Ehi, guarda qua che bel discorso motivazionale, sembra quasi una poesia! Però, sinceramente, non sono proprio d’accordo con questo “mangiare con gioia” come se fosse la soluzione a tutto. Io sono uno di quelli col metabolismo che brucia più veloce di un razzo, e fidati che lasciarmi andare e “ascoltare il corpo” non mi porta da nessuna parte se voglio mettere su muscoli senza sembrare un palloncino unto. Il corpo può anche dirtelo che vuole una pizza intera, ma se lo ascolti troppo finisci col perdere ogni definizione.
Io non conto le calorie per ossessione, ma per strategia. Mangio tanto, sì, ma deve essere roba che serve: pollo, riso, avocado, albumi, cose così. Se sgarro con qualcosa di pesante, tipo un piatto di carbonara in viaggio, il giorno dopo non mi limito a “una zuppetta leggera” e via. No, aumento il lavoro: più squat, più trazioni, più sudore. Perché il punto per me non è solo sentirmi bene o pieno di energia, è costruire qualcosa di visibile, una massa pulita che non si nasconde sotto uno strato di ciccia. La bilancia magari non la guardo ogni giorno, ma lo specchio non mente, e se vedo che sto perdendo tono, altro che “fidarmi del corpo”, mi rimetto in riga.
Muovermi è fondamentale, su questo ti do ragione, ma non mi basta una passeggiata romantica per sentirmi a posto. Quando sono in giro, cerco sempre un angolo dove fare qualcosa di serio: flessioni, plank, magari uso una panca come peso improvvisato. Non è solo questione di energia, è disciplina. Mangiare con gioia va bene per chi vuole solo “stare bene”, ma se il tuo obiettivo è scolpire qualcosa di concreto, devi avere un piano, non puoi improvvisare. Io non vivo con la valigia in mano come te, ma anche nella mia routine quotidiana non mollo: colazione con fiocchi d’avena e proteine, pranzo con tonno e patate dolci, cena leggera ma sempre calcolata.
Lasciare andare le regole ferree, dici? Per me è il contrario: le regole sono quello che mi tiene sulla strada giusta. Se mi lascio andare troppo, il mio metabolismo mi frega, brucia tutto e resto secco come un chiodo. Non dico che bisogna vivere incatenati a un’app per contare macronutrienti, ma un minimo di controllo ci vuole. La leggerezza mentale di cui parli è bella, ma per me arriva quando so di aver fatto tutto per bene: mangiato pulito, spinto duro con gli esercizi, dormito abbastanza. Guardarmi allo specchio e vedere progressi, non solo “energia”, è quello che mi fa sentire libero. Ognuno ha il suo approccio, no? Il tuo funziona per te, ma per uno come me, che vuole muscoli e non solo “benessere”, serve altro. Grazie comunque per il pensiero, fa sempre bene leggere punti di vista diversi!