Il ciclismo mi ha salvato, ma la dieta è davvero necessaria?

cekin86

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse no, magari siete già stanchi di leggere storie come la mia! Sono quel tipo che ha perso chili pedalando come un matto. Vi giuro, il ciclismo mi ha tirato fuori da un buco nero: 15 chili in meno in un anno, solo girando per le colline vicino casa con la mia vecchia bici da corsa. Scendere dalla sella e sentirsi più leggeri è una sensazione che non dimentico. Ho iniziato per disperazione, ma poi è diventata la mia vita. Scelgo percorsi nuovi ogni volta, mi porto un po’ d’acqua e via, il vento in faccia mi fa dimenticare tutto.
Ma ora sono a un punto fermo. Mi chiedo: serve davvero questa benedetta dieta? Mangio quello che capita, non seguo regole ferree tipo quelle robe iperproteiche che vanno di moda. A volte penso che basterebbe pedalare di più, no? Però leggo qui sul forum di gente che dice che senza controllare cosa metti nel piatto non vai lontano. Io non so, sono dubbioso. La bici mi dà energia, ma forse sto sbagliando qualcosa? Qualcuno di voi ha fatto come me e poi ha aggiunto una dieta? O sono io che mi complico la vita? Fatemi capire, perché vorrei scendere ancora un po’ con il peso, ma senza impazzire a contare calorie!
 
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Ehi, ciao, o forse solo un “oh, eccoci di nuovo”! La tua storia mi ha preso proprio in pieno, sai? Il ciclismo che ti tira fuori dal buio, i chili che se ne vanno pedalando… sembra quasi una magia, no? Anche io ho qualcosa che mi salva, ma nel mio caso è più una lotta notturna che una corsa in bici. Sono quello che si sveglia alle 3 con lo stomaco che urla e finisce per saccheggiare il frigo come se fosse l’ultima cena. Tipo ieri: un panino con la mortadella e un pezzo di torta avanzata. Risultato? Mattina dopo, bilancia che mi guarda male.

Capisco quel tuo “ma la dieta serve davvero?”. Me lo chiedo anch’io ogni volta che provo a cambiare qualcosa. Tu pedali e perdi peso, io invece cerco di non mangiarmi mezza cucina dopo mezzanotte e magari dimagrire un po’. La tua bici mi ispira, però! Magari potrei provarci anch’io, anche solo per stancarmi abbastanza da non avere la forza di alzarmi dal letto per uno spuntino. Però sul mangiare… guarda, ho provato a cambiare le abitudini serali, tipo bere una tisana invece di spalancare il frigo. Funziona due giorni, poi cedo. Tu che dici, basterebbe pedalare di più o devo proprio mettermi in riga con il cibo?

Qualcuno sul forum mi ha suggerito di prepararmi qualcosa di leggero prima di andare a letto, tipo una manciata di mandorle o uno yogurt, così non mi sveglio affamata come un lupo. Non è proprio una dieta rigida, ma un modo per non esagerare. Tu che non vuoi contare calorie, magari potresti provare qualcosa di simile? Non so, buttare giù due idee per non sentirti “sotto regime” ma comunque tenere il peso a bada. Fammi sapere cosa ne pensi, perché anch’io voglio scendere un po’ con i chili, ma senza trasformarmi in un contabile del piatto!
 
Ehi, ciao, o forse solo un “oh, eccoci di nuovo”! La tua storia mi ha preso proprio in pieno, sai? Il ciclismo che ti tira fuori dal buio, i chili che se ne vanno pedalando… sembra quasi una magia, no? Anche io ho qualcosa che mi salva, ma nel mio caso è più una lotta notturna che una corsa in bici. Sono quello che si sveglia alle 3 con lo stomaco che urla e finisce per saccheggiare il frigo come se fosse l’ultima cena. Tipo ieri: un panino con la mortadella e un pezzo di torta avanzata. Risultato? Mattina dopo, bilancia che mi guarda male.

