Io e le mie follie dimagranti: cosa mi ha salvato la testa (e il corpo)

Harrison_116

Membro
6 Marzo 2025
67
11
8
Ciao a tutti, o forse no, non importa, tanto sono qui per parlare di me. Da quando ho iniziato questa guerra contro i chili di troppo, ho provato di tutto, un po’ per curiosità, un po’ perché mi piace complicarmi la vita. E sapete una cosa? Ogni metodo mi ha insegnato qualcosa, ma soprattutto mi ha fatto capire quanto la mia testa possa essere amica o nemica in questo percorso.
Partiamo dalle diete. Ho provato quella keto, sapete, niente carboidrati, solo grassi e proteine. All’inizio mi sentivo un leone, energia alle stelle, e in due settimane ho perso 3 chili. Ma poi? La mia mente ha iniziato a urlare per un pezzo di pane. Mi sognavo la pasta di notte, e alla fine ho ceduto. Risultato: un crollo emotivo e mezzo chilo ripreso in un weekend. Pro: veloce. Contro: se non hai una volontà di ferro, ti distrugge.
Poi c’è stato il periodo del digiuno intermittente. 16 ore senza mangiare, 8 per abbuffarmi. Qui la testa ha retto meglio, forse perché mi sentivo in controllo, tipo un monaco zen. Ho perso 2 chili in un mese, niente di folle, ma il corpo sembrava più leggero. Il problema? Socializzare. Provate a dire di no a un aperitivo con gli amici. Mi sono sentita un’aliena, e alla lunga mi sono stufata. Pro: disciplina mentale. Contro: la vita vera ti frega.
Le palestra è un altro capitolo. Ho fatto pesi, cardio, persino yoga per “rilassarmi”. I pesi mi hanno dato forza, e guardarmi allo specchio con qualche muscolo in più mi gasava, ma la bilancia non si muoveva molto, forse un chilo giù in un mese. Cardio invece era una tortura, sudavo come un maiale e pensavo solo a smettere. Yoga? Carino, ma dopo un’ora di “om” volevo comunque una pizza. Pro: il corpo cambia. Contro: la pazienza non è il mio forte.
L’ultima follia è stata un mix: digiuno a giorni alterni e allenamenti leggeri. Qui ho visto risultati decenti, tipo 4 chili in due mesi, e la testa non ha dato di matto. Mi sentivo lucida, forse perché non mi privavo del tutto e tenevo il corpo attivo. Certo, non è che abbia scoperto l’America, ma per me ha funzionato. Il segreto? Non esagerare con le aspettative, altrimenti ti saboti da sola.
Insomma, ho capito una cosa: il peso non è solo sul corpo, è nella mente. Ogni metodo ha i suoi alti e bassi, ma se non stai bene con te stessa, puoi pure digiunare un anno che non cambia niente. Io continuo a sperimentare, perché alla fine mi diverto così. E voi? Che vi salva la testa mentre cercate di salvarvi il fisico?
 
Ehi, ciao a te che lotti con la bilancia e con i pensieri! 😊 Leggendo il tuo post mi sono rivista in tanti momenti, sai? Quel mix di curiosità e voglia di sfidarsi che poi, a volte, ti si ritorce contro. Hai ragione, la testa è il vero campo di battaglia, e io ho trovato un alleato pazzesco per tenerla a bada: il metodo Wim Hof. Lo conosci? È quella cosa un po’ folle che mixa respirazione profonda e bagni freddi. Ora ti racconto come mi sta aiutando, corpo e mente.

