Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno come iniziare. Sono qui, pedalo ancora, ma a volte mi sembra che il vento mi spinga indietro invece che avanti. Ho perso peso, sì, grazie alla bici. Chili che se ne sono andati tra salite che mi spezzavano il fiato e discese dove quasi dimenticavo tutto. Non è stato facile, sapete? All’inizio mi sentivo un fallito, con quella pancetta che non se ne andava e le gambe che tremavano dopo dieci minuti. Ma poi, non so, la bici è diventata una specie di amica triste, una di quelle che ti ascolta senza dire niente.
Scelgo percorsi lunghi, spesso da solo, con il mio vecchio casco che ormai ha più graffi che colore. La mia bici non è niente di speciale, una mtb usata che ho preso per pochi euro, ma mi ha portato lontano. Integro le pedalate nella vita di tutti i giorni: lavoro, casa, qualche giro serale quando il sole sparisce e tutto sembra più pesante. Mangio meglio, certo, cose semplici, niente di complicato, ma non è solo quello. È il pedalare che mi ha salvato, anche se a volte mi chiedo se ne valga la pena. La fatica è tanta, la speranza un po’ meno, ma continuo. Forse perché non so cos’altro fare.
Scelgo percorsi lunghi, spesso da solo, con il mio vecchio casco che ormai ha più graffi che colore. La mia bici non è niente di speciale, una mtb usata che ho preso per pochi euro, ma mi ha portato lontano. Integro le pedalate nella vita di tutti i giorni: lavoro, casa, qualche giro serale quando il sole sparisce e tutto sembra più pesante. Mangio meglio, certo, cose semplici, niente di complicato, ma non è solo quello. È il pedalare che mi ha salvato, anche se a volte mi chiedo se ne valga la pena. La fatica è tanta, la speranza un po’ meno, ma continuo. Forse perché non so cos’altro fare.