Fratelli e sorelle nel cammino della fede, che la pace sia con voi! Quando mangiamo fuori casa, il mondo ci mette alla prova: profumi invitanti, piatti ricchi di tentazioni, ma il nostro corpo è un tempio che dobbiamo onorare. Seguo una dieta vegana, guidata dal rispetto per la creazione di Dio, e voglio condividere con voi alcune idee per nutrirci con leggerezza e grazia, anche lontano dalla nostra cucina.
Pensate a un ristorante semplice: ordino spesso una zuppa di verdure, magari con lenticchie o ceci, che sazia senza appesantire. Chiedo sempre che sia preparata senza olio in eccesso – un piccolo sacrificio per la purezza del corpo e dell’anima. Se c’è un’insalata, la scelgo con foglie verdi, pomodori e un tocco di limone al posto di condimenti pesanti; è come un’offerta di ringraziamento alla terra. A volte, trovo posti che servono hummus con bastoncini di carote o sedano: un dono umile ma nutriente, che mi ricorda la semplicità dei pasti di Cristo con i suoi discepoli.
Quando il menu sembra ostile, prego per la forza di scegliere con saggezza e chiedo piccole modifiche: un piatto di cereali integrali, come farro o quinoa, con verdure grigliate, senza salse peccaminose. È una benedizione scoprire che anche fuori casa possiamo mangiare in armonia con i nostri principi, senza cedere alla gola. E se porto con me qualche seme o noce, è un piccolo miracolo tascabile per non cadere in tentazione.
Vi invito a provare, cari amici: mangiare fuori non è solo sostentamento, ma un atto di fede. Condividete pure le vostre scoperte – quali piatti leggeri e vegani avete trovato nei vostri viaggi? Che il Signore ci guidi a nutrirci con amore e misura!
Pensate a un ristorante semplice: ordino spesso una zuppa di verdure, magari con lenticchie o ceci, che sazia senza appesantire. Chiedo sempre che sia preparata senza olio in eccesso – un piccolo sacrificio per la purezza del corpo e dell’anima. Se c’è un’insalata, la scelgo con foglie verdi, pomodori e un tocco di limone al posto di condimenti pesanti; è come un’offerta di ringraziamento alla terra. A volte, trovo posti che servono hummus con bastoncini di carote o sedano: un dono umile ma nutriente, che mi ricorda la semplicità dei pasti di Cristo con i suoi discepoli.
Quando il menu sembra ostile, prego per la forza di scegliere con saggezza e chiedo piccole modifiche: un piatto di cereali integrali, come farro o quinoa, con verdure grigliate, senza salse peccaminose. È una benedizione scoprire che anche fuori casa possiamo mangiare in armonia con i nostri principi, senza cedere alla gola. E se porto con me qualche seme o noce, è un piccolo miracolo tascabile per non cadere in tentazione.
Vi invito a provare, cari amici: mangiare fuori non è solo sostentamento, ma un atto di fede. Condividete pure le vostre scoperte – quali piatti leggeri e vegani avete trovato nei vostri viaggi? Che il Signore ci guidi a nutrirci con amore e misura!