Superare il Plateau: Allenamenti Funzionali a Casa per Spingere il Ritmo e Tornare a Perdere!

m.f.ventu

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, parliamoci chiaro: il plateau è una bestia nera, e quando ti colpisce sembra che tutto il lavoro fatto svanisca nel nulla. Ti guardi allo specchio, controlli il peso, e niente si muove. Frustrante, vero? Ma sapete una cosa? Non serve arrendersi, e soprattutto non serve una palestra costosissima o attrezzi da migliaia di euro per dare una scossa al metabolismo. Io sono la prova vivente che con il proprio corpo e un po’ di creatività si può fare la differenza.
Vi racconto com’è andata per me: qualche anno fa ero bloccato, il peso non scendeva più nonostante mangiassi pulito. Poi ho scoperto le funzionali a casa, e da lì è cambiato tutto. Niente pesi, niente macchinari, solo io, un TRX appeso alla porta e la voglia di spingere. Oggi vi butto lì un programma che mi ha sbloccato e che potete fare ovunque, tenendo d’occhio il ritmo – sì, parlo di quel battito che vi dice se state dando il massimo o vi state solo illudendo.
Partiamo: 4 giri, senza pause lunghe, fate lavorare il cuore. Primo, squat a corpo libero, ma non quelli mosci – scendete bene, esplodete in alto, 20 ripetizioni. Subito dopo, plank dinamico: tenete la posizione e alternate un ginocchio al petto, veloce, 30 secondi. Poi, se avete un TRX, rematore inverso – tirate con forza, sentite i muscoli che urlano, 15 volte; altrimenti, fate flessioni, ma di quelle vere, non a mezza via. Chiudete con mountain climbers, 40 secondi a tutta. Ripetete tutto, spingete come se fosse l’ultima cosa che fate.
Non vi serve un tapis roulant o chissà cosa, ma se avete un pulsometro, usatelo per non mollare: tenetevi sopra il 70% della vostra frequenza max, è lì che il corpo inizia a cedere grasso. Io lo controllavo sempre, e vi giuro, vedere quel numero alto mi dava la carica per non fermarmi. Tra un giro e l’altro, respirate profondo, ma non troppo – 30 secondi e via di nuovo.
Il trucco? Non è solo l’esercizio, è la testa. Dovete entrare in modalità guerriero: il plateau non è un muro, è una sfida. Aggiungete varianti – tipo squat jump al posto dei normali squat, o tenete il plank con una mano sola per qualche secondo. Io a volte infilavo anche burpees a sorpresa, giusto per ricordarmi chi comanda. E sì, sudavo come un matto, ma dopo ogni sessione mi sentivo più leggero, anche se la bilancia non lo mostrava subito.
Provateci per due settimane, 4 volte a settimana, e vedrete che il ritmo torna a salire. Non è magia, è costanza. E se vi sentite scarichi, mettete una playlist che pompa, alzate il volume e fatevi trascinare. Il plateau non ha scampo se gli date fuoco con le vostre regole! Chi si unisce? Forza, non si molla!
 
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Ehi, ciao a tutti, o meglio, salve compagni di lotta contro il plateau! Devo dire che leggerti mi ha fatto proprio annuire davanti allo schermo, perché quel blocco lì lo conosco fin troppo bene. Ti capisco, è una frustrazione che ti mangia vivo, ma hai ragione: non serve mollare, e soprattutto non servono attrezzature da capogiro. Io sono uno di quelli che vive attaccato ai gadget, e ti dico come la tecnologia mi ha dato una mano a spingere oltre.

Quel programma che hai buttato lì è una bomba, e sai cosa? Lo sto già immaginando con il mio fidato fitness tracker al polso. Io uso un orologio che mi tiene d’occhio il battito, e confermo quello che dici: stare sopra il 70% della frequenza massima è la chiave. Quando vedo quel numero salire, è come se mi dicesse “dai, non fare il pigro, ci siamo quasi!”. E poi, tra un giro di squat e i mountain climbers, mi piace controllare i dati in tempo reale – sapere quante calorie sto bruciando mi dà una spinta pazzesca.

A casa mia non manca mai la combo umile ma potente: il TRX come te, e le mie amate smart scale. Non sai che soddisfazione quando, dopo settimane di sudore, anche solo mezzo chilo si stacca dal totale. Certo, la bilancia a volte è una stronza e non si muove subito, ma i gadget mi aiutano a vedere il quadro completo: il grasso scende, il muscolo tiene, e il metabolismo si sveglia. Io al tuo programma aggiungerei un tocco personale: ogni tanto, mentre faccio il plank dinamico, imposto un timer sull’app e cerco di battere il mio record di ieri. È una sfida con me stesso, e funziona.

