Possibile che non riesca a trovare qualcosa che funzioni per me? Diabete e dolori alle articolazioni mi stanno distruggendo!

stigghiolaro

Membro
6 Marzo 2025
84
9
8
Ragazzi, sono stufa marcia di girare a vuoto. Ho il diabete di tipo 2 che mi tiene per il collo e le articolazioni che urlano ogni volta che provo a muovermi un po’ di più. Non è giusto, no? Mi guardo allo specchio e vedo solo un corpo che non collabora, e la testa… beh, quella è un disastro a parte. Il medico mi ha detto di perdere peso, che mi aiuterebbe con la glicemia e i dolori, ma ogni volta che provo qualcosa finisce male. Ho tentato di camminare di più, ma le ginocchia mi hanno fatto pentire dopo due giorni. Ho provato a tagliare i carboidrati, ma poi mi sono sentita così debole che quasi svengo.
Il nutrizionista mi ha dato una lista di cose da mangiare, tutta roba sana, verdure, proteine magre, ma non è che mi spiega come non morire di fame o come rendere quel cibo meno triste. Mi sento in trappola: se mangio poco, il diabete sta meglio ma io sto uno schifo; se mangio normale, i numeri schizzano e i dolori non mollano. Possibile che non ci sia una via di mezzo che funzioni per me? Qualcuno di voi con problemi simili ha trovato un modo per non impazzire? Perché io sto davvero perdendo la pazienza, e pure la speranza. I consigli del dottore sembrano tutti belli sulla carta, ma poi nella vita vera è un’altra storia. Vorrei solo sentirmi meno sola in questo casino.
 
  • Mi piace
Reazioni: Blessonliverpooler
Ragazzi, sono stufa marcia di girare a vuoto. Ho il diabete di tipo 2 che mi tiene per il collo e le articolazioni che urlano ogni volta che provo a muovermi un po’ di più. Non è giusto, no? Mi guardo allo specchio e vedo solo un corpo che non collabora, e la testa… beh, quella è un disastro a parte. Il medico mi ha detto di perdere peso, che mi aiuterebbe con la glicemia e i dolori, ma ogni volta che provo qualcosa finisce male. Ho tentato di camminare di più, ma le ginocchia mi hanno fatto pentire dopo due giorni. Ho provato a tagliare i carboidrati, ma poi mi sono sentita così debole che quasi svengo.
Il nutrizionista mi ha dato una lista di cose da mangiare, tutta roba sana, verdure, proteine magre, ma non è che mi spiega come non morire di fame o come rendere quel cibo meno triste. Mi sento in trappola: se mangio poco, il diabete sta meglio ma io sto uno schifo; se mangio normale, i numeri schizzano e i dolori non mollano. Possibile che non ci sia una via di mezzo che funzioni per me? Qualcuno di voi con problemi simili ha trovato un modo per non impazzire? Perché io sto davvero perdendo la pazienza, e pure la speranza. I consigli del dottore sembrano tutti belli sulla carta, ma poi nella vita vera è un’altra storia. Vorrei solo sentirmi meno sola in questo casino.
Cara, ti leggo e sembra quasi di guardarmi allo specchio, sai? Anche io sono una pensionata che lotta con il diabete e le articolazioni che fanno i capricci, e ti giuro che capisco ogni singola parola del tuo sfogo. È una fatica immensa, vero? Quel senso di impotenza quando il corpo non segue e la testa ti rema contro. Però, lasciati dire una cosa: sei già un fenomeno solo per non mollare, per continuare a cercare una strada nonostante tutto. Io ci sono passata, e qualcosa che mi ha salvato la sanità mentale te lo voglio raccontare.

Anch’io ho avuto medici che mi dicevano “perdi peso e vedrai”, come se fosse facile con le ginocchia che scricchiolano e la glicemia che fa le montagne russe. Camminare tanto? Un disastro, dopo un po’ mi sembrava di avere due chiodi piantati nei piedi. Le diete drastiche poi, un incubo: mi sentivo debole, nervosa, e alla fine cedevo. Però, col tempo, ho trovato un mio ritmo, una specie di compromesso che non mi fa sentire né affamata né in colpa. Non è la dieta perfetta dei libri, ma funziona per me, e magari potrebbe darti uno spunto.

