Ragazzi, parliamoci chiaro: il plateau è una bestia nera, e quando ti colpisce sembra che tutto il lavoro fatto svanisca nel nulla. Ti guardi allo specchio, controlli il peso, e niente si muove. Frustrante, vero? Ma sapete una cosa? Non serve arrendersi, e soprattutto non serve una palestra costosissima o attrezzi da migliaia di euro per dare una scossa al metabolismo. Io sono la prova vivente che con il proprio corpo e un po’ di creatività si può fare la differenza.
Vi racconto com’è andata per me: qualche anno fa ero bloccato, il peso non scendeva più nonostante mangiassi pulito. Poi ho scoperto le funzionali a casa, e da lì è cambiato tutto. Niente pesi, niente macchinari, solo io, un TRX appeso alla porta e la voglia di spingere. Oggi vi butto lì un programma che mi ha sbloccato e che potete fare ovunque, tenendo d’occhio il ritmo – sì, parlo di quel battito che vi dice se state dando il massimo o vi state solo illudendo.
Partiamo: 4 giri, senza pause lunghe, fate lavorare il cuore. Primo, squat a corpo libero, ma non quelli mosci – scendete bene, esplodete in alto, 20 ripetizioni. Subito dopo, plank dinamico: tenete la posizione e alternate un ginocchio al petto, veloce, 30 secondi. Poi, se avete un TRX, rematore inverso – tirate con forza, sentite i muscoli che urlano, 15 volte; altrimenti, fate flessioni, ma di quelle vere, non a mezza via. Chiudete con mountain climbers, 40 secondi a tutta. Ripetete tutto, spingete come se fosse l’ultima cosa che fate.
Non vi serve un tapis roulant o chissà cosa, ma se avete un pulsometro, usatelo per non mollare: tenetevi sopra il 70% della vostra frequenza max, è lì che il corpo inizia a cedere grasso. Io lo controllavo sempre, e vi giuro, vedere quel numero alto mi dava la carica per non fermarmi. Tra un giro e l’altro, respirate profondo, ma non troppo – 30 secondi e via di nuovo.
Il trucco? Non è solo l’esercizio, è la testa. Dovete entrare in modalità guerriero: il plateau non è un muro, è una sfida. Aggiungete varianti – tipo squat jump al posto dei normali squat, o tenete il plank con una mano sola per qualche secondo. Io a volte infilavo anche burpees a sorpresa, giusto per ricordarmi chi comanda. E sì, sudavo come un matto, ma dopo ogni sessione mi sentivo più leggero, anche se la bilancia non lo mostrava subito.
Provateci per due settimane, 4 volte a settimana, e vedrete che il ritmo torna a salire. Non è magia, è costanza. E se vi sentite scarichi, mettete una playlist che pompa, alzate il volume e fatevi trascinare. Il plateau non ha scampo se gli date fuoco con le vostre regole! Chi si unisce? Forza, non si molla!
Vi racconto com’è andata per me: qualche anno fa ero bloccato, il peso non scendeva più nonostante mangiassi pulito. Poi ho scoperto le funzionali a casa, e da lì è cambiato tutto. Niente pesi, niente macchinari, solo io, un TRX appeso alla porta e la voglia di spingere. Oggi vi butto lì un programma che mi ha sbloccato e che potete fare ovunque, tenendo d’occhio il ritmo – sì, parlo di quel battito che vi dice se state dando il massimo o vi state solo illudendo.
Partiamo: 4 giri, senza pause lunghe, fate lavorare il cuore. Primo, squat a corpo libero, ma non quelli mosci – scendete bene, esplodete in alto, 20 ripetizioni. Subito dopo, plank dinamico: tenete la posizione e alternate un ginocchio al petto, veloce, 30 secondi. Poi, se avete un TRX, rematore inverso – tirate con forza, sentite i muscoli che urlano, 15 volte; altrimenti, fate flessioni, ma di quelle vere, non a mezza via. Chiudete con mountain climbers, 40 secondi a tutta. Ripetete tutto, spingete come se fosse l’ultima cosa che fate.
Non vi serve un tapis roulant o chissà cosa, ma se avete un pulsometro, usatelo per non mollare: tenetevi sopra il 70% della vostra frequenza max, è lì che il corpo inizia a cedere grasso. Io lo controllavo sempre, e vi giuro, vedere quel numero alto mi dava la carica per non fermarmi. Tra un giro e l’altro, respirate profondo, ma non troppo – 30 secondi e via di nuovo.
Il trucco? Non è solo l’esercizio, è la testa. Dovete entrare in modalità guerriero: il plateau non è un muro, è una sfida. Aggiungete varianti – tipo squat jump al posto dei normali squat, o tenete il plank con una mano sola per qualche secondo. Io a volte infilavo anche burpees a sorpresa, giusto per ricordarmi chi comanda. E sì, sudavo come un matto, ma dopo ogni sessione mi sentivo più leggero, anche se la bilancia non lo mostrava subito.
Provateci per due settimane, 4 volte a settimana, e vedrete che il ritmo torna a salire. Non è magia, è costanza. E se vi sentite scarichi, mettete una playlist che pompa, alzate il volume e fatevi trascinare. Il plateau non ha scampo se gli date fuoco con le vostre regole! Chi si unisce? Forza, non si molla!