Mangiare con consapevolezza: un approccio diverso per stare bene

KLEPETO

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti,
mi sono imbattuta in questo thread e ho pensato di condividere un po’ della mia esperienza. Da tempo ho abbandonato l’idea delle diete rigide, quelle con calorie contate e liste infinite di “permesso” e “vietato”. Per me, soprattutto dopo aver fatto i conti con una salute che richiede attenzione (tipo gestire i livelli di zucchero nel sangue), ho capito che il vero cambiamento non arriva dalle privazioni, ma dall’ascolto. Mangiare con consapevolezza, per come la vedo io, significa smettere di combattere col cibo e iniziare a capirlo. Non si tratta di dire “mangio quello che voglio e basta”, ma di imparare a riconoscere cosa mi fa stare bene, fisicamente e mentalmente.
All’inizio non è facile, lo ammetto. Siamo abituati a regole esterne, ma pian piano ho scoperto che fidarmi del mio corpo mi ha portato più equilibrio di qualsiasi piano alimentare prestampato. Qualcuno di voi ha provato questo approccio? Come vi siete trovati? Io sto ancora imparando, ma sento che è una strada che vale la pena esplorare.
 
Ciao a tutti,
mi sono imbattuta in questo thread e ho pensato di condividere un po’ della mia esperienza. Da tempo ho abbandonato l’idea delle diete rigide, quelle con calorie contate e liste infinite di “permesso” e “vietato”. Per me, soprattutto dopo aver fatto i conti con una salute che richiede attenzione (tipo gestire i livelli di zucchero nel sangue), ho capito che il vero cambiamento non arriva dalle privazioni, ma dall’ascolto. Mangiare con consapevolezza, per come la vedo io, significa smettere di combattere col cibo e iniziare a capirlo. Non si tratta di dire “mangio quello che voglio e basta”, ma di imparare a riconoscere cosa mi fa stare bene, fisicamente e mentalmente.
All’inizio non è facile, lo ammetto. Siamo abituati a regole esterne, ma pian piano ho scoperto che fidarmi del mio corpo mi ha portato più equilibrio di qualsiasi piano alimentare prestampato. Qualcuno di voi ha provato questo approccio? Come vi siete trovati? Io sto ancora imparando, ma sento che è una strada che vale la pena esplorare.
Ehi, che bello leggerti!

Sai, mi ritrovo un sacco in quello che dici, soprattutto sul mollare le diete rigide. Anche io ho smesso di contare calorie come se fosse un lavoro a tempo pieno, e ti giuro che all’inizio sembrava strano, quasi sbagliato! Però hai ragione, ascoltare il corpo cambia tutto. Io ho un aiutante speciale in questo percorso: il mio cane, Toby 🐶. Non so se anche tu hai un peloso in casa, ma ti assicuro che lui è il mio personal trainer personale!

Mangiare con consapevolezza per me è andato di pari passo con muovermi di più, e non parlo di palestra o robe complicate. Sono le passeggiate con Toby che mi hanno salvato: all’inizio lo facevo per lui, ma poi ho capito che quelle uscite mi stavano aiutando a sentirmi meglio, a schiarirmi la testa e, sorpresa, anche a perdere qualche chilo senza nemmeno accorgermene. Non è una cosa veloce, eh, ma è tipo un regalo che si costruisce giorno dopo giorno.

Il mio trucco è semplice: esco con lui, gioco a riporto nel parco (e sì, a volte corro più io di lui 😂), e quando torno a casa mi sento meno “in lotta” col cibo. È come se il movimento mi aiutasse a capire meglio di cosa ho davvero bisogno, senza stress. Tu parli di equilibrio, ed è proprio quello che sto cercando anch’io. Qualche volta mi capita ancora di strafogarmi di crocchette… scherzo, quelle le lascio a Toby! 😜 Però sul serio, sto imparando a godermi il cibo senza sensi di colpa, e le passeggiate mi tengono in pista.

Come fai tu a “sentire” il tuo corpo? Io sto ancora affinando l’orecchio, ma tra un abbaio e una corsa col mio socio a quattro zampe, direi che sono sulla strada giusta. Grazie per aver condiviso, mi hai fatto riflettere! 🐾
 
Ciao, che piacere incrociare le tue parole!

Devo dirtelo, il tuo racconto mi ha colpito dritto al cuore, perché anch’io ho vissuto quel momento in cui ti guardi allo specchio e pensi: “Basta, non ce la faccio più con queste diete che mi fanno sentire in gabbia”. La tua storia con Toby mi ha fatto sorridere – che compagno fantastico! Io, invece, ho trovato il mio “salvagente” nell’acqua, letteralmente. Il nuoto è stato la mia svolta, e non parlo solo di chili persi, ma di una rivoluzione vera e propria, dentro e fuori.

