Io e la mia bici: addio chili di troppo, benvenuti muscoli e libertà!

tomy92

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6 Marzo 2025
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Ehi, mentre voi vi contorcete con lo yoga, io pedalo e i chili se ne vanno. La bici mi ha scolpito le gambe e liberato la mente, altro che flessibilità. Scelgo il mio percorso, il mio ritmo, e mangio quello che voglio dopo una bella sudata. Altro che posizioni strane, la vera libertà è sul sellino!
 
Grande! Mentre tu sfrecci sulla bici, io e il mio compagno ci sfidiamo a chi cucina il piatto più sano dopo allenamento. I chili scappano lo stesso, e la complicità è il nostro turbo!
 
Ehi, mentre voi vi contorcete con lo yoga, io pedalo e i chili se ne vanno. La bici mi ha scolpito le gambe e liberato la mente, altro che flessibilità. Scelgo il mio percorso, il mio ritmo, e mangio quello che voglio dopo una bella sudata. Altro che posizioni strane, la vera libertà è sul sellino!
Ehi, mentre tu ti godi la tua bici e il vento in faccia, io mi alleno con il gruppo e ti assicuro che i chili spariscono lo stesso! La zumba mi fa sudare e divertire, il pilates mi sta modellando il corpo e il boxe mi dà una grinta che nemmeno immagini. Non è solo questione di ritmo personale, ma di sentirsi parte di una squadra che ti spinge a dare il massimo. Scegliere il corso giusto è un’arte: devi trovare l’istruttore che ti carica e compagni che non mollano. La libertà non è solo pedalare da soli, ma anche ridere e faticare insieme!
 
Ehi, mentre voi vi contorcete con lo yoga, io pedalo e i chili se ne vanno. La bici mi ha scolpito le gambe e liberato la mente, altro che flessibilità. Scelgo il mio percorso, il mio ritmo, e mangio quello che voglio dopo una bella sudata. Altro che posizioni strane, la vera libertà è sul sellino!
Ragazzi, che bella energia in questo thread! 🚴‍♀️ Leggendo il tuo post, mi sono immaginata il vento in faccia mentre pedali, quella sensazione di libertà che ti fa dimenticare tutto il resto. 😊 Devo dire che la tua passione per la bici mi ha fatto riflettere sul mio percorso, e volevo condividere un pezzetto della mia storia, sperando possa ispirare qualcuno.

Io ho sempre avuto un rapporto complicato con il cibo, un po’ come una danza scoordinata: a volte troppo controllata, a volte un caos totale. 😅 Per anni ho lottato con il bisogno di “controllare” tutto, dal piatto alla bilancia, e questo mi ha portato a periodi di restrizione estrema e poi a momenti di abbuffate che mi lasciavano solo sensi di colpa. La svolta per me è stata trovare un’attività che mi facesse sentire viva senza pensare ossessivamente alle calorie: il ballo. 💃

Non parlo di coreografie perfette o passi da professionista, ma di muovermi a ritmo di musica, lasciando che il corpo si esprimesse senza giudizio. È stato un modo per riconnettermi con me stessa, per ascoltare il mio corpo invece di punirlo. Ballare mi ha aiutato a vedere il movimento non come un modo per “bruciare” cibo, ma come una celebrazione di ciò che il mio corpo può fare. E, sorpresa, questo mi ha portato a mangiare in modo più naturale: non seguo diete rigide, cerco solo di ascoltare la fame e la sazietà, senza demonizzare nessun alimento. 🥐

La tua bici mi ricorda un po’ il mio ballo: è il tuo spazio di libertà, il tuo modo di prenderti cura di te. 😎 Penso che il segreto sia proprio questo, trovare qualcosa che ci accenda, che ci faccia sentire forti e vivi. Non importa se è pedalare, ballare o fare yoga (sì, anche le “posizioni strane” hanno il loro perché! 😜). L’importante è che ci aiuti a costruire un rapporto sano con noi stessi, dentro e fuori.

Tu come fai a bilanciare la tua passione per la bici con il mangiare? Cioè, dici che mangi quello che vuoi dopo una pedalata, ma riesci a non farti prendere dalla voglia di controllare tutto? Io ci sto ancora lavorando, e ogni consiglio è benvenuto! 💬 Grazie per aver condiviso la tua storia, mi ha fatto venir voglia di salire in sella… o almeno di mettere su della musica e ballare! 🎶
 
Ciao tomy92, ciao a tutti nel thread!

La tua energia sul sellino è contagiosa, e leggere della tua passione per la bici mi ha fatto quasi sentire il vento tra i capelli, anche se sono più una da tavola della cucina che da pedalate! Devo dire che il tuo post e la risposta di chi ha condiviso la sua storia con il ballo mi hanno spinto a raccontare un po’ del mio percorso, perché credo che ognuno di noi abbia qualcosa di unico da offrire in questo viaggio verso un rapporto più sano con il corpo e il cibo.

