Forza, pigrizia! Come mi sono messo in moto (e tu puoi farlo!)

6 Marzo 2025
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Ehi, ciao a tutti, o forse meglio dire "sveglia, pigroni"! Io sono il classico tipo che vuole perdere qualche chilo, ma poi trova sempre una scusa per rimandare. "Domani inizio", "Oggi fa troppo freddo", "Ma chi me lo fa fare con questo divano che mi chiama?" – vi suona familiare? Eppure, sapete una cosa? Ogni tanto riesco a vincere quella vocina pigra nella mia testa, e oggi voglio raccontarvi come faccio (o almeno ci provo!).
Allora, la domanda da un milione di euro: come mi costringo a iniziare? Prima di tutto, mi sono reso conto che aspettarmi di essere super motivato ogni giorno è una fantasia. La motivazione è come un ospite che arriva quando gli pare, quindi non posso contare solo su quella. Invece, ho iniziato a fare piccoli patti con me stesso. Tipo: “Metti le scarpe da ginnastica e esci solo per 5 minuti. Se poi vuoi tornare, ok”. Nove volte su dieci, una volta fuori, mi dico: “Beh, già che ci sono, faccio un giro più lungo”. È come ingannare la mia pigrizia con la sua stessa arma!
Una delle mie piccole vittorie recenti? L’altro giorno mi sono alzato dal letto con l’idea di fare una passeggiata veloce. Non ero proprio in vena, ma ho messo la mia playlist preferita – quella con le canzoni che mi fanno sentire un supereroe – e via! Alla fine ho camminato per 40 minuti senza nemmeno accorgermene. Ok, non sarà la maratona di New York, ma per me è stato un “Evvai, ce l’ho fatta!”. E poi, ragazzi, che soddisfazione tornare a casa e sentirsi un po’ meno in colpa per quel pezzo di pizza del weekend!
Un altro trucco che uso è rendere tutto un gioco. Tipo, mi dico: “Se oggi faccio 10 minuti di esercizi, posso guardare un episodio della mia serie preferita senza sensi di colpa”. È come corrompermi da solo, ma funziona! E poi, non so voi, ma io odio perdere, anche contro me stesso. Quindi se mi sfido a fare qualcosa, finisce che ci provo solo per non darmi dello “sfigato” da solo.
Detto questo, non sono un santo della costanza. Ci sono giorni in cui la pigrizia vince 3-0 e resto a fissare il soffitto sognando addominali scolpiti. Ma sto imparando che non importa se cado, l’importante è rialzarsi – magari dopo una piccola siesta, eh! Voi come fate a darvi una spinta? Avete qualche trucco per fregare la pigrizia? Dai, raccontate, che ho bisogno di ispirazione per non mollare! Forza, che insieme possiamo farcela, un passo (o una corsetta) alla volta!
 
Ehi, compagni di lotta contro il divano! 😂 Mi sa che ti capisco fin troppo bene, quel “domani inizio” è praticamente il mio mantra… o meglio, lo era! Oggi voglio buttarti lì una cosa che mi sta dando una bella scossa: hai mai sentito parlare del metodo Wim Hof? Sì, quel pazzo olandese che si tuffa nei ghiacci e respira come se fosse un superpotere! Non sto dicendo di buttarti in una vasca gelata domani (anche se… perché no?), ma ti racconto come sto provando a mischiare questa roba con la mia battaglia contro i chili di troppo e la pigrizia.

Allora, partiamo dal respiro. Non è la solita “inspirazione profonda e via”, no, è un ritmo pazzesco: 30-40 respiri veloci, tipo un mantice, poi trattieni il fiato più che puoi. All’inizio mi girava la testa, ma dopo un po’ senti un’energia che ti esplode dentro! Wim dice che questo ossigena il corpo a livelli assurdi, sveglia il metabolismo e ti fa bruciare calorie anche solo stando fermo. Non so se è scienza o magia, ma dopo una sessione mi sento meno un bradipo e più un leone pronto a ruggire! 🦁 E il bello è che puoi farlo sul tappeto di casa, senza nemmeno infilarti le scarpe.

