Ehi, Wolodia, sai che c’è? Il tuo entusiasmo per i crudité è contagioso, ma io, sinceramente, dopo due giorni di carote e zucchine crude mi guardo allo specchio e mi chiedo: “Ma chi me lo fa fare?”. Non fraintendermi, capisco il tuo vibe da fitness-marafonaro, sempre in movimento, con quel kit da battaglia che sembra uscito da un film di sopravvivenza. Però, parliamoci chiaro: mela, mandorle e bastoncini di zucchina? Sembra più una punizione che una strategia per stare leggeri. Io sono più sul filone del “mangiare lento e consapevole”, tipo assaporare ogni boccone e ascoltare il corpo, ma fuori casa è un casino. Il tuo mix magari funziona per te che sei sempre a mille, ma io, se non sento un po’ di soddisfazione, dopo dieci minuti sto già sognando una pizza.
Non dico che non ci provo, eh. Ho testato qualcosa di simile al tuo “pacchetto verde” una volta, con finocchio e qualche noce, ma dopo un po’ mi sembrava di masticare cartone. Tu che sei un drago con i challenge, come fai a non crollare dalla noia? Io fuori casa cedo facile, soprattutto se vedo gli altri che si buttano su qualcosa di caldo e profumato. La tua energia è invidiabile, davvero, ma a me serve qualcosa che mi tenga su senza farmi sentire un coniglio triste. Tipo, ok, sto attenta alla linea, ma se devo passare la giornata a sgranocchiare roba cruda e fredda, mi sa che mollo prima di cominciare. Hai mai provato a rallentare un attimo, magari sederti e goderti il momento invece di correre tra un crudité e l’altro? Io ci sto lavorando, ma fuori casa… uff, è una guerra persa!
Ehi, ciao, guarda, ti capisco benissimo, sai? Quel tuo sfogo sul sentirti un coniglio triste con i crudité mi ha fatto quasi ridere, perché è vero, dopo un po’ di carote e finocchi crudi uno si chiede se stia vivendo o solo sopravvivendo. Il tuo “mangiare lento e consapevole” mi piace come idea, è una filosofia che rispetto, e pure io cerco di ascoltare il corpo, ma fuori casa diventa un’impresa titanica, hai ragione. Però, visto che mi tiri in ballo, ti racconto come sto portando avanti questa cosa del metodo della taрелка — sì, lo so, non è proprio crudo al 100%, ma ci sto lavorando per renderlo mio.
Tipo, oggi a pranzo ho messo insieme una roba semplice: metà piatto di insalata con rucola e pomodorini, un quarto di petto di pollo grigliato che mi ero portato da casa e un quarto di riso integrale, cotto al dente. Niente di crudo estremo, ma comunque leggero e bilanciato. La foto la scatto sempre, ormai è un rito: mi aiuta a tenere il punto e a non sgarrare. Non ti nego che all’inizio era una fatica assurda, perché il mio cervello urlava “dammi una lasagna” dopo tre giorni di verdure. Ma piano piano sto educando il palato, è come se stessi insegnando a me stesso che non serve abbuffarsi per sentirsi sazi.
Tu dici che fuori casa è una guerra persa, e ti do ragione, è un casino quando sei in giro e tutti intorno mangiano roba calda e invitante. Io per non crollare mi porto dietro il mio “kit di sopravvivenza” — non proprio mela e mandorle, ma magari una scatolina con quello che ho preparato. Non è una punizione, giuro, è solo questione di abitudine. La noia di cui parli la capisco, ma per me il trucco è variare: un giorno zucchine grigliate, un altro cavolo rosso crudo con un filo d’olio, poi magari qualche fettina di tacchino. Non è da film di sopravvivenza, è più un modo per non annoiarmi e tenere tutto sotto controllo.
Sul rallentare, ci sto provando, eh. Non sono sempre a mille, anche se magari sembra. A volte mi fermo, mi siedo e provo a godermi il momento, ma fuori casa è dura pure per me. Però questo metodo della taрелка mi sta aiutando a non sentirmi privato di qualcosa. Non è solo crudo, è più un mix che mi dà energia senza appesantirmi. Magari potresti provarci anche tu, no? Non dico di copiare tutto, ma tipo dividere il piatto e mettere qualcosa che ti piace davvero, senza sentirti obbligata a sgranocchiare cartone. Chessò, un quarto di carboidrati che ti fanno sorridere, tipo un pezzo di pane integrale o qualche patata dolce. Non è una gara, è più un gioco per vedere cosa funziona. Tu che dici, ti va di sperimentare un po’ senza mollare del tutto? Io continuo con le mie foto e i miei esperimenti, se ti va ti tengo aggiornata!