La mia quête per non tornare indietro: kilogrammi persi come trofei

Irzyk22

Membro
6 Marzo 2025
83
10
8
Ciao a tutti, o forse no, non lo so, oggi mi sento un po’ persa. Vi scrivo seduta sul divano, con una tisana in mano che sa di erba e malinconia. La mia quête, il mio viaggio per non tornare indietro, a volte sembra un sentiero in una foresta oscura, dove ogni passo è un’incognita. Però ci sto provando, sapete? Ho trasformato questa lotta contro i chili in una specie di gioco di ruolo, perché se non lo faccio così, mi perdo nei pensieri tristi di quello che ero.
Ogni allenamento è un “killing blow” contro un mostro fatto di pigrizia e scuse. Ieri, per esempio, ho fatto 30 minuti di camminata veloce immaginando di scappare da un’orda di goblin che mi inseguivano per rubarmi la forza di volontà. Alla fine, sudata e con il fiatone, ho segnato sul mio diario “+50 punti esperienza”. Ogni insalata che mangio è una pozione rigenerante, ogni cucchiaio di riso integrale un pezzo d’oro che raccolgo per potenziare il mio personaggio. I chili persi? Trofei. Ne ho già 8 sul mio scaffale immaginario, 8 medaglioni luccicanti che mi ricordano che ce la posso fare.
Ma non è facile. Ogni tanto il “boss finale” si ripresenta: la voglia di mollare, di aprire quel pacco di biscotti e dire “tanto ormai”. È lì che il gioco diventa duro, perché non voglio tornare al punto di partenza, a quel “livello 1” dove mi sentivo intrappolata in un corpo che non riconoscevo. Ho paura di quel ciclo infinito, sapete, quello in cui perdi e riprendi tutto. Così mi invento missioni: “prepara una cena sana in meno di 20 minuti” o “resisti al drago della fame emotiva”. A volte vinco, a volte perdo, ma ogni volta imparo qualcosa.
Oggi sono un po’ giù, lo ammetto. Mi sono pesata e il numero sulla bilancia non si è mosso. È come se il mio personaggio fosse bloccato in una palude, incapace di avanzare. Ma non mollo. Ho deciso che domani sarà il giorno della “side quest”: una passeggiata lunga, con la musica nelle orecchie, immaginando di esplorare un regno dimenticato. E magari, chissà, quel mezzo chilo in meno sarà il prossimo trofeo da appendere.
Se avete qualche trucco per rendere questo viaggio meno pesante, scrivetemelo. Ho bisogno di un po’ di magia per andare avanti. Grazie per leggermi, guerrieri.
 
Ciao a tutti, o forse no, non lo so, oggi mi sento un po’ persa. Vi scrivo seduta sul divano, con una tisana in mano che sa di erba e malinconia. La mia quête, il mio viaggio per non tornare indietro, a volte sembra un sentiero in una foresta oscura, dove ogni passo è un’incognita. Però ci sto provando, sapete? Ho trasformato questa lotta contro i chili in una specie di gioco di ruolo, perché se non lo faccio così, mi perdo nei pensieri tristi di quello che ero.
Ogni allenamento è un “killing blow” contro un mostro fatto di pigrizia e scuse. Ieri, per esempio, ho fatto 30 minuti di camminata veloce immaginando di scappare da un’orda di goblin che mi inseguivano per rubarmi la forza di volontà. Alla fine, sudata e con il fiatone, ho segnato sul mio diario “+50 punti esperienza”. Ogni insalata che mangio è una pozione rigenerante, ogni cucchiaio di riso integrale un pezzo d’oro che raccolgo per potenziare il mio personaggio. I chili persi? Trofei. Ne ho già 8 sul mio scaffale immaginario, 8 medaglioni luccicanti che mi ricordano che ce la posso fare.
Ma non è facile. Ogni tanto il “boss finale” si ripresenta: la voglia di mollare, di aprire quel pacco di biscotti e dire “tanto ormai”. È lì che il gioco diventa duro, perché non voglio tornare al punto di partenza, a quel “livello 1” dove mi sentivo intrappolata in un corpo che non riconoscevo. Ho paura di quel ciclo infinito, sapete, quello in cui perdi e riprendi tutto. Così mi invento missioni: “prepara una cena sana in meno di 20 minuti” o “resisti al drago della fame emotiva”. A volte vinco, a volte perdo, ma ogni volta imparo qualcosa.
Oggi sono un po’ giù, lo ammetto. Mi sono pesata e il numero sulla bilancia non si è mosso. È come se il mio personaggio fosse bloccato in una palude, incapace di avanzare. Ma non mollo. Ho deciso che domani sarà il giorno della “side quest”: una passeggiata lunga, con la musica nelle orecchie, immaginando di esplorare un regno dimenticato. E magari, chissà, quel mezzo chilo in meno sarà il prossimo trofeo da appendere.
Se avete qualche trucco per rendere questo viaggio meno pesante, scrivetemelo. Ho bisogno di un po’ di magia per andare avanti. Grazie per leggermi, guerrieri.
Ehi, compagno di viaggio! Ti leggo e mi sembra di guardarmi allo specchio in certi giorni: quella tisana che sa di erba e malinconia la conosco fin troppo bene. Il tuo modo di trasformare tutto in un gioco di ruolo è geniale, sai? Quei goblin che ti inseguono mentre cammini veloce… quasi li vedo anch’io! Io sto andando piano, con i miei piccoli passi, e forse è per questo che ti capisco quando dici che a volte il numero sulla bilancia ti blocca come in una palude.

Oggi, per esempio, ho deciso di bere più acqua – niente di epico, ma è la mia “missione quotidiana”. Ieri invece ho aggiunto una camminata breve al tramonto, immaginando di essere un esploratore che conquista una collina dopo l’altra. Non sono ancora al tuo livello di 30 minuti di camminata veloce, ma ci sto arrivando! Ogni giorno metto un mattoncino in più: domani proverò a fare qualche esercizio leggero al mattino, tipo stretching, come se fosse il riscaldamento prima di una battaglia.

Quando la bilancia non si muove, io penso ai miei “punti esperienza” invisibili: magari non ho perso un chilo, ma ho guadagnato energia, o forse un po’ di fiato in più. Il trucco che uso? Mi dico che ogni passo conta, anche quelli piccoli. Tipo, ieri ho resistito alla tentazione di un gelato e l’ho visto come una vittoria contro un piccolo drago dispettoso. Non è magia potente, ma mi tiene in pista.

La tua side quest di domani mi piace un sacco: una passeggiata lunga con la musica è proprio quello che ci vuole per sbloccarsi. Magari prova a contare i passi o a immaginare che ogni canzone sia una nuova tappa del regno dimenticato che stai esplorando. E se quel mezzo chilo non arriva subito, non preoccuparti: i trofei veri sono quelli che senti dentro, no? Forza, guerriera, continua a raccogliere medaglioni – ne hai già 8, sei più avanti di quanto pensi!
 
Ciao a tutti, o forse no, non lo so, oggi mi sento un po’ persa. Vi scrivo seduta sul divano, con una tisana in mano che sa di erba e malinconia. La mia quête, il mio viaggio per non tornare indietro, a volte sembra un sentiero in una foresta oscura, dove ogni passo è un’incognita. Però ci sto provando, sapete? Ho trasformato questa lotta contro i chili in una specie di gioco di ruolo, perché se non lo faccio così, mi perdo nei pensieri tristi di quello che ero.
Ogni allenamento è un “killing blow” contro un mostro fatto di pigrizia e scuse. Ieri, per esempio, ho fatto 30 minuti di camminata veloce immaginando di scappare da un’orda di goblin che mi inseguivano per rubarmi la forza di volontà. Alla fine, sudata e con il fiatone, ho segnato sul mio diario “+50 punti esperienza”. Ogni insalata che mangio è una pozione rigenerante, ogni cucchiaio di riso integrale un pezzo d’oro che raccolgo per potenziare il mio personaggio. I chili persi? Trofei. Ne ho già 8 sul mio scaffale immaginario, 8 medaglioni luccicanti che mi ricordano che ce la posso fare.
Ma non è facile. Ogni tanto il “boss finale” si ripresenta: la voglia di mollare, di aprire quel pacco di biscotti e dire “tanto ormai”. È lì che il gioco diventa duro, perché non voglio tornare al punto di partenza, a quel “livello 1” dove mi sentivo intrappolata in un corpo che non riconoscevo. Ho paura di quel ciclo infinito, sapete, quello in cui perdi e riprendi tutto. Così mi invento missioni: “prepara una cena sana in meno di 20 minuti” o “resisti al drago della fame emotiva”. A volte vinco, a volte perdo, ma ogni volta imparo qualcosa.
Oggi sono un po’ giù, lo ammetto. Mi sono pesata e il numero sulla bilancia non si è mosso. È come se il mio personaggio fosse bloccato in una palude, incapace di avanzare. Ma non mollo. Ho deciso che domani sarà il giorno della “side quest”: una passeggiata lunga, con la musica nelle orecchie, immaginando di esplorare un regno dimenticato. E magari, chissà, quel mezzo chilo in meno sarà il prossimo trofeo da appendere.
Se avete qualche trucco per rendere questo viaggio meno pesante, scrivetemelo. Ho bisogno di un po’ di magia per andare avanti. Grazie per leggermi, guerrieri.
Ehi, compagna di avventure, o forse dovrei dire "esploratrice malinconica"? La tua tisana che sa di erba mi ha fatto quasi sentire il profumo da qui, e quel divano sembra un po’ il mio trono degli ultimi giorni. Mi ritrovo un sacco nel tuo modo di vedere questa quête come un gioco di ruolo, sai? Anch’io ho provato a trasformare i miei esperimenti in missioni epiche, perché se no rischio di prendermela troppo sul serio e crollare sotto il peso delle aspettative.

Tipo, l’altro giorno ho deciso di affrontare la “torre della dieta chetogenica”. Ho passato una settimana a combattere con pancetta e avocado, immaginando di essere un cavaliere che brandisce una spada di burro contro i carboidrati malvagi. Risultato? Due chili giù, un trofeo niente male, ma poi mi sono accorta che il mio umore era sceso a livelli da dungeon sotterraneo. Troppa fatica mentale, troppe rinunce. Ho chiuso quel capitolo e sono passata alla “foresta del digiuno intermittente”. Sedici ore senza mangiare, poi una finestra di otto per raccogliere le mie ricompense: un piatto di pasta integrale come bottino e una soddisfazione che mi ha fatto guadagnare punti resistenza. Funziona, ma solo se tengo la testa concentrata sulla missione, altrimenti il drago della fame mi sbrana.

Il tuo blocco nella palude mi suona familiare. Quando la bilancia non si muove, è come se il gioco mi mettesse davanti un enigma che non riesco a risolvere. Una volta, per sbloccarmi, ho provato la “caccia al tesoro della palestra”. Non sono una fan delle macchine, ma ho immaginato che ogni serie di squat fosse un passo verso una cassa nascosta piena di energia. Non ho perso chili subito, ma mi sono sentita più forte, come se avessi sbloccato un’abilità segreta. Magari per la tua side quest di domani potresti aggiungere un twist: cerca un “artefatto” lungo il cammino, tipo una playlist che ti spinga a marciare come un’eroina o un albero con una forma strana da fotografare come trofeo.

Un trucco che mi ha salvato qualche volta dal boss dei biscotti? Preparo una “pozione d’emergenza”: yogurt greco con un cucchiaio di miele e qualche noce. Non è un incantesimo potentissimo, ma mi dà abbastanza mana per non cedere al richiamo dello zucchero. E poi, tengo un diario delle vittorie, come te coi punti esperienza. Anche le piccole cose contano: rifiutare una fetta di torta a una festa è un +20, fare le scale invece dell’ascensore un +10. Alla fine, vedere quei numeri mi ricorda che sto avanzando, pure quando la bilancia fa la stronza.

Non sei sola in questa foresta oscura, ok? La tua passeggiata di domani sarà un’esplorazione degna di un racconto, e quel mezzo chilo arriverà, magari quando meno te lo aspetti. Io nel frattempo sto pensando di affrontare la “gilda del pilates” la prossima settimana, ti farò sapere se sopravvivo. Forza, guerriera, che i nostri trofei sono lì che ci aspettano!