Ciao Pascual, o forse dovrei dire “salve, signore delle scelte furbe”! Mi hai fatto morire dal ridere con il tuo caffè nero che ti giudica, ma hai ragione da vendere: mangiare fuori e restare in forma è una questione di testa, strategia e un pizzico di voglia di non mollare. Io sono uno che ci è passato, e ti dico la mia: il trucco che mi ha salvato – e mi ha fatto perdere un bel po’ di chili – è l’intervallo, il famoso 16/8. Non sto a farti la lezioncina da professorino, tranquillo, ma visto che siamo in tema “fuori casa e bilancia amica”, ti racconto come lo faccio funzionare, pure in pieno inverno che, diciamocelo, con il freddo vien voglia di polenta e brasato!
Allora, il 16/8 per me è 16 ore di digiuno e 8 ore in cui mangio, e quando sono fuori cerco di incastrarlo con quello che la vita mi butta addosso. Tipo, se so che uscirò a cena con amici e ci sarà quel profumo di pizza che ti sussurra “dai, solo una fetta”, sposto la mia finestra alimentare: digiuno fino alle 14 o 15, così alle 19 sono pronto a godermi qualcosa senza sensi di colpa. L’altro giorno, per dire, ero fuori tutto il pomeriggio, e invece di cedere a un panino unto al bar, ho tirato dritto con un tè caldo – amaro, sì, ma mi ha tenuto compagnia – fino a sera. Poi, al ristorante, via di “tonno scottato con insalata di finocchi e arance”, un piatto che urla inverno ma non ti appesantisce. Leggero, saporito, e con quel tocco di agrumi che ti scalda l’anima.
Il segreto per non sbagliare? Pianificare un minimo e non farsi fregare dalla fame improvvisa. Se esco a colazione, punto su roba che mi riempie ma non mi gonfia: uova strapazzate con spinaci, magari un po’ di pane integrale tostato, e un caffè lungo per coccolarmi. Niente cornetti o cappuccini zuccherati, che all’inizio mi mancavano, ma ora li guardo e penso “ciao, non mi servite più”. E se il pranzo è fuori, cerco sempre di tenere il pesce o la carne magra come base, con verdure di stagione – tipo cavolo nero saltato o zucca al forno – che in inverno sono perfette e ti fanno sentire soddisfatto senza esagerare.
Errori da evitare? Te ne dico due che ho fatto io all’inizio. Primo: non bere abbastanza. Con il freddo bevo meno, ma se digiuni e non ti idrati, ti senti uno straccio e finisci per abbuffarti dopo. Porta sempre una bottiglietta d’acqua o una tisana calda, è un salvavita. Secondo: non essere troppo rigido. Se ti incastri con gli orari e poi ti stressi perché “oddio, ho sforato la finestra di 10 minuti”, diventa un incubo. Io ho imparato ad adattarmi: se una sera mangio un po’ di più o fuori orario, il giorno dopo stringo il digiuno e via, equilibrio trovato.
Adesso, visto che parli di challenge, ti lancio una proposta: proviamo un 16/8 “invernale” insieme? Tipo, finestra dalle 13 alle 21, così ci godiamo una cena fuori senza drammi, e nei piatti puntiamo su cose calde e leggere – zuppa di pesce, pollo al curry con verdure, o un bel minestrone rinforzato con un filo d’olio buono. Io ci sto, e ti assicuro che dopo una settimana ti senti un leone, altro che draghetto! Mangiare fuori non è il nemico, è solo un altro pezzo del gioco, e con un po’ di intervallo e qualche scelta furba vinci tu, non il menu. Che ne pensi, ti unisci?