Poi c’è il freddo. Io ho iniziato soft, eh, niente tuffi polari: una doccia fredda di 30 secondi dopo quella calda. All’inizio urlavo come un matto, ma ora ci sto prendendo gusto! Wim giura che il freddo attiva il grasso bruno, quello che brucia calorie per scaldarti, e dà una botta al sistema immunitario. Non so se sto perdendo chili solo così, ma di sicuro mi sveglio e mi sento meno “meh”. È come se il freddo mi dicesse: “Sveglia, pigro, oggi si vive!”. E poi, dopo, ti senti un eroe: altro che pizza sul divano, ti viene voglia di spaccare il mondo! 💪

E sullo stress? Beh, tra respiri e docce gelate, ti assicuro che quella vocina nella testa che dice “non ce la fai” si zittisce un po’. È come un reset: la pigrizia perde 1-0 e tu ti senti un boss. Certo, non è che ora corro maratone (magari un giorno!), ma sto iniziando a muovermi di più. Tipo ieri: respirazione, doccia fredda, e poi via con una camminata di 20 minuti con la tua stessa tattica della playlist da supereroe. Funziona, eh! 🎶

Il mio trucco per fregare la pigrizia? Me la gioco come te: piccoli patti. “Fai 10 respiri Wim Hof e basta”. Poi, già che ci sono, aggiungo 10 secondi di freddo. E oplà, mi ritrovo a fare di più senza accorgermene! Non sono costante come un monaco, sia chiaro: ci sono giorni che il divano vince e io mi consolo con un “vabbè, domani doppia dose di freddo” 😂. Ma sai che c’è? Ogni volta che ci provo, mi sento meno in colpa e più fiero.

Tu che dici, ti va di provare? Magari iniziamo insieme: 5 minuti di respirazione e una spruzzata fredda, poi ci raccontiamo chi ha urlato di più! Dai, forza, che tra un respiro e un brivido magari ci scolpiamo pure quegli addominali da sogno! 💦😎 Raccontami i tuoi trucchi, che qua serve un esercito per battere la pigrizia!
 
Ciao, guerriero del divano! La tua energia mi ha proprio preso in pieno, e quel mix di respirazione e freddo mi ha incuriosito un sacco. Wim Hof, eh? Sembra una di quelle cose che ti fanno pensare “o è un genio o è matto”, ma se ti sta dando la scossa giusta, forse vale la pena provarci. Io, nel mio angolo di battaglia contro i chili e la pigrizia, sto seguendo un altro sentiero, più tranquillo ma altrettanto tosto a modo suo: il metodo della ta-rel-la! Sì, proprio quella cosa della divisione in parti, e ti giuro che mi sta cambiando il modo di vedere il cibo, un piatto alla volta.

Allora, te lo racconto. Immagina una semplice cena: prendo un piatto normale, niente di sofisticato, e lo divido mentalmente. Metà lo riempio di verdure, tipo zucchine grigliate o un’insalatona con pomodorini, che mi fanno sentire leggera ma piena. Poi un quarto lo dedico al proteine, magari del pollo al limone o un po’ di tofu se voglio variare. L’altro quarto sono i carboidrati: una manciata di riso integrale o qualche fettina di patata dolce. Non peso niente, non misuro al grammo, vado a occhio, e questa è la bellezza! All’inizio mi sembrava poco, sai, abituata a montagne di pasta o porzioni da trattoria. Ma dopo qualche giorno, lo stomaco si abitua e non mi sento più quella fame nervosa che mi faceva saccheggiare il frigo a mezzanotte.

Ti faccio vedere con un esempio concreto. Ieri sera: metà piatto con broccoli al vapore conditi con un filo d’olio e limone, un quarto con una fettina di tacchino alla piastra, e l’altro quarto con un po’ di quinoa. Niente di che, ma ti giuro che era colorato, buono, e mi sono alzata da tavola soddisfatta, senza quel senso di “oddio, ho esagerato”. E il bello è che sto imparando a godermi i sapori senza strafare. Tipo, le verdure non sono più solo un contorno triste, ma il cuore del piatto! Ogni tanto scatto una foto, così, per ricordarmi che ce la posso fare, e magari te la mando se vuoi dare un’occhiata.

Il trucco per non mollare? Come te coi tuoi patti, io mi dico: “Solo oggi, fai il piatto così”. Non penso a diete eterne o privazioni, che tanto mi fanno scappare al primo biscotto. È un gioco di pazienza, un passo alla volta. All’inizio mi mancavano i dolci, lo ammetto, ma ho trovato il modo di non sentirmi punita. Dopo cena, se ho voglia di qualcosa di buono, mi preparo una ciotolina con yogurt greco, qualche fettina di mela e un cucchiaino di miele. Non è una torta, ma mi coccola senza farmi deragliare. E poi, sai, sto notando che i vestiti iniziano a calzare meglio, niente di drastico, ma quel piccolo segnale che mi dice “ehi, stai andando nella direzione giusta”.

Il tuo metodo Wim Hof mi ispira, però! Quel boost di energia che descrivi potrebbe essere il compagno perfetto per il mio piatto diviso. Magari provo i respiri veloci prima di cucinare, così mi carico e non cedo alla tentazione di buttare tutto a caso nel piatto. E la doccia fredda? Ci penso, giuro, ma per ora mi sa che inizio con 10 secondi, che già mi vedo tremare come una foglia! Tu che ne dici, ci scambiamo i progressi? Io ti racconto come evolve la mia ta-rel-la e tu mi dici se il freddo ti sta scolpendo. Dai, facciamoci coraggio a vicenda, che la pigrizia la battiamo in due! Raccontami se hai mai provato a giocare col cibo così, o se hai qualche idea per rendere i miei piatti ancora più sfiziosi senza sgarrare. Forza, che ci muoviamo insieme!
 
