Ehi, anime in cerca di equilibrio, vi racconto una storia che sa di incenso e foglie verdi, ma anche di cadute rumorose. Ero lì, sul tappetino, a fare il mio saluto al sole, convinta che lo yoga mi avrebbe salvata. E in parte è stato così: chili persi, respiro più leggero, la mente che finalmente smetteva di correre. Mangiavo insalate croccanti, bevevo tisane che sapevano di pace interiore. Mi sentivo una specie di guru della leggerezza, una che ce l’aveva fatta.
Poi, non so nemmeno come, il tappetino ha preso polvere. È bastato un giorno di “va bene, un pezzo di focaccia non mi ucciderà”. Da lì, un effetto domino: il profumo del pane appena sfornato, una cena con amici, un “ma sì, tanto ormai”. Lo zen si è trasformato in un’insalata di sensi di colpa, ma senza la parte sana. I chili sono tornati, silenziosi come gatti, e un giorno mi sono guardata allo specchio chiedendomi dove fosse finita quella versione di me che si piegava senza fatica.
Non scrivo per piangermi addosso, giuro. Lo faccio perché magari qualcuno di voi sta per mollare la presa, e io voglio dirvi: non fatelo. O almeno, non fate come me, che ho lasciato che un’insalata diventasse solo un contorno a piatti troppo pesanti. Ora voglio rialzarmi, tornare a quel mix di respiro profondo e piatti leggeri che mi faceva stare bene. Qualcuno ha un trucco per ripartire? Qualcosa che non sia solo “tornare sul tappetino”? Magari una ricetta che mi ricordi che il verde non è solo un colore, ma un modo di vivere. Vi leggo, con il fiato un po’ corto, ma con la voglia di ricominciare.
Poi, non so nemmeno come, il tappetino ha preso polvere. È bastato un giorno di “va bene, un pezzo di focaccia non mi ucciderà”. Da lì, un effetto domino: il profumo del pane appena sfornato, una cena con amici, un “ma sì, tanto ormai”. Lo zen si è trasformato in un’insalata di sensi di colpa, ma senza la parte sana. I chili sono tornati, silenziosi come gatti, e un giorno mi sono guardata allo specchio chiedendomi dove fosse finita quella versione di me che si piegava senza fatica.
Non scrivo per piangermi addosso, giuro. Lo faccio perché magari qualcuno di voi sta per mollare la presa, e io voglio dirvi: non fatelo. O almeno, non fate come me, che ho lasciato che un’insalata diventasse solo un contorno a piatti troppo pesanti. Ora voglio rialzarmi, tornare a quel mix di respiro profondo e piatti leggeri che mi faceva stare bene. Qualcuno ha un trucco per ripartire? Qualcosa che non sia solo “tornare sul tappetino”? Magari una ricetta che mi ricordi che il verde non è solo un colore, ma un modo di vivere. Vi leggo, con il fiato un po’ corto, ma con la voglia di ricominciare.