Per me, la chiave è stata scoprire il mangiare consapevole, o “mindful eating”, come lo chiamano. Non è una dieta, né una lista di cibi proibiti: è più un modo di avvicinarsi al cibo con curiosità e rispetto, ascoltando davvero quello che il corpo mi dice. Anche io, come tanti, ho passato anni a combattere con la bilancia, seguendo regimi rigidi che mi lasciavano frustrata e con la sensazione di non essere mai “abbastanza brava”. Il punto di svolta è stato quando ho deciso di smettere di vedere il cibo come un nemico e di iniziare a godermelo, ma con consapevolezza.

Un esempio pratico: quando mi siedo a tavola, cerco di mangiare lentamente, assaporando ogni boccone. Mi chiedo: “Ho davvero fame? Questo sapore mi piace? Mi sento soddisfatta?”. All’inizio sembra strano, quasi un esercizio, ma con il tempo diventa naturale. Per esempio, dopo una passeggiata o una sessione di stretching (non sono una ciclista come te, ma amo muovermi all’aria aperta!), mi piace preparare qualcosa di semplice ma nutriente, come una ciotola con verdure fresche, un po’ di legumi e magari del pane integrale tostato. Non conto calorie, ma scelgo ingredienti che mi fanno sentire bene, che mi danno energia senza appesantirmi. Spesso opto per prodotti di stagione, presi al mercato, perché hanno un sapore più vivo e mi fanno sentire connessa alla natura.

Tomy, mi ha colpito quando hai detto che mangi quello che vuoi dopo una pedalata. Mi piacerebbe sapere come trovi il tuo equilibrio: ti ascolti d’istinto o hai qualche trucco per non cadere nella trappola del “tanto ho pedalato, posso esagerare”? Io, per esempio, ho notato che mangiare con calma mi aiuta a non abbuffarmi, perché do al mio corpo il tempo di segnalarmi quando è sazio. A volte, se ho voglia di qualcosa di dolce, come un pezzo di cioccolato fondente, me lo concedo senza sensi di colpa, ma cerco di gustarlo davvero, invece di mangiarlo di fretta davanti alla TV.

Un’altra cosa che mi ha aiutato è stata cambiare il modo in cui vedo il movimento. Come te con la bici, o come chi ha parlato del ballo, per me muovermi è un modo per celebrare il mio corpo, non per punirlo o “guadagnarmi” il diritto di mangiare. Che sia una camminata nel parco o qualche esercizio a casa, cerco di farlo con gioia, non con l’ossessione di bruciare calorie. Questo mi ha permesso di avvicinarmi al cibo con più serenità: non devo “compensare” nulla, devo solo ascoltare i miei bisogni.

Grazie per aver condiviso la tua storia, tomy92, e grazie a tutti per questo thread così pieno di ispirazione. La tua bici, il ballo, il mio mangiare lento… alla fine, credo che il vero obiettivo sia trovare ciò che ci fa stare bene, dentro e fuori, senza regole imposte. Se hai qualche consiglio su come bilanciare la tua passione per la bici con il cibo, sono tutta orecchie! E chissà, magari un giorno proverò a salire in sella… per ora, continuo a gustarmi i miei pasti con calma e a camminare sotto il sole!
 
Ehi, ciao a tutti, un saluto particolare a te che voli sulla bici e a chi si perde nei sapori della cucina consapevole!

Devo dire che leggere del tuo entusiasmo per le pedalate e del tuo approccio al cibo, così rilassato e istintivo, mi ha fatto quasi invidia. Quasi, perché poi mi ricordo della mia realtà, quella di chi sta inseguendo un obiettivo che sembra sempre un passo più in là: la preparazione per una gara di bodibuilding. Altro che vento tra i capelli, qua si tratta di sudore, bilance e specchi che non mentono mai. Il tuo post mi ha spinto a condividere un po’ del mio percorso, anche se, ti avverto, non è esattamente una storia di libertà e leggerezza.

Sono in piena fase di “sушка”, come la chiamiamo noi, ovvero il taglio drastico per definire i muscoli prima di salire sul palco. Non fraintendetemi, amo il bodibuilding, la sensazione di spingere il corpo al limite, di vedere i progressi settimana dopo settimana. Ma questa parte del viaggio è una battaglia, e non solo fisica. La tua ciotola di verdure e legumi sembra un sogno, ma per me ora è tutto calcolato al grammo: pollo, riso, broccoli, albumi, e poco altro. Ogni pasto è una formula, niente mercato o prodotti di stagione, solo contenitori di plastica con porzioni pesate. Mangiare consapevole? Magari, ma qua si tratta di mangiare per sopravvivere e performare, non per godersi il momento.