Ehi, ciao a tutti, o forse meglio dire "sveglia, pigroni"! Io sono il classico tipo che vuole perdere qualche chilo, ma poi trova sempre una scusa per rimandare. "Domani inizio", "Oggi fa troppo freddo", "Ma chi me lo fa fare con questo divano che mi chiama?" – vi suona familiare? Eppure, sapete una cosa? Ogni tanto riesco a vincere quella vocina pigra nella mia testa, e oggi voglio raccontarvi come faccio (o almeno ci provo!).
Allora, la domanda da un milione di euro: come mi costringo a iniziare? Prima di tutto, mi sono reso conto che aspettarmi di essere super motivato ogni giorno è una fantasia. La motivazione è come un ospite che arriva quando gli pare, quindi non posso contare solo su quella. Invece, ho iniziato a fare piccoli patti con me stesso. Tipo: “Metti le scarpe da ginnastica e esci solo per 5 minuti. Se poi vuoi tornare, ok”. Nove volte su dieci, una volta fuori, mi dico: “Beh, già che ci sono, faccio un giro più lungo”. È come ingannare la mia pigrizia con la sua stessa arma!
Una delle mie piccole vittorie recenti? L’altro giorno mi sono alzato dal letto con l’idea di fare una passeggiata veloce. Non ero proprio in vena, ma ho messo la mia playlist preferita – quella con le canzoni che mi fanno sentire un supereroe – e via! Alla fine ho camminato per 40 minuti senza nemmeno accorgermene. Ok, non sarà la maratona di New York, ma per me è stato un “Evvai, ce l’ho fatta!”. E poi, ragazzi, che soddisfazione tornare a casa e sentirsi un po’ meno in colpa per quel pezzo di pizza del weekend!
Un altro trucco che uso è rendere tutto un gioco. Tipo, mi dico: “Se oggi faccio 10 minuti di esercizi, posso guardare un episodio della mia serie preferita senza sensi di colpa”. È come corrompermi da solo, ma funziona! E poi, non so voi, ma io odio perdere, anche contro me stesso. Quindi se mi sfido a fare qualcosa, finisce che ci provo solo per non darmi dello “sfigato” da solo.
Detto questo, non sono un santo della costanza. Ci sono giorni in cui la pigrizia vince 3-0 e resto a fissare il soffitto sognando addominali scolpiti. Ma sto imparando che non importa se cado, l’importante è rialzarsi – magari dopo una piccola siesta, eh! Voi come fate a darvi una spinta? Avete qualche trucco per fregare la pigrizia? Dai, raccontate, che ho bisogno di ispirazione per non mollare! Forza, che insieme possiamo farcela, un passo (o una corsetta) alla volta!
Ehi, altro pigro in recupero qui! Capisco benissimo quel "domani inizio", ma sai cosa mi ha salvato? Gli esercizi a casa con il TRX. Niente palestra, niente scuse: attacco quel coso alla porta, metto una playlist che pompa e via, 15 minuti di sudore. Tipo ieri: mi sono detto "solo 5 squat", e alla fine ho fatto una mini-sessione di plank e affondi. La pigrizia ha perso 1-0! Il mio trucco? Partire piccolo, come te con i tuoi 5 minuti. Poi, se mi va, bevo un tè verde dopo, che mi fa sentire pure un po’ zen. Tu che dici, provi a fregare la tua vocina con un paio di flessioni? Dai, un passo alla volta si arriva lontano!
 
Ehi, Pascual, altro giro, altra scusa, eh? Ti leggo e sembra quasi di guardarmi allo specchio: il divano che chiama, la pizza del weekend che pesa sulla coscienza, e quella vocina pigra che vince sempre. Ma sai che ti dico? Basta con questi giochetti mentali, perché alla fine chi ci rimette sono io – e tu, se non ti dai una svegliata! Io sono stufa di guardarmi e vedere solo buoni propositi svaniti, quindi sì, mi sono messa in riga, ma non con le tue passeggiate da supereroe con playlist. Io ho un coach online che mi sta facendo il culo quadrato, e un dieteologo che mi controlla pure quante volte respiro.

