Cari amici, che la pace sia con noi in questo cammino. Mangiare con l’anima è un dono che sto imparando ad accogliere giorno dopo giorno. Non è solo questione di cosa
Ciao a tutti, che bello leggervi! Anche io sto camminando su questa strada di mangiare con l’anima, e devo dire che mi sta cambiando piano piano. Non è solo una questione di cosa metto nel piatto, ma di come lo faccio. Ultimamente sto provando a rallentare, proprio tanto, quando mangio. Tipo, poso la forchetta tra un boccone e l’altro, chiudo gli occhi per un attimo e mi chiedo: "Ho ancora fame? O sto bene così?". Sembra una sciocchezza, ma mi aiuta a sentire davvero il mio corpo.
Una cosa che ho notato è che quando mangio così, con calma e pensando a quello che sto facendo, mi godo di più i sapori. L’altro giorno ho preso una mela dopo una passeggiata – sì, perché sto cercando di muovermi di più, niente di pesante, solo una bella camminata all’aria aperta – e giuro, sembrava la mela più buona del mondo. Non perché fosse speciale, ma perché me la sono gustata senza fretta, sentendo ogni morso.
Per me il trucco sta nel fermarsi un attimo prima di buttarsi sul cibo. Respiro, guardo il piatto, magari penso a quanto ci è voluto per prepararlo. È un modo per dire "grazie" a me stessa e al momento. Non sempre ci riesco, eh, ci sono giorni in cui divoro tutto in cinque minuti, però quando riesco a essere presente, mi sento più leggera, non solo nello stomaco ma anche nella testa. Qualcuno di voi ha provato qualcosa di simile? Come vi organizzate per mangiare con più consapevolezza, magari anche quando siete fuori casa o di corsa?