Partiamo dal punto: non è una dieta, ma un modo per “svegliare” il metabolismo. Con le sessioni di respirazione – tipo inspirare forte, espirare piano, per cicli – sento il corpo che si attiva, come se accendessi un motore. Gli studi dicono che aumenta il consumo calorico perché stimola il sistema nervoso e il grasso bruno, quello “buono” che brucia energia per tenerti caldo. Poi c’è il freddo: docce gelate o, per i coraggiosi, un tuffo in acqua ghiacciata. All’inizio tremi come una foglia, ma dopo un po’ ti senti un guerriero. E sai che c’è? Il freddo accelera il metabolismo, perché il corpo lavora di più per scaldarsi. Io ho notato la pelle più tonica e una perdita di peso lenta ma costante, tipo 2-3 chili in un paio di mesi, senza morire di fame.

Ma il vero gioco lo fa con la testa. Quelle respirazioni profonde mi calmano lo stress in un modo assurdo. È come resettare il cervello: smetti di pensare al prossimo sgarro o a quanto pesi. E il freddo? Ti insegna a resistere, a non mollare quando tutto urla “basta”. Per me, che come te ho provato di tutto – dalla keto al digiuno – è stato un salvagente. Non dico che sia la soluzione magica, ma mi dà disciplina senza farmi sentire in gabbia. Pro: energia, lucidità mentale e un corpo che risponde meglio. Contro: ci vuole coraggio ad affrontare il gelo, soprattutto d’inverno! 😅

Il tuo mix di digiuno e allenamenti leggeri mi piace, sai? Ci vedo un equilibrio che potrebbe sposarsi bene con Wim Hof. Magari prova a infilarci una doccia fredda dopo l’allenamento, o 10 minuti di respirazione prima di iniziare la giornata. Potrebbe essere quel twist che tiene la testa in riga e il fisico in pista. Tu che ne pensi? Qualcun altro qui ha mai provato il potere del freddo e del respiro? 😊 Fatemi sapere, sono curiosa!
 
  • Mi piace
Reazioni: Lombat
Ehi, ciao a te che lotti con la bilancia e con i pensieri! 😊 Leggendo il tuo post mi sono rivista in tanti momenti, sai? Quel mix di curiosità e voglia di sfidarsi che poi, a volte, ti si ritorce contro. Hai ragione, la testa è il vero campo di battaglia, e io ho trovato un alleato pazzesco per tenerla a bada: il metodo Wim Hof. Lo conosci? È quella cosa un po’ folle che mixa respirazione profonda e bagni freddi. Ora ti racconto come mi sta aiutando, corpo e mente.

Partiamo dal punto: non è una dieta, ma un modo per “svegliare” il metabolismo. Con le sessioni di respirazione – tipo inspirare forte, espirare piano, per cicli – sento il corpo che si attiva, come se accendessi un motore. Gli studi dicono che aumenta il consumo calorico perché stimola il sistema nervoso e il grasso bruno, quello “buono” che brucia energia per tenerti caldo. Poi c’è il freddo: docce gelate o, per i coraggiosi, un tuffo in acqua ghiacciata. All’inizio tremi come una foglia, ma dopo un po’ ti senti un guerriero. E sai che c’è? Il freddo accelera il metabolismo, perché il corpo lavora di più per scaldarsi. Io ho notato la pelle più tonica e una perdita di peso lenta ma costante, tipo 2-3 chili in un paio di mesi, senza morire di fame.

Ma il vero gioco lo fa con la testa. Quelle respirazioni profonde mi calmano lo stress in un modo assurdo. È come resettare il cervello: smetti di pensare al prossimo sgarro o a quanto pesi. E il freddo? Ti insegna a resistere, a non mollare quando tutto urla “basta”. Per me, che come te ho provato di tutto – dalla keto al digiuno – è stato un salvagente. Non dico che sia la soluzione magica, ma mi dà disciplina senza farmi sentire in gabbia. Pro: energia, lucidità mentale e un corpo che risponde meglio. Contro: ci vuole coraggio ad affrontare il gelo, soprattutto d’inverno! 😅