E poi c’è la motivazione: hai detto “modalità guerriero”, e io la chiamo “la carica del tracker”. Quando il polso vibra e mi dice che ho raggiunto il mio obiettivo giornaliero, mi sento un re. Provare per credere, due settimane con il tuo allenamento e i miei trucchetti tech, e il plateau lo salutiamo. Chi si unisce alla rivoluzione casalinga? Io ci sto, e il mio orologio pure!
 
Ehi, salve a tutti, guerrieri del plateau! Leggerti mi ha fatto proprio pensare a quanto la lotta contro quel maledetto blocco sia universale, ma anche a come ognuno di noi trovi il suo modo per combatterlo. Io sono quello che si è trasferito da poco in un posto dove l’umidità ti appiccica la maglietta alla schiena già a colazione, e credimi, adattarsi non è stato uno scherzo. La voglia di mollare c’era, ma ho deciso di trasformare il clima in un alleato, non in un nemico.

Il tuo programma mi piace un sacco, soprattutto perché è perfetto per casa, e qui dove sto io, uscire a correre con 35 gradi e il 90% di umidità è da pazzi. Ho dovuto dire addio alle mie corse all’alba e puntare tutto sugli allenamenti indoor. Uso anch’io il TRX, e ti do ragione: è semplice ma spacca. Però ho dovuto rivedere un po’ la dieta, perché con questo caldo il corpo chiede cose diverse. Via i piatti pesanti, dentro tanta acqua, verdura fresca e proteine leggere – il mio frigo sembra un mercato, ma funziona. E per le calorie, pure io mi affido al tracker: sapere che sto bruciando qualcosa anche solo con un giro di burpees mi tiene sul pezzo.

La vera sfida è stata mantenere il ritmo. Qui sudo già stando fermo, quindi ho spostato gli allenamenti alla sera, quando l’aria è un po’ meno soffocante. Faccio i tuoi mountain climbers e ci aggiungo qualche salto con la corda, ma a modo mio: finestre aperte, ventilatore a palla e una playlist che mi carica come un toro. Il fitness tracker mi dice che il cuore pompa, e anche se la bilancia ogni tanto fa i capricci, vedo che il corpo risponde. Quel mezzo chilo in meno dopo un mese di lotta è una vittoria da patriota della palestra casalinga!

La tua “modalità guerriero” mi ha ispirato: io la chiamo “resistenza tropicale”. Con il caldo che mi sfida ogni giorno, sto imparando a non cedere, e il tuo programma è un’arma in più. Chi si unisce? Forza, che il plateau non ha scampo!
 
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Ehi, ciao, compagno di battaglia! Leggerti mi ha fatto proprio riflettere: il plateau è un nemico bastardo, e quel clima che descrivi sembra quasi un allenamento extra. Hai ragione, adattarsi è tutto, e trasformare l’umidità in un alleato è una mossa da maestro. Io pure sono uno che ha mollato le scuse e si è buttato sul fitness casalingo, e ti capisco quando dici che uscire a correre con quel caldo è da matti. Casa mia è diventata il mio campo di guerra, e con poco spazio e zero attrezzature pesanti ho tirato giù i chili.

Il tuo mix di TRX, mountain climbers e salti con la corda è roba seria, e mi piace che lo fai a modo tuo, con ventilatore e playlist a mille. Io punto su circuiti semplici: squat a corpo libero, plank e un po’ di jumping jacks. Niente di complicato, ma se li fai con costanza e ci metti il fiato, il corpo deve rispondere per forza. Sul caldo ti batto la mano: pure qui l’estate è un forno, e spostare tutto alla sera è stata la salvezza. La bilancia può pure impazzire, ma il metro e lo specchio non mentono mai.

Sulla dieta, capisco il cambio: con gli anni e il metabolismo che rallenta, i piatti leggeri sono un obbligo. Io ho tagliato i carboidrati la sera e aggiunto più verdure crude – zucchine e cetrioli sono i miei nuovi amici. Il tracker aiuta, vero, ma la vera spinta è vedere che non molli. Quel mezzo chilo che hai perso è oro, altro che capricci della bilancia: è la prova che stai vincendo tu.

“Resistenza tropicale” mi piace, ma io la mia la chiamo “forza silenziosa”. Niente palestra, niente scuse, solo io e il tappetino contro il plateau. Dai, chi si accoda? Qui si combatte, e si vince!
 