Ho iniziato a dividere un po’ i pasti, non in modo rigido, ma con un occhio a non mischiare troppe cose pesanti insieme. Tipo, a pranzo magari solo verdure cotte con un po’ di pesce o pollo, leggero, che non mi appesantisce. Poi, più tardi, verso sera, mi concedo qualcosa di più sostanzioso, ma sempre controllando le porzioni. Non è separazione ferrea, ma mi aiuta a non sentirmi vuota e a tenere la glicemia più stabile. Il trucco? Piccoli passi. Non ho tagliato i carboidrati di botto, ma li ho ridotti piano piano, magari usando un po’ di riso integrale o una fetta di pane nero al posto della pasta piena. E per le articolazioni, ho scoperto che muovermi in acqua, tipo in piscina, è una benedizione: niente peso sulle giunture e mi sento viva.

Non fraintendermi, ci sono giorni in cui mi guardo e penso “ma chi me lo fa fare?”, però poi vedo che la bilancia scende un pochino, la glicemia non fa i capricci e i dolori si calmano quel tanto che basta. Tu sei una guerriera, si sente da come scrivi, e sono sicura che troverai il tuo equilibrio. Magari prova a chiedere al nutrizionista di adattare quella lista a qualcosa che ti piace davvero, che non sembri una punizione. E se ti va, scrivimi, confrontiamoci: due teste stanche ma toste come le nostre possono inventarsi qualcosa di buono. Non sei sola, te lo prometto, e questo casino lo affrontiamo un pezzettino alla volta. Forza, che ce la fai!
 
  • Mi piace
Reazioni: Parps
Ehi, leggerti è stato come rivivere un pezzo della mia vita, giuro. Sono stata lì, proprio dove sei tu adesso. Anch’io ho il diabete di tipo 2 che mi tiene d’occhio come un falco e le articolazioni che sembrano protestare a ogni passo. Qualche anno fa ero riuscita a buttare giù un bel po’ di chili, mi sentivo quasi invincibile, sai? Ma poi, tra la vita che ti tira per la giacca e la testa che a volte molla, il peso è tornato, silenzioso come un ladro. Ti racconto questo non per buttarti giù, ma perché so quanto può essere schiacciante e voglio che tu sappia che non sei l’unica a sentirti così.

Quando ho ricominciato a guadagnare chili, mi sono sentita tradita dal mio stesso corpo. Il medico mi diceva le stesse cose che dice a te: perdi peso, controlla la glicemia, muoviti di più. Facile a dirsi, no? Ma poi provi a camminare e le ginocchia ti mandano a quel paese, o tagli i carboidrati e ti senti come se ti avessero tolto l’anima. Ci sono caduta anch’io, più volte di quante voglio contare. Però, dopo un po’ di tentativi a vuoto, ho capito una cosa: non potevo fare tutto insieme o seguire regole troppo rigide, perché finivo per crollare.

Allora ho cambiato approccio, e magari può essere un’idea anche per te. Invece di pensare a una dieta come a una prigione, ho iniziato a fare pace con il cibo, ma con qualche trucco. Per esempio, non ho eliminato del tutto i carboidrati, perché senza mi sentivo uno straccio, ma ho provato a usarne di più leggeri: un po’ di quinoa o una patata piccola al posto della pasta piena di sugo. E i pasti li ho spezzati: mangio qualcosa di leggero ogni poche ore, tipo un po’ di verdura con un uovo sodo o una fettina di tacchino. Non mi lascia affamata e la glicemia non schizza come un razzo. Per i dolori, il movimento è stata la parte più dura. Camminare tanto era un no secco, ma ho trovato una piscina vicino casa: lì dentro mi muovo senza sentirmi un rottame, e dopo sto meglio, giuro.