Il tuo mix di digiuno e allenamenti leggeri mi piace, sai? Ci vedo un equilibrio che potrebbe sposarsi bene con Wim Hof. Magari prova a infilarci una doccia fredda dopo l’allenamento, o 10 minuti di respirazione prima di iniziare la giornata. Potrebbe essere quel twist che tiene la testa in riga e il fisico in pista. Tu che ne pensi? Qualcun altro qui ha mai provato il potere del freddo e del respiro? 😊 Fatemi sapere, sono curiosa!
Ehi, leggendo il tuo post mi è venuta una specie di scossa, sai? Tipo quando leggi qualcosa che ti colpisce, ma allo stesso tempo ti fa storcere il naso. Non fraintendermi, il tuo entusiasmo per il metodo Wim Hof è contagioso, e capisco perché ti stia aiutando. Però, ecco, mi permetto di dire che non sono del tutto d’accordo su come lo presenti, come se fosse la chiave per tutto. Io sono nel maraforo “100 giorni senza zucchero”, e ti assicuro che la mia esperienza mi ha insegnato un paio di cose su corpo e mente, senza bisogno di tuffarmi in acqua gelata o respirare come se stessi scalando l’Everest.

Partiamo da un punto: il tuo metodo sembra fantastico per chi cerca un reset mentale e un boost metabolico. Gli studi che citi sul grasso bruno e il consumo calorico sono interessanti, e non lo metto in dubbio. Ma, onestamente, non credo sia una soluzione che va bene per tutti. Io, per esempio, ho trovato il mio equilibrio tagliando lo zucchero aggiunto, e non è stata una passeggiata. Le prime due settimane? Un inferno. Crisi di astinenza, mal di testa, voglia di aprire una scatola di biscotti e divorarla in un minuto. Però, sai cosa? Dopo quel periodo ho iniziato a sentire il corpo più leggero, la mente più lucida. E, sorpresa delle sorprese, i cibi hanno iniziato ad avere sapori nuovi. Una mela mi sembra una bomba di dolcezza, una zucchina grigliata ha un gusto che prima ignoravo. Non sto parlando di diete strane o di integratori alla garcinia cambogia, che promettono miracoli e poi ti lasciano a secco. Parlo di un cambiamento vero, che parte da dentro.

Il tuo discorso sul freddo e la respirazione mi incuriosisce, ma mi lascia perplessa. Dici che il corpo lavora di più per scaldarsi, ok, ma quanta energia brucia davvero? Ho letto che le docce fredde possono stimolare il metabolismo, ma l’effetto è minimo rispetto, chessò, a una camminata veloce o a un deficit calorico ben calcolato. E poi, parli di disciplina, ma per me la vera disciplina è stata imparare a dire no a una fetta di torta senza sentirmi in colpa. Non dico che il tuo metodo non funzioni, ma sembra più un’aggiunta per chi ha già una base solida. Io, per esempio, dopo aver eliminato lo zucchero, ho perso 4 chili in tre mesi, senza fame o stress. La pelle è più luminosa, dormo meglio, e non ho bisogno di fare i conti con l’acqua ghiacciata per sentirmi una guerriera.

Sul lato mentale, capisco il tuo punto: lo stress è un killer. Ma invece di respirazioni profonde, io ho trovato pace semplicemente ascoltando il mio corpo. Quando ho smesso di cercare scorciatoie – tipo pillole o diete lampo – e ho accettato che il cambiamento richiede tempo, la testa ha smesso di essere un campo di battaglia. Non fraintendermi, non sto dicendo che il mio percorso sia meglio del tuo. Però credo che ognuno debba trovare il suo ritmo, e il tuo Wim Hof mi sembra un po’ troppo estremo per chi, come me, preferisce un approccio più morbido.