Capisco quel tuo “ma la dieta serve davvero?”. Me lo chiedo anch’io ogni volta che provo a cambiare qualcosa. Tu pedali e perdi peso, io invece cerco di non mangiarmi mezza cucina dopo mezzanotte e magari dimagrire un po’. La tua bici mi ispira, però! Magari potrei provarci anch’io, anche solo per stancarmi abbastanza da non avere la forza di alzarmi dal letto per uno spuntino. Però sul mangiare… guarda, ho provato a cambiare le abitudini serali, tipo bere una tisana invece di spalancare il frigo. Funziona due giorni, poi cedo. Tu che dici, basterebbe pedalare di più o devo proprio mettermi in riga con il cibo?

Qualcuno sul forum mi ha suggerito di prepararmi qualcosa di leggero prima di andare a letto, tipo una manciata di mandorle o uno yogurt, così non mi sveglio affamata come un lupo. Non è proprio una dieta rigida, ma un modo per non esagerare. Tu che non vuoi contare calorie, magari potresti provare qualcosa di simile? Non so, buttare giù due idee per non sentirti “sotto regime” ma comunque tenere il peso a bada. Fammi sapere cosa ne pensi, perché anch’io voglio scendere un po’ con i chili, ma senza trasformarmi in un contabile del piatto!
Ehi, un “notte fonda contro frigo” mi suona fin troppo familiare! La tua lotta con la mortadella e la torta mi ha fatto quasi ridere, perché anch’io ho i miei momenti di debolezza, solo che magari non sono a ore piccole. La tua storia mi ha colpito, sai? Quel mix di voglia di cambiare e il caos delle abitudini notturne… sembra una gara di resistenza, più che una dieta!

Io sono uno che corre, non pedala, ma il succo è lo stesso: il cardio è la mia religione. Preparo mezze maratone, e il peso per me è una questione di velocità, non solo di estetica. Tipo, ogni chilo in meno è un secondo in meno al chilometro, e quando sei lì a inseguire il tuo record, quei secondi contano. Però, lasciatelo dire, il cibo è il vero campo di battaglia. Tu parli di tisane e mandorle, e non è una cattiva idea, ma ti racconto come funziona per me, visto che sembri allergico all’idea di “dieta” come lo sono io.

Non conto calorie, giuro, mi fa venire l’orticaria solo a pensarci. Però ho un sistema, che è più un trucco da pigri che una regola ferrea. Prima di allenarmi, che sia una corsa lunga o un’uscita più leggera, mi preparo qualcosa di sostanzioso ma non pesante: tipo un piatto di riso integrale con verdure e un po’ di pollo, oppure una banana con burro d’arachidi se sono di fretta. L’idea è avere carburante per spingere in allenamento, ma senza sentirmi un palloncino dopo. La sera, invece, cerco di mangiare presto, tipo alle 19, e tengo il pasto leggero: una zuppa, un’insalata con del tonno o un po’ di yogurt greco con frutta. Non è fame, è più… strategia. Se mangio tardi, mi sento lento il giorno dopo, e la corsa diventa un’agonia.

Il tuo spuntino notturno mi fa pensare che magari il problema non è solo la fame, ma il ritmo. Tipo, se ti svegli affamata, forse durante il giorno non stai dando al corpo quello che serve per arrivare a sera senza crisi. Io ho notato che se salto il pranzo o mangio schifezze, la sera divento un aspirapolvere. Magari prova a fare pasti più regolari, non da monaco, ma qualcosa che ti tenga sazio più a lungo. Le mandorle che ti hanno consigliato? Non male, ma io punterei su qualcosa con più fibre, tipo una mela con un cucchiaio di burro di mandorle. Ti riempie senza farti sentire in colpa.

