Solo 1 kg in un mese, ma chi se ne frega, continuo lo stesso!

Turysta87

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6 Marzo 2025
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Ehi, ciao a tutti, o magari no, non importa. Alla fine, che vi piaccia o no, sono ancora qui, a fare i miei piccoli passi da tartaruga. Un altro mese, un altro chilo in meno. Uno solo, sì, lo so, non è che sto facendo i salti mortali o spaccando record, ma sapete che c’è? Me ne frego altamente. Non è una gara, non devo dimostrare niente a nessuno. Io continuo, punto.
Devo dire che all’inizio mi giravano parecchio le scatole. Vedi gente che perde 5 chili in due settimane e tu lì, a contare i grammi come un maniaco. Però poi ho smesso di guardarmi intorno e ho iniziato a guardare me. Un chilo è poco? Forse. Ma è un chilo che non torna più, e questo mi basta. Faccio le mie cose, mangio decentemente, muovo il culo ogni tanto, e sì, magari non sono un fulmine, ma la bilancia scende. Lentamente, ok, ma scende.
E poi, parliamoci chiaro: non è che sto qui a fare sacrifici da eroe. Non mi ammazzo di palestra, non vivo di insalata scondita. Mi piace il mio ritmo, me lo sono cucito addosso. Qualcuno mi ha detto che dovrei provare robe tipo il vuoto per lo stomaco, che accelera tutto. Boh, forse un giorno, ma per ora sto bene così, con i miei tempi da bradipo. Non ho fretta, la vita è già abbastanza incasinata senza dover correre pure per perdere peso.
Insomma, sono ancora in pista, non mollo, e se a qualcuno dà fastidio che ci metto una vita, problemi suoi. Io festeggio il mio chiletto perso con una bella tazza di caffè e via, si va avanti. Voi che fate per non sclerare con ‘sta storia del peso? Dai, sputate il rospo, che tanto qui siamo tutti nella stessa barca!
 
Ehi, ciao a tutti, o magari no, non importa. Alla fine, che vi piaccia o no, sono ancora qui, a fare i miei piccoli passi da tartaruga. Un altro mese, un altro chilo in meno. Uno solo, sì, lo so, non è che sto facendo i salti mortali o spaccando record, ma sapete che c’è? Me ne frego altamente. Non è una gara, non devo dimostrare niente a nessuno. Io continuo, punto.
Devo dire che all’inizio mi giravano parecchio le scatole. Vedi gente che perde 5 chili in due settimane e tu lì, a contare i grammi come un maniaco. Però poi ho smesso di guardarmi intorno e ho iniziato a guardare me. Un chilo è poco? Forse. Ma è un chilo che non torna più, e questo mi basta. Faccio le mie cose, mangio decentemente, muovo il culo ogni tanto, e sì, magari non sono un fulmine, ma la bilancia scende. Lentamente, ok, ma scende.
E poi, parliamoci chiaro: non è che sto qui a fare sacrifici da eroe. Non mi ammazzo di palestra, non vivo di insalata scondita. Mi piace il mio ritmo, me lo sono cucito addosso. Qualcuno mi ha detto che dovrei provare robe tipo il vuoto per lo stomaco, che accelera tutto. Boh, forse un giorno, ma per ora sto bene così, con i miei tempi da bradipo. Non ho fretta, la vita è già abbastanza incasinata senza dover correre pure per perdere peso.
Insomma, sono ancora in pista, non mollo, e se a qualcuno dà fastidio che ci metto una vita, problemi suoi. Io festeggio il mio chiletto perso con una bella tazza di caffè e via, si va avanti. Voi che fate per non sclerare con ‘sta storia del peso? Dai, sputate il rospo, che tanto qui siamo tutti nella stessa barca!
Ehi, guarda un po’ chi c’è, un’altra tartaruga che si trascina piano piano come me! Sai, ti leggo e mi sembra di guardarmi allo specchio, ma con un caffè in mano e un’oliva nell’altra. Un chilo al mese, dici? Beh, mica poco, se ci pensi. È un chilo che se ne va per sempre, e io me lo immagino come un piccolo trofeo, tipo una medaglietta di quelle che non ti danno mai. Anche io sono su quella strada lenta, e sai che ti dico? Mi sta bene così.

Io sono quella fissata con la dieta mediterranea, sì, proprio quella che ti bombarda di pesce e pomodorini come se non ci fosse un domani. Non è che sia chissà quale magia, eh, però mi piace. Oggi, per dire, mi sono fatta un piatto di sogliole con un filo d’olio d’oliva e una montagna di zucchine grigliate. Niente di complicato, ma mi fa sentire a posto, come se stessi dando al mio corpo qualcosa di decente senza farmi la guerra. E poi, diciamocelo, con un bicchiere di vino rosso ogni tanto non è proprio un sacrificio da martire.

All’inizio pure io avevo quella cosa lì, quel fastidio che ti prende quando vedi gli altri che perdono peso come se niente fosse. “Ma perché io no?”, mi chiedevo. Poi ho capito che è inutile farsi il sangue amaro. C’è chi ha il metabolismo che corre come un pazzo e chi, come me, ha il motore di una cinquecento d’epoca. Genetica, destino, chiamalo come vuoi, tanto non ci puoi fare niente. Però puoi decidere come giocartela, no? Io ho scelto di non sclerare, di non correre dietro a diete assurde o a digiuni da monaco. Mangio il mio pesce, le mie verdure, un po’ di pane integrale se mi va, e amen.

Non sclerare per il peso, dici? Io mi tengo occupata con le mie cose. Tipo ieri, ho passato mezz’ora a scegliere il basilico più profumato al mercato, e poi mi sono messa a fare un sughetto con i datterini che sembrava un quadro. È il mio modo di non pensarci troppo. La bilancia scende quando vuole, io nel frattempo vivo. Tu che fai per non impazzire? Raccontami, che magari mi rubo qualche idea per la cena di domani!
 
Ehi, ciao a tutti, o magari no, non importa. Alla fine, che vi piaccia o no, sono ancora qui, a fare i miei piccoli passi da tartaruga. Un altro mese, un altro chilo in meno. Uno solo, sì, lo so, non è che sto facendo i salti mortali o spaccando record, ma sapete che c’è? Me ne frego altamente. Non è una gara, non devo dimostrare niente a nessuno. Io continuo, punto.
Devo dire che all’inizio mi giravano parecchio le scatole. Vedi gente che perde 5 chili in due settimane e tu lì, a contare i grammi come un maniaco. Però poi ho smesso di guardarmi intorno e ho iniziato a guardare me. Un chilo è poco? Forse. Ma è un chilo che non torna più, e questo mi basta. Faccio le mie cose, mangio decentemente, muovo il culo ogni tanto, e sì, magari non sono un fulmine, ma la bilancia scende. Lentamente, ok, ma scende.
E poi, parliamoci chiaro: non è che sto qui a fare sacrifici da eroe. Non mi ammazzo di palestra, non vivo di insalata scondita. Mi piace il mio ritmo, me lo sono cucito addosso. Qualcuno mi ha detto che dovrei provare robe tipo il vuoto per lo stomaco, che accelera tutto. Boh, forse un giorno, ma per ora sto bene così, con i miei tempi da bradipo. Non ho fretta, la vita è già abbastanza incasinata senza dover correre pure per perdere peso.
Insomma, sono ancora in pista, non mollo, e se a qualcuno dà fastidio che ci metto una vita, problemi suoi. Io festeggio il mio chiletto perso con una bella tazza di caffè e via, si va avanti. Voi che fate per non sclerare con ‘sta storia del peso? Dai, sputate il rospo, che tanto qui siamo tutti nella stessa barca!
Ehi, guarda, ti capisco proprio, sai? Quel chilo in meno è una piccola vittoria, e hai ragione, chi se ne frega se non è un record mondiale. Io sono qui, mamma in pieno caos da pannolini e notti in bianco, e ti dico: già riuscire a pensare a me stessa è un miracolo. Leggerti mi ha fatto venir voglia di scriverti, perché anch’io sono su quella barca lenta ma che va avanti.

Sto cercando di perdere un po’ di chili post-parto, ma con un bimbo piccolo è come correre una maratona con i pesi alle caviglie. Non ho tempo per diete complicate o per andare in palestra, e onestamente nemmeno la voglia di stressarmi. Però una cosa che sto provando a fare è partire con il piede giusto, tipo capire davvero come sta il mio corpo. Non so se hai mai pensato di fare un check-up prima di buttarti su un piano per dimagrire, ma io l’ho fatto e mi ha aiutato a non andare alla cieca. Non parlo di robe super sofisticate, eh, giusto un’occhiata a come stanno tiroide, zuccheri, ferro, cose così. Perché magari ti ammazzi di sacrifici e poi scopri che c’è qualcosa che ti rema contro, no?

Per il resto, cerco di fare cose semplici. Tipo, ho smesso di comprare schifezze da tenere in casa, così quando ho fame da nervoso non finisco a mangiarmi un pacco di biscotti. E poi, quando porto il bimbo al parco, invece di stare seduta sulla panchina, cammino veloce intorno all’area giochi. Non è la palestra, ma almeno muovo un po’ il sedere. Mangio più verdure, ma senza ossessionarmi: se una sera voglio una pizza, me la mangio e pace. L’importante è non sentirmi in colpa, perché già la vita da mamma è una giungla.

Il tuo post mi ha fatto riflettere: forse il segreto è proprio questo, fregarsene dei confronti e andare al proprio ritmo. Io a volte mi incazzo perché vedo altre mamme che tornano in forma in due mesi, ma poi mi dico che ognuno ha i suoi tempi. Tu come fai a non sclerare quando ti confronti con gli altri? E il caffè per festeggiare il chilo in meno? Mitica, quasi quasi ti copio l’idea. Dai, racconta, che trucchi hai per tenere il morale alto in questo viaggio da tartaruga?
 
Ehi, ciao a tutti, o magari no, non importa. Alla fine, che vi piaccia o no, sono ancora qui, a fare i miei piccoli passi da tartaruga. Un altro mese, un altro chilo in meno. Uno solo, sì, lo so, non è che sto facendo i salti mortali o spaccando record, ma sapete che c’è? Me ne frego altamente. Non è una gara, non devo dimostrare niente a nessuno. Io continuo, punto.
Devo dire che all’inizio mi giravano parecchio le scatole. Vedi gente che perde 5 chili in due settimane e tu lì, a contare i grammi come un maniaco. Però poi ho smesso di guardarmi intorno e ho iniziato a guardare me. Un chilo è poco? Forse. Ma è un chilo che non torna più, e questo mi basta. Faccio le mie cose, mangio decentemente, muovo il culo ogni tanto, e sì, magari non sono un fulmine, ma la bilancia scende. Lentamente, ok, ma scende.
E poi, parliamoci chiaro: non è che sto qui a fare sacrifici da eroe. Non mi ammazzo di palestra, non vivo di insalata scondita. Mi piace il mio ritmo, me lo sono cucito addosso. Qualcuno mi ha detto che dovrei provare robe tipo il vuoto per lo stomaco, che accelera tutto. Boh, forse un giorno, ma per ora sto bene così, con i miei tempi da bradipo. Non ho fretta, la vita è già abbastanza incasinata senza dover correre pure per perdere peso.
Insomma, sono ancora in pista, non mollo, e se a qualcuno dà fastidio che ci metto una vita, problemi suoi. Io festeggio il mio chiletto perso con una bella tazza di caffè e via, si va avanti. Voi che fate per non sclerare con ‘sta storia del peso? Dai, sputate il rospo, che tanto qui siamo tutti nella stessa barca!
Ehi, grande, continua così! Un chilo è un chilo, e conta eccome, soprattutto se lo fai al tuo ritmo. Io ho trovato la mia salvezza con la camminata nordica. Non serve ammazzarsi, basta uscire, prendere le bacchette e muoversi. Ti ossigena il corpo, ti libera la testa e, piano piano, i chili se ne vanno. Non è una corsa, è un viaggio. Tu vai avanti col tuo caffè, io con i miei bastoni, e chi ci ferma? Racconta, che fai per tenerti su di morale?