Il tuo invito a provare le docce fredde dopo l’allenamento non è male, ma per ora resto fedele al mio “senza zucchero”. Magari più avanti ci faccio un pensiero, ma solo se mi convinco che non è l’ennesima moda. Tu, piuttosto, hai mai pensato di provare a tagliare lo zucchero per un mese? Non parlo di frutta o carboidrati naturali, ma di tutto quel dolce nascosto che ci frega. Potrebbe essere un esperimento interessante, no? E magari ci confrontiamo sui risultati, senza bisogno di litigare su chi ha la formula magica.
 
Ciao a tutti, o forse no, non importa, tanto sono qui per parlare di me. Da quando ho iniziato questa guerra contro i chili di troppo, ho provato di tutto, un po’ per curiosità, un po’ perché mi piace complicarmi la vita. E sapete una cosa? Ogni metodo mi ha insegnato qualcosa, ma soprattutto mi ha fatto capire quanto la mia testa possa essere amica o nemica in questo percorso.
Partiamo dalle diete. Ho provato quella keto, sapete, niente carboidrati, solo grassi e proteine. All’inizio mi sentivo un leone, energia alle stelle, e in due settimane ho perso 3 chili. Ma poi? La mia mente ha iniziato a urlare per un pezzo di pane. Mi sognavo la pasta di notte, e alla fine ho ceduto. Risultato: un crollo emotivo e mezzo chilo ripreso in un weekend. Pro: veloce. Contro: se non hai una volontà di ferro, ti distrugge.
Poi c’è stato il periodo del digiuno intermittente. 16 ore senza mangiare, 8 per abbuffarmi. Qui la testa ha retto meglio, forse perché mi sentivo in controllo, tipo un monaco zen. Ho perso 2 chili in un mese, niente di folle, ma il corpo sembrava più leggero. Il problema? Socializzare. Provate a dire di no a un aperitivo con gli amici. Mi sono sentita un’aliena, e alla lunga mi sono stufata. Pro: disciplina mentale. Contro: la vita vera ti frega.
Le palestra è un altro capitolo. Ho fatto pesi, cardio, persino yoga per “rilassarmi”. I pesi mi hanno dato forza, e guardarmi allo specchio con qualche muscolo in più mi gasava, ma la bilancia non si muoveva molto, forse un chilo giù in un mese. Cardio invece era una tortura, sudavo come un maiale e pensavo solo a smettere. Yoga? Carino, ma dopo un’ora di “om” volevo comunque una pizza. Pro: il corpo cambia. Contro: la pazienza non è il mio forte.
L’ultima follia è stata un mix: digiuno a giorni alterni e allenamenti leggeri. Qui ho visto risultati decenti, tipo 4 chili in due mesi, e la testa non ha dato di matto. Mi sentivo lucida, forse perché non mi privavo del tutto e tenevo il corpo attivo. Certo, non è che abbia scoperto l’America, ma per me ha funzionato. Il segreto? Non esagerare con le aspettative, altrimenti ti saboti da sola.
Insomma, ho capito una cosa: il peso non è solo sul corpo, è nella mente. Ogni metodo ha i suoi alti e bassi, ma se non stai bene con te stessa, puoi pure digiunare un anno che non cambia niente. Io continuo a sperimentare, perché alla fine mi diverto così. E voi? Che vi salva la testa mentre cercate di salvarvi il fisico?
Ehi, che bella riflessione! Leggerti mi ha fatto quasi rivivere il mio percorso, con tutte le sue montagne russe. Sono qui, in piena fase di preparazione per una gara di bodybuilding, e la "sушка" è diventata la mia vita. Ti racconto un po’ come sto affrontando questa battaglia, perché, come dici tu, la testa è il vero campo di battaglia.