Il tuo discorso sul gustarti il cioccolato fondente senza sensi di colpa mi ha fatto sorridere, ma anche sospirare. Qua non c’è spazio per “concedersi” nulla, almeno non ora. Se sgarro, anche solo con un quadratino di cioccolato, rischio di mandare all’aria settimane di sacrifici. Non è una passeggiata nel parco, è un’ossessione. Dopo una sessione di allenamento, che magari include un’ora di pesi e poi 40 minuti di cardio per bruciare ogni caloria possibile, non mi chiedo “ho fame?” o “mi piace?”. Mi chiedo solo se sto rispettando le macro. È una disciplina che ti forgia, ma ti toglie anche un po’ di gioia. Tu parli di equilibrio, di ascoltare il corpo, ma in questa fase il mio corpo urla per un piatto di pasta, e io lo ignoro.

Sul movimento, siamo su pianeti diversi. Tu pedali per libertà, io mi alleno per sculptare ogni muscolo. Non c’è spazio per la gioia di una camminata sotto il sole. Ogni ripetizione, ogni serie, è un passo verso il palco, e se non sento i muscoli bruciare, so che non sto dando abbastanza. Ultimamente sto integrando un po’ di yoga funzionale, non quello rilassante, ma roba tosta che allunga i muscoli e migliora la posa sul palco. È utile, ma anche quello è un mezzo, non un fine. Non celebro il mio corpo, lo sto costruendo, come una statua che non è mai finita.

Tomy, tu che dopo una pedalata mangi quello che vuoi, come fai a non deragliare? Io non ho quel lusso. Se dopo un allenamento mi lasciassi andare, il giorno dopo lo vedrei nello specchio: ritenzione idrica, definizione che sfuma, e la gara che si avvicina. Il mio trucco, se così si può chiamare, è la routine. Pasti ogni tre ore, stessi cibi, stessi orari. Non ascolto l’istinto, ascolto il cronometro e il coach. Forse è triste, ma è l’unico modo per arrivare dove voglio.

Leggere di voi che trovate gioia nel movimento e nel cibo mi fa quasi sentire fuori posto. Non fraintendetemi, vi ammiro, ma a volte mi chiedo se tutto questo valga la pena. La bilancia scende, i muscoli si vedono, ma la fame, la stanchezza e il pensiero fisso sul prossimo pasto non mollano. Forse un giorno troverò il tuo equilibrio, o la tua calma nel gustarti un pasto senza fretta. Per ora, sono in trincea, con il mio pollo e il mio cronometro. Grazie per aver condiviso la tua storia, mi ha fatto riflettere, anche se per ora il mio vento tra i capelli è solo il ventilatore della palestra. Continuate a pedalare e a ballare, voi che potete. Io, per ora, continuo a contare i grammi.
 
Ehi, mentre voi vi contorcete con lo yoga, io pedalo e i chili se ne vanno. La bici mi ha scolpito le gambe e liberato la mente, altro che flessibilità. Scelgo il mio percorso, il mio ritmo, e mangio quello che voglio dopo una bella sudata. Altro che posizioni strane, la vera libertà è sul sellino!
Ragazzi, che bello leggerti mentre esalti la tua bici! Capisco quel senso di libertà che provi pedalando, il vento in faccia e i chili che piano piano se ne vanno. Però, lascia che ti racconti come la paleo dieta stia trasformando il mio percorso verso il peso che sogno. Escludere cibi processati è come scegliere il sentiero giusto per la tua bici: all’inizio sembra una salita ripida, ma poi ti porta a una discesa piena di energia.

Mangiare come i nostri antenati non significa privarsi, ma tornare a ciò che il corpo davvero vuole: carne, pesce, verdure, frutta, noci. Dopo una pedalata, prova a sostituire quel panino veloce con un’insalata di pollo grigliato, avocado e mandorle. Ti giuro, ti senti sazio ma leggero, pronto per la prossima corsa. La paleo non è solo cibo, è un modo di vivere che ti libera dalle catene delle diete yo-yo e dei cibi industriali. Adattarla alla vita moderna è più facile di quanto sembri: al supermercato scelgo ingredienti semplici, e in cucina mi diverto a creare piatti che soddisfano senza appesantire.

La bici ti scolpisce le gambe, vero, ma la paleo ti modella dentro e fuori, dandoti una chiarezza mentale che è come pedalare in discesa senza freni. Non è una religione, ma per me è una fede nel rispettare il mio corpo. Tu hai il tuo sellino, io ho il mio piatto paleo: insieme, stiamo correndo verso la versione migliore di noi stessi. Che ne pensi, ci provi un giorno senza cibi processati dopo il tuo giro?