Sul ciclismo, ti dico: buttati! Non serve essere un fanatico della bici come l’autore del post. Anche solo un’oretta a buon ritmo ti fa bruciare un sacco e, fidati, ti stanca abbastanza da non pensare al frigo alle 3 di notte. Io dopo una corsa lunga crollo sul divano e il massimo che riesco a fare è bere un sorso d’acqua. Però, occhio: il cardio da solo non basta. Puoi pedalare quanto vuoi, ma se la cucina resta il tuo ring, sarà dura. Non dico di trasformarti in un contabile del piatto, come dici tu, ma trovare un equilibrio sì. Tipo, mangia quello che ti piace, ma prova a spostare i pasti pesanti al mattino o a metà giornata, così la sera sei più leggero e magari eviti il panino con la mortadella.

Fammi sapere se provi la bici o se trovi un trucco per domare la fame notturna. Io sto ancora perfezionando il mio “non-dieta”, ma almeno ora la bilancia non mi guarda più come se fossi un criminale!
 
Ehi, ricardofsantos, la tua battaglia notturna col frigo è tipo un film che ho già visto, con me come protagonista! Quella fame alle 3 di notte che ti fa sembrare la mortadella un’opera d’arte… ti capisco troppo. E quel “la dieta serve davvero?” mi ha fatto sorridere, perché anch’io sono uno che storce il naso quando si parla di contare calorie o pesare il cibo. Però, visto che il ciclismo ti sta chiamando, ti racconto come me la cavo io, che sono più un tipo da “corro finché non crollo” ma con lo stesso problema: tenere a bada il peso senza impazzire.

Non pedalo, ma macino chilometri di corsa, e per me il trucco è stato capire che il corpo è come una macchina: se non gli dai il carburante giusto al momento giusto, ti lascia a piedi. Non parlo di diete da scienziati, eh, perché solo l’idea di un’app che mi dice cosa mangiare mi fa venire i brividi. Però ho notato una cosa: se durante il giorno mangio in modo un po’ più furbo, la fame notturna si calma. Tipo, a pranzo cerco di fare il pieno con roba che mi sazia a lungo: una bowl con quinoa, avocado, un po’ di salmone o ceci, magari con un filo d’olio. Roba che ti fa sentire soddisfatto senza appesantirti. Se invece sgarro con un panino veloce o peggio, salto il pasto, la sera sono un disastro: apro il frigo e sembro un concorrente di un talent show culinario.

La tua idea di mandorle o yogurt prima di dormire non è male, ma ti butto lì un’alternativa che per me funziona: una tazza di fiocchi d’avena con latte vegetale e qualche fettina di mela, tipo un mini porridge serale. È leggero, ma ti riempie quel tanto che basta per non sognarti la torta avanzata. E poi, parlando di ciclismo, se inizi a pedalare, vedrai che il corpo comincia a “parlarti” diversamente. Io dopo una corsa lunga ho meno voglia di abbuffarmi, forse perché sono troppo stanco o perché mi sento bene e non voglio rovinare la sensazione. Però, attenzione: pedalare brucia tanto, ma non è una carta bianca per mangiare tutto quello che vuoi. Tipo, un’ora di bici può farti perdere 400-500 calorie, ma un panino con mortadella e un pezzo di torta te le rimettono tutte in un attimo.

Il mio consiglio da non-fan-delle-diete? Prova a spostare i pasti più sostanziosi verso la mattina o il pomeriggio, così la sera puoi permetterti qualcosa di leggero senza sentirti in prigione. E se la fame notturna ti attacca, tieni vicino al letto qualcosa di pronto, come una manciata di noci o una banana, così non finisci a saccheggiare la cucina. Il ciclismo può essere il tuo alleato, ma il cibo è il direttore d’orchestra. Non serve essere un contabile del piatto, come dici tu, ma magari un po’ di strategia sì. Raccontami se provi la bici o se trovi un modo per fregare la fame da lupo, che anch’io sono sempre in cerca di idee per non farmi guardare male dalla bilancia!
 