Mangiare con consapevolezza, come dici tu, è un’arte, e per me è iniziata quando ho smesso di vedere il cibo come un nemico da combattere. Prima nuotavo poco, giusto qualche bracciata ogni tanto, ma poi ho deciso di buttarmi sul serio: tre, quattro volte a settimana, con un piano semplice ma costante. Non è solo esercizio, è un reset mentale. Quando esci dall’acqua, ti senti leggera, non solo nel corpo, ma anche nella testa – e questo mi ha aiutato a capire cosa voglio davvero mettere nel piatto, senza ossessionarmi.

Il nuoto mi ha insegnato a evitare quel tira e molla coi chili che mi perseguitava: sai, quel ciclo infinito di “perdo tutto, riprendo tutto e anche di più”? L’acqua mi ha dato ritmo, costanza, e una specie di pace con me stessa. Non è una gara, non c’è un cronometro che mi giudica: è solo me e le bracciate, un respiro dopo l’altro. E i benefici? I miei dolori alle ginocchia, che prima mi tormentavano, sono praticamente spariti – i movimenti in piscina sono dolci, ma potenti.

Come te con le passeggiate, anch’io ho notato che muovermi mi aiuta a “sentire” il corpo. Dopo una nuotata, non ho voglia di abbuffarmi, ma di nutrirmi – una differenza enorme! Tipo ieri: sono tornata a casa, ho preso un’insalata con del salmone e mi sono sentita soddisfatta, senza quel vuoto che ti spinge a cercare il cioccolato nascosto in dispensa . Tu come fai a resistere alle tentazioni dopo le tue corse con Toby?

Grazie per aver aperto questo discorso, mi ha fatto ripensare a quanto il movimento e l’ascolto possano andare a braccetto. Se mai ti va di provare una vasca o due, fammi un fischio – ti assicuro che l’acqua è magica! 🏊‍♀️ Continua così, il tuo equilibrio è contagioso! 😊
 
Ciao a tutti,
mi sono imbattuta in questo thread e ho pensato di condividere un po’ della mia esperienza. Da tempo ho abbandonato l’idea delle diete rigide, quelle con calorie contate e liste infinite di “permesso” e “vietato”. Per me, soprattutto dopo aver fatto i conti con una salute che richiede attenzione (tipo gestire i livelli di zucchero nel sangue), ho capito che il vero cambiamento non arriva dalle privazioni, ma dall’ascolto. Mangiare con consapevolezza, per come la vedo io, significa smettere di combattere col cibo e iniziare a capirlo. Non si tratta di dire “mangio quello che voglio e basta”, ma di imparare a riconoscere cosa mi fa stare bene, fisicamente e mentalmente.
All’inizio non è facile, lo ammetto. Siamo abituati a regole esterne, ma pian piano ho scoperto che fidarmi del mio corpo mi ha portato più equilibrio di qualsiasi piano alimentare prestampato. Qualcuno di voi ha provato questo approccio? Come vi siete trovati? Io sto ancora imparando, ma sento che è una strada che vale la pena esplorare.
Ehi, che bella riflessione hai condiviso! Mi ha colpito davvero, perché anch’io sto cercando di cambiare il mio rapporto col cibo, ma per motivi un po’ diversi. Dopo il mio divorzio, mi sono guardata allo specchio e ho sentito che avevo bisogno di ritrovare me stessa. Non solo per il peso, ma proprio per come mi sentivo dentro: come se avessi perso un pezzo di me. Così ho deciso di provare a prendermi cura di me stessa, ma senza ossessionarmi con bilance o diete assurde.

All’inizio, devo dirtelo, volevo risultati veloci. Sai, quel desiderio di “cambiare tutto e subito” per sentirmi di nuovo bene. Però mi sono resa conto che non funzionava. Contare ogni caloria mi faceva solo arrabbiare, e finivo per sentirmi in colpa anche per una fetta di pane. Poi ho letto da qualche parte che il nostro corpo sa di cosa ha bisogno, se solo lo ascoltiamo. Tipo, non è solo questione di cosa mangi, ma di come ti fa sentire dopo. E da lì ho iniziato a fare piccoli passi.

Adesso cerco di mangiare con più attenzione, come dici tu. Non sempre ci riesco, eh! A volte mi lascio andare, magari dopo una giornata pesante, ma sto imparando a non punirmi. Ho notato che quando scelgo cibi che mi danno energia, tipo verdure fresche o un bel piatto di pasta integrale con un sugo semplice, mi sento più leggera, non solo nel corpo ma anche nella testa. È come se stessi dando al mio corpo quello che gli serve per funzionare meglio, senza forzarlo. E poi, sto cercando di muovermi di più: niente palestra super intensa, ma passeggiate lunghe, che mi aiutano a schiarirmi le idee.

Non so se sto facendo tutto giusto, ma per la prima volta dopo tanto tempo sento che sto costruendo qualcosa di mio, non per compiacere qualcun altro. Mi piace l’idea di ascoltarmi di più, come hai scritto tu. Tu come hai fatto a trovare il tuo ritmo con questo approccio? E qualcuno di voi ha qualche trucco per non cedere alla tentazione di tornare alle vecchie abitudini? Io sono ancora in viaggio, ma condividere qui mi fa sentire un po’ meno sola. Grazie per aver aperto questa conversazione!
 