Parto dal cibo, perché per me è il cuore di tutto. La mia dieta è un regime da competizione: proteine magre, verdure fibrose e carboidrati contati al grammo. Pollo, albumi, broccoli, riso integrale... sembra noioso, ma ho imparato a giocarci. Uso spezie, cambio condimenti, a volte mi invento una marinatura per non impazzire. Ogni pasto è calcolato per tenere il metabolismo attivo e i muscoli pieni, ma senza sgarrare. All’inizio era una tortura: pesare tutto, controllare ogni caloria, dire addio a pizza e gelato. La bilancia scende, sì, ma la voglia di mollare è sempre lì. Quello che mi salva? Pianificare. Preparo i pasti la domenica per tutta la settimana, così non ho scuse. In due mesi ho perso 5 chili di grasso, mantenendo la massa muscolare, ma non è solo questione di numeri: mi sento più definito, più "scolpito". Il contro? La fame. Non quella fisica, ma quella mentale, quando sogni un piatto di carbonara. La mia strategia è tenere un "cheat meal" ogni due settimane, ma programmato, non impulsivo. Mi dà un obiettivo e mi fa restare lucido.

Poi c’è l’allenamento. Qui do tutto. Faccio 5-6 sessioni a settimana, alternando pesi pesanti per mantenere i muscoli e sessioni di cardio per bruciare. I pesi sono la mia terapia: mi fanno sentire potente, anche quando la dieta mi prosciuga l’energia. Una sessione tipo? Spinte per spalle, squat, stacchi, tutto con serie da 8-12 ripetizioni, e poi 20 minuti di tapis roulant inclinato. Il cardio lo odio, ma è necessario per tirare fuori le vene e definire. La bilancia non sempre scende tanto, magari 1-2 chili al mese, perché i muscoli pesano, ma lo specchio racconta un’altra storia: addominali che iniziano a vedersi, braccia più tornite. Il trucco è la costanza, anche quando sei stanco morto. Mi aiuto con la musica: una playlist aggressiva e via, spingo.

La testa, però, è il vero boss. Come dici tu, può essere amica o nemica. Per me, la genetica gioca un ruolo, ma non è tutto. Ho un metabolismo lento, quindi devo lavorare il doppio per vedere risultati. All’inizio mi deprimeva: vedevo altri che perdevano peso più in fretta con metà dello sforzo. Poi ho capito che confrontarmi non serve. Ognuno ha il suo corpo, il suo ritmo. Quello che mi tiene in carreggiata è fissare micro-obiettivi: una settimana senza sgarrare, un chilo in meno, un allenamento più intenso. E poi, visualizzo il palco della gara. Immagino me stesso sotto i riflettori, con il fisico al top. Sembra una sciocchezza, ma funziona.

Un altro salvagente è il supporto. Non sono uno che ama i social, ma ho un gruppo di amici in palestra che capiscono cosa significa questa vita. Ci motiviamo, ci controlliamo i progressi, a volte ci insultiamo bonariamente per non mollare. E poi c’è il mio coach, che mi tiene d’occhio e mi corregge. Senza di loro, credo che avrei ceduto mille volte.

Insomma, il mio percorso è un mix di disciplina ferrea e qualche trucco per non impazzire. Non è per tutti, lo so, ma per me è una sfida che mi sta cambiando, non solo il corpo. La testa resta il muscolo più difficile da allenare, ma quando la allinei con il tuo obiettivo, tutto diventa possibile. Tu come tieni a bada la tua? E quali sono le tue "follie" del momento?
 
Ehi Harrison, che viaggio mi hai fatto fare con il tuo post! 😄 Leggerti è stato come guardarmi allo specchio, con tutte le follie, i tentativi e le lezioni che questo percorso di dimagrimento porta con sé. Anch’io sono in questa battaglia, ma il mio punto di partenza è un po’ diverso: dopo un periodo di malattia pesante, con cure e ospedale, il mio corpo ha accumulato chili che non riconoscevo più. Ora sto tornando piano piano alla vita attiva, e voglio condividere un po’ della mia esperienza, sperando possa essere utile. 💪

