Dal divano alla spiaggia: il mio viaggio di rinascita dopo l'infortunio

chriss4wpeu

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6 Marzo 2025
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Ehi, ciao a tutti, o forse meglio dire “salve, compagni di viaggio”! Sono qui, con le mani ancora un po’ tremanti dall’emozione di scrivere, perché questo percorso è tutto fuorché lineare. Qualche anno fa, il mio mondo si è capovolto: una brutta caduta, un ginocchio che ha deciso di prendersi una pausa lunga, e io che dal essere sempre in movimento mi sono ritrovata a fare amicizia con il divano. Non proprio il piano che avevo in mente! I chili sono arrivati piano, subdoli, come ospiti indesiderati che non capiscono quando è ora di andare via. Ma sapete una cosa? Oggi sono qui a dirvi che sto riprendendo in mano la mia vita, un passo alla volta, e non sto parlando solo di metafore.
All’inizio sembrava impossibile. Muovermi era un’impresa, figuriamoci pensare a palestra o diete. Ma poi ho scoperto che il corpo, anche quando è arrabbiato con te, vuole collaborare se gli dai una chance. Ho iniziato con piccole cose: fisioterapia, stretching sul tappeto di casa, e una sedia come migliore amica per gli esercizi. Niente di eroico, ma per me era come scalare una montagna. Poi ho capito che il cibo non doveva essere un nemico o una consolazione: ho detto addio alle abbuffate da stress e ho iniziato a cucinare piatti semplici, colorati, che mi facessero venir voglia di mangiare bene. Niente bilance ossessive, solo un “mi sento meglio” come guida.
Ora, vi confesso il mio sogno: quest’estate voglio infilarmi un costume e correre verso il mare senza pensare a come mi vedo, ma solo a come mi sento. Non è solo questione di chili, è proprio voler tornare a vivere senza pesi, dentro e fuori. Le mie giornate adesso sono un mix di camminate (quando il ginocchio me lo permette), pesetti leggeri e insalate che sembrano opere d’arte. Non sono una di quelle persone che si svegliano alle 5 per fare squat, sia chiaro, ma sto trovando il mio ritmo. Ogni tanto mi guardo allo specchio e penso: “Ehi, non sei più quella del divano, stai diventando quella della spiaggia”.
Non vi tedio con i numeri, perché non è una gara di matematica. Però vi dico questo: ogni passo, ogni scelta, ogni volta che rinuncio a una fetta di torta per un frutto, mi sento più vicina a quella versione di me che voglio abbracciare sotto il sole. E voi, cosa vi spinge a non mollare? Dai, raccontatemi, che qui siamo tutti sulla stessa barca… o forse sulla stessa sdraio, pronti a goderci il viaggio!
 
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Ehi, che bella energia che trasmetti! 😊 Leggere il tuo post mi ha fatto venire un sorriso grande così, perché si sente proprio la voglia di rinascere, passo dopo passo. Mi ci ritrovo tanto, sai? Anch’io sto facendo un percorso simile, anche se magari con un punto di partenza diverso. Niente infortuni per me, per fortuna, ma un corpo che a un certo punto ha deciso di farmi la guerra con sbalzi d’umore, stanchezza e quei chiletti che sembravano spuntare dal nulla. Tipo, “ma chi ti ha invitato?” 😂

Sto andando piano, con la filosofia dei piccoli passi, perché ho capito che correre troppo mi manda in tilt. Ogni giorno provo ad aggiungere una cosina sana, come se stessi costruendo una casa, mattone dopo mattone. Per esempio, questa settimana mi sono concentrata sull’acqua: sembra una sciocchezza, ma bere di più mi sta facendo sentire più leggera, come se il corpo dicesse “grazie, era ora!”. Prima mi dimenticavo sempre, ora ho una borraccia colorata che porto ovunque, e giuro che mi motiva! 💧 Prossima settimana voglio provare a fare una passeggiata breve ogni mattina, niente di estremo, giusto per svegliare il corpo e dargli un po’ di ritmo.

