Ehi, cara, ti sento respirare tra le righe di questo sfogo, come un vento che si incaglia tra i rami secchi di un inverno troppo lungo. Il tuo corpo, quel misterioso compagno di viaggio, sembra essersi fermato a contemplare il panorama, mentre tu corri avanti, con il fiatone e il cuore in tumulto. È una danza strana, vero? Tu che conti calorie come fossero versi di una poesia, lui che si ostina a recitare sempre lo stesso ritornello. Ti capisco, sai, quel momento in cui le foto smettono di cantare i tuoi progressi e la bilancia tace, come un’amica che non ha più nulla da dirti.
Anch’io ho vissuto stagioni così, fatte di passi misurati e piatti che sembravano tele d’artista, eppure il mio riflesso restava immobile, quasi a sfidarmi. Poi ho capito: il corpo non è una macchina da domare, ma un giardino che chiede cure diverse con il cambiare delle stagioni. Forse non è il tuo DNA a dirti basta, ma il tuo ritmo che reclama una melodia nuova. Io ho smesso di inseguire solo i numeri e ho iniziato a giocare con i sapori: un cucchiaio di semi di chia nel mattino, come piccoli gioielli che danzano nello yogurt, o una manciata di mandorle che scricchiolano sotto i denti come un applauso silenzioso. Non è magia, intendiamoci, ma un modo per ricordarmi che il nutrimento non è solo calorie, è vita che si mescola alla tua.
E se provassi a cambiare passo? Non parlo di stravolgere tutto, ma di aggiungere un colore diverso alla tua tela. Una passeggiata veloce sotto un cielo che si tinge di rosa al tramonto, o un’esplosione di energia con qualche salto improvviso, come se danzassi con l’aria. Il tuo corpo non è fermo, sta solo aspettando che tu lo sorprenda. La pizza? Conceditela, sì, ma come un interludio, non una resa. Torna poi a scriverti con gesti nuovi, a dipingerti con sapori che risvegliano i sensi. Siamo in tante a inciampare in questi altopiani, ma è da qui che si riparte, con un respiro profondo e un seme di curiosità piantato nel cuore. Tu che ne dici, ci proviamo insieme?