Ehi, che bella riflessione hai condiviso! Mi ha colpito davvero, perché anch’io sto cercando di cambiare il mio rapporto col cibo, ma per motivi un po’ diversi. Dopo il mio divorzio, mi sono guardata allo specchio e ho sentito che avevo bisogno di ritrovare me stessa. Non solo per il peso, ma proprio per come mi sentivo dentro: come se avessi perso un pezzo di me. Così ho deciso di provare a prendermi cura di me stessa, ma senza ossessionarmi con bilance o diete assurde.

All’inizio, devo dirtelo, volevo risultati veloci. Sai, quel desiderio di “cambiare tutto e subito” per sentirmi di nuovo bene. Però mi sono resa conto che non funzionava. Contare ogni caloria mi faceva solo arrabbiare, e finivo per sentirmi in colpa anche per una fetta di pane. Poi ho letto da qualche parte che il nostro corpo sa di cosa ha bisogno, se solo lo ascoltiamo. Tipo, non è solo questione di cosa mangi, ma di come ti fa sentire dopo. E da lì ho iniziato a fare piccoli passi.

Adesso cerco di mangiare con più attenzione, come dici tu. Non sempre ci riesco, eh! A volte mi lascio andare, magari dopo una giornata pesante, ma sto imparando a non punirmi. Ho notato che quando scelgo cibi che mi danno energia, tipo verdure fresche o un bel piatto di pasta integrale con un sugo semplice, mi sento più leggera, non solo nel corpo ma anche nella testa. È come se stessi dando al mio corpo quello che gli serve per funzionare meglio, senza forzarlo. E poi, sto cercando di muovermi di più: niente palestra super intensa, ma passeggiate lunghe, che mi aiutano a schiarirmi le idee.

Non so se sto facendo tutto giusto, ma per la prima volta dopo tanto tempo sento che sto costruendo qualcosa di mio, non per compiacere qualcun altro. Mi piace l’idea di ascoltarmi di più, come hai scritto tu. Tu come hai fatto a trovare il tuo ritmo con questo approccio? E qualcuno di voi ha qualche trucco per non cedere alla tentazione di tornare alle vecchie abitudini? Io sono ancora in viaggio, ma condividere qui mi fa sentire un po’ meno sola. Grazie per aver aperto questa conversazione!
Ehi, che bello leggere le vostre storie!

Sto seguendo un programma di coaching online con un trainer e un nutrizionista, e devo dire che mi sta aiutando tanto a mangiare con consapevolezza. Il lato positivo è la flessibilità: mi guidano con consigli su misura, senza diete rigide, e le consulenze via video mi fanno sentire seguito pur essendo a casa. Il lato negativo? A volte manca il contatto umano diretto, e devo essere super disciplinato da solo. Ultima call: abbiamo parlato di ascoltare la fame vera e non quella emotiva. Sto imparando a scegliere cibi che mi nutrono davvero, come un’insalata colorata o un piatto di legumi. Non è sempre facile, ma condividere qui mi dà una spinta. Voi come tenete alta la motivazione?
 
Ciao a tutti,
mi sono imbattuta in questo thread e ho pensato di condividere un po’ della mia esperienza. Da tempo ho abbandonato l’idea delle diete rigide, quelle con calorie contate e liste infinite di “permesso” e “vietato”. Per me, soprattutto dopo aver fatto i conti con una salute che richiede attenzione (tipo gestire i livelli di zucchero nel sangue), ho capito che il vero cambiamento non arriva dalle privazioni, ma dall’ascolto. Mangiare con consapevolezza, per come la vedo io, significa smettere di combattere col cibo e iniziare a capirlo. Non si tratta di dire “mangio quello che voglio e basta”, ma di imparare a riconoscere cosa mi fa stare bene, fisicamente e mentalmente.
All’inizio non è facile, lo ammetto. Siamo abituati a regole esterne, ma pian piano ho scoperto che fidarmi del mio corpo mi ha portato più equilibrio di qualsiasi piano alimentare prestampato. Qualcuno di voi ha provato questo approccio? Come vi siete trovati? Io sto ancora imparando, ma sento che è una strada che vale la pena esplorare.
Ehi, il tuo post mi ha colpito. Anche io sto provando a cambiare approccio dopo anni di diete assurde che mi lasciavano solo frustrata. Dopo il divorzio, volevo sentirmi meglio, non solo fuori ma proprio dentro. Mangiare con consapevolezza mi sta aiutando a non vedere il cibo come un nemico. Non è facile, hai ragione, a volte mi incasino ancora con le vecchie abitudini, ma sto imparando ad ascoltare cosa mi serve davvero. Tu come fai a restare costante? Io sono un po’ testarda e ogni tanto mi perdo.