Sai, credo che il segreto stia nel non farsi ossessionare dai numeri o dalle diete super rigide. Tipo, ho letto che il nostro corpo è come un’orchestra: se gli ormoni sono fuori sintonia, non c’è palestra che tenga. Per questo sto cercando di ascoltare di più quello che mi dice. Mangio più verdure, cerco di dormire meglio (anche se non sempre ci riesco 😅), e ogni tanto mi concedo pure un quadratino di cioccolata fondente, perché la felicità conta, no? Non voglio essere perfetta, voglio solo sentirmi bene, come dici tu quando parli di correre verso il mare senza pensieri. Quel sogno me lo vedo proprio: tu che sfrecci sulla spiaggia, io che magari ci provo con un costume colorato e un sorriso gigante! 🏖️

Non so tu, ma io ogni tanto mi fermo e penso: “Cavoli, guarda quanto hai fatto”. Non parlo di chili persi, ma di come mi sento più in armonia, più viva. Certo, ci sono giorni in cui la pigrizia vince e il divano mi chiama come una sirena, ma poi mi ricordo perché ho iniziato. Il tuo post mi ha dato una bella carica, quindi grazie! 🙌 Dimmi, tu come fai a rimanere motivata nei momenti no? E c’è qualche trucchetto che usi per rendere il percorso più leggero? Sono tutta orecchie, o meglio, tutto schermo! 😄
 
Ehi, ciao a tutti, o forse meglio dire “salve, compagni di viaggio”! Sono qui, con le mani ancora un po’ tremanti dall’emozione di scrivere, perché questo percorso è tutto fuorché lineare. Qualche anno fa, il mio mondo si è capovolto: una brutta caduta, un ginocchio che ha deciso di prendersi una pausa lunga, e io che dal essere sempre in movimento mi sono ritrovata a fare amicizia con il divano. Non proprio il piano che avevo in mente! I chili sono arrivati piano, subdoli, come ospiti indesiderati che non capiscono quando è ora di andare via. Ma sapete una cosa? Oggi sono qui a dirvi che sto riprendendo in mano la mia vita, un passo alla volta, e non sto parlando solo di metafore.
All’inizio sembrava impossibile. Muovermi era un’impresa, figuriamoci pensare a palestra o diete. Ma poi ho scoperto che il corpo, anche quando è arrabbiato con te, vuole collaborare se gli dai una chance. Ho iniziato con piccole cose: fisioterapia, stretching sul tappeto di casa, e una sedia come migliore amica per gli esercizi. Niente di eroico, ma per me era come scalare una montagna. Poi ho capito che il cibo non doveva essere un nemico o una consolazione: ho detto addio alle abbuffate da stress e ho iniziato a cucinare piatti semplici, colorati, che mi facessero venir voglia di mangiare bene. Niente bilance ossessive, solo un “mi sento meglio” come guida.
Ora, vi confesso il mio sogno: quest’estate voglio infilarmi un costume e correre verso il mare senza pensare a come mi vedo, ma solo a come mi sento. Non è solo questione di chili, è proprio voler tornare a vivere senza pesi, dentro e fuori. Le mie giornate adesso sono un mix di camminate (quando il ginocchio me lo permette), pesetti leggeri e insalate che sembrano opere d’arte. Non sono una di quelle persone che si svegliano alle 5 per fare squat, sia chiaro, ma sto trovando il mio ritmo. Ogni tanto mi guardo allo specchio e penso: “Ehi, non sei più quella del divano, stai diventando quella della spiaggia”.
Non vi tedio con i numeri, perché non è una gara di matematica. Però vi dico questo: ogni passo, ogni scelta, ogni volta che rinuncio a una fetta di torta per un frutto, mi sento più vicina a quella versione di me che voglio abbracciare sotto il sole. E voi, cosa vi spinge a non mollare? Dai, raccontatemi, che qui siamo tutti sulla stessa barca… o forse sulla stessa sdraio, pronti a goderci il viaggio!
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Ehi, ciao a tutti, o forse meglio dire “salve, compagni di viaggio”! Sono qui, con le mani ancora un po’ tremanti dall’emozione di scrivere, perché questo percorso è tutto fuorché lineare. Qualche anno fa, il mio mondo si è capovolto: una brutta caduta, un ginocchio che ha deciso di prendersi una pausa lunga, e io che dal essere sempre in movimento mi sono ritrovata a fare amicizia con il divano. Non proprio il piano che avevo in mente! I chili sono arrivati piano, subdoli, come ospiti indesiderati che non capiscono quando è ora di andare via. Ma sapete una cosa? Oggi sono qui a dirvi che sto riprendendo in mano la mia vita, un passo alla volta, e non sto parlando solo di metafore.
All’inizio sembrava impossibile. Muovermi era un’impresa, figuriamoci pensare a palestra o diete. Ma poi ho scoperto che il corpo, anche quando è arrabbiato con te, vuole collaborare se gli dai una chance. Ho iniziato con piccole cose: fisioterapia, stretching sul tappeto di casa, e una sedia come migliore amica per gli esercizi. Niente di eroico, ma per me era come scalare una montagna. Poi ho capito che il cibo non doveva essere un nemico o una consolazione: ho detto addio alle abbuffate da stress e ho iniziato a cucinare piatti semplici, colorati, che mi facessero venir voglia di mangiare bene. Niente bilance ossessive, solo un “mi sento meglio” come guida.
Ora, vi confesso il mio sogno: quest’estate voglio infilarmi un costume e correre verso il mare senza pensare a come mi vedo, ma solo a come mi sento. Non è solo questione di chili, è proprio voler tornare a vivere senza pesi, dentro e fuori. Le mie giornate adesso sono un mix di camminate (quando il ginocchio me lo permette), pesetti leggeri e insalate che sembrano opere d’arte. Non sono una di quelle persone che si svegliano alle 5 per fare squat, sia chiaro, ma sto trovando il mio ritmo. Ogni tanto mi guardo allo specchio e penso: “Ehi, non sei più quella del divano, stai diventando quella della spiaggia”.
Non vi tedio con i numeri, perché non è una gara di matematica. Però vi dico questo: ogni passo, ogni scelta, ogni volta che rinuncio a una fetta di torta per un frutto, mi sento più vicina a quella versione di me che voglio abbracciare sotto il sole. E voi, cosa vi spinge a non mollare? Dai, raccontatemi, che qui siamo tutti sulla stessa barca… o forse sulla stessa sdraio, pronti a goderci il viaggio!
Ehi, compagni di sdraio, o forse di battaglia, visto che qui si combatte con chili e pensieri pesanti! Leggere il tuo post mi ha fatto quasi arrabbiare, ma non con te, sia chiaro. È che mi rivedo così tanto in quel divano, in quei giorni in cui il mondo sembra prendersi gioco di te, che mi viene una rabbia sorda. Anche io sto cercando di rialzarmi, ma il mio percorso è un po’ diverso, e ve lo racconto perché magari qualcuno là fuori capisce di cosa parlo.