Dopo mesi fermo, con il metabolismo sottosopra e il corpo che sembrava un estraneo, ricominciare non è stato facile. La testa, come dici tu, è il primo ostacolo. All’inizio mi sentivo in colpa per ogni chilo preso, come se fosse una mia colpa, ma poi ho capito: la malattia non si sceglie, e il peso è solo un numero, non chi sono io. Così ho deciso di affrontare tutto con calma e gentilezza verso me stesso. Niente diete estreme o allenamenti da supereroe, perché il mio corpo ha bisogno di riprendersi, non di stressarsi ancora di più. 😊

Per il cibo, sto seguendo un piano semplice ma strutturato, consigliato da un nutrizionista. Non è una dieta rigida, ma un modo per reimparare ad ascoltare il mio corpo. Mangio tante verdure colorate, proteine leggere come pesce o tacchino, e carboidrati integrali per avere energia senza picchi. Pesare tutto? Non fa per me, mi stressa. Preferisco porzioni controllate ma che mi facciano sentire soddisfatto. Ho perso circa 3 chili in due mesi, niente di spettacolare, ma mi sento più leggero e con meno gonfiore. Il trucco che mi salva? La varietà. Cambio ricette, provo nuove spezie, e ogni tanto mi concedo un quadratino di cioccolato fondente. Non è un cheat meal, è un modo per dire alla mia testa: “Ehi, non sei in prigione!” 😜 Il contro? La pazienza. Vorrei vedere risultati più veloci, ma sto imparando che lento è meglio, soprattutto dopo quello che ho passato.

L’attività fisica è un altro mondo che sto riscoprendo. Non posso ancora spingere troppo, quindi ho iniziato con camminate. All’inizio facevo 15 minuti e mi sentivo distrutto, ma ora riesco a fare 40 minuti al giorno, a passo svelto, con la mia playlist preferita nelle orecchie. È incredibile quanto una passeggiata possa schiarirti le idee! Recentemente ho aggiunto un po’ di yoga a casa, seguendo video online. Non sono un guru, inciampo ancora nelle posizioni, ma mi aiuta a sentirmi più connesso al mio corpo. La bilancia non si muove tanto, forse 1 chilo in più perso grazie al movimento, ma la differenza la vedo nei vestiti: i jeans di un anno fa iniziano a starmi di nuovo comodi! 🎉 Il contro è la stanchezza: alcuni giorni il corpo dice “no”, e devo ascoltarlo. La chiave è non forzare, ma nemmeno arrendersi.

La testa, oh, la testa. È il vero campo di battaglia, come dici tu. Dopo la malattia, avevo paura di non farcela, di non tornare mai “quello di prima”. Ma sai una cosa? Non voglio essere quello di prima, voglio essere una versione nuova, più forte dentro e fuori. Per tenere la mente in riga, mi aiuto con piccoli rituali. Scrivo un diario ogni sera, solo due righe: cosa ho mangiato bene, quanto ho camminato, o anche solo “oggi mi sono sentito bene”. Mi dà un senso di controllo senza ossessionarmi. E poi, parlo con persone che capiscono. Qui sul forum, ad esempio, leggere storie come la tua mi ricorda che non sono solo. 😊

Un’altra cosa che mi motiva è visualizzare i miei progressi, ma non solo in termini di peso. Mi immagino fra sei mesi, capace di fare una camminata in montagna senza fiatone, o di guardarmi allo specchio e sentirmi fiero. Non è il numero sulla bilancia, è la sensazione di riprendere in mano la mia vita. E quando la voglia di mollare arriva (perché arriva, eccome!), mi ricordo perché ho iniziato: per sentirmi bene, per essere sano, per godermi la vita senza limiti.

Insomma, il mio percorso è lento, ma ogni passo mi sembra una vittoria. Non ho follie estreme da raccontare, ma forse la mia follia è proprio questa: credere che anche con un corpo che ha sofferto si possa tornare a brillare. 🌟 Tu che dici, quali trucchi usi per non lasciare che la testa ti freghi? E come festeggi i tuoi progressi, grandi o piccoli che siano?