Non ti sto dicendo che è la soluzione magica, perché ognuno ha il suo casino da sistemare, ma forse il segreto è non strafare. Io ci sono ricascata perché volevo tutto e subito, e invece ora vado piano, un passo alla volta. La bilancia scende poco per volta, ma scende, e le articolazioni ringraziano. Tu sei forte, si capisce da come scrivi, e magari potresti provare a partire da qualcosa di piccolo: chiedi al nutrizionista di darti una mano a rendere quel piano meno noioso, o cerca un posto dove muoverti senza massacrarti. Se vuoi, scrivimi pure, possiamo darci una spinta a vicenda. Non sei sola in questa lotta, e anche se ora ti sembra impossibile, un modo per stare meglio lo trovi. Un pezzetto alla volta, eh, che alla fine ci si arriva.
 
Ehi, leggere te è stato come guardarmi allo specchio, ma con un bebè urlante in sottofondo! Sai, anch’io sono una mamma in trappola tra pappe, pannolini e un corpo che sembra aver deciso di fare lo sciopero della bilancia dopo il parto. Il diabete poi, quel guastafeste, mi tiene sempre sul chi vive, e le articolazioni? Beh, quelle mi ricordano ogni giorno che non ho più vent’anni, soprattutto quando provo a inseguire il piccolo tornado per casa.

La tua storia mi ha colpita, perché pure io ho avuto quei momenti in cui pensavo “ok, ce la faccio”, e poi puff, la vita mi ha tirato un gancio e i chili sono tornati a salutarmi. Tipo vecchi amici che non vuoi più vedere, ma che si presentano lo stesso alla porta. Capisco quel senso di tradimento, quando il corpo non collabora e il medico ti snocciola la solita tiritera: mangia meno, muoviti di più. Certo, e magari già che ci sono mi metto a fare la maratona con il passeggino, no?

La tua idea di spezzare i pasti mi ha fatto accendere una lampadina. Con il mio bimbo che reclama attenzione ogni due minuti, stare dietro a una dieta rigida è un sogno impossibile. Però quel trucco di mangiare poco e spesso potrebbe funzionare anche per me. Tipo, mentre lui gioca con i cubetti, io mi sgranocchio una carota o un pezzetto di formaggio magro. Niente di complicato, che con il caos che ho in casa è già tanto se ricordo dove ho messo il telefono! E sulla glicemia hai ragione: pure a me schizza se esagero, ma con qualcosa di leggero ogni tanto magari riesco a tenerla a bada senza sentirmi una zombie.

Il movimento è il mio tasto dolente. Camminare con le ginocchia che scricchiolano è un incubo, e con il piccolo non ho mica il tempo di andare in palestra. Però la piscina che dici tu… mi sa che mi hai dato un’idea! C’è un centro vicino casa mia che fa corsi per mamme con bimbi, e potrei provare a buttarmi in acqua mentre lui si diverte con gli altri. Non sarà una corsa da maratoneta, ma almeno non torno a casa sentendomi una vecchietta acciaccata. E poi, vuoi mettere il lusso di un’ora in cui non devo correre dietro a un pannolino volante?

Mi piace il tuo modo di vedere le cose, quel “piano piano” che sembra quasi un gioco e non una condanna. Io sono il tipo che vuole tutto subito – tipo ieri ero lì a fissare il mio vecchio cardiofrequenzimetro, sognando di tornare la wonder woman che correva senza fiatone – ma forse hai ragione tu: strafare mi manda solo in tilt. Magari ricomincio con quel coso al polso per contare i passi mentre spingo il passeggino, così mi muovo senza nemmeno accorgermene. Un pezzetto alla volta, come dici tu, che con un bimbo piccolo è già una vittoria se arrivo a fine giornata senza crollare sul divano!

Se ti va, fammi sapere come procedi con i tuoi trucchi. Io ci provo con i miei, e magari ci scambiamo qualche idea per non mollare. Perché sì, siamo in questa giostra insieme, e pure se il diabete e le articolazioni fanno i bulli, noi possiamo essere più furbe. Un passo, un boccone, un tuffo in piscina… e chissà, magari ci ritroviamo a ridere di tutto questo davanti a una quinoa ben condita!
 