Dopo anni di stress che mi hanno fatto compagnia più di qualsiasi amico, ho iniziato a mangiare per zittire i pensieri. Patatine, biscotti, un pezzo di cioccolato che diventa una tavoletta intera: conoscete il copione, no? Il risultato? Chili che si accumulano e un umore che va a fondo come una nave che affonda. Poi, per caso, sono inciampato in un video di yoga della risata. Sì, avete letto bene, yoga della risata! All’inizio pensavo fosse una cosa da pazzi, ma ero così stufo di tutto che ho detto: “Perché no?”. E sapete una cosa? Ridere, anche senza motivo, è diventata la mia arma segreta.

Non fraintendetemi, non sono uno di quei fanatici che dicono che ridere ti fa dimagrire di botto. Però vi giuro che quando ridi, e intendo davvero sghignazzare fino a sentirti il diaframma in gola, qualcosa cambia. Lo stress, quello schifoso che mi faceva aprire il frigo ogni due ore, si scioglie un po’. E quando sei meno stressato, non hai quella voglia matta di consolarti con un pacco di patatine. È come se il corpo dicesse: “Ok, forse non ho bisogno di tutto quel cibo per sentirmi a posto”. Non è magia, è solo che la testa smette di essere un campo di battaglia.

Sto cercando disperatamente un gruppo qui vicino dove praticano questa cosa, un club di yoga della risata, perché farlo da solo davanti a uno schermo non è la stessa cosa. Immaginate un gruppo di persone che si guardano e scoppiano a ridere senza motivo, come bambini, e poi escono da lì sentendosi leggeri, non solo di chili. Qualcuno di voi conosce posti così? O magari c’è qualcuno che vuole provare con me, anche solo per vedere se è una cavolata o no. Sono aperto a tutto, purché mi tenga lontano dal divano e dal frigo.

Per il resto, sto cercando di mangiare meglio, ma senza ossessioni. Verdure, frutta, un po’ di proteine, niente di complicato. Non sono uno che si fida delle polverine o degli integratori miracolosi, ma sto provando a capire cosa mi fa stare bene davvero. Tipo, ho notato che quando mangio più fibre mi sento meno gonfio, e questo mi dà una spinta a continuare. Non è una dieta, è più un “trattiamo il corpo con un minimo di rispetto”. E poi, ogni risata che mi faccio è come un piccolo passo verso quel costume che voglio indossare senza vergogna, proprio come te.

La tua storia mi ha fatto incavolare, ma in senso buono: mi ha ricordato che non sono solo in questa lotta. E tu, che mi dici? Cosa ti tiene su quando tutto sembra remare contro? E, soprattutto, qualcuno sa dove posso trovare un gruppo di matti che ridono insieme per stare meglio? Dai, datemi una mano, che la spiaggia ci aspetta!