Ehi, ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno come iniziare oggi. Sono qui, davanti allo schermo, con un nodo in gola che non vuole andare via. Mangio. Mangio tanto, troppo, e lo faccio quando tutto dentro di me sembra crollare. È come se il cibo fosse l’unica cosa che mi tiene a galla, ma poi mi guardo allo specchio e mi sento affondare ancora di più. Vorrei smettere, davvero, ma è difficile. Lo stress mi prende e io apro il frigo, o la dispensa, e mi perdo.
Qualcuno di voi ci è passato? Come fate a non lasciarvi travolgere? Io ci provo, giuro. Qualche giorno fa ho avuto una settimana buona: ho camminato, ho bevuto tanta acqua – mi sono detta che forse poteva essere un modo per “lavare via” quelle emozioni pesanti – e ho persino cucinato qualcosa di sano, tipo un’insalata con del pollo grigliato. Mi sono sentita fiera, sapete? Ma poi ieri è arrivata una discussione al lavoro, e in un attimo ero lì, con una vaschetta di gelato in mano, a chiedermi perché non riesco a fermarmi.
Non voglio consigli tipo “mangia una carota invece di una pizza”, perché lo so già che non funziona così. È più profondo. È come se il cibo fosse il mio scudo, ma allo stesso tempo la mia prigione. Vorrei imparare a stare con quello che sento senza doverlo soffocare con un piatto di pasta. Avete qualche trucco, qualcosa che vi ha aiutato a guardarvi dentro senza scappare? Io sto provando a scrivere quello che provo, a volte, ma poi mi perdo di nuovo.
Grazie a chi mi leggerà. Anche solo sapere che non sono sola mi fa respirare un po’ meglio.
Qualcuno di voi ci è passato? Come fate a non lasciarvi travolgere? Io ci provo, giuro. Qualche giorno fa ho avuto una settimana buona: ho camminato, ho bevuto tanta acqua – mi sono detta che forse poteva essere un modo per “lavare via” quelle emozioni pesanti – e ho persino cucinato qualcosa di sano, tipo un’insalata con del pollo grigliato. Mi sono sentita fiera, sapete? Ma poi ieri è arrivata una discussione al lavoro, e in un attimo ero lì, con una vaschetta di gelato in mano, a chiedermi perché non riesco a fermarmi.
Non voglio consigli tipo “mangia una carota invece di una pizza”, perché lo so già che non funziona così. È più profondo. È come se il cibo fosse il mio scudo, ma allo stesso tempo la mia prigione. Vorrei imparare a stare con quello che sento senza doverlo soffocare con un piatto di pasta. Avete qualche trucco, qualcosa che vi ha aiutato a guardarvi dentro senza scappare? Io sto provando a scrivere quello che provo, a volte, ma poi mi perdo di nuovo.
Grazie a chi mi leggerà. Anche solo sapere che non sono sola mi fa respirare un po’ meglio.