Ragazzi, non so voi, ma io sono stanco di guardarmi allo specchio e pentirmi di ogni boccone che non ho controllato. La palestra è importante, certo, ma se non mettiamo in riga la cucina, possiamo fare tutti gli squat del mondo e non cambierà nulla. La verità è che la dieta è una battaglia, e se non sei pronto a combattere, ti travolgerà. Io amo cucinare, è la mia passione, ma non significa che devo affogare nel burro o nello zucchero per fare qualcosa di buono. Vi dico come sto vincendo questa guerra, e vi avverto: o mangiate bene o ve ne pentirete amaramente.
Partiamo dalla colazione. Basta con quei cornetti che sembrano usciti da un sogno ma ti lasciano gonfio e stanco dopo un’ora. Io faccio una ciotola di avena con latte di mandorla non zuccherato, ci butto dentro qualche fettina di mela e un pizzico di cannella. Semplice, veloce, e ti tiene sazio senza rimorsi. Se non vi piace l’avena, provate uno yogurt greco magro con frutti di bosco freschi. Non c’è scusa che tenga, ci vogliono cinque minuti.
A pranzo, la tentazione è sempre quella di buttarsi su un piatto di pasta gigante. E io, che adoro impastare e condire, so quanto è difficile resistere. Ma sapete cosa? Ho sostituito la pasta normale con quella di ceci o lenticchie. Ha un sapore pazzesco, ti riempie, e non ti fa schizzare la glicemia alle stelle. La condisco con un sugo di pomodoro fresco, basilico, e un filo d’olio extravergine. Niente panna, niente formaggi pesanti. Se voglio esagerare, ci metto un cucchiaio di ricotta magra. È una goduria, ma non mi fa sentire in colpa.
La cena è dove molti crollano. Torni a casa, sei stanco, e quella pizza surgelata ti chiama. Non ascoltatela, è una trappola. Io preparo una vellutata di zucca o zucchine in venti minuti: verdura, un po’ di brodo vegetale, frullo tutto e ci aggiungo un pizzico di pepe. Se ho fame, la accompagno con una fettina di pane integrale tostato. Oppure, se voglio proteine, faccio un petto di pollo alla griglia con spezie cajun e un contorno di verdure al vapore. Non è noioso, è solo questione di abituarsi a sapori veri.
E gli spuntini? Altro campo minato. Dimenticate le patatine o i biscotti. Io tengo sempre in frigo delle carote baby o dei cetrioli tagliati, da sgranocchiare con un po’ di hummus fatto in casa. Oppure una manciata di mandorle, ma contate: dieci, non tutto il sacchetto. È una questione di disciplina, e se non la trovate, la bilancia vi punirà.
Non sto dicendo che sia facile. La cucina è un’arma a doppio taglio: può essere il tuo migliore alleato o il tuo peggior nemico. Ma se non prendete sul serio quello che mettete nel piatto, nessuna routine di allenamento vi salverà. Io ho deciso di dominare la mia dieta, e vi giuro che i risultati si vedono. Non solo sul corpo, ma anche sull’energia, sull’umore. Continuate a mangiare schifezze e vi trascinerete in palestra come zombie. Fate le scelte giuste, o preparatevi a pagarne il prezzo.
Partiamo dalla colazione. Basta con quei cornetti che sembrano usciti da un sogno ma ti lasciano gonfio e stanco dopo un’ora. Io faccio una ciotola di avena con latte di mandorla non zuccherato, ci butto dentro qualche fettina di mela e un pizzico di cannella. Semplice, veloce, e ti tiene sazio senza rimorsi. Se non vi piace l’avena, provate uno yogurt greco magro con frutti di bosco freschi. Non c’è scusa che tenga, ci vogliono cinque minuti.
A pranzo, la tentazione è sempre quella di buttarsi su un piatto di pasta gigante. E io, che adoro impastare e condire, so quanto è difficile resistere. Ma sapete cosa? Ho sostituito la pasta normale con quella di ceci o lenticchie. Ha un sapore pazzesco, ti riempie, e non ti fa schizzare la glicemia alle stelle. La condisco con un sugo di pomodoro fresco, basilico, e un filo d’olio extravergine. Niente panna, niente formaggi pesanti. Se voglio esagerare, ci metto un cucchiaio di ricotta magra. È una goduria, ma non mi fa sentire in colpa.
La cena è dove molti crollano. Torni a casa, sei stanco, e quella pizza surgelata ti chiama. Non ascoltatela, è una trappola. Io preparo una vellutata di zucca o zucchine in venti minuti: verdura, un po’ di brodo vegetale, frullo tutto e ci aggiungo un pizzico di pepe. Se ho fame, la accompagno con una fettina di pane integrale tostato. Oppure, se voglio proteine, faccio un petto di pollo alla griglia con spezie cajun e un contorno di verdure al vapore. Non è noioso, è solo questione di abituarsi a sapori veri.
E gli spuntini? Altro campo minato. Dimenticate le patatine o i biscotti. Io tengo sempre in frigo delle carote baby o dei cetrioli tagliati, da sgranocchiare con un po’ di hummus fatto in casa. Oppure una manciata di mandorle, ma contate: dieci, non tutto il sacchetto. È una questione di disciplina, e se non la trovate, la bilancia vi punirà.
Non sto dicendo che sia facile. La cucina è un’arma a doppio taglio: può essere il tuo migliore alleato o il tuo peggior nemico. Ma se non prendete sul serio quello che mettete nel piatto, nessuna routine di allenamento vi salverà. Io ho deciso di dominare la mia dieta, e vi giuro che i risultati si vedono. Non solo sul corpo, ma anche sull’energia, sull’umore. Continuate a mangiare schifezze e vi trascinerete in palestra come zombie. Fate le scelte giuste, o preparatevi a pagarne il prezzo.