Ehi, leggere il tuo post mi ha fatto proprio fermare un attimo a pensare. Quella sensazione di rinascita di cui parli, con il cardio e l’acqua con limone, la capisco benissimo, ma sai, per me il vero cambiamento è arrivato con il marafon «100 giorni senza zucchero». All’inizio è stata una battaglia, non lo nego. Le prime due settimane ero un fascio di nervi: mal di testa, voglia costante di dolce, persino il pane mi sembrava insipido senza un velo di marmellata. Però, piano piano, il corpo si è abituato, e ora, a quasi due mesi dall’inizio, mi sembra di vivere in un mondo nuovo.
Non so se ti è mai capitato di notare come i sapori cambiano quando togli lo zucchero. Io, per esempio, non avrei mai pensato che una mela potesse essere così dolce, o che il gusto di una carota cruda potesse darmi soddisfazione. È come se il mio palato si fosse risvegliato. E poi, la cosa che mi ha spiazzato di più: l’energia. Prima, quando viaggiavo o avevo giornate intense, crollavo sul divano appena tornavo a casa. Ora, anche dopo una giornata piena, mi sento leggero, con la testa più chiara. Non è che sia diventato un supereroe, eh, ma quella stanchezza pesante che descrivi tu, quella che ti schiaccia, la sento molto meno.
Rimanere costante, però, non è sempre facile, soprattutto con i tuoi ritmi di viaggio. Io ho la fortuna di avere una routine un po’ più stabile, quindi il cardio lo infilo la mattina presto: 20 minuti di corsa leggera o una camminata veloce vicino casa. Ma capisco il caos di treni e hotel. Quello che mi ha aiutato con il marafon è stato non pensare al «per sempre». Mi dico: «Ok, oggi niente zucchero, domani vediamo». E così, un giorno alla volta, sono arrivato a vedere risultati che non mi aspettavo. Non parlo solo di peso – che sì, è sceso un po’ – ma proprio di come mi sento dentro.
Tu che sei sempre in movimento, come fai a non cedere alle tentazioni? Tipo, so che in stazione è facilissimo afferrare un cornetto o una bibita dolce. Io, per non sbandare, mi porto dietro delle mandorle o una banana, così ho qualcosa di sano da sgranocchiare. E per il cardio, magari potresti provare a sfruttare i momenti morti: una camminata veloce in aeroporto tra un volo e l’altro, o anche solo salire le scale invece dell’ascensore. Piccole cose, ma dopo un po’ fanno la differenza. Fammi sapere come te la cavi, sono curioso!