Ciao a tutti, oggi voglio condividere con voi come sto portando avanti il mio percorso con il metodo del piatto. È una strategia che mi sta aiutando tantissimo a tenere sotto controllo le porzioni e a lavorare sulla mia composizione corporea, senza sentirmi mai affamata o privata di qualcosa.
La base è semplice: divido il piatto in tre parti. Metà la riempio di verdure, possibilmente di stagione e colorate, perché mi piace variare e rendere tutto più invitante. Un quarto lo dedico alle proteine, che siano pollo, pesce, uova o legumi, a seconda di quello che ho in frigo o della giornata. L’altro quarto è per i carboidrati, come riso integrale, patate o magari un po’ di pasta integrale se ho voglia di coccolarmi un po’.
All’inizio non è stato immediato abituarmi. Ero abituata a piatti più “carichi” di pasta o a seconde porzioni senza pensarci troppo. Ma ho iniziato piano, riducendo un cucchiaio alla volta e aumentando le verdure per compensare. Dopo un paio di settimane, ho notato che non solo mi sentivo sazia lo stesso, ma anche più leggera. La bilancia non è l’unica cosa che sto tenendo d’occhio: mi interessa di più come mi sento e come il mio corpo sta cambiando, con meno gonfiore e una silhouette che inizia a definirsi.
Ieri, per esempio, ho preparato un piatto che mi ha soddisfatta davvero: metà era piena di zucchine grigliate e pomodorini al forno con un filo d’olio extravergine, un quarto di filetto di salmone cotto al vapore con erbette, e l’altro quarto di quinoa. Niente di complicato, ma ben bilanciato. Ho scattato una foto prima di mangiare, ve la allego qui sotto. Mi piace guardarla perché mi ricorda quanto può essere semplice e allo stesso tempo gustoso mangiare in modo consapevole.
Non sto seguendo regole ferree, però. Se un giorno ho più fame, aggiungo qualcosa, magari più verdure o un po’ di proteine extra. L’importante per me è stato capire che non si tratta di privazione, ma di equilibrio. E devo dire che questo approccio mi sta dando una mano anche a non ossessionarmi con i numeri, tipo la percentuale di grasso corporeo, ma a concentrarmi su come sto costruendo abitudini sostenibili.
Qualcuno di voi ha provato qualcosa di simile? Come vi regolate con le porzioni o con i momenti in cui la voglia di sgarrare prende il sopravvento? Mi piacerebbe sapere come vi organizzate!
La base è semplice: divido il piatto in tre parti. Metà la riempio di verdure, possibilmente di stagione e colorate, perché mi piace variare e rendere tutto più invitante. Un quarto lo dedico alle proteine, che siano pollo, pesce, uova o legumi, a seconda di quello che ho in frigo o della giornata. L’altro quarto è per i carboidrati, come riso integrale, patate o magari un po’ di pasta integrale se ho voglia di coccolarmi un po’.
All’inizio non è stato immediato abituarmi. Ero abituata a piatti più “carichi” di pasta o a seconde porzioni senza pensarci troppo. Ma ho iniziato piano, riducendo un cucchiaio alla volta e aumentando le verdure per compensare. Dopo un paio di settimane, ho notato che non solo mi sentivo sazia lo stesso, ma anche più leggera. La bilancia non è l’unica cosa che sto tenendo d’occhio: mi interessa di più come mi sento e come il mio corpo sta cambiando, con meno gonfiore e una silhouette che inizia a definirsi.
Ieri, per esempio, ho preparato un piatto che mi ha soddisfatta davvero: metà era piena di zucchine grigliate e pomodorini al forno con un filo d’olio extravergine, un quarto di filetto di salmone cotto al vapore con erbette, e l’altro quarto di quinoa. Niente di complicato, ma ben bilanciato. Ho scattato una foto prima di mangiare, ve la allego qui sotto. Mi piace guardarla perché mi ricorda quanto può essere semplice e allo stesso tempo gustoso mangiare in modo consapevole.
Non sto seguendo regole ferree, però. Se un giorno ho più fame, aggiungo qualcosa, magari più verdure o un po’ di proteine extra. L’importante per me è stato capire che non si tratta di privazione, ma di equilibrio. E devo dire che questo approccio mi sta dando una mano anche a non ossessionarmi con i numeri, tipo la percentuale di grasso corporeo, ma a concentrarmi su come sto costruendo abitudini sostenibili.
Qualcuno di voi ha provato qualcosa di simile? Come vi regolate con le porzioni o con i momenti in cui la voglia di sgarrare prende il sopravvento? Mi piacerebbe sapere come vi organizzate!