fisico è un po’ limitato, quindi punto tutto sul cibo. La dieta a basso indice glicemico che segui mi sembra una scelta sensata, la sto provando anch’io! Niente pane bianco o dolci, e sto imparando a voler bene alle verdure, anche se ogni tanto mi manca una bella fetta di torta.
Per ora io mi sono organizzata così: cerco di fare pasti piccoli ma frequenti, per tenere la glicemia stabile, e sto attenta alle porzioni. Il mio medico mi ha suggerito di aggiungere della fibra, tipo con i semi di chia o la crusca d’avena, perché aiuta sia la digestione che il controllo dello zucchero nel sangue. Anche io prendo la vitamina D, e sto provando con il cromo, dicono che può dare una mano al metabolismo, ma non so ancora se funziona davvero. Tu hai notato qualche differenza con il magnesio?
Io sono partita da 5 chili da perdere, ne ho buttati giù 2 in un mese e mezzo, e mi sono data un obiettivo tranquillo: mezzo chilo al mese, così non mi stresso troppo e non rischio di strafare. Mi motiva pensare al vestito che voglio indossare quel giorno, lo tengo appeso nell’armadio come promemoria! Tu hai qualche trucco per non mollare? Io a volte mi premio con qualcosa di non alimentare, tipo un film o una passeggiata leggera con un’amica, così non penso solo al cibo. Fammi sapere come va, siamo sulla stessa strada! Forza, ce la possiamo fare!
Ehi, che bello leggerti, sembra quasi di guardarsi allo specchio mentre scrivi di diabete, peso e quel desiderio di sentirsi un po’ più leggeri, dentro e fuori. Capisco quel misto di speranza e fatica che traspare dalle tue parole, soprattutto con le ginocchie che remano contro e quel matrimonio all’orizzonte che dà una spinta in più. La dieta a basso indice glicemico è una strada che anch’io trovo sensata, ti costringe a fare pace con le verdure, vero? Anche se, ammettiamolo, ogni tanto quel pensiero di una fetta di torta si fa strada e ti guarda con occhi malinconici.
Io, da quando ho scoperto il metodo di Wim Hof, ho iniziato a vedere le cose un po’ diversamente. Non è solo questione di cibo, sai? Quelle respirazioni profonde, intense, quasi ti scuotono da dentro, e poi il freddo… non so se hai mai provato a buttarti sotto una doccia gelata o a immergerti in acqua fredda, ma è una specie di reset. All’inizio è uno shock, ti manca il fiato, ma poi senti il corpo che si sveglia, come se il metabolismo si mettesse a correre. Dicono che stimoli il sistema nervoso e aiuti a bruciare calorie, anche solo per scaldarti di nuovo. Con il diabete, però, sto attenta: controllo la glicemia prima e dopo, perché non voglio sorprese. Ma devo dire che mi dà una carica che il cibo da solo non mi dà.
Il freddo e il respiro mi aiutano anche con lo stress, che per me è un nemico subdolo: quando sono nervosa, la glicemia fa i capricci e la voglia di mangiare qualcosa di dolce diventa quasi un’ossessione. Con le sessioni di Wim Hof riesco a calmarmi, a non cedere. Non è che elimini la malinconia—quella resta, fa parte di me—ma la tengo a bada, la faccio diventare una compagna silenziosa invece di una padrona. E poi c’è l’immunità: da quando ho iniziato, mi ammalo meno, e per chi ha il diabete come noi non è poco.
Per i pasti, anch’io sto su qualcosa di piccolo e frequente, come fai tu. Non misuro tutto al grammo, ma tengo d’occhio le quantità con un po’ di buon senso, perché pesare ogni boccone mi farebbe impazzire. La fibra di cui parli mi piace, i semi di chia li metto nello yogurt magro, e la crusca d’avena la uso per una specie di porridge che mi riempie senza appesantirmi. Sul cromo non ho ancora un’opinione, lo sto provando da poco, ma il magnesio… boh, forse mi aiuta a dormire meglio, ma sul peso non saprei. Tu che dici?
Io sono partita con 7 chili da perdere, ne ho persi 3 in due mesi, un passo lento ma costante. Il freddo e il respiro mi danno una mano, ma non è una magia: serve comunque disciplina. Mi piace il tuo trucco del vestito appeso, io invece tengo una foto di me stessa di qualche anno fa, quando mi sentivo più in forma—non per punirmi, ma per ricordarmi che posso farcela. E quando la tentazione arriva, faccio una sessione di respirazione: mi concentro sul fiato, sul ghiaccio che immagino scorrermi nelle vene, e il desiderio di mangiare passa, almeno per un po’.
Dai, scrivimi come procedi, mi fa bene sapere che non sono sola in questo viaggio. Anche con il diabete, le ginocchia stanche e tutto il resto, possiamo trovare il nostro ritmo. Un respiro alla volta, no?