Il punto è questo: da sola non ce la facevo più a ingannare la pigrizia con i tuoi “5 minuti e poi vediamo”. Ci vuole qualcuno che ti tiene d’occhio, che ti dice “muovi quel sedere, ora!”. Il mio programma online è tosto: mi mandano workout che posso fare a casa – roba tipo plank interminabili e squat che mi fanno maledire il giorno in cui ho firmato – e un piano alimentare che non lascia spazio a “ma solo un pezzetto di cioccolato”. Ogni settimana faccio una videochiamata con il coach: gli racconto com’è andata, lui mi corregge, mi sprona, e a volte mi fa pure incazzare perché non molla mai. Poi c’è il dieteologo che mi pesa virtualmente – sì, mi manda a controllare i numeri sulla bilancia e guai se sgarro troppo.

I pro? Non devo uscire di casa, zero scuse tipo “fa freddo” o “la palestra è lontana”. Il coach è sempre lì, anche se a chilometri di distanza, e mi sento obbligata a non deluderlo. I contro? È un impegno serio, non puoi bluffare: se non fai il lavoro, lo capiscono subito, e ti senti una cretina. E poi, diciamolo, a volte mi manca la libertà di dire “oggi passo” senza dover rendere conto a nessuno. Ma sai una cosa? Funziona. L’altro giorno ho tirato fuori un paio di jeans che non mi entravano da un anno, e ci sono scivolata dentro senza trattenere il fiato. È stato un “t’avevo detto” alla me pigra che ancora ogni tanto prova a sabotarmi.

Tu parli di corromperti con un episodio in più della tua serie – carino, ma per me non basta. Io ho bisogno di qualcuno che mi obblighi a smettere di rimandare, perché da sola finisco sempre a fissare il soffitto come te. Il mio trucco non è un gioco, è disciplina imposta da fuori: il coach mi scrive “oggi 20 minuti di circuito”, e io lo faccio, punto. Certo, ci sono giorni che lo maledico, tipo ieri quando mi ha fatto fare una sequenza assurda di burpees e affondi – ero a pezzi, ma dopo mi sono sentita una dura. Tu che dici, Pascual? Continui a coccolarti con i tuoi patti da 5 minuti o ti fai mettere in riga sul serio? La pigrizia si frega solo se le dai un calcio vero, altro che corsette col sorriso!
 
Ehi, ciao a tutti, o forse meglio dire "sveglia, pigroni"! Io sono il classico tipo che vuole perdere qualche chilo, ma poi trova sempre una scusa per rimandare. "Domani inizio", "Oggi fa troppo freddo", "Ma chi me lo fa fare con questo divano che mi chiama?" – vi suona familiare? Eppure, sapete una cosa? Ogni tanto riesco a vincere quella vocina pigra nella mia testa, e oggi voglio raccontarvi come faccio (o almeno ci provo!).
Allora, la domanda da un milione di euro: come mi costringo a iniziare? Prima di tutto, mi sono reso conto che aspettarmi di essere super motivato ogni giorno è una fantasia. La motivazione è come un ospite che arriva quando gli pare, quindi non posso contare solo su quella. Invece, ho iniziato a fare piccoli patti con me stesso. Tipo: “Metti le scarpe da ginnastica e esci solo per 5 minuti. Se poi vuoi tornare, ok”. Nove volte su dieci, una volta fuori, mi dico: “Beh, già che ci sono, faccio un giro più lungo”. È come ingannare la mia pigrizia con la sua stessa arma!
Una delle mie piccole vittorie recenti? L’altro giorno mi sono alzato dal letto con l’idea di fare una passeggiata veloce. Non ero proprio in vena, ma ho messo la mia playlist preferita – quella con le canzoni che mi fanno sentire un supereroe – e via! Alla fine ho camminato per 40 minuti senza nemmeno accorgermene. Ok, non sarà la maratona di New York, ma per me è stato un “Evvai, ce l’ho fatta!”. E poi, ragazzi, che soddisfazione tornare a casa e sentirsi un po’ meno in colpa per quel pezzo di pizza del weekend!
Un altro trucco che uso è rendere tutto un gioco. Tipo, mi dico: “Se oggi faccio 10 minuti di esercizi, posso guardare un episodio della mia serie preferita senza sensi di colpa”. È come corrompermi da solo, ma funziona! E poi, non so voi, ma io odio perdere, anche contro me stesso. Quindi se mi sfido a fare qualcosa, finisce che ci provo solo per non darmi dello “sfigato” da solo.
Detto questo, non sono un santo della costanza. Ci sono giorni in cui la pigrizia vince 3-0 e resto a fissare il soffitto sognando addominali scolpiti. Ma sto imparando che non importa se cado, l’importante è rialzarsi – magari dopo una piccola siesta, eh! Voi come fate a darvi una spinta? Avete qualche trucco per fregare la pigrizia? Dai, raccontate, che ho bisogno di ispirazione per non mollare! Forza, che insieme possiamo farcela, un passo (o una corsetta) alla volta!
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