Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve, anime in lotta col menu"! Eccomi qui, una divorziata che sta cercando di rimettere insieme i pezzi – non del matrimonio, ma del mio girovita! Mangiare fuori casa dopo il gran finale col mio ex è stata una giostra emotiva: un giorno mi abbuffavo di carbonara come se fosse un abbraccio, il giorno dopo mi guardavo allo specchio e pensavo "no, tesoro, ora si cambia musica".
La svolta? Ho deciso che i ristoranti non sarebbero stati più il mio campo di battaglia, ma il mio palco. Scelte salutari, sì, ma con un twist: voglio sentirmi una diva, non una penitente! Tipo, ordino un’insalata di quinoa con avocado e poi mi premio con un bicchiere di prosecco – perché, sapete, l’autostima non si nutre solo di calorie, ma anche di bollicine.
Fisicamente, sto vedendo progressi: meno 5 chili in due mesi, e quei jeans che urlavano "non ce la faccio" ora mi sussurrano "ok, ci sto". Ma il vero viaggio è nella testa. Mangiare fuori non è più una scusa per affogare i dispiaceri in un tiramisù: è un test. Mi siedo, guardo il menu e penso: "Cosa merita il mio corpo oggi?". È un gioco di equilibrio tra voglia di vivere e voglia di non rotolare via dal tavolo!
Emotionalmente? Beh, c’è ancora qualche scivolone. L’altro giorno, al ristorante thai, ho fissato un piatto di pad thai e mi è partito un flashback di quando io e il mio ex litigavamo su chi finiva l’ultimo gamberetto. Ma poi ho respirato, ho ordinato del tè verde e mi sono detta: "Cara, ora i gamberetti sono tutti tuoi". È liberatorio, sapete?
Il trucco per me è stato trasformare ogni uscita in un esperimento: cerco posti con opzioni sane ma sfiziose, tipo quel poké hawaiano che sembra un quadro di Monet. Oppure mi porto dietro una tisana alla garcinia – non che sia una bacchetta magica, ma mi dà quel vibe da "sto facendo qualcosa per me". E poi, ammettiamolo, ordinare acqua gasata con limone mi fa sentire una che ha la situazione in pugno, anche se dentro sto ancora negoziando col cuore spezzato.
Voi come fate a non cedere al richiamo della pizza quattro formaggi quando il cameriere vi guarda con quel sorrisetto complice? Datemi qualche dritta, che il mio viaggio è appena iniziato e ho ancora un po’ di autostima da conquistare, un’insalata alla volta!
La svolta? Ho deciso che i ristoranti non sarebbero stati più il mio campo di battaglia, ma il mio palco. Scelte salutari, sì, ma con un twist: voglio sentirmi una diva, non una penitente! Tipo, ordino un’insalata di quinoa con avocado e poi mi premio con un bicchiere di prosecco – perché, sapete, l’autostima non si nutre solo di calorie, ma anche di bollicine.
Fisicamente, sto vedendo progressi: meno 5 chili in due mesi, e quei jeans che urlavano "non ce la faccio" ora mi sussurrano "ok, ci sto". Ma il vero viaggio è nella testa. Mangiare fuori non è più una scusa per affogare i dispiaceri in un tiramisù: è un test. Mi siedo, guardo il menu e penso: "Cosa merita il mio corpo oggi?". È un gioco di equilibrio tra voglia di vivere e voglia di non rotolare via dal tavolo!
Emotionalmente? Beh, c’è ancora qualche scivolone. L’altro giorno, al ristorante thai, ho fissato un piatto di pad thai e mi è partito un flashback di quando io e il mio ex litigavamo su chi finiva l’ultimo gamberetto. Ma poi ho respirato, ho ordinato del tè verde e mi sono detta: "Cara, ora i gamberetti sono tutti tuoi". È liberatorio, sapete?
Il trucco per me è stato trasformare ogni uscita in un esperimento: cerco posti con opzioni sane ma sfiziose, tipo quel poké hawaiano che sembra un quadro di Monet. Oppure mi porto dietro una tisana alla garcinia – non che sia una bacchetta magica, ma mi dà quel vibe da "sto facendo qualcosa per me". E poi, ammettiamolo, ordinare acqua gasata con limone mi fa sentire una che ha la situazione in pugno, anche se dentro sto ancora negoziando col cuore spezzato.
Voi come fate a non cedere al richiamo della pizza quattro formaggi quando il cameriere vi guarda con quel sorrisetto complice? Datemi qualche dritta, che il mio viaggio è appena iniziato e ho ancora un po’ di autostima da conquistare, un’insalata alla volta!