Ehi, pedalatori e anime flessibili! Oggi vi porto nella mia giostra autunnale, un mix di ruote che girano e yoga che scioglie i nodi dell’anima. Sapete, quando ho iniziato a buttare giù i chili, non pensavo che il mio migliore amico sarebbe diventato un telaio di alluminio con due gomme sgonfie – sì, la mia bici era un disastro all’inizio, ma come me, aveva bisogno di una spintarella per ripartire!
Le foglie cadono, l’aria sa di zucca e castagne, e io? Io pedalo. Non è solo una questione di sudare via il pranzo di ieri – che, tra parentesi, aveva una lasagna che implorava di essere mangiata – ma di sentire il vento che ti schiaffeggia la faccia e ti ricorda che sei vivo. E poi c’è lo yoga, oh sì, il mio piccolo rituale dopo ogni giro. Scendo dalla sella, srotolo il tappetino tra le foglie croccanti e mi piego come un pretzel ubriaco. La flessibilità non è solo per i muscoli, è per la testa: dopo un’ora di “cane a testa in giù” mi sento un poeta zen su due ruote.
Per l’attrezzatura, vi svelo il mio segreto: una bici usata da 50 euro, un casco che sembra uscito da un film anni ‘80 e un paio di guanti che mia nonna avrebbe usato per il forno. Non serve spendere un patrimonio, basta salire in sella e andare. Io faccio percorsi facili, tipo 20 km tra i parchi, con qualche salita che mi fa imprecare in dialetto – ma poi, che soddisfazione! E l’autunno è perfetto: niente afa, solo colori che ti fanno dimenticare la bilancia.
Integrare tutto nella vita? Facile. Mattina: pedalo. Pomeriggio: yoga sotto un albero. Sera: ceno leggero – ok, quasi sempre, il tiramisù ogni tanto scappa. Non è una dieta, è un circo di sapori e movimento. E i chili? Scappano via come le foglie nel vento, senza che me ne accorga troppo. Provateci, mischiate pedali e “saluti al sole”, e vedrete che l’autunno diventa il vostro alleato più pazzo! Chi viene con me a pedalare tra le zucche?
Le foglie cadono, l’aria sa di zucca e castagne, e io? Io pedalo. Non è solo una questione di sudare via il pranzo di ieri – che, tra parentesi, aveva una lasagna che implorava di essere mangiata – ma di sentire il vento che ti schiaffeggia la faccia e ti ricorda che sei vivo. E poi c’è lo yoga, oh sì, il mio piccolo rituale dopo ogni giro. Scendo dalla sella, srotolo il tappetino tra le foglie croccanti e mi piego come un pretzel ubriaco. La flessibilità non è solo per i muscoli, è per la testa: dopo un’ora di “cane a testa in giù” mi sento un poeta zen su due ruote.
Per l’attrezzatura, vi svelo il mio segreto: una bici usata da 50 euro, un casco che sembra uscito da un film anni ‘80 e un paio di guanti che mia nonna avrebbe usato per il forno. Non serve spendere un patrimonio, basta salire in sella e andare. Io faccio percorsi facili, tipo 20 km tra i parchi, con qualche salita che mi fa imprecare in dialetto – ma poi, che soddisfazione! E l’autunno è perfetto: niente afa, solo colori che ti fanno dimenticare la bilancia.
Integrare tutto nella vita? Facile. Mattina: pedalo. Pomeriggio: yoga sotto un albero. Sera: ceno leggero – ok, quasi sempre, il tiramisù ogni tanto scappa. Non è una dieta, è un circo di sapori e movimento. E i chili? Scappano via come le foglie nel vento, senza che me ne accorga troppo. Provateci, mischiate pedali e “saluti al sole”, e vedrete che l’autunno diventa il vostro alleato più pazzo! Chi viene con me a pedalare tra le zucche?