Amici del respiro e delle asana, oggi mi ritrovo a scrivere con il cuore un po’ più leggero, ma non è sempre stato così. Questo viaggio che ho intrapreso, tra yoga e scatti, è come un dialogo silenzioso con me stessa. Ogni posizione, ogni respiro profondo, è un passo verso qualcosa che non riesco ancora a definire del tutto, ma che sento sempre più vicino.
Ho iniziato a fare yoga non solo per perdere peso, ma per ritrovare un equilibrio che la vita, con i suoi ritmi assurdi, mi aveva strappato via. All’inizio era una sfida: le mie articolazioni protestavano, il respiro si spezzava, e la bilancia sembrava guardarmi con un ghigno beffardo. Poi ho deciso di aggiungere qualcosa di mio, un rituale personale: le fotosesioni. Non sono una modella, sia chiaro, e non ho un fotografo professionista alle spalle. Prendo il mio telefono, trovo un angolo di casa con la luce giusta, e scatto. Non per vantarmi, ma per vedere. Per capire davvero dove sto andando.
Ogni mese organizzo questi momenti, come un appuntamento con la me che sto costruendo. Le foto non mentono: mostrano i chili che scivolano via, sì, ma anche la postura che si raddrizza, gli occhi che brillano un po’ di più. Non è solo questione di numeri sulla bilancia – anche se, lo ammetto, vedere quel meno 8 kg dopo mesi di impegno mi ha fatto quasi piangere. È il modo in cui lo yoga mi sta insegnando ad abitare il mio corpo, a sentirlo flessibile, vivo, mio.
Ci sono giorni in cui la tentazione di mollare è forte. Una pizza fumante, il divano che mi chiama, la stanchezza che pesa come un macigno. Ma poi penso a quelle foto, a come ogni scatto racconta un pezzo di strada. Non è una gara con gli altri, non mi interessa vincere niente se non la sfida con me stessa. Lo yoga mi ha dato la pazienza di aspettare, di non pretendere tutto subito, e le foto sono lì a ricordarmi che il tempo sa sempre ricompensare chi insiste.
Voi come fate a tenere alta la motivazione? Avete dei piccoli riti che vi aiutano a non perdere di vista il cammino? Io, tra un saluto al sole e un click della fotocamera, sto imparando che la leggerezza non è solo un numero, ma uno stato d’animo. E forse, alla fine, è proprio questo che sto cercando.
Ho iniziato a fare yoga non solo per perdere peso, ma per ritrovare un equilibrio che la vita, con i suoi ritmi assurdi, mi aveva strappato via. All’inizio era una sfida: le mie articolazioni protestavano, il respiro si spezzava, e la bilancia sembrava guardarmi con un ghigno beffardo. Poi ho deciso di aggiungere qualcosa di mio, un rituale personale: le fotosesioni. Non sono una modella, sia chiaro, e non ho un fotografo professionista alle spalle. Prendo il mio telefono, trovo un angolo di casa con la luce giusta, e scatto. Non per vantarmi, ma per vedere. Per capire davvero dove sto andando.
Ogni mese organizzo questi momenti, come un appuntamento con la me che sto costruendo. Le foto non mentono: mostrano i chili che scivolano via, sì, ma anche la postura che si raddrizza, gli occhi che brillano un po’ di più. Non è solo questione di numeri sulla bilancia – anche se, lo ammetto, vedere quel meno 8 kg dopo mesi di impegno mi ha fatto quasi piangere. È il modo in cui lo yoga mi sta insegnando ad abitare il mio corpo, a sentirlo flessibile, vivo, mio.
Ci sono giorni in cui la tentazione di mollare è forte. Una pizza fumante, il divano che mi chiama, la stanchezza che pesa come un macigno. Ma poi penso a quelle foto, a come ogni scatto racconta un pezzo di strada. Non è una gara con gli altri, non mi interessa vincere niente se non la sfida con me stessa. Lo yoga mi ha dato la pazienza di aspettare, di non pretendere tutto subito, e le foto sono lì a ricordarmi che il tempo sa sempre ricompensare chi insiste.
Voi come fate a tenere alta la motivazione? Avete dei piccoli riti che vi aiutano a non perdere di vista il cammino? Io, tra un saluto al sole e un click della fotocamera, sto imparando che la leggerezza non è solo un numero, ma uno stato d’animo. E forse, alla fine, è proprio questo che sto cercando.