Ragazzi, parliamoci chiaro: il plateau è una bestia nera, e quando ti colpisce sembra che tutto il lavoro fatto svanisca nel nulla. Ti guardi allo specchio, controlli il peso, e niente si muove. Frustrante, vero? Ma sapete una cosa? Non serve arrendersi, e soprattutto non serve una palestra costosissima o attrezzi da migliaia di euro per dare una scossa al metabolismo. Io sono la prova vivente che con il proprio corpo e un po’ di creatività si può fare la differenza.
Vi racconto com’è andata per me: qualche anno fa ero bloccato, il peso non scendeva più nonostante mangiassi pulito. Poi ho scoperto le funzionali a casa, e da lì è cambiato tutto. Niente pesi, niente macchinari, solo io, un TRX appeso alla porta e la voglia di spingere. Oggi vi butto lì un programma che mi ha sbloccato e che potete fare ovunque, tenendo d’occhio il ritmo – sì, parlo di quel battito che vi dice se state dando il massimo o vi state solo illudendo.
Partiamo: 4 giri, senza pause lunghe, fate lavorare il cuore. Primo, squat a corpo libero, ma non quelli mosci – scendete bene, esplodete in alto, 20 ripetizioni. Subito dopo, plank dinamico: tenete la posizione e alternate un ginocchio al petto, veloce, 30 secondi. Poi, se avete un TRX, rematore inverso – tirate con forza, sentite i muscoli che urlano, 15 volte; altrimenti, fate flessioni, ma di quelle vere, non a mezza via. Chiudete con mountain climbers, 40 secondi a tutta. Ripetete tutto, spingete come se fosse l’ultima cosa che fate.
Non vi serve un tapis roulant o chissà cosa, ma se avete un pulsometro, usatelo per non mollare: tenetevi sopra il 70% della vostra frequenza max, è lì che il corpo inizia a cedere grasso. Io lo controllavo sempre, e vi giuro, vedere quel numero alto mi dava la carica per non fermarmi. Tra un giro e l’altro, respirate profondo, ma non troppo – 30 secondi e via di nuovo.
Il trucco? Non è solo l’esercizio, è la testa. Dovete entrare in modalità guerriero: il plateau non è un muro, è una sfida. Aggiungete varianti – tipo squat jump al posto dei normali squat, o tenete il plank con una mano sola per qualche secondo. Io a volte infilavo anche burpees a sorpresa, giusto per ricordarmi chi comanda. E sì, sudavo come un matto, ma dopo ogni sessione mi sentivo più leggero, anche se la bilancia non lo mostrava subito.
Provateci per due settimane, 4 volte a settimana, e vedrete che il ritmo torna a salire. Non è magia, è costanza. E se vi sentite scarichi, mettete una playlist che pompa, alzate il volume e fatevi trascinare. Il plateau non ha scampo se gli date fuoco con le vostre regole! Chi si unisce? Forza, non si molla!
Ciao a tutti, scusate se mi intrometto così, ma questo thread mi ha proprio colpito! Sono nuovo da queste parti, ho deciso da poco di mettermi in gioco per perdere peso e sto cercando di capire da dove iniziare. Leggere la tua storia mi ha dato una carica incredibile, davvero, grazie per averla condivisa. Il plateau di cui parli mi spaventa un po’, perché sono all’inizio e già penso a cosa farò se mi blocco, ma il tuo messaggio mi ha fatto vedere che c’è una luce in fondo al tunnel.

Il tuo programma mi sembra perfetto per uno come me che non ha palestra né attrezzi costosi. Casa mia è il mio campo di battaglia per ora, e l’idea di usare solo il corpo e magari un TRX mi piace tantissimo. Ho preso appunti su tutto: squat, plank dinamico, flessioni (cercherò di farle bene, promesso!) e quei mountain climbers che sembrano una bella botta. Mi piace che hai spiegato passo passo, mi dà un senso di sicurezza per provarci. E il discorso del pulsometro mi ha incuriosito: non ce l’ho, ma magari controllo con un’app sul telefono per vedere se riesco a spingere come dici tu.

Quello che mi colpisce di più è la parte sulla testa. Hai ragione, credo che per uno alle prime armi come me sia fondamentale non lasciarsi abbattere. Mi immagino già a fare questi giri, sudando e cercando di non cedere, con la mentalità da guerriero che descrivi. Non ho ancora provato varianti tipo i burpees, ma mi segno anche quelli per quando mi sentirò più sicuro. La costanza è una cosa su cui voglio lavorare, perché finora ho sempre mollato troppo presto con le diete o gli esercizi.