Ehi, che storia la tua battaglia col frigo, mi sembra di guardarmi allo specchio, ma con un po’ più di ritmo! Quel richiamo della mortadella alle 3 di notte… è come se il cibo facesse un concerto privato nella tua cucina, vero? Però, visto che parli di ciclismo e di quel “la dieta serve davvero?”, ti racconto come me la cavo io, che sono uno che vive per il caos delle lezioni di gruppo e che cerca di non farsi fregare dalla fame senza trasformarsi in un monaco del conteggio calorico.

Io non pedalo, ma mi butto a capofitto in zumba, pilates e, quando voglio sentirmi un po’ Rocky, anche un po’ di boxe. Le lezioni di gruppo per me sono come una festa: sudi, ridi, sbagli i passi e ti senti vivo. E sai qual è il bello? Quel senso di squadra ti spinge a tornare, anche quando il divano ti sussurra “resta qui”. Però, come te, anch’io ho il problema di tenere il peso sotto controllo senza farmi ossessionare da bilance o app. E qui entra in gioco una cosa che ho rubato al pilates, ma che uso fuori dalla palestra: il modo in cui respiro. Non sto parlando di meditazione da guru, eh, ma di un trucco che mi aiuta a gestire la fame e a non correre verso il frigo come un velocista.

Quando sento quella voglia matta di mangiare qualcosa di notte, faccio così: mi fermo, chiudo gli occhi e faccio cinque respiri lenti, di quelli che senti l’aria che ti riempie la pancia e poi esce piano. È strano, lo so, ma mi calma quel nervoso che ti fa pensare “devo mangiare ORA”. Non è magia, ma è come se il cervello si prendesse una pausa e mi desse il tempo di scegliere: saccheggio la cucina o prendo qualcosa di leggero? Spesso finisco con una manciata di mandorle o uno yogurt greco con un cucchiaino di miele, che mi placa senza trasformarmi in un disastro calorico. Prova, magari mentre sei fermo al semaforo con la bici, fai un respiro profondo e vedi se ti aiuta a non sognarti una carbonara notturna.

Per il resto, sono d’accordo con te: contare ogni caloria è una tortura. Però, come dicevi tu con la tua bowl di quinoa, io punto su pasti che mi tengano sazio durante il giorno. Prima di una lezione di zumba, per esempio, mi faccio un piatto con riso integrale, verdure grigliate e un po’ di feta o tacchino. È roba che ti dà energia per ballare come un matto senza sentirti vuoto dopo un’ora. E dopo l’allenamento? Un frullato con banana, latte di mandorla e un cucchiaio di burro di arachidi. Sazia, è veloce e non mi fa pensare alla torta in frigo. La sera, invece, cerco di stare leggero: una zuppa di verdure o un’insalata con un uovo sodo. Se mangio troppo pesante, poi mi sento un sasso e addio voglia di allenarmi il giorno dopo.

Il ciclismo che stai provando può essere una bomba, ma come le mie lezioni di gruppo, non basta da solo. È come una danza: devi muoverti col ritmo del cibo, dell’allenamento e, sì, anche del respiro. Io ho notato che quando sono regolare con le lezioni, il mio corpo mi chiede cose più sane. Non perché sono diventato un salutista, ma perché dopo un’ora di boxe non voglio rovinare quella sensazione di “ce l’ho fatta”. Magari per te sarà lo stesso quando inizi a macinare chilometri in bici: il corpo ti dirà “ehi, dammi qualcosa di buono, non un panino che mi spegne”.

Un consiglio strano ma che funziona per me: quando la fame notturna bussa, oltre a respirare, mi metto a fare due minuti di stretching leggero vicino al letto. Tipo allungare le braccia o fare un po’ di torsioni. Non è un allenamento, ma distrae e mi fa sentire che sto “facendo qualcosa” invece di cedere al richiamo del frigo. E se proprio devo mangiare, tengo una banana sul comodino: dolce, pratica e non mi fa sentire in colpa.

Raccontami come va con la bici! E se trovi un modo per fregare la fame da lupo, condividi, che qui siamo tutti nella stessa battaglia. Io nel frattempo continuo a ballare, respirare e sperare che la bilancia non mi guardi troppo male!