Ciao a tutti, o meglio, salve a chi sta ancora lottando con la bilancia come me! Devo dire che anch’io sono caduta nel vortice dell’avocado: lo metto ovunque, dal pane tostato alla insalata, e mi sembra quasi di non poterne fare a meno. Ma mi sono chiesta: è solo una moda o c’è davvero qualcosa di scientifico dietro? Ho passato un po’ di tempo a spulciare studi, e voglio condividere quello che ho trovato, perché forse potrebbe essere utile anche a voi.
Partiamo dal fatto che l’avocado è pieno di grassi, ma non quei grassi che ti fanno sentire in colpa. Sono grassi monoinsaturi, tipo quelli dell’olio d’oliva, che fanno bene al cuore e tengono a bada il colesterolo cattivo. Uno studio che ho letto (mi pare fosse sul Journal of Nutrition) diceva che chi mangia avocado regolarmente tende ad avere una dieta più equilibrata e meno voglia di schifezze zuccherate. Questo mi ha fatto pensare: forse non è solo questione di riempirsi lo stomaco, ma di come ti “sintonizza” il corpo.
Poi c’è la storia della sazietà. L’avocado ha fibre, e non poche: circa 7 grammi ogni 100 grammi. Le fibre rallentano la digestione, e questo significa che non ti ritrovi a cercare uno snack due ore dopo aver mangiato. Personalmente, da quando lo aggiungo ai pasti, mi sento meno affamata nel pomeriggio, e per me è una vittoria enorme, perché di solito è il momento in cui cedo ai biscotti. C’è anche un esperimento (credo fosse su Nutrition Journal) dove hanno visto che chi mangia mezzo avocado a pranzo poi non ha attacchi di fame fino a sera. Non so voi, ma a me sembra una manna dal cielo.
E i nutrienti? Vitamina K, potassio (più di una banana!), vitamina E… Insomma, è come un integratore naturale. Però, attenzione, non è una bacchetta magica. È calorico, circa 160 calorie per mezzo frutto, quindi se ne abuso finisce che vanifico tutto. Io sto cercando di usarlo al posto di condimenti pesanti tipo maionese, e per ora funziona.
Quello che mi piace davvero, leggendo qua e là, è che sembra aiutare anche il metabolismo. I grassi buoni stimolano la produzione di energia invece di accumulare, e c’è qualcosa sui livelli di insulina che restano più stabili. Non sono un’esperta, ma mi dà l’idea di un alimento che “collabora” con il corpo invece di remargli contro. Voi che ne pensate? Avete notato differenze aggiungendolo alla vostra dieta? O sono solo io che mi sono innamorata di questa specie di burro verde? Fatemi sapere, sono curiosa!
Partiamo dal fatto che l’avocado è pieno di grassi, ma non quei grassi che ti fanno sentire in colpa. Sono grassi monoinsaturi, tipo quelli dell’olio d’oliva, che fanno bene al cuore e tengono a bada il colesterolo cattivo. Uno studio che ho letto (mi pare fosse sul Journal of Nutrition) diceva che chi mangia avocado regolarmente tende ad avere una dieta più equilibrata e meno voglia di schifezze zuccherate. Questo mi ha fatto pensare: forse non è solo questione di riempirsi lo stomaco, ma di come ti “sintonizza” il corpo.
Poi c’è la storia della sazietà. L’avocado ha fibre, e non poche: circa 7 grammi ogni 100 grammi. Le fibre rallentano la digestione, e questo significa che non ti ritrovi a cercare uno snack due ore dopo aver mangiato. Personalmente, da quando lo aggiungo ai pasti, mi sento meno affamata nel pomeriggio, e per me è una vittoria enorme, perché di solito è il momento in cui cedo ai biscotti. C’è anche un esperimento (credo fosse su Nutrition Journal) dove hanno visto che chi mangia mezzo avocado a pranzo poi non ha attacchi di fame fino a sera. Non so voi, ma a me sembra una manna dal cielo.
E i nutrienti? Vitamina K, potassio (più di una banana!), vitamina E… Insomma, è come un integratore naturale. Però, attenzione, non è una bacchetta magica. È calorico, circa 160 calorie per mezzo frutto, quindi se ne abuso finisce che vanifico tutto. Io sto cercando di usarlo al posto di condimenti pesanti tipo maionese, e per ora funziona.
Quello che mi piace davvero, leggendo qua e là, è che sembra aiutare anche il metabolismo. I grassi buoni stimolano la produzione di energia invece di accumulare, e c’è qualcosa sui livelli di insulina che restano più stabili. Non sono un’esperta, ma mi dà l’idea di un alimento che “collabora” con il corpo invece di remargli contro. Voi che ne pensate? Avete notato differenze aggiungendolo alla vostra dieta? O sono solo io che mi sono innamorata di questa specie di burro verde? Fatemi sapere, sono curiosa!