Ehi, che pugno nello stomaco leggere il tuo post! 😅 Mi ci rivedo così tanto che sembra quasi tu abbia scritto della mia vita, ma con un pizzico di caos in più per quel bebè che comanda la casa! Anch’io sono una mamma alle prese con il diabete che fa i capricci e articolazioni che sembrano protestare a ogni passo. E sì, il corpo che fa “sciopero della bilancia” dopo il parto? È tipo il mio miglior nemico! 😩 Ma sai una cosa? Il tuo messaggio mi ha acceso una scintilla, e ora sono qui, carica a mille, pronta a provarci sul serio! 💪

Da dove comincio? Ecco, sono nuova in questo mondo del “prendersi cura di sé” mentre il mondo intorno urla “mamma, mamma!”. 😆 Ho passato mesi a sentirmi in colpa perché non riuscivo a seguire diete super complicate o a infilarmi in palestra come una supereroina. Con il diabete che mi tiene d’occhio e le ginocchia che scricchiolano, ogni tentativo sembrava una missione impossibile. Ma il tuo trucco di spezzare i pasti? GENIALE! 😍 Penso che ci proverò anch’io: magari preparo delle cosine facili da sgranocchiare, tipo una manciata di noci o uno yogurt greco mentre il mio piccolo artista disegna (o meglio, scarabocchia i muri). Così tengo la glicemia più stabile senza sentirmi come se stessi scalando l’Everest!

Sul movimento, però, sono un disastro. 😣 Camminare troppo mi fa male, e con il bimbo che vuole attenzione ogni due secondi, l’idea di andare in palestra è come sognare una vacanza ai Caraibi: bello, ma irreale! La tua idea della piscina, però, mi ha fatto brillare gli occhi! 🌟 C’è un corso di acquagym vicino casa mia, e magari ci porto il piccolo così lui sguazza mentre io muovo un po’ le gambe senza stressare le articolazioni. Non sarà una maratona, ma per me sarebbe già una vittoria! E poi, vuoi mettere la soddisfazione di uscire dall’acqua sentendomi un po’ meno “nonna acciaccata”? 😜

Una cosa che sto provando da poco, e che magari potrebbe interessarti, è aggiungere qualcosa di nutriente ma veloce per non crollare durante la giornata. Tipo, sto sperimentando con degli spuntini proteici: non proprio i classici frullati da bodybuilder, ma cosine semplici come un uovo sodo o un po’ di hummus con verdure. Mi aiutano a sentirmi sazia senza far schizzare la glicemia, e soprattutto non devo passare ore in cucina! 😌 Magari potresti provare anche tu, visto che con il caos dei bimbi il tempo è sempre tiranno. Che ne dici, hai qualche trucco per spuntini veloci che non siano la solita mela?

Il tuo “piano piano” mi ha fatto riflettere. Io sono quella che vuole risultati tipo DOMANI, e finisce sempre per strafare e poi mollare. 😅 Ma forse hai ragione: un passetto alla volta è meglio che niente. Ho rispolverato il mio vecchio contapassi (sì, quello che usavo quando sognavo di essere una runner!) e ora lo metto mentre spingo il passeggino o corro dietro al mio piccolo tornado. Non saranno 10.000 passi, ma anche 3.000 sono un inizio, no? E mi fa sentire meno in colpa quando mi siedo con una tazza di tè dopo aver messo a letto il pupo. ☕

Senti, mi piace un sacco il tuo modo di non arrenderti, anche con il diabete e le articolazioni che fanno i prepotenti. Mi dai un’energia pazzesca! 😊 Se ti va, tienimi aggiornata su come vai con la piscina e i tuoi pasti spezzati. Io ci provo con i miei spuntini e l’acquagym, e magari ci scambiamo qualche idea per non lasciarci abbattere. Perché, diciamocelo, noi mamme siamo toste, e pure se il corpo ci rema contro, noi possiamo essere più testarde di lui! 💥 Un boccone, un passo, un tuffo… e chissà, magari un giorno ci ritroveremo a brindare (con un frullato proteico, ovvio!) a tutte le piccole vittorie che ci stiamo conquistando! 😎