Ehi, il tuo entusiasmo è una vera spinta! Quel trucco del piatto piccolo è geniale, lo segno subito, e il tuo approccio da studente super organizzato mi fa venir voglia di pianificare meglio anch’io. Io vengo da un percorso un po’ diverso, con una parentesi complicata: un infortunio al ginocchio che mi ha tenuta ferma per mesi. Risultato? Chili in più e un umore sottozero. Ma ora sto tornando in pista, e il mio mantra è “lento ma costante”.
Dopo la riabilitazione, ho dovuto ripensare tutto: niente salti o corsa per me, almeno per ora. Il mio alleato numero uno è la routine giornaliera, che mi tiene focalizzata senza strafare. La mattina comincio con 15 minuti di mobilità articolare: esercizi leggeri per il ginocchio, come cerchi con la gamba e allungamenti guidati da un’app di fisioterapia. Poi passo a un mini-circuito di forza adattato: squat assistiti con una sedia, alzate del bacino e plank modificati (ginocchia a terra, per non forzare). Uso una fascia elastica per aggiungere un po’ di resistenza, e in 20 minuti ho fatto un lavoro completo senza rischiare. Uno studio che ho letto dice che anche allenamenti a bassa intensità, se costanti, migliorano il metabolismo e la composizione corporea, quindi ci credo.
Sul cibo, sto imparando a bilanciare gusto e calorie senza complicarmi la vita. Dopo l’infortunio, ero caduta nella trappola degli spuntini emotivi, ma ora seguo una regola: pasti regolari e strutturati. Colazione con yogurt greco, un po’ di avena e frutta fresca; pranzo con verdure grigliate, una proteina (spesso pesce, tipo merluzzo, che trovo surgelato a buon prezzo) e un cereale come farro o quinoa. La cena è più leggera: una zuppa di legumi o un’insalata con qualche fettina di tacchino. Misuro l’olio con un cucchiaio, come fai tu, e sto attenta alle porzioni senza ossessionarmi. Ho notato che mangiare ogni 3-4 ore mi evita le voglie di schifezze.
La chiave per me è stata inserire il movimento nella giornata senza farlo sembrare “esercizio”. Per esempio, vado a piedi al lavoro, anche se ci metto 30 minuti, e uso quel tempo per ascoltare podcast motivazionali. Oppure, mentre preparo la cena, faccio qualche passo laterale o sollevo bottiglie d’acqua come pesi. Sembra poco, ma un articolo che ho letto su una rivista di salute diceva che anche queste micro-attività aumentano il dispendio calorico giornaliero.
Per Capodanno, il mio obiettivo è sentirmi forte e a mio agio, più che puntare a un numero sulla bilancia. Sto provando questa combo di routine strutturata e piccoli trucchi quotidiani. Tu come incastri tutto con i tuoi ritmi da campus? Racconta, che il tuo sistema mi sta già ispirando!