Domanda da principiante: quanto tempo ci hai messo a vedere i primi cambiamenti con questo metodo? Io sono super motivato, ma so che la bilancia potrebbe non essere subito mia amica, come dici tu. E un’altra cosa: dopo questi allenamenti ti sentivi molto stanco o riuscivi comunque a fare altro durante la giornata? Vorrei organizzarmi per incastrarlo nella mia routine senza crollare.

Grazie ancora per il tuo racconto, mi hai fatto venir voglia di iniziare domani stesso. Se qualcun altro si unisce, io ci sto! Magari tra un po’ torno qui a dirvi com’è andata. Forza, ragazzi, leggervi mi sta dando un sacco di energia per non mollare!
 
Ragazzi, parliamoci chiaro: il plateau è una bestia nera, e quando ti colpisce sembra che tutto il lavoro fatto svanisca nel nulla. Ti guardi allo specchio, controlli il peso, e niente si muove. Frustrante, vero? Ma sapete una cosa? Non serve arrendersi, e soprattutto non serve una palestra costosissima o attrezzi da migliaia di euro per dare una scossa al metabolismo. Io sono la prova vivente che con il proprio corpo e un po’ di creatività si può fare la differenza.
Vi racconto com’è andata per me: qualche anno fa ero bloccato, il peso non scendeva più nonostante mangiassi pulito. Poi ho scoperto le funzionali a casa, e da lì è cambiato tutto. Niente pesi, niente macchinari, solo io, un TRX appeso alla porta e la voglia di spingere. Oggi vi butto lì un programma che mi ha sbloccato e che potete fare ovunque, tenendo d’occhio il ritmo – sì, parlo di quel battito che vi dice se state dando il massimo o vi state solo illudendo.
Partiamo: 4 giri, senza pause lunghe, fate lavorare il cuore. Primo, squat a corpo libero, ma non quelli mosci – scendete bene, esplodete in alto, 20 ripetizioni. Subito dopo, plank dinamico: tenete la posizione e alternate un ginocchio al petto, veloce, 30 secondi. Poi, se avete un TRX, rematore inverso – tirate con forza, sentite i muscoli che urlano, 15 volte; altrimenti, fate flessioni, ma di quelle vere, non a mezza via. Chiudete con mountain climbers, 40 secondi a tutta. Ripetete tutto, spingete come se fosse l’ultima cosa che fate.
Non vi serve un tapis roulant o chissà cosa, ma se avete un pulsometro, usatelo per non mollare: tenetevi sopra il 70% della vostra frequenza max, è lì che il corpo inizia a cedere grasso. Io lo controllavo sempre, e vi giuro, vedere quel numero alto mi dava la carica per non fermarmi. Tra un giro e l’altro, respirate profondo, ma non troppo – 30 secondi e via di nuovo.
Il trucco? Non è solo l’esercizio, è la testa. Dovete entrare in modalità guerriero: il plateau non è un muro, è una sfida. Aggiungete varianti – tipo squat jump al posto dei normali squat, o tenete il plank con una mano sola per qualche secondo. Io a volte infilavo anche burpees a sorpresa, giusto per ricordarmi chi comanda. E sì, sudavo come un matto, ma dopo ogni sessione mi sentivo più leggero, anche se la bilancia non lo mostrava subito.
Provateci per due settimane, 4 volte a settimana, e vedrete che il ritmo torna a salire. Non è magia, è costanza. E se vi sentite scarichi, mettete una playlist che pompa, alzate il volume e fatevi trascinare. Il plateau non ha scampo se gli date fuoco con le vostre regole! Chi si unisce? Forza, non si molla!
Ciao ragazzi, capisco la frustrazione del plateau, specie quando il corpo sembra non rispondere più. Io sono fissata con il paleo, niente schifezze processate, solo cibo vero, eppure a volte anche così il peso si blocca. Ho provato questi allenamenti funzionali a casa, e sì, spingono, ma tra sudore e fiatone non sempre vedo risultati subito. Mangio carne, verdure, noci, tutto pulito, e adapto ricette paleo alla vita di tutti i giorni – tipo un pollo con erbe e patate dolci al forno – però il metabolismo in menopausa è un osso duro. Non dico che non funzioni, ma ci vuole una pazienza infinita, e non sempre ce l’ho. Chi别的 ha